Questo pomeriggio, mia moglie Tatjana lavorava. E così, anche su consiglio dei medici (la neoplasia preme su terminazioni nervose e vasi sanguigni) sono stato a letto. E grazie alla terapia antalgica ho riscoperto (dopo due mesi di sofferenze) il piacere di star disteso a leggere. Il dolore c'è sempre, lo sento distintamente, ma i farmaci ne hanno ridotto il volume a livelli sopportabili. Sto leggendo il primo volume della trilogia di Javier Marìas Il tuo volto domani. Se si superano le venti pagine iniziali, lentissime e analitiche (pare l'abbia fatto apposta per allontanare lettori frettolosi), il romanzo diventa avvincente. Certo: ai ritmi tipici di questo scrittore spagnolo, cadenze che (avvolgenti e circolari) scavano implacabili nella vita vissuta e nella vita ipotizzata, negli avvenimenti e nella loro risonanza nell'anima e nell'intelligenze del protagonista io narrante. Se si accettano le regole, i libri di Marìas possono essere stupendi e offrire improvvisi lampi di suspense e di mistero (la macchia di sangue sulle scale, il sotterraneo rapporto tra la vicenda narrata e Ian Fleming col suo 007 dalla Russia con amore, i segreti di molti personaggi), sempre sul filo di un intenso erotismo e di uno stile ricchissimo.
E ha inoltre il merito di aver capito già nel 2002 che "palla al piede" sia mister B.
Emh... scusami, non volevo acuire le tue sofferenze nominandoti il "benefattore" a sesso unico.
Scritto da: Irnerio | 06/02/2011 a 00:12
Bravo, Irnerio! Da anni seguo anche la produzione saggistico-giornalistica di Javier Marìas. E ricordo in particolare uno stupendo articolo (uscì su Donna di Repubblica) sull'importanza di andare a votare e sull'errore che commette chi si astiene.
Intanto il romanzo che sto leggendo si fa sempre più bello e (a suo modo) stracolmo di suspense.
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2011 a 09:11
Mi annovero tra i lettori frettolesi. Javier Mariàs mi ha sconfitto dopo il primo capitolo di Domani nella battaglia
Scritto da: Eeka | 06/02/2011 a 12:25
Marìas mi piace, ma in effetti è molto lento nella scrittura. E' uno di quelli che va preso a piccole dosi, ne parlammo già tempo fa (non ricordo di preciso quando). Di lui ho letto Un corazòn tan blanco, in lingua originale. Anche quello un po' lento, ma affascinante.
Scritto da: Alessandra | 06/02/2011 a 13:21
Con questo, sono arrivato a pagina 280: dopo l'avvio stralento e stradifficile, cammina spedito.
Però capisco chi trova Marìas esasperante.
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2011 a 21:53
(chi si astiene regala il voto al peggiore. per questo, fino ad oggi, e almeno finchè esisterà berluscopi, non mancherò mai di andarci).
Scritto da: Giordano | 07/02/2011 a 15:50
E' anche quello che sostiene Marìas.
Scritto da: luciano / idefix | 07/02/2011 a 17:25
javier marias, intendi...
Scritto da: Giordano | 10/02/2011 a 15:59
Come va la lettura a letto?
Siamo in attesa di aggiornamenti su... "come procede la storia nel 1° volume della trilogia di Marìas..."
Scritto da: Irnerio | 11/02/2011 a 16:41
Il primo volume è bellissimo. Il secondo (iniziato in ospedale) pure ma non è una lettura da ricovero ospedaliero.
Scritto da: luciano / idefix | 14/02/2011 a 20:59
Ah ecco, ottimo motivo per rimandarti a casa!
Bentornato, un saluto affettuoso,
Irnerio
Scritto da: Irnerio | 15/02/2011 a 11:13
grazie
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2011 a 11:33