Cisl/Uil stanno diventando sindacati aziendal-consociativi: in situazioni di grossa grisi, bisogna far parte (anche in ruoli subalterni) del sistema di potere. Scelta strategica legittima (più o meno quella dei vertici PD).
Ma io non la condivido: lo scopo di un sindacato o partito di sinistra non è accettare l'esistente e farne il cane da guardia, bensì teorizzare e praticare alternative.
Questo abbozzo di riflessione mi è stato "provocato" da un commento di Offender. Sempre sia benedetto chi la pensa diversamente da noi.
Specialmente se tale pensiero diverso ha l'effetto di cementare le posizioni che già si avevano :-)
Scritto da: offender | 03/01/2011 a 22:14
nemmeno io condivido. il ruolo di un sindacato è cosa tutto diversa dall'interpretazione che ne danno bonanni e angeletti.
vorrei solo ricordare una cosa: il patto per l'italia, sottoscritto da entrambi e non da epifani. che ne è stato? una solenne presa per il sedere con i fondi promessi mai messi sul piatto.
anche quello era un ricatto come quello della fiat di oggi. e anche allora cisl e uil c'erano cadute.
secondo me oggi c'è addirittura qualcosa di più in ballo, col governo che soffia sul fuoco in appoggio alla fiat. e cioè la divisione definitiva del sindacato che se a governo e confindustria possono far comodo, ai lavoratori in generale proprio no, nonostante angeletti e bonanni credano il contrario, convinti di acquisire più potere isolando la cgil.
coglioni: in fabbrica, la perdita di diritti penalizza sia gli iscritti alla fiom che gli altri.
Scritto da: marcob | 04/01/2011 a 00:01
Marcob hai ragione in tutto e per tutto.
Scritto da: Eeka | 04/01/2011 a 11:59
Marcob 100%. Temo che bonanni e angeletti quando se ne renderanno conto (se, se ne renderanno mai conto) sarà un po' tradi.
Scritto da: carloesse | 04/01/2011 a 15:49
Io non penso che Bonanni e Angeletti siano ciechi, stupidi o venduti.
Semplicemente hanno una strategia diversa: in una fase di grave crisi, non opporsi ma gestire il gestibile, trovando con le grosse e grossissime imprese alcune forme di consociativismo.
Scritto da: luciano / idefix | 04/01/2011 a 18:15
Il problema è il collateralismo al tramonto. I sindacati facciano i sindacati, anche con posizioni divergenti, con diverse strategie delle relazioni industriali. I partiti facciano i partiti e cerchino di fare proposte innovative di politica industriale. La glabalizzazione pone problemi veri. Con ciò non dico che i diritti vadano lasciati ai rapporti di forza sindacato-industria, ma che la politica ha il compito di trovare soluzioni innovative che salvaguardino il salvaguardabile, anche in modo diverso dal passato, tenendo conto del mutamento.
Scritto da: lucietta | 05/01/2011 a 11:43
Una cosa che sindacati e partiti non fanno più (o tendono a fare sempre meno) è:
studiare a fondo i problemi e proporre soluzioni.
Scritto da: luciano / idefix | 05/01/2011 a 12:24