Ho visto a Vieni via con me i tre minuti di Pier Luigi Bersani sui princìpi e valori dellla sinistra. Un compitino fatto di frasette staccate l'una dall'altra, senza capo nè coda. Per l'amor di dio...roba condivisibile ma anche un temino che chiunque di noi butta giù in cinque minuti nel commento a un blog, senza pensarci su due volte ma solo innestando il pilota automomatico, mentre si fa anche altro (sorseggiare il caffè e rispondere al telefono, ascoltare un disco dei Beach Boys o dei Green Day e chattare con un'amica che abita lontano).
ECCO IL TESTO:
"La sinistra è l'idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli puoi fare davvero un mondo migliore per tutti. Abbiamo la più bella Costituzione del mondo. La si difende ogni giorno e il 25 aprile si fa festa". Inoltre "nessuno può stare bene da solo. Stai bene se anche gli altri stanno un po' bene. Se pochi hanno troppo e troppi hanno poco l'economia non gira perché l'ingiustizia fa male all'economia. Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza. Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo solo chi il lavoro ce l'ha. Il lavoro è la dignità di una persona. Sempre. E soprattutto quando hai trent'anni e hai paura di passare la vita in panchina. Ma chiamare flessibilità una vita precaria è un insulto. E allora un'ora di lavoro precario non può costare meno di un'ora di lavoro stabile".
"Chi non paga le tasse mette le mani nelle tasche di chi è più povero di lui. E se 100 euro di un operaio, di un pensionato o di un artigiano pagano di
più dei 100 euro di uno speculatore, vuole dire che il mondo è capovolto. Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco, né calabrese né lombardo né marocchino. L'insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l'eroe dei nostri tempi. Indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli". E ancora: "La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese. Calpestarne la vita è l'umiliazione di un Paese".
"Dobbiamo lasciare il pianeta meglio di come l'abbiamo trovato perché non abbiamo il diritto di distruggere quello che non è nostro. E l'energia va risparmiata e rinnovata sgombrando la testa da fanta-piani nucleari. Il bambino figlio di immigrati che è nato oggi non è né immigrato né italiano. Dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano. Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento. Perché un uomo resta un uomo con la sua dignità anche nel momento della sofferenza e del distacco. C'è un modo per difendere la fede di ciascuno, per garantire le convinzioni di ciascuno, per riconoscere la condizione di ciascuno. Questo modo irrinunciabile si chiama laicità. Per guidare un'automobile, che è un fatto pubblico, ci vuole la patente, che è un fatto privato. Per governare, che è un fatto pubblico, bisogna essere persone perbene, che è un fatto privato".
"Infine chi si ritiene di sinistra, chi si ritiene progressista deve tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, e deve combattere contro la pena di morte, la tortura e ogni altra sopraffazione fisica o morale. Alla fine, essere progressisti significa combattere l'aggressività che ci abita dentro; quella del più forte sul più debole, dell'uomo sulla donna, di chi ha potere su chi non ne ha. E' prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce".
Bravo, sette +. Se ti applichi, da grande diventerai il segretario della sesione del Partito di Zoncolato.
poi se qualcuno mi spiega perche' la patente e' un fatto privato avanza un caffe'
Scritto da: supermambanana | 16/11/2010 a 15:52
giusto supermambanana!
cmq non sono d'accordo con te, luciano. sia fini che bersani sono entrati in scena molto tesi come degli scolaretti al loro primo esame importante, e solo sul finale si sono sciolti (forse anche per questo la lista di bersani, e penso pure quella di fini, ti è sembrata cosa da poco...).
invece a me quello che ha detto è piaciuto, e se potessi gli direi: BENE, VISTO CHE LO SAI, ALLORA FATELO! CHE @AZZO ASPETTATE?!
gli argomenti di fini invece sono stati incentrati tutti sulla patria e la legalità (che in realtà per la destra contano fino ad un certo punto, come l'attualità ha palesemente dimostrato)... mi ha fatto pure pena il povero fini che nei suoi ultimi discorsi aveva usato argomenti e parole fino a qualche tempo fa proibite, come SOLIDARIETà. e qui non le ha potute usare, perchè presumeva che le avrebbe dette bersani.
fini si sta spostando al centro e presto si "sposerà" con rutelli, che fu suo avversrio come sindaco di roma decenni fa, che anche lui si è spostato al centro; ed a loro si aggiungerà il trasformista casini, da sempre abituato a saltare a destra e sinistra, dove più gli conviene.
che bel trio sono questi tre: il trio monnezza...
Scritto da: Giordano | 16/11/2010 a 16:21
Non ho capito in cosa non sei d'accordo con me.
Il mio "bravo sette +" è una citazione di Cochi e Renato.
Scritto da: luciano / idefix | 16/11/2010 a 16:45
Vabbè Luciano, sei stato troppo critico col Bersani.
Io mi aspettavo moooolto di peggio ... e invece mi ha sorpreso in positivo.
Alcune immagini erano davvero efficaci.
Anche se il testo del Fini era palesemente inferiore come contenuti e spessore, devo dire che il Gianfranco se l'è giocata con più capacità di public speaking e ha rispettato la struttura elementare di Apertura-Corpo-Chiusura.
E' più professional, non c'è dubbio.
Ricordiamoci che erano ospiti in una trasmisione di trattenimento "impegnato" di impostazione teatrale, non era mica il solito porcilaio di polli in batteria con la scusa del talk show con moderatore.
Dunque il format era nuovo e metteva relativamente a disagio, pur presentando nuove inesplorate possibilità.
Chissà che sfracelli avrebbe fatto il Silvio del 2006...
Sarebbe uscito tra l'ovazione del pubblico e con numerosi pezzi di lingerie che volavano sul palco.
Tocca studiare ancora a fondo le capacità oratorie dei nostri e lavorarci su con umiltà (ma meno male che non c'era fassino...).
Però il testo non era male, era quasi a livello di alcuni nostri post storici...
;-D
ps Fini ha parlato di uguaglianza più di quanto abbia fatto Bersani. C'è questo rigurguto di Komunismo a destra che preoccupa...
Scritto da: EL_NINO | 16/11/2010 a 17:49
Due curati di campagna alla festa patronale: stessa intonazione e stesso approfondimento dei temi (anzi, mi sa che ci sono curati di campagna ben più trascinanti e capaci di analisi). Una sequenza di banalità, ma dette tanto bene. In linea con lo spessore dei personaggi coinvolti.
Scritto da: Eeka | 16/11/2010 a 18:13
Luciano, c'è di nuovo la pubblicità della nokia sul tuo blog.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 01:07
Sono allibita dal "discorso" di Bersani.
Eppure quando Lui frequentò le scuole, forse, la Gelmini Non era neppure ancora nata.
.
Immaginatevi d'ora in poi ...
Scritto da: P@ola | 17/11/2010 a 05:53
Il discorso di Fini è di destra istituzionale come la persona che l'ha dignitosamente pronunciato. Quello di Bersani è stato scritto dal salumiere mentre affettava due etti di bologna e pronunciato come se fosse la prima volta che parla in pubblico. Tra l'altro, leggendo troppo, mentre quelle cose dovrebbe averle nella pelle.
Scritto da: gcanc | 17/11/2010 a 09:36
Ho letto questo commento sull'edizione on line de Il fatto quotidiano, Ve lo segnalo perché penso che la definizione "brodino" sia molto adeguata al banalissimo fervorino televisivo di Bersani e Fini
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/17/destrasinistra-un-brodino/77305/
Scritto da: Eeka | 17/11/2010 a 09:46
non mi sembra che la severe critica, l'ironia, e la derisione verso le performances di fini e bersani siano azzeccate. e non solo qui, ma sopratutto nei commenti che si leggono ovunque.
hanno fatto la lista della spesa? bene. ma quello era il compito che avevano in una trasmissione che chiedeva loro solo quello.
è non è poi così male, ogni tanto, anzi ogni tantissimo, sentirsi ricordare dei valori che dovrebbero connotare lo schieramento in cui ti poni. ricordiamoci che i valori che normalmente ci vengono raccontati sono:
- negli avversari c'è grande divisione.
- la maggioranza implode
- l'opposizione dice solo no
- il berlusconismo
- i comunisti
caso mai, come dice giordano di sopra, visto che lo sapete, perchè non...?
Scritto da: marcob | 17/11/2010 a 10:25
È vero marcob, purtroppo viviamo in un tempo in cui anche il brodino è qualcosa di caldo da mandare giù, ma sono convinto che soprattutto in questi casi, soprattutto in politica, la forma è sostanza e la forma di Bersani era da salumiere, con tutto il rispetto per i salumieri che fanno un nobile lavoro che apprezzo moltissimo.
Scritto da: gcanc | 17/11/2010 a 12:01
Diciamolo con sincerità, a molti non piacciono i due personaggi che hanno letto le liste, o elenchi (come vi pare), perché in quei due non riconosciamo i valori che possono in qualche modo accompagnarci nella vita quotidiana e nelle cabine elettorali.
Ha ragione Marco quando dice che l'ironia può venir facile, ma alla fine a me viene da pensare che quei valori elencati dai due politici sono parole che suonano stonate in bocca ad entrambi e me ne frego di chi è stato più elegante o più impacciato, chi è apparso come uno scolaretto e chi invece sembrava fiero di se'.
Onestamente io ho visto due figuri ridicoli, due pesci fuor d'acqua.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 12:17
Luciano, la publicità appare ancora sul tuo blog. Anzi, stavolta sono due che si alternano, nokia e lanciatrendvision.com.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 12:20
non sono così sicuro che quello di bersani sia un brodino. concordo però che la forma col saluniere c'azzecchi. anche l'aspetto d'altra parte.
non è un brodino perchè le cose che ha detto non sono da buttare. anzi, anche scegliendone una si e una no, ci sarebbe una sinistra non male.
ma anche l'altro, quando mi parla di legalità come valore fondamentale, o di identità nazionale, elenca valori storici della destra che in italia abbiamo visto molto ma molto poco, ma dei quali, anche dall'altra parte sentiamo la mancanza, quanto meno per sapere con chi dobbiamo confrontarci.
sarei d'accordo con alessandra se si fosse trattato di comizi elettorali, nei quali da entrambi, avrei preteso un finale pressapoco così:
scusate se fino ad oggi queste cose me le ero dimenticate, ma datemi una seconda occasione.
Scritto da: marcob | 17/11/2010 a 12:57
Marco concordo con te, ma vorrei solo precisare, poiché prima non l'ho detto, che non mi aspettavo alcun comizio e che la trasmissione di Fazio e Saviano non lo richiedeva affatto.
A me è sembrata una storpiatura l'invito a Fini e Bersani. Avrei preferito sentire la lettura di un elenco di "valori etichettati" fatta da due operai, due agricoltori, due casalinghe, due studenti, due impiegati, insomma gente comune che con quei valori vorrebbe conviverci e portarli avanti e che magari lo fa pure, ma senza nemmeno pensarci su troppo. Sarebbe stata una bella occasione per dare la possibilità a tutti di riflettere senza necessariamente identificarsi in qualcuno che faccia il portabandiera di valori che in fondo ha tradito.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 13:29
Diciamo che il brodino consiste nel fatto che sono cose da tempo immemore mai più dette, anche se le avevamo in testa, sia a destra, sia a sinistra. Averle risentite improvvisamente tutte assieme ha fatto colpo, ma mi aspettavo di più, soprattutto a sinistra, visto che non voto e non voterò Fini.
Scritto da: gcanc | 17/11/2010 a 13:31
Marco concordo con te, ma vorrei solo precisare, poiché prima non l'ho detto, che non mi aspettavo alcun comizio e che la trasmissione di Fazio e Saviano non lo richiedeva affatto.
A me è sembrata una storpiatura l'invito a Fini e Bersani. Avrei preferito sentire la lettura di un elenco di "valori etichettati" fatta da due operai, due agricoltori, due casalinghe, due studenti, due impiegati, insomma gente comune che con quei valori vorrebbe conviverci e portarli avanti e che magari lo fa pure, ma senza nemmeno pensarci su troppo. Sarebbe stata una bella occasione per dare la possibilità a tutti di riflettere senza necessariamente identificarsi in qualcuno che faccia il portabandiera di valori che in fondo ha tradito.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 13:32
ale,
anche se, involontariamente hai mandato due volte il commento, hai fatto centro.
merda, ma perchè non ci ho pensato che doveva essere così come dici tu?
e perchè non ci hanno pensato anche saviano e fazio?
brava
Scritto da: marcob | 17/11/2010 a 15:05
Marco, grazie. La mia era una semplice riflessione, probabilmente già espressa anche da qualche critico più autorevole di me, ma non saprei.
E'vero, ho postato due volte lo stesso commento; colpa della linea che oggi mi sta facendo brutti scherzi, va e viene.
Se Fazio e Saviano avessero pensato a non invitare Fini e Bersani, ci saremmo anche risparmiati le cazzate di grande direttore Rai Masi e del povero ingenuo ministro Maroni che non sa nulla della 'ndrangheta in Lombardia. A proposito, qualcuno gli dica che halloween è passato da un po' e se ha proprio tanta voglia di mascherarsi da Sandokan lo faccia pure, poi però vada a farsi un giretto tra la Campania, la Calabria e Sicilia, oppure vada a Scampia travestito così. Sono sicura che i parenti delle vittime di mafia applaudiranno al suo passaggio.
Scritto da: Alessandra | 17/11/2010 a 15:26
Io non so se Fazio e Saviano ci avessero pensato o no, ma mi pare che il programma segua una certa logica. Così come nella prima puntata era stato un autorevole rappresentante degli omosessuali (un politico di primo piano come Vendola) a leggere la lista degli insulti che si rivolgono comunemente ai gay, è nella stessa logica che sono state lette le liste degli ideali di destra e sinistra da autorevoli rappresentanti politici dei due schieramenti. Liste come “compitini”, letti (volutamente letti da una lista precompilata, volutamente non dei discorsi a braccio, non dei comizi) da autorevoli politici con l’emozione di scolaretti alla prima interrogazione (anche Vendola era partito visibilmente emozionato, poi si era sciolto strada facendo) in quanto messi dalla trasmissione in un ruolo non loro: quello di “lettori” di un compitino scolastico. Credo che quello fosse esattamente l’intento di chi ha ideato la trasmissione. Può essere piaciuto o non piaciuto, ma non ritengo ci si dovesse aspettare né di più né di meno.
Scritto da: carloesse | 17/11/2010 a 16:46
Se tu, segretario del maggior (numericamente) partito della sinistra italiana, hai a disposizione tre minuti per parlare a otto milioni di persone,
sarai capace di tirar fuori una frase, un'immagine o una metafora incisive e che si ricordino per anni (o almeno per mesi)?
E se non ne sei capace avrai l'intelligenza e l'umiltà di farti aiutare da qualcuno a scovarle?
Scritto da: luciano / idefix | 17/11/2010 a 19:04
Il discorso di Bersani è tremendamente noioso, scoordinato, privo di qualsivoglia vero valore. Ma dal segretario del PD non mi aspettavo qualcosa di meglio, sinceramente.
Scritto da: Lorenzo | 17/11/2010 a 20:35
ale, forse si sarebbe stato piu' giusto avere due persone comuni (per cosi dire) che leggessero i valori di destra e sinistra, ma in tal caso pensi che staremo qui a parlarne? Era importante che a leggerli fosse qualcuno con cui confrontarsi, con cui dire, si e' vero o no ha sbagliato tutto, se l'avessero lette filomena e peppino pur condividendole (o no) avremmo detto vabbe' e tirato avanti.
Scritto da: supermambanana | 17/11/2010 a 23:19
Supermambanana, non so. Più ci rifletto più penso che sarebbe stato giusto avere persone comuni a leggere gli elenchi e sai perché? Perchè è a loro, a noi, che i politici si rivolgono quando vengono a chiederci il voto, dimenticando che i nostri voti li autorizzano a rappresentarci, non a mettersi solo i soldi in tasca (e quello sarebbe il minimo, con questa sottospecie di classe politica che ci ritroviamo).
Confrontarsi? E con chi? Quando e come avremo la possibilità che Fini o Bersani possano ascoltare le critiche dei cittadini? E comunque quella trasmissione non è una tribuna politica, se siamo qui a parlarne è perché, come ho già detto, Fini e Bersani non ci sono piaciuti in quel ruolo di lettori di valori che loro stessi hanno tradito.
Scritto da: Alessandra | 18/11/2010 a 00:13
Bell'idea, avere due persone "comuni".
Scritto da: luciano / idefix | 18/11/2010 a 12:28
Ma scusate, visto che noi siamo persone comuni e ci sentiamo un pò più brillanti di Bersani e Fini, perchè non ci cimentiamo qui ed ora nel compitino?
Tanto non è che esista una versione aurea e immutabile di questo compito. Penso anzi che il training permanente ci aiuti a migliorare la nostra consapevolezza di ciò in cui crediamo e lo attualizzi volta per volta.
Ciascuno per la parte che sente più vicina provi a scrivere un elenco migliore su questa finestra di post.
Magari proviamo a stare nelle stesse 500 parole del compitino di bersani.
Scritto da: EL_NINO | 18/11/2010 a 17:57
Adesso ci faccio un post.
Grazie
Scritto da: luciano / idefix | 19/11/2010 a 13:16