Da un paio di giorni sto leggendo un romanzo importante, denso e pesante (nel senso di "opera di grande peso letterario e umano"): LA PESTE di Albert Camus, un autore a cui mi sto (in ritardo, in colpevole ritardo) avvicinando sempre più. A Orano, nell'Algeria francese, attorno al 1947, arriva un'epidemia di peste. Il libro racconta la resistenza, spoglia e antiretorica, priva di eroismi e romanticherie, di chi combatte contro la malattia. Descrizioni di lancinante lirismo, dialoghi secchi e spesso filosofici, aforismi su cui tornare e ritornare, lampi di grottesco (il vecchio che sputa ai gatti, Grand che da anni lavora alla prima pagina di un proprio romanzo), ritmo lento ma colmo di fascino. Nella peste non c'è solo la peste, ma la metafora del male. Il protagonista, il dottor Rieux, dice: "E' un'idea che può far ridere ma l'unica maniera di lottare contro la peste è l'onestà"
Nemmeno 250 pagine, un capolavoro.
Lo lessi anni fa e ci trovai una lezione di umanità, in senso lato, straordinaria. Di fronte alla tragedia l'uomo si rivela.
Scritto da: gcanc | 09/03/2011 a 11:51
Molto bello. L'ho letto a 15 anni studiando il francese, e mi è così piaciuto che ne ho cominciata la traduzione su un quadernetto, scrivendo tutto a mano e senza correggere, così come mi veniva. Quella traduzione (per così dire) è rimasta a metà, ma oggi faccio la traduttrice di professione.
Ho letto solo oggi gli aggiornamenti sulla tua salute. Auguri, per l'intervento, vai bene attrezzato con libri e famiglia.
Nel post precedente fai riferimento a un tuo amico pastore valdese. Ascolti mai Paolo Ricca, a Uomini e profeti (radiotre)? Lo adoro. I duetti Ricca-Caramore sono fantastici. Lei sempre con i suoi eppure e perché, lui che prima ride e poi risponde.
ciao!
p.s. prescrivo Il ruggito del coniglio, nel pre- e post-operatorio, due ore la mattina.
Scritto da: diana | 09/03/2011 a 16:53
Forse prenderò coraggio e leggerò "La peste", perchè so che sei un ottimo consigliere.
Consiglio anch'io 'Il ruggito del coniglio', vedrai che la convalescenza passerà alla svelta.
Cristiana
Scritto da: cristiana | 09/03/2011 a 19:08
La peste. Mi ha affascinato sin dalle prime pagine, l'ho letto quasi d'un fiato nonostante sia un libro difficilissimo. E' di quei libri che ti restano dentro, dopo che l'hai letto cambi il tuo atteggiamento. Un capolavoro, l'unica definizione possibile.
PS: segui la prescrizione del Ruggito del Coniglio, vedrai che ti piacerà tantissimo
Scritto da: Eeka | 09/03/2011 a 21:09
ne parlavo proprio ieri con mio fratello di camus. io non ho ancora letto nulla di lui. prendo quindi questo discoso come un segno... lo leggerò anche io appena potrò e poi ovviamente vi farò sapere.
Scritto da: Giordao | 11/03/2011 a 10:01
Diana e altri/e: il Ruggito l'ho sentito qualche volta e mi gustava.
Diana: di Paolo Ricca ho vari libri, lo seguo sul settimanale valdese, lo stimo tantissimo.
Scritto da: luciano / idefix | 11/03/2011 a 16:22
Penso sempre di andare ad ascoltarlo alla chiesa valdese di Roma, Paolo Ricca, per stringergli la mano. Che cara persona, dev'essere.
Tifo e ola da me e Jack (il mio cane).
Scritto da: diana | 11/03/2011 a 18:06
Che bello rileggerti!
Scritto da: I Care | 12/03/2011 a 00:04
Fa piacere rileggerti, e saperti immerso in emozionanti letture. La Peste lo lessi diversi anni fa. Fu una belissima esperienza, uno di quei libri che ti lasciano qualcosa di profondo.
Io sono immerso nella lettura della Ortese (sto finendo il Porto di Toledo, che già 2 volte avevo tentato di approcciare qualche anno fa, abbandonandolo, pur dopo essermi entusiasmato al suo Cardillo Addolorato).
E giungo alla conclusione che è stata uno dei più grandi del '900.
Scritto da: carloesse | 12/03/2011 a 17:02
caro Luciano, un saluto da chi ti legge e non commenta. ma stavolta ci vuole un abbraccio e un:"Coraggio!"
Scritto da: sandra | 13/03/2011 a 11:05
camus non è troppo conosciuto...
Scritto da: Giordano | 15/03/2011 a 09:30
E' vero il ritmo è lento, ma la penso come te: un capolavoro!
Scritto da: Nicola | 21/03/2011 a 13:27