Tra poco, su Rai Due inizierà un nuovo programma: "Il più grande italiano di tutti i tempi" condotto da Francesco Facchinetti.
Prima di fornirvi l'elenco dei cinquanta candidati (vedrete...roba da delirio), ecco il comunicato ufficiale:
"L’Eurisko, importante istituto di ricerca, ha realizzato un’approfondita indagine stilando la classifica dei 50 italiani più grandi di tutti i tempi. Il più amato, il più importante, il più ammirato, insomma colui o colei che più degli altri incarna l’ideale di Grande italiano".
Una rosa di cinquanta, frutto della scrematura di un gruppo assai più ampio, formato da circa duecento personaggi, che ha eliminato nomi che hanno fatto per davvero la storia del nostro Paese.
I politici contemporanei sono esclusi a priori, a causa della par condicio dettata dalle imminenti elezioni regionali.
Ecco ora la lista (in ordine alfabetico) dei “fantastici cinquanta candidati".
Preparatevi a ridere e/o piangere.
Lucio Battisti, Roberto Benigni, Mike Bongiorno, Caravaggio, Giosuè Carducci, Cristoforo Colombo, Fausto Coppi, Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Dante, Leonardo Da Vinci, Federico Fellini, Enrico Fermi, Enzo Ferrari, Falcone e Borsellino, Fiorello, Rita Levi Montalcini, Giacomo Leopardi, Sofia Loren, Galileo Galilei, Giuseppe Garibaldi, Vittorio Gassman, Giotto, Anna Magnani, Nino Manfredi, Alessandro Manzoni, Guglielmo Marconi, Marcello Mastroianni, Giuseppe Mazzini, Michelangelo, Mina, Aldo Moro, Padre Pio, Papa Giovanni XXIII, Giovanni Pascoli, Laura Pausini, Luciano Pavarotti, Sandro Pertini, Francesco Petrarca, Luigi Pirandello, Marco Polo, Giacomo Puccini, Valentino Rossi, San Francesco, Santa Rita da Cascia, Alberto Sordi, Totò, Massimo Troisi, Giuseppe Verdi, Alessandro Volta.
In realtà, al di là delle battutine o degli sghignazzi, mettere in competizione Laura Pausini con Leonardo da Vinci o inserire nell'elenco un evasore fiscale come Valentino Rossi cancellando Camillo Benso di Cavour, uno degli artefici dell'unità d'Italia, è l'ennesimo affronto alla storia e alla decenza, un incoraggiamento all'ignoranza di massa, un insulto alla cultura e alla memoria dell'intero paese.
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