In un paese civile e dignitoso, il Parlamento che approvasse una merda simile verrebbe cinto d'assedio dal popolo inferocito.
Il Parlamento italiano concretizza l'idea sputazzata da Silvio Berlusconi con i suoi video-messaggi alla Bin Laden: punire i magistrati inquirenti. E' una proposta di legge depositata alla Camera il 28.10.2010, due giorni dopo (guarda tu le coincidenze...) l'inizio del caso Ruby, quando si seppe che il premier aveva fatto pressioni sulla Questura di Milano per far affidare l'allora minorenne al consigliere regionale della Lombardia, Nicole Minetti. La prima firma della proposta di legge è del deputato Pdl Luigi Vitali, le altre firme sono di 29 parlamentari, tra cui Cirielli, Cassinelli e Lehner. Il titolo è chiarissimo: "Introduzione dell'articolo 315-bis del codice di procedura penale, concernente la riparazione per ingiusta intercettazione di comunicazioni telefoniche o di conversazioni". La prossima settimana la proposta verrà presentata in conferenza stampa, con la richiesta di esaminarla subito in Commissione Giustizia.
Leggendo i cinque articoli, il progetto di legge pare proprio tagliato e cucito per il caso Ruby e, se venisse approvato dal Parlamento, metterebbe un disastros freno all'uso delle intercettazioni da parte dei magistrati, che per di più potrebbero incorrere in pesanti sanzioni.
I punti principali della proposta sono:
a) i pm e i gip non competenti territorialmente e funzionalmente non potranno più autorizzare intercettazioni, pena provvedimenti disciplinari stabiliti dal ministro della Giustizia,
b) in caso di assoluzione nel processo, l'imputato e tutti i testimoni finiti nelle intercettazioni pubblicate sui giornali avranno diritto a un risarcimento fino a un massimo di 100mila euro. I soldi sarà saranno sborsati di tasca propria dai pm dopo sentenza "di responsabilità contabile" della Corte dei conti. Potrà chiedere gli euri chi è stato assolto con sentenza irrevocabile "perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato da un'imputazione formulata nell'ambito di un procedimento penale nel quale è stato destinatario di intercettazioni di comunicazioni telefoniche o di conversazioni",
c) ma il capolavoro è la norma transitoria che rende la legge retroattiva: avranno diritto al risarcimento anche coloro che sono stati coinvolti in indagini risalenti a 5 anni prima della sua entrata in vigore.
Ho incontrato il Popolo. Era al centro commerciale, e m'ha detto che c'era il parmacotto in offerta quindi il parlamento lo cingiamo d'assedio un'altra volta.
Scritto da: marco | 24/01/2011 a 15:24
1 penso spesso alle monetine che furono gettate a bettino. e adesso che ci ho fatto la bocca, rimmarrei davvero molto male se berluscopi non facesse (almeno) la stessa fine...
2 in un paese serio penso che quelli lì li avrebbero.. non me lo far dire sempra a me...
3 a parte i deliri (loro) sono favore4vole a leggi molto severe su mafia (ergastolo sempre), su chi diffama, su chi abusa del proprio potere, su chi va con i minori (senza contare gli strupri che non possono essere prescritti), e su chi dice il falso sapendo di dirlo (in particolare), ma anche chi lo afferma perchè è ignorante...
in pratica metteei dentro il 99% dei politici ed il 50% dei giornalisti, giusto per fare due esempi...
scusate lo sfogo.
Scritto da: Giordano | 24/01/2011 a 16:19
"In un paese civile e dignitoso,"
Luciano, già l'incipit è disperante...
:-/
Strano è che non abbiano ancora reintrodotto lo "ius primae noctis".
(ma forse dipende solo dal fatto che in Italia ci si sposa tardi, ormai).
Scritto da: Mammifero Bipede | 24/01/2011 a 16:34
Be' su di un punto sono d'accordo:
b) in caso di assoluzione nel processo, l'imputato e tutti i testimoni finiti nelle intercettazioni pubblicate sui giornali avranno diritto a un risarcimento fino a un massimo di 100mila euro. I soldi sarà saranno sborsati di tasca propria dai pm dopo sentenza "di responsabilità contabile" della Corte dei conti.
Ma proprio d'accordissimo. cosi' vediamo se le indagini secretate finiscono ancora in tutte le redazioni...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 25/01/2011 a 04:45
Giorgio: forse non ti è chiara la questione del "segreto".
Cerco di riassumerla:
Nel 1989 è stato abolito il "segreto istruttorio", sostituito dal "segreto investigativo". E non è una astratta questione di sesso degli angeli.
Il segreto istruttorio garantiva (durante tutta la durata dell'istruttoria, cioè fino alla chiusura delle indagini) che non ci fosse nessuna diffusione di informazioni.
Invece il segreto investigativo ha una diversa durata: finchè il pm valuta l'opportunità di nascondere all'indagato che si sta indagando su di lui. Quando questa fase finisce, il pubblico ministero (con avviso di garanzia) notifica al'indagato l'accusa e lo invita a un interrogatorio, con eventuale arresto, perquisizione o sequestro di qualcosa.
Da questo momento (quando l'indagato viene a conoscenza dell'indagine su di se), gli atti non sono più segreti e dunque possono venir divulgati ai cittadini.
Perciò,a parte che sui giornali non finiscono "indagini secretate", con la spadaccia di Damocle di questa legge sospesa sulla testa, quasi nessun magistrato disporrà una intercettazione che sia una.
Scritto da: luciano / idefix | 25/01/2011 a 09:33
Le strategie del populismo sono proprio quelle di acquisire consenso prospettando facili soluzioni che vanno incontro al comune sentire del popolo (es: "chi sbaglia paghi !") nascondendo la reale complessità delle questioni e soprattutto delle possibili conseguenze che si possono venire a creare.
Faccio un esempio: se un arbitro di calcio per una sua svista (un rigore non dato,...) che condanna una squadra alla serie B dovesse pagare i mancati introiti di quella squadra dovuti alla retrocessione, chi farebbe più l'arbitro ?
L'errore umano (se commesso in buonafede)credo debba essere accettato sempre in fondo come il minore dei mali, se si vogliono slavaguardare le regole di principio, salvo garantire la selezione al meglio dei candidati all'arbitraggio (o alla magistratura) e magari sospendere o cancellare dai relativi ruoli coloro che sbagliano spesso, e ancor più quelli di provata malafede (ma qui entriamo in un altro discorso).
Scritto da: carloesse | 25/01/2011 a 10:20
Impeccabile, carloesse.
Ti segnalo un link che ti farà sobbalzare:
http://teppista.blog.kataweb.it/2011/01/23/avanzo-di-galera/
Scritto da: luciano / idefix | 25/01/2011 a 10:31
Sobbalzai, infatti. La stoltezza di quest'uomo è irrangiungibile, e il suo volgare disprezzo per Saviano fa veramente vomitare. Ma lo conoscevamo tristemente già.
Scritto da: carloesse | 25/01/2011 a 11:11
Carloesse, l'errore umano viene in genere punito. I medici pagano anche per gli errori in buonafede (in italia non tanto, bisogna aver coraggio per intentare una causa di questo tipo ma si puo') i manager pagano per i propri errori - con il licenziamento, gli avvocati pagano di tasca propria - infatti la maggior parte di essi ha un'assicurazione e chi sposa un avvocato non puo' non fare la separazione dei beni altrimenti anche il marito (come il mio caso) sarebbe 'liable' per eventuali errori della moglie. E, sorpresa sorpresa, ci sono avvocati, medici, manager a bizzeffe. E anche gli ingegneri non la scampano - molti ingegneri che hanno lavorato per la galleria bologna firenze hanno avuto grane enormi, e molti hanno sbagliato in buona fede, lo so per conoscenze personali.
Ora le intercettazioni telefoniche sono secondo me un tema delicato. Credo che siano un ottimo strumento investigativo. Ma non dovrebbero essere pubblicate in nessun caso. Non sono un esperto di giurisprudenza, ma non credo che le intercettazioni possano essere usate come prove in un processo. L'intercettazione serve per capire chi ha commesso azioni penali rilevanti, poi e' compito degli investigatori ricostruire i fatti con altre prove, testimonianze, ...
In questa ottica mai e poi mai dovrebbero essere pubblicate - non lo dice la giurisprudenza, e' quello che penso io. Quindi se poi esse vengono pubblicate e non avevano nessuna rilevanza, credo sia giusto che chi le abbia effettuate paghi. Quanto? dipende dai danni arrecati. i pm farenno piu' attenzione, o pagheranno un'assicurazione, come fanno gli avvocati
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 25/01/2011 a 11:59
Non condivido nulla, Giorgio.
Ma domando: hai/ho/abbiamo voglia di continuare la discussione?
Se dici di sì, sono qua.
Consapevole che (senza le intercettazioni pubblicate. Ripeto: PUBBLICATE) non sapremmo nulla del caso Unipol/DS, dei furbetti del quartierino, delle zozzerie di Berlusconi, di mille e mille scandali).
Scritto da: luciano / idefix | 25/01/2011 a 13:09
Che poi il pm possa venir stramultato perchè la persona su cui indagava viene successivamente riconosciuta innocente, mi par delirante.
Scritto da: luciano / idefix | 25/01/2011 a 13:11
scusami Luciano ho avoto una lunga cena ... ci sentiamo domani su questo canale, che come ben sai e' tra i miei preferiti !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 25/01/2011 a 16:39
Pienamente d'accordo con Luciano. L'intercettazione è uno strumento, direi fondamentale per le indagini. Esiste da decenni e per decenni nessuno l'ha mai attaccata. Anzi. L'interesse per limitarla o impedirla mi pare ovviamente (come al solito) del tutto strumentale. Quella per "secretarla" lede i legittimi interessi di informazione del paese. Che poi debba trovarsi un equilibrio tra i diritti del privato e quelli del pubblico è altrettanto vero, ma la linea che ha preso il governo è tutt'altro che equilibrata (o equilibrante). Il fatto è che in questo clima un equilibrio è impossibile a trovarsi. E finchè il nostro sultano è al potere non la si troverà mai.
Scritto da: carloesse | 25/01/2011 a 16:43
Luciano però a me un dubbio (e non è retorica, è proprio un dubbio), viene. Supponiamo che una persona venga indagata per un qualsiasi reato, e che vengano pubblicate le intercettazioni che la riguardano. Supponiamo che dalle intercettazioni si evinca che so, che questa persona è gay, o sieropositiva. O che vuole lasciare la moglie. O che parla male a terzi del proprio datore di lavoro. Supponiamo però che tale persona si riveli completamente innocente. Questa persona ha o no subito una violazione della propria privacy e un danno alla propria vita? Questo danno va punito in qualche modo? Sono domande che mi pongo sinceramente e che non riguardano minimamente il caso di Berlusconi, che sta cercando semplicemente di salvarsi il culo utilizzando tutti i mezzi leciti e illeciti a sua disposizione.
Scritto da: offender | 25/01/2011 a 18:26
Domande oneste, Offender.
A cui provo a dare qualche risposta.
Mesi fa, la Federazione dei giornalisti suggerì una strada. E cioè questa: quando una parte del contenuto delle intercettazioni esula dall'oggetto delle indagini non la si pubblica. Ma a decidere cosa sia "estraneo" lo decide una specie di commissione permanente paritaria magistrati/giornalisti.
Oppure altre soluzioni da studiare.
Comunque, di fatto, a oggi, quante intercettazioni sarebbero o sarebbero state come quelle che teme (e giustamente) Offender?
Pochissime se non nessuna.
Scritto da: luciano / idefix | 25/01/2011 a 18:47
Proprio stamattina alla radio un magistrato (che difendeva per altro a spada tratta le intercettazioni, e io sono d'accordo con lui) diceva che in realtà succede regolarmente. Raccontava che durante l'indagine per il sequestro di una ragazza, dalle intercettazioni telefoniche è emersa una impressionante rete (parole sue) di relazioni extraconiugali della madre della giovane, che nulla però aveva a che fare, come fu poi alla fine dimostrato, con il sequestro. In quel caso, non trattandosi di una persona famosa, nessuno pubblicò le intercettazioni e nessuno venne a sapere nulla. Il magistrato però ha precisato si fosse trattato di un politico, un cantante, un attore, la cosa sarebbe senz'altro emersa perché i media si buttano a pesce. In sostanza io penso che delle intercettazioni dovrebbe, a mio modesto parere, essere pubblicabile solo la parte inerente all'indagine.
Scritto da: offender | 26/01/2011 a 10:39
Offender: sono d'accordo con te.
Ma (per fare un esempio concreto) ti pare che nel caso Hardcore vengano pubblicate cose non inerenti all'indagine e al contesto dell'indagine?
Scritto da: luciano / idefix | 26/01/2011 a 15:03
Luciano, ho chiaramente premesso che "Sono domande che mi pongo sinceramente e che non riguardano minimamente il caso di Berlusconi, che sta cercando semplicemente di salvarsi il culo utilizzando tutti i mezzi leciti e illeciti a sua disposizione.". Ma stiamo parlando delle intercettazioni in generale e se la legge è uguale per tutti, deve tutelare tutti allo stesso modo.
Scritto da: offender | 26/01/2011 a 22:18
Offender devo correggerti, Berlusconi "vuole salvare il suo culo flaccido" come affermato dalla sua igenista dentale.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 27/01/2011 a 08:58
Giorgio: nelle intercettazioni della Minetti non c'è solo questa chicca oxfordiana. C'è ben, ben, ben altro.
Scritto da: luciano / idefix | 27/01/2011 a 10:06