Mi fa molto, molto piacere la vittoria di Mario Vargas Llosa. Semplicemente, penso che sia il più grande e completo scrittore vivente: da mezzo secolo (il suo esordio è del 1959) ha scagliato frecce nel campo del romanzo storico e in quello politico, nella satira e nel poliziesco, nel racconto di formazione e nel reportage, nel saggio letterario e nel romanzo erotico, nella prosa d'arte e nel racconto di viaggio, spendendosi con generosità per altri autori (da Onetti a Flaubert), elargendo preziosi consigli agli esordienti, polemizzando con articoli contro Fidel Castro e contro Silvio Berlusconi, scrivendo romanzi epici e intimisti, divertentissimi e tragici (a volte nelle stesse pagine come "La zia Julia e lo scribacchino"). Per certi versi, Vargas Llosa è (da solo) un'intera letteratura.
Fa molto piacere anche a me. E' uno dei miei scrittori preferiti, come ho già detto in un altro post. Non ci speravo e invece...
:-)
Scritto da: Alessandra | 07/10/2010 a 21:55
E io che pensavo di essere un lettore accanito. Non ho mai letto niente di suo. Comincio subito.
Scritto da: fabrizio | 07/10/2010 a 22:44
Comincia dalla Zia Julia.
Scritto da: luciano / idefix | 07/10/2010 a 23:14
io cominciai da palomino molero, perchè era meno di duecento pagine e fungeva da assaggio.
poi di corsa la niña mala la zia Julia e tanti altri, meno la casa verde che leggerò adesso.
tutto sommato quest'anno il nobel è andato in buone mani.
Scritto da: marcob | 07/10/2010 a 23:49
Concordo.
Scritto da: Tic-talkischeap | 08/10/2010 a 00:17
E in più fece un occhio nero a Garcia Marquez.
Sul fatto di oggi, un'intervista a Tabucchi (che parla a lungo del profondo rapporto Vargas Llosa/politica, criticando la miopia di troppi intellettualini italioti che spesso lo contestarono).
Scritto da: luciano / idefix | 08/10/2010 a 08:33
La zia julia è uno dei miei libri preferiti. In assoluto. Vicino al maestro e margherita, vicino a fiori blu, vicino a zazie, vicino all'aleph e altri. La commistione di reale e reale raccontato è straordinariamente vitale. Una volta tanto un nobel di condivisione di una simpatia e non di scoperta.
E poi la sua vita descrive un arco di posizioni molto interessante da osservare. Mi fa sentire, stranamente, intelligente avere gli stessi gusti degli accademici svedesi.
Scritto da: gy | 08/10/2010 a 08:51
confesso di aver pensato subito a luciano quando ho saputo che aveva vinto (perchè era stato lui a sponsorizzarlo già altre volte con ardore)...
di suo ho letto solo pantaleon e le passeggiatrici (che trovo scritto genialmente ma che non mi ha interessato più di tanto). presto gli darò qualche altra opportunità...
Scritto da: Giordano | 08/10/2010 a 16:03
E' uno di quei premi che (amando profondamente l'opera del premiato) sento "mio".
Scritto da: luciano / idefix | 08/10/2010 a 18:58