Dopo un anno...ho trovato un racconto che descrive casa nostra.
Gatti
Non per ipocrisia nè per mettere le mani avanti, ma per collocare fin dall’inizio la vicenda nella sua cornice reale, vogliamo chiarire subito un paio di cose.
Dunque : noi due, Marina e Claudio, abbiamo due gatti fissi e altri quattro o cinque saltuari, un cane (come i gatti. E cioè non di razza, ci teniamo a precisarlo : non di razza),
un acquario con una decina di pesci (il tutto regalatoci dal nostro amico paellero quando ancora una volta fu sul punto di partire per la Spagna), un riccio che abbiamo raccolto piccolo piccolo in mezzo alla strada e che adesso non si vede quasi mai ma che spesso sentiamo muoversi di notte, frusciando tra le foglie, tre o quattro ranocchi ed un pesce capitato chissà come (noi ipotizziamo : ancora in forma di ovetto mimetizzato nel fango di uno stagno da cui raccogliemmo alcune piante acquatiche per portarle nel nostro minilaghetto ), una o più talpe che ci scavano subdole gallerie sotto i piedi in giardino e che cerchiamo di debellare con patetiche trappole pacifiste, tra cui inutili inserimenti nelle estremità delle gallerie di cubetti di naftalina ed altri simili sistemi fallimentari.
In più, uccelli di ogni tipo, specie e genere, che vengono ad abbeverarsi, quando non ci sono gatti nelle vicinanze, nel nostro laghetto. E che per riconoscenza ci depredano l'albero di fichi, il melo ed il ciliegio. E scoiattoli che ci mangiano le noci dei nostri alberi. Per dare un’idea : l’altr’anno abbiamo raccolto quindici noci quindici.
Abbiamo anche tre galline che sono libere di scorazzare per il giardino. In più, se vediamo una vespa che sta affogando nel laghetto cerchiamo di trarla in salvo offrendole un bastoncino o un piccolo ramo come passerella.
Due o tre mesi fa, mentre tornavamo a casa di notte, un gufo ci è comparso di colpo davanti al parabrezza, sbattendo contro lo specchietto retrovisore destro e continuando poi a svolazzare oltre le siepi che delimitano la strada, obliquo come un pugile suonato. Fermata l’auto siamo scesi e con l’aiuto di una torcia l’abbiamo cercato a lungo. E ce ne siamo andati via solo quando abbiamo avuto la sicurezza che era volato via, più o meno indenne.
Insomma, la smettiamo qui perchè crediamo che sia ormai chiaro.
Ma volendo potremmo dilungarci ancora a raccontare episodi che testimoniano il nostro...lo diciamo ?...ebbene diciamolo chiaro e tondo : il nostro amore per gli animali.
Ma adesso è superfluo continuare a portare prove su prove in nostro favore.
Casomai, quando sarete arrivati alla fine di questa storia, rileggetevi l’inizio. Per rinfrescarvi la memoria.
Eravamo stati ad un concerto dei Pitura Freska allo Stadio Rocco di Trieste : non male. Non eccezionale, ma nemmeno malvagio. Non ci piacciono particolarmente, ma qualcuna delle loro canzoni la conoscevamo già e, nell’insieme, la band veneziana ci aveva divertiti.
Mezzanotte ? Stavamo salendo la ripidissima via Bonomea in direzione casa nostra.
Voltammo per la stradina laterale.
I fari dell’auto sul muro di cinta del nostro giardino.
Il cancello elettrico.
Posteggiamo l'auto.
Marina uscì per prima e per poco non ci salì sopra.
“ Oh “ disse.
“ Cosa c’è ? “ chiese Claudio.
“ Vieni a vedere “
Lui la raggiunse e, insieme, guardammo per terra.
La luce del fanale della strada ci permetteva di vedere i due gattini.
Uno miagolò fissandoci dritto in faccia, l'altro aveva gli occhi chiusi, gli stava vicino ed era raggomitolato in una pallina di lucido pelo nero.
Claudio e Marina ci guardammo e li raccogliemmo uno a testa.Uno o due in più o in meno...
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