Gironzolando sul Web, sono incappato in varie definizioni di questo romanzo: da blasfemo a epico, da comico a irriverente, da offensivo a tenero, ma nessuno dice noioso. Io l'ho finito stanotte: 580 pagine divorate in due giorni (uno dei pochissimi aspetti positivi dell'essere bloccato a casa con ernia al disco, lombosciatalgia e artrosi all'anca, in attesa di ulteriori esami). L'autore del romanzo è Christopher Moore (non lo conoscevo ma adesso comincerò a procurarmi anche gli altri suoi libri, di cui l'amica Alenka mi dice un gran bene). Rapidamente la trama: ai giorni nostri, due angeli riportano in vita Levi detto Biff, morto duemila anni fa, e gli danno l'incarico di scrivere un nuovo Vangelo. Chi meglio di lui? E' stato intimo amico di Gesù fin da quand'erano bambini e dunque conosce come nessun altro episodi, dettagli e retroscena che i quattro canonici (Matteo Marco Luca Giovanni) non raccontano, come il periodo dell'infanzia e (soprattutto) i quasi tre decenni prima dell'inizio della predicazione. Ma anche su quanto scritto dai quattro evangelisti Biff ha molto da aggiungere, come l'esilarante preparazione del discorso delle Beatitudini o il rapporto con Maddalena. L'amicizia tra Gesù e Biff fa scintille e i due personaggi sono una grande coppia letteraria, degni di Don Chisciotte e Sancho Panza o Nero Wolfe e Archie Goodwin e tanti altri. Così, passando da avventura a battibecco, da rivelazione a intrigo, da ironia a dramma, il romanzo galoppa incalzante e divertentissimo, ottimamente documentato, pieno di sorprese narrative e di vitalità stilistica. Chi è abituato al Gesù tradizionale inorridirà vedendolo alle prese col kung fu, il buddismo, un lunghissimo viaggio verso Est, lo zen, la magia, prostitute cinesi e mille altre invenzioni. Probabilmente Ratzinger metterebbe Il Vangelo secondo Biff al rogo, o quantomeno all'Index Librorum Prohibitorum. Ma se si guarda alla sostanza, l'opera di Moore è una delle più saporite introduzioni al cristianesimo che circolano. Oltre a non essere per nulla campata in aria dal punto di vista teologico. Se poi qualcuno si offende, vuol dire che la sua fede è ben poca cosa, se non sa reggere all'abbraccio dello humour.
mi hai incuriosito, andrò a comprarlo al più presto!
Scritto da: Manfredi | 21/01/2011 a 13:22
Mi associo. Anche se molto v'è da leggere ancora impilato e in attesa sul mio comodino.
Scritto da: carloesse | 21/01/2011 a 18:35
Fidatevi: corre via piacevole e ristoratore come un bicchierone d'acqua fresca quando si ha sete.
Da stamattina non faccio che consigliarlo.
Scritto da: luciano / idefix | 21/01/2011 a 18:44
Arrivo qui dal blog della Soncini. Nonostante io non condivida il tuo parere sulla sua scrittura, e nonostante fossi venuta qui per dire a me stessa che fossi un invidioso che scrive molto male, non ho avuto ragione. Affatto. E anzi sono anche molto incuriosita dal Vangelo secondo Biff. Ripasserò.
Scritto da: Francesca | 22/01/2011 a 15:45
Grazie, Francesca: saper cambiare opinione e progetto (come hai fatto tu), e pure ammetterlo pubblicamente, è una delle qualità più alte che gli esseri umani abbiano.
Aggiungo solo una domanda: perchè mai dovrei esser invidioso della Soncini?
Scritto da: luciano / idefix | 22/01/2011 a 17:50
Perché scrive molto bene. Aggiungerei "secondo me", ma il mio professore di greco del ginnasio diceva che dire "secondo me" è da cretini, perché quando uno dice una cosa è ovvio che è secondo lui. Tutto qui.
Scritto da: Francesca | 22/01/2011 a 17:57
Posso (e lo sono) essere invidioso (non nel senso acido e rancoroso, ma in quello di grandissima ammirazione, con tanto di "cazzo, come vorrei saper scrivere così" e "Dio, mantienilo/a in vita, uno/a così bravo/a") degli autori che ammiro di più.
Che so...Michele Mari, Mario Vargas Llosa, Alberto Ongaro, Javier Mariàs, Clive Barker, Neil Gaiman, Vittorio Zucconi e tanti altri.
Non certo posso nutrirmi di invidia verso chi (secondo me) scrive cose orribili in modo orribile.
Scritto da: luciano / idefix | 22/01/2011 a 18:26
Solo per dire che ritrovato (a casa di mio padre) l'edizione della Fiera della vanità che avevo letto molti anni fa, e che adesso mi accingerò a rileggere. E' un'edizione Sonzogno del '41, nella traduzione di Assunta Kerbaker: 2 volumi di 500 pagine ciascuno.
E poi ci sono le altrettante pagine di Trollope. E a giorni dovrebbe uscire il nuovo inedito postumo di Bolano. Temo che il Vangelo secondo Biff dovrà aspettare un bel po'.
Scritto da: carloesse | 23/01/2011 a 00:13
Infatti: Bolano. Già pregusto il piacere della lettura e il rimpianto per la prematura morte di Roberto.
Scritto da: luciano / idefix | 23/01/2011 a 11:59
Link ricambiato sul mio blog.
E a Facebook ho pensato io!
Scritto da: Francesca | 23/01/2011 a 18:48
Adesso vado su FB.
Scritto da: luciano / idefix | 23/01/2011 a 19:03
Bolano (Il terzo reich) è uscito! L'ho acquistato stamattina... (slurp!!!).
E pare che tra i manoscritti trovati nei cassetti del nostro, di romanzi (più o meno compiuti) ce ne siano almeno altri 2 o 3.
Scritto da: carloesse | 24/01/2011 a 14:01
E uno di questi (esce tra poco nei paesi di lingua spagnola) è una specie di sesta parte di 2666.
Intanto, buona lettura.
Scritto da: luciano / idefix | 24/01/2011 a 15:18
per associazione di idee mi sono ricordato di un libro che parlava di gesù e di giuda (anche ai giorni nostri). si chiama "la notte del lupo" e a me era piaciuto. qualcuno lo ha letto. ve lo consiglio...
Scritto da: Giordano | 24/01/2011 a 16:04
Non lo conosco.
Grazie: mi informo.
Scritto da: luciano / idefix | 24/01/2011 a 19:20
credo che all'epoca ebbe molto successo (anni 90?).
è la storia più che di cristo di giuda, che sarebbe come un demone che si rincarna nel corso della storia ed è colui che poi attenta alla vita di jean paul II...
in genere leggo spesso libri un po' vecchiotti e solo raramente le ultime novità appena escono...
Scritto da: Giordano | 27/01/2011 a 15:38