La mia foto

Contatore Shynistat

  • Contatore

I miei vecchi post del blog Kataweb

Altri vecchi post del blog Kataweb

Blog powered by Typepad
Iscritto da 07/2007

Lettura quotidiana della Bibbia

  • • Da "Giacomo, 1,22": "mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi"
  • Lettura quotidiana della Bibbia

« La torre (di Uwe Tellkamp) | Principale | Mario Vargas Llosa: Nobel 2010 »

07/10/2010

Commenti

Feed Puoi seguire questa conversazione iscrivendoti al feed dei commenti a questo post.

Luciano, in tutto il mondo i delitti che avvengono al di fuori del momdo criminale sono , nella maggior parte dei casi attribuibili a familiari o a persone della cerchia dei conoscenti della vittima. E il movente sessuale è, credo, il più comune. Non è una prerogativa italiana e, perdonami, ma la tua analisi sociologica è estremamente rozza in questo caso. Che la donna sia considerata "cosa di proprietà" purtroppo è un concetto ben radicato nella cultura di molti uomini di ogni parte del mondo, di ogni tradizione culturale e di qualsiasi ceto sociale.

In Occidente l'Italia è il paese più maschilista, quello in cui la donna viene più mortificata (o mamma che elargisce certi servizi o puttana che ne elargisce altri): basta accendere un qualsiasi televisore e se ne ha subito l'immediata percezione.

Avevo ascoltato attentamente la prima intervista dello zio dopo che egli aveva trovato il telefonino della nipote.
La sua mi era sembrata una testimonianza anomala, di una persona non in grado di controllare le sue emozioni, come invece spesso accade in casi simili di maniaci sessuali che si trasformano in feroci, ma lucidi assassini, e non mi convincevano affatto le sue dichiarazioni relative alla paura di essere incolpato della morte della nipote.
Come anche tu scrivi, credo sia il classico caso di una mente disturbata che, come accennavo, non sa controllare le sue pulsioni sessuali, specie quando le occasioni diventano altamente tentatrici come in seno alla propria famiglia (tra zio e nipote).
Io capisco la tua rabbia mista forse a un senso di colpa collettivo degli appartenenti alla "categoria dei maschi", ma non arriverei mai a dire che i maschi sani di mente debbano per questo vergognarsi di avere il pisello, proprio perchè c'è di mezzo lo squlibrio mentale.

Ho assistito a una discussione della Mussolini che forsennatamente si scagliava contro un islamico sostenendo che loro devono rispettare le nostre leggi (in merito agli omicidi di alcune donne islamiche perchè troppo occidentalizzate) e c...he l'omicidio d'onore in Italia non esiste più da anni. Ma perchè gli omicidi possono mai essere una cosa onorevole? Non ha speso neanche una parola per gli omicidi di donne che avvengono tutti i giorni in Italia per svariati motivi la maggior parte passionali o a scopi sessuali. E' giusto che queste morti siano da condannare in egual misura e pesantemente, cominciano ad essere davvero troppe davvero troppe anche per il così detto "occidente"
emancipato!?!?

e' una persona con dei serissimi problemi, questo e' il succo della faccenda, il vergognarsi tuo ha poco senso, anche io dovrei vergognarmi in quanto essere umano di cio' che ha fatto in quanto essere umano, mettere in mezzo il pisello non fa altro, scusami, che alimentare stereotipi e categorizzazioni, a me piacerebbe sempre poter parlare di persone, a prescindere.

Supermambanana, non sono io ad alimentare stereotipi: questo è un orrendo (e purtroppo tipicissimo) omicidio in cui le cose sono molto chiare: un maschio ammazza una donna che non accetta di subire.

Al di là della tipicizzazione e della componente sessuale, si uccide sempre perché l'altro non vuole subire, anche tra maschi, anche tra femmine, il pisello è metafora solo del potere e dell'arroganza, ma ce l'hanno tutti, chi più, chi meno, e lo usano a sproposito o con moderazione.

Luciano, a me la tua analisi sembra identica a quella dei leghisti più biechi quando il colpevole è un extracomunitario.

Quell'"uomo", raptus o non raptus, instabile o meno non ha il diritto a nessuna pietà, a nessuno sconto.
E' uno dei casi in cui la legge di molti stati Usa sarebbe la soluzione più giusta. Mi spiace pensarlo, ma è la prima reazione.

Possiamo parlare di "piselli" in senso metaforico o concreto quanto ci pare, ma la realtà è che un'adolescente, una donna, ha pagato con la vita il suo rifiuto ad un sopruso, alla violenza, alla prepotenza di un uomo.
Sarah, a modo suo, aveva detto NO a tutto questo. Sarah è stata tradita dalle persone di cui si fidava.
Dite quel che vi pare, ma Sarah è l'ennesima vittima di un mondo maschilista. Possiamo elevarci con i nostri ragionamenti, ma qui siamo in un blog. La realtà là fuori ci dimostra che siamo una microscopica minoranza.

l'analisi di luciano è rozza? e perchè?
eeka perdonami, ma tu dici la stessa cosa sul fatto che molti uomini considerino la donna una proprietà di cui disporre a piacimento.
poco contano le parole usate se la sostanza è quella.
dove dissento da luciano è sulla vergogna di essere maschio.
si dovrà vergognare per il resto della vita quella bestia che ha commesso l'omicidio. così come tutti quelli che tolgono volontariamente la vita ad un'altra persona, indipendentemente dal fatto che l'omicidio possa urtare più o meno la nostra sensibilità.
è l'omicidio in se che è comunque sempre inaccetabile, qualunque sia la vittima o la motivazione che lo provochi. sopra si evoca la pena di morte, come spesso accade in circostanze come questa.
la vendetta, per quanto sia un sentimento umano, non ha niente a che fare con la giustizia e ci porrebbe come società allo stesso livello di barbarie dell'assassino.

ecco e allora, dopo una veloce scorsa ai giornali italiani in pausa caffe', io mi devo vergognare profondissimamente di avere una testa pensante per via di quegli ignobili a rai 3 (fino a prova contraria non mentalmente malati ne' in preda a raptus) che hanno consentito quello scempio in diretta. Perche', luciano, le persone malate esistono ed esisteranno sempre, societa' maschilista o meno, ma il degrado che ha permesso quello che e' successo in diretta TV non riesco neanche a trovare le parole per definirlo.

Alessandra, sicuramente ti avrò come sempre fraintesa ma parlare di vittima della società maschilista di fronte al gesto di un uomo che ammazza la nipote 15enne e la violenta da morta mi sembra perlomeno una forzatura.

Penso solo che lo sdoganamento definitivo avvenuto negli ultimi sedici anni del dis-valore di donna-oggetto-e-basta ad opera del qualunquismo distruttivo elargito a piene mani dal velinismo imperante , abbia dato la forza al mostro di fare quel che ha fatto. Dentro di sè avrà sentito i rantoli bestiali degli omìnidi delle caverne che milioni di anni fa conquistavano la femmina con clava e frusta. Nel mondo rurale italiano , o di degrado cittadino, non avevamo certo bisogno della De Filippi e simili. Non siamo cresciuti. Non abbiamo avuto alcuna evoluzione. Nè in campo morale nè civico. Penso che in questi frangenti faccia più male una serata di "Posta per te" , che mille telecronache in diretta ,pur sciagurate e imbarazzantissime(tra il dispiciuto e il compiaciuto per lo scoop in diretta) di Rai3. La povera Sara ha detto No! alla bestia. Forse in nome dell'orrore al femminile e dell'istinto di conservazione . Non dimentichiamoci che ,proprio per quel familismo imbecille e troglodita, nessuno ha pensato a denunciare la bestia PRIMA !!

"lo sdoganamento definitivo avvenuto negli ultimi sedici anni del dis-valore di donna-oggetto-e-basta ad opera del qualunquismo distruttivo elargito a piene mani dal velinismo imperante , abbia dato la forza al mostro di fare quel che ha fatto"

Cioé, tu veramente pensi questa cosa? ma veramente veramente?

Capisco perchè Luciano dica questa cosa - per mio gli do parzialmente ragione: la dice perchè con una distribuzione piuttosto uniforme di psicopatologie nel mondo occidentale, la distribuzione di aggressioni alle donne in Italia è più alta che altrove - in specie in contesti intrafamiliari. Quindi si vede che nel nostro sistema culturale la psicopatologia trova certe indicazioni sul come sfogarsi. Ma non è che se cambia la cultura smette di doversi sfogare ecco: a livelli così profondi di malessere trova altre vie.
Seconda questione. Lucià non ti vergognare di avere il pisello, perchè la psicopatologia oppure il maschilismo non sono attributi sistematici del pisello. Dànsi per esempio molte donne maschiliste - le madri dei maschi maschilisti e non di rado le mogli. Dansi anche donne aggressive, e uomini poco o troppo poco aggressivi. Questo mito, firaggiato da certa psicoanalisi selvaggia (ma non parlo di te eh, parlo tipo di Piccolo e compagni) per cui uno è uomo ergo desidera l'aggressione, un è uomo ergo deve trombare a rotta di collo, uno è uomo ergo ci ha tutti desidentiri inconsci con la clava - insomma è una cosa deleteria oltre ogni dire - per le donne ma per gli uomini soprattutto.

Gli ha dato una grossa mano? E' una delle concause? Non ha incontrato nei suoi cinquanta e passa anni vissuti nelle campagne nessuno , neanche "la televisione" ,che gli dicesse che la persona umana , a prescindere dal sesso, è sacra e inviolabile? Non ha sviluppato nessun appetito culturale, ma solo quello istintivo e bestiale? Non ha incontrato nessuno che gli spiegasse che le cose non accadono mai per caso, ma sono tutte concatenate e originate da serie di cause e conseguenti azioni solo apparentemente casuali? Così va meglio ? O mi vuoi dire che l'unico l'occhio sul mondo(la Tv) a disposizione delle realtà rurali,almeno di una certa età, da sedici anni a questa parte ha incrementato la diffusione della conoscenza di donne che "ce la fanno", raccontando le storie di Madre Teresa, di Rita Levi Montalcini,di Margherita Hack ,della Montessori,della Curie, ad esempio.
"A fronte di oltre trecento Nobel per la scienza vinti dagli uomini, dieci donne hanno ottenuto undici premi: due per la fisica: Marie Curie (1903) e Maria Mayer (1963); tre per la chimica: Marie Curie (1911), Irene Joliot-Curie (1935) e Dorothy Hodgkin (1964) ed, infine, sei per la medicina: Gerty Cory (1947), Rosalyn Yalow (1977), Barbara Mc Clintock (1983), Rita Levi-Montalcini (1986), Gertrude Elion (1988), Christiane Nusslein-Volhard (1995). (N.d.R.: si noti che gli 11 Premi Nobel sono stati assegnati a 10 donne, in quanto Marie Curie ne ha vinti due, uno col marito Pierre Curie e Henri Becquerel per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911"(tratto da una ricerca in rete). E questo perchè le donne sono stupide trenta volte piu' dei maschi? Non credo proprio.

Bruno, una persona in grado di uccidere una ragazzina e violentarne il cadavere è una persona così gravemente disturbata che dubito fortemente che lo sciovinismo di matrice berlusconiana possa essere causa di un simile comportamento. Ma tu ovviamente sei libero di pensarlo, mica te lo vieta qualcuno.

Bruno a me pare che davvero, mettere le battute sessiste del premier, le veline, sullo stesso piano di uno che stupra un cadavere abbia qualcosa di sinistro scusami. Mi ispira un sacco di diffidenza. E la sensazione che mi arriva - sensazione eh, non certezza ma sgradevole sensazione - che a te della violenza delle donne non può fregare di meno, ti frega di usarla per attaccare Berlusconi e l'ideologia berlusconiana. Ma qui Berlusconi non ci entra proprio proprio niente.

Spero che tu abbia scritto questo post solo per farti un pò di audience e che non sia il tuo reale pensiero.
Altrimenti saresti ancor più condannabile per aver istigato Bruno a scrivere ciò che ha scritto.
Lo zio di Sarah è semplicemente un malato grave che va curato, se ci si riesce, altrimenti va rinchiuso e allontanato dalla società; in barba a quella cazzo di legge chiamata con il nome del suo propugnatore: tale Basaglia.
E i malati ci sono in Italia, tanto quanto in Austria (padre incestuoso nonno di cinque figli), in Germania (cannibali emosessuali) e nel Regno Unito (varie ed eventuali).
La società italiana nel suo insieme non c'entra proprio un bel niente: caso mai sono le situazioni locali di arretratezza culturale, sociale ed etico-morale.
Datti una regolata prima di scrivere fesserie come queste: o cambia Paese. Forse l'Islanda ti potrebbe stare comoda.

Sono d'accordo con te,Offender, sul "gravemente disturbato". Ma vorrei anche farti riflettere sulla realtà medievale che ancora(sì, ancora, e te l'assicuro) esiste in tante piccole "dimenticate" e segrete isole di squallore ,solitudine e arretratezza morale culturale . E dico che la "Grande Educatrice"(sbagliatissimo!),funzione cui è stata ridotta la tv divulgatrice ,non ha certo contribuito a sviluppare afflati nobili ed elevati.
Quanto a te ,Zauberei, vorrei tranquillizzarti: ho il massimo profondo rispetto per le donne. Non sopporto che se ne esalti solo un aspetto.Ipocritamente spacciando ciò per innocuo divertimento.
Sono sempre del parere che nulla accada mai per caso. E oggi anche le responsabilità sono di tutti noi, globalizzate.
E' come se sentissi che quello che è successo è un po' anche colpa mia(capitemi bene,veh!).
Non è cos' anche per voi?

"Ma vorrei anche farti riflettere sulla realtà medievale che ancora(sì, ancora, e te l'assicuro)..."

Sì Bruno, avevo capito.

Scusate tutti. Non riesco a farmi capire.

altrochè sei ti fai capire.
solo, che tra capire e condividere c'è una bella differenza.
io, ad esempio non mi sento affatto colpevole per quella bestia lì.

Evocare la pena di morte...

Sono talmente nauseato per la ferocia dell'omicidio, per il perverso e sfacciato uso che se ne sta facendo e si farà da parte dei media (mi aspetto qualche ricostruzione di Vespa)che la mia prima reazione è stata: una corda e lo si impicchi, così la chiudiamo subito e la bestia è eliminata.
Poi però, poichè sono una persona "civile", sono passato a: poichè non si può nella nostra Europa che non tocca Caino, si faccia un processo e lo si chiuda in prigione dimenticando la chiave della cella.

Noi occidentali siamo capaci di uccidere direttamente o indirettamente centinaia di migliaia di persone innocenti, ma quando si tratta di criminali singoli siamo presi dal sacro fuoco dei diritti.

Poco importa che il diritto di chi è morto sia stato definitivamente soppresso.

Già. la vendetta, l'esporsi al livello della stessa barbarie,... non si può. Forse barbaro, anche se in modo diverso, è anche l'essere sempre e comunque dalla parte del carnefice e non delle vittime, l'invocare la debolezza, la cultura o l'incultura, il contesto, il raptus....come attenuante per dire che noi no, come società non possiamo permetterci di guardare fino in fondo di quale abominio è capace un uomo e rigettarlo per quello che è .

Al tempo stesso, noi, ipocriti, siamo complici, consapevoli o inconsapevoli della morte di innocenti che pagano perchè noi possiamo mantenere il nostro "stile di vita". Ma quelli non sono sotto i riflettori e, se lo sono, sono tanti, sono troppi, sono numeri.

Naturalmente altro livello ancora hanno i crimini che assurgono a simboli, e ancora diverso è il nostro comportamento. Priebke, novantenne, non può uscire per crimini commessi in tempo di guerra e con regole di guerra e tanti simpatici assassini che hanno commesso in quel periodo crimini contro l'umanità (Dresda? e i massacri russi?), sotto altre bandiere, non sono stati perseguiti.

Così va il mondo per le anime belle

Sai che non ti capisco?
Prima ti struggi perchè non possiamo linciare in piazza l'assassino, poi però povero priebke, vecchietto che non può uscire a fumarsi la pipa al parco...
Ma che c'entra?
Cosa ti fa soffrire di più, il fatto che siamo in uno stato di Diritto o il fatto che la guerra alla fine i nazisti l'abbiano persa? O entrambe le cose?

Le norme e le pene servono a garantire e proteggere la civile convivenza.
E' dimostrato che il linciaggio di piazza di un criminale non contribuisce a restituire la vita alle vittime o a ridurre i crimini violenti.
I criminali di guerra esistono sotto tutti gli schieramenti ma all'indomani dell'armistizio la sentenza la scrivono di solito i vincitori. Inoltre nel caso del nazismo il crimine di guerra non era un'eccezione individuale, ma un dato strutturale connaturato agli scopi stessi ed all'organizzazione di quello schieramento.

Non è la ricerca dell'anima bella. E' la realtà delle cose.

Ed è indipendente dai nostri individuali sentimenti. Credi che non abbia voglia di vedere quello zio animale penzolare da un albero morto? Ma se questo significasse anche solo il rischio che un imputato innocente su cento rei confessi possa incorrere nella pena capitale, allora dico no. Il prezzo è troppo alto e peraltro non risarcisce la società, non riporta in vita la vittima, non impedisce che altri malati ripercorrano le orme dei vari pacciani, anzi forse lo faranno in maniera più violenta e astuta, intanto che mettono a repentaglio anche la propria vita.
E la vita che valore avrebbe, visto che te la può togliere un pazzo, ma anche lo stato e - perchè no? - un pubblico ufficiale?
E svalutiamola questa vita, togliamola in base agli umori della piazza, sai che guadagno nei comportamenti diffusi e nel contenimento della devianza...

Come al solito c'è qualcuno che usa i post per commenti sciocchi e palesemente e gratuitamente provocatori, tanto da "fare vergognare l'avere il cervello" (che fa rima pure con pisello). Come si fa a dire che Luciano abbia scritto questo post "per farsi un po' di audience"?
come si fa ad accusarlo di avere istigato Bruno a scrivere ciò che ha scritto?
E ciò che costui (non Bruno) dice a proposito dei malati di mente , se vale in questo caso, non vale anche per quel matto che tirò il duometto sulla capa di berlusconi, che quindi non fu spinto da nessun clima di violenza generato dalle sinistre, ma agì per demenza propria?
Un po' di coerenza, cribbio!
Per una volta che anche qui l'antiberlusconismo gratuito veniva stigmatizzato, perchè (in questo caso) non c'entra una mazza, poteva almeno starsi zitto.

Quanto alle “influenze esterne” della società, penso cheBruno non abbia proprio tutti torti, così come hanno ragione Zauberei, e, in certa misura , anche Teppi limitatamente a quando dice (dopo le precedenti farneticazioni, comprese quelle sulla “cazzo di legge Basaglia”) che semmai “sono le situazioni locali di arretratezza culturale, sociale ed etico-morale”. Non quando dice che la Società nel suo insieme non c’entra un bel niente.
Primo, perchè è proprio la società italiana (ma non solo la nostra) che permette la sopravvivenza di certe “zone di arretratezza” (di chi, sennò?).
Secondo, perché se è vero che la causa primaria è in tale arretratezza di pensiero (che risale a ben prima del “velinismo”, essendo un residuo delle società fortemente maschiliste da cui si proviene in quasi tutto il mondo) e dai danni che la repressione ossessiva del sesso, particolarmente marcata nei paesi di stampo cattolico, ha provocato sulla mente di molti, è pur vero che il “velinismo” negli anni più recenti ha contribuito a contrastare le conquiste delle donne nella cultura, nella società, nel pensiero comune anche maschile, che si erano lentamente affermate in questo (o dovrei dire lo scorso) secolo. Forse è questo (credo) che intendeva Bruno, anche se ha alzato un po’ troppo il tiro, mirando anche a Berlusconi. Che semmai è (in questo caso) un’altra vittima. Malata di sesso.

ps comunque non credo che l'essere italiano o portatore (sano?) di pisello sia particolarmente significativo per il fatto in questione. Credo che il focus sia la malattia, il degrado sociale ed individuale, il modo in cui la grancassa mediatica amplifica e purtroppo crea l'eco a questi fatti.

Mi auguro che le famiglie coinvolte possano in qualche modo riuscire a superare e metabolizzare l'accaduto e che il colpevole marcisca in una cella dopo regolare processo per avere tutto il tempo di tormentarsi col peso orribile di ciò che ha fatto.

Luciano,
mi risulta che anche gli eunuchi provino le stesse emozioni di chi il pisello ce l'ha ancora.
Qui è questione di Cultura, Educazione ricevuta e di Informazione. L'Intelligenza Emotiva: chi, oltre a questo nostro gruppo di commentatori, sa cos'è ?...e invce di metterla tra le materie primarie a scuola, cosa hanno fatto? Hanno tolto pure alcune delle materie primarie...

E' vero, la morte del carnefice non riporta in vita le vittime. Però dà alla vittima il "pari" risarcimento. Ogni volta che capitano fatti del genere mi chiedo cosa farei se la vittima fosse uno dei miei figli.

Ciò che volevo mettere in rilievo con il post è la diversità di approccio alla responsabilità del criminale.

Le attenuanti, le insanie mentali più o meno temporanee, il "contesto" sociale... sono i mezzi con cui si dimostra la pietas per il carnefice in quanto appartenente al genere umano, membro di una società, soggetto/oggetto del diritto . La pietas per la vittima, che non può più rivendicare il suo diritto a vivere, si risolve con una preghiera, qualche anno di carcere per il carnefice e tutto finisce lì. Il carnefice è vivo e fa gli affari suoi, la vittima imputridisce, i familiari e gli amici se ne devono fare una ragione e giustizia è fatta.

Poi viene il secondo livello,quello simbolico. Un assassino sta per essere giustiziato, dopo regolare processo, e si sviluppa la mobilitazione internazionale. Nel frattenpo gli stessi che si mobilitano magari hanno truppe che stanno ammazzando innocenti qua e là per il mondo o vivono bene a spese di milioni di morti di fame. Ma la coscienza è salva.

Infine c'è il terzo livello
quello ideologico. Un ufficiale tedesco viene condannato come criminale di guerra e, poichè non è stato portato a Norimberga ove la pena di morte è anche stata esercitata, viene condannato all'ergastolo. A novant'anni i suoi avvocati riescono a farlo uscire di cella, ma la cosa desta scandalo. Qui non vale nessuna attenuante, neppure quella dello stato di guerra. E' nato sotto la bandiera sbagliata. Punto.

Noto una grande contradditorietà in tutto questo e una sovrana ipocrisia.
Tutto qui.

credo che commentare fatti come questi sia estremamente difficile, personalmente l'orrore che ho provato di fronte a questa ennesima dimostrazione di quanto si possa arrivare tanto in fondo, a livelli in cui la dimensione umana nel senso più ampio del termine non esiste neanche più mi lascia incapace di mettere per iscritto le mie emozioni... credo che sia molto difficile per noi anche solo immaginare la prospettiva mentale di chi commette atti di una tale efferatezza; ciò che mi chiedo invece è quali possono essere stati gli stati d'animo delle persone appartenenti alla famiglia di questo essere, la moglie che non può non essersi resa conto che, pur senza arrivare a questo orrore, forse suo marito aveva perlomeno comportamenti strani, che ragionamenti poteva mai fare con un energumeno del genere?... la figlia che aveva un rapporto molto stretto con la cuginetta e della quale raccoglieva le confidenze e che, a quanto pare, aveva anche palesato dei dubbi rispetto al padre... e questo animale (e mi scuso con le mie gatte e tutti gli animali veri) che evidentemente ha prima ucciso la nipote per non essere "sputtanato" da lei, e che anche di fronte al suo cadavere non ha esitato a compiere lo stupro-incesto che VOLEVA ottenere a qualunque costo... veramente tutto ciò va oltre la mia capacità di analisi, non riesco a formularne una che possa dare una spiegazione che anche solo lontanamente possa giustificare ciò che è successo...

La cultura agro-pastorale era feroce con donne e bambini da ben prima del velinismo

@Bruno: ti fai capire benissimo ed io condivido molte delle cose che sostieni. Se altri non le condividono non devi sentirti in colpa, o pensare di non essere chiaro.

@Offender: non mi hai fraintesa, hai letto bene. Io, come Bruno, sono convinta che l'omicidio della povera Sarah sia ANCHE frutto della (sotto)cultura maschilista che oggi dilaga attravarso tutti i mezzi possibili ed immaginabili, oltre che della mente malata di un individuo, che per quanto ignorante possa essere, non viveva e non vive su un eremo lontano dal mondo, o in una giungla come "tarzan delle scimmie". Ritengo plausibilissimo che la sua patologia (mi si perdoni l'abuso del termine) sia andata a braccetto con l'idea della "donna oggetto" che ci viene propinata costantemente e quotidianamente da giornali, TV, internet e via discorrendo. Un'idea MASCHILISTA.

@Alessandra e Bruno: la sottocultura maschilista dominante e propagandata da molti mezzi di comunicazione sicuramente gioca un ruolo nel favorire la regressione della condizione femminile, nell'attacco a certi diritti fondamentali di autodetermonazione, ma non credo che abbia un ruolo in questo atroce delitto. Quell'assassinio ha radici ben più antiche, sarebbe potuto avvenire con le stesse identiche modalità anche 50 o 100 anni fa. Si tratta di un individuo talmente abbrutito e primitivo da essere del tutto incapace di vedere la femmina (e uso volutamente questo termine) come altro da un oggetto sessuale. A me ricorda Pacciani e la sua bestialità irriducibile. E resto dell'idea che le radici di questo delitto siano da ricercare più nella ferocia della cultura contadina arcaica che nell'influsso della pessima televisione di adesso

Alessandra questo tipo di storie, o certe altre più palesemente culturali - erano fino agli anni sessanta nelle campagne italiane ben più diffuse. Nella nostra rossa toscana io ho conosciuto contadine che si sono dovute far scopare dal padre del marito - per intenderci, tanto erano proprietà della casa. Non credo che l'ideologia berlusconiana abbia molto a che vedere con questa tragic vicenda, non credo che quel linguaggio sessista e discriminatorio - ma va riconosciuto molto vitale molto dorte - flirti con vicende umane come questa che hanno a che vedere con altre misoginie, sia psichiche che culturali. Questa è roba di istinto di morte e di caccia alle streghe, non di pacche sul culo e scopate - cara quasi sempre consezienti - sui divanetti.
Non so se mi sono spiegata. Ci penso meglio.

Ho letto con attenzione e interesse tutti i commenti.
E faccio alcune osservazioni un po' alla spicciolata.
1) La vergogna a cui accennavo nel post mi è passata: tanto più che la responsabilità dei crimini è individuale.
2) Certamente alcune società arcaiche (che sopravvivono ancora adesso in certe zone italiane) trattavano le donne in modo orribile, certamente delitti di questo tipo non sono arrivati con l'avvento della televisione commerciale e della sottocultura velinesca.
3) Negli ultimi decenni in Occidente la condizione della donna è andata complessivamente migliorando dal punto di vista dei diritti e delle libertà. L'Italia però (per tantissimi motivi) è il paese più maschilista e familista d'Occidente: il più zozzone e pecoreccio da un lato, il più retrivo sul piano dei diritti civili dall'altro.
4) Molti maschi italiani sono "divisi" (nella fretta del blog non trovo un aggettivo più adatto): da un lato ossessionati dal sesso che tracima da ogni parte e dalla continua proposta della "donna oggetto", facile e nuda ovunque. Ma dall'altro lato da moralismi retrivi (frutto di un paese bigotto e ipocrita che sta fianco a fianco con quello zozzone come dottor Jeckill e mister Hyde).

Eeka, prendo atto della tua opinione. La rispetto ma non la condivido. Secondo il mio modesto parere, già in parte espresso, la lettura "agro-pastorale" di questo delitto forse è troppo semplicistica. Abusare sessualmente di un cadavere è un atto che mette in evidenza un disturbo psichico profondo; 50 o 100 anni fa non c'erano le "casse di risonanza" e i mezzi di comunicazione di oggi. Ciò che ci passa oggi sotto gli occhi è certamente una convinzione arcaica ma vestita di una tragica "modernità". Certi messaggi sbagliati hanno, a mio avviso, l'effetto della benzina sul fuoco.
E' vero che in Italia e nel resto del mondo ci sono zone dove il tempo sembra essersi fermato e dove intere comunità vivono quasi allo stato brado, ma non mi sembra questo il caso dello zio di Sarah. Pensare che questo individuo sia solo un "pastore ignorante" per me è una giustificazione inaccettabile.

Meno male che su questo blog ogni tanto ritorna l'intelligenza.
Almeno Zau parla chiaro e dice pane al pane e vino al vino: senza troppi giri di parole, senza riempirsi la bocca di stronzate moraliste senza senso.
E risponde da far suo alle demenziali elucubrazioni di un CarloS che scrive sotto dettatura di un Di Pietro, di un De Magistris o di quell'imbecille di Henry John Woodcock che, visto che la Procura di Taranto confina con quella di Matera che confina con quella di Napoli, le proverà tutte per mettere lo zampino in questa sporca faccenda.
E fare un buco nell'acqua come al solito.

Zau, io non ho assolutamente parlato di berlusconismo o di velinismo alla berlusconi. Se rileggi i miei commenti te ne renderai conto. Infatti ho precisato, nel mio commento precedente, che delle opinioni di Bruno condivido solo una parte.
Per favore, non mettemi in bocca cose che non ho detto.
Per il resto, se leggi la mia risposta ad Eeka penso che ti possa essere più chiara la mia opinione.

Condivido l'ultimo commento di Luciano in cui mi riconosco nou più nou meno:) nel suo complesso - è anche una onesta variazione di opinione rispetto al post iniziale.
Alessandra mi dispiace se ho frainteso le tue opinioni, e se ti ho imputato pareri non tuoi mi dispiace. Ma quello che voglio dire è che, più una patologia è grave e radicata più l'influenza del contesto contemporaneo è debole, alle volte tuttalpiù pretestuale. Non mi pare questo per niente un caso culturalmente determinato men che mai dalla cultura recente, e i mass media. Come in genere tutte le forme di stalking sono per me legate al sessismo solo in apparenza - io credo che invece siano legate alla sessualità, nella modalità maschile. Non per niente - l'italia come dice luciano è uno dei paesi più retrivi del cosmo, ma il tasso di omocidi contro le donne è uguale che altrove. In svezia, paese notoriamente poco sessista hanno anche cambiato la legislazione penale in materia rendendola più severa ma non è cambiato una sega.
Poi chiaramente ognuno ha la sua opinione.
Teppista ciao:) però lo sai ve - che siamo d'accordo solo per il fatto che ho parlato male della toscana rossa? PPP pura contingenza temo:)

Quando ho scritto il post non ero a conoscenza del fatto che lo zio aveva addirittura stuprato il cadavere. Adesso non voglio mettermi a fare lo pissichiatra de noantri però mi pare che (con un comportamento di questo genere) si entri in un campo diverso da quello del "maschio respinto".

c'è maria defilippi come mandante morale? o la cultura agro-pastorale? quello della pena di morte addirittura incolpa tutti noi che abbiamo la pancia piena alla faccia della fame del terzo mondo.
concordo con gaila e anch'io "credo che sia molto difficile per noi anche solo immaginare la prospettiva mentale di chi commette atti di una tale efferatezza".
aspetterei di sapere qualcosa di più per darmi una spiegazione.
per adesso, per chi ha stomaco, ci saranno già crepet e bruno seduti da vespa ad azzardare le teorie più banali e scontate che si possano pensare.

Luciano: infatti... l'unica cosa che posso aggiungere a quanto ho scritto più sopra è che da tutto ciò che sappiamo emerge in maniera chiarissima che questa povera ragazza non è stata protetta da nessuno, ne' dalla cugina con la quale si era confidata ne' dalla sua stessa famiglia, perchè se la mamma sospettava già dello zio-orco forse aveva già intuito che le attenzioni che aveva per sua figlia esulavano dai normali rapporti che dovrebbero esserci tra zio e nipote...

Non lo so: non dico nulla sulla vicenda specifica perchè non la conosco se non per sommissimi capi.

io continuo a pensare che, a fronte di un comportamento che possiamo scarnificare quanto vogliamo ma rimane tragicamente umano nella sua malata efferatezza, quelli da rinchiudere fossero i tizi di rai3, ma evidentemente vivo da troppo tempo fuori dalle logiche televisive italiane.

non so se qualcuno lo abbia già detto (non ho letto tutto) ma in caso aggiungo che quel tipo è ancora più miserabile di quanto abbiate potuto dire, perchè parrebbe che l'abbia violentata da morta...

Supermambanana: penso che Chi l'ha visto di mercoledì sia stato uno dei punti più bassi raggiunti dalla TV italiana di tutti i tempi. Nemmeno Vespa è mai arrivato a tanto

Zau, per essere intelligenti non è necessario essere d'accordo con qualcuno.
Sul fatto dei rossi in Toscana è tutto un altro discorso. Quelli sono rossi dentro, a prescindere: mica sono di sinistra. Non hanno una formazione da Frattocchie, tanto per intenderci. La loro dimensione di Società non va al di la del visibile a occhio nudo: già quelli di Monteriggioni sono stranieri a quelli di Siena. Per non parlare delle Contrade. Ma tutto ciò non c'entra un bel niente col Pacciani di Avetrana.
Un saluto anche al Pipik.

Invece io, intelligentissimo e toscano meticcio di Livorno che non è Toscana, non sono d’accordo con tutti quelli che per mestiere ne fanno sfoggio.

Caratteristica che né si acquisisce mostra esibisce o impara; e alla quale non si appiccica opinione che spesso è fuori tema e dice solo un ‘io sono me’ che somiglia tanto piccola Contrada e una bugia.

io credo che chi uccide ha comunque qualcosa che non va nella sua psiche, e tanto più ce l'ha quando vive in società che da tempo hanno bandito l'omicidio come mezzo di rivalsa per torti subiti (o che si suppone di avere subito).
Tanti maschi possono sentirsi feriti o offesi, lesi, dal rifiuto della donna. Non tutti costoro arrivano a uccidere. Solo i più deboli e disturbati.
Oppure coloro che percepiscono un consenso sociale, a volte addirittura una spinta sociale, al proprio gesto (vedi il delitto cosiddetto d'onore che era in un tempo non troppo lontano socialmente approvato e quasi richiesto in Italia e lo è ancora in altre culture).
Direi che il caso del contadino in questione non rientra in questa tipologia. Il suo è un assassinio comunque disapprovato. In lui hanno prevalso istinti primitivi, oscuri, difficili da penetrare fino in fondo. Certamente rafforzati, ma non direttamente causati, dalla maniera in cui nella nostra società è ancora considerata la donna (vista ancora e proposta, offerta dappertutto sostanzialmente come preda dei desideri maschili).
Insomma, c'è certamente il contributo del "maschilismo" sociale; ma direi che a prevalere è stato un maschilismo che definirei "pre-sociale". Un disturbo della personalità.

Sembra che il maschio italiano fosse assistito da una femmina italiana.

Sembra.
Comunque, non seguo la vicenda se non per i titoli che quotidiani e telegiornali si sbattono in faccia: non sono per nulla (come penso nemmeno tu) un appassionato di cronaca nera.
Leggo solo i commenti sulla patologia dei media e dei loro consumatori. Come gli articoli di oggi su Repubblica della Aspesi e di Ammanniti.

Nn avevamo GIUDICATO un po' troppo in fretta ?

Tutto sommato (riletto il testo del post e i commenti), non direi. Al di là del movente e del colpevole (o i colpevoli) di questo omicidio, risottoscrivo ciò che dicevo il 7 ottobre:
"Un estraneo? Un babau? L'Uomo Nero delle fiabe più cupe? Un extracomunitario?No: un italianissimo parente, lo zio materno Michele. E il movente è anch'esso italianissimo: perchè la ragazza non voleva "dargliela". E allora, davanti a questo semplice fatto, in certi fragili-prepotenti italioti scatta la criminale demenza frutto di secoli e secoli di imbecille maschilismo inzuppato di sottocultura familista e cattolico-controriformista: la donna è proprietà di noi maschi e se non accetta di sottostare ai nostri voleri la deve pagare"
Anche se, in QUESTO omicidio, le cose non fossero andate così, ciò purtroppo accade molto di frequente.

Scusa ma la ragazza non è stata ammazzata dalla cugina per banali motivi di gelosia verso un ragazzo ?
Cosa c'entra il "dargliela" - allo zio poi ?
Lo zio sembra aver solo aiutato la figlia, a delitto compiuto, a nascondere le prove.

Intanto, non è per nulla chiarissima la dinamica del delitto.
Ma (come ho scritto due commenti sopra) "anche se, in QUESTO omicidio, le cose non fossero andate così (CIOE' LA VIOLENZA COMMESSA CONTRO UNA DONNA PERCHè CONSIDERATA PROPRIETA' DEL MASCHIO PADRONE), ciò purtroppo accade molto di frequente"
Insomma: il maschio che aggredisce o ammazza la femmina perchè lei non sottosta ai suoi voleri (sessuali o padronali) è (purtroppo) uno schema molto molto ripetuto.

I commenti per questa nota sono chiusi.

Motore di ricerca del Ringhio di Idefix

  • Si clicca su "Motore di ricerca", si apre un link, si clicca su "Ricerca personalizzata" e si usa come il normale Google. Solo che la ricerca è interna al blog

giugno 2015

lun mar mer gio ven sab dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30