Ne avevo sentito parlar molto bene (Mario Fortunato sull'Espresso, Luigi Forte
sulla Stampa...), con toni entusiasti che inneggiavano al capolavoro assoluto
degno di Musil Mann Doblin e così due giorni fa l'ho comprato pregustando una grande lettura. Non l'avessi mai fatto: dopo quaranta pagine di teutonica e
impenetrabile noia, 40 pagine in cui non succede nulla di nulla di nulla di
nulla di nulla di nulla di niente, per di più messo sulla carta con uno stile da
acciaioso panzer, ho dovuto chiudere il volumone, riporlo, guardarmi allo specchio e domandarmi:
"ma perchè?" Perchè ci sono cascato?" E sì che le recensioni (a ben leggerle) mi dovevano dare qualche indizio di una mattonata di quelle che piacciono ai Critici con la Maiuscola. Se siete tentati di prenderlo anche voi, leggetevi almeno le prime due pagine: vedrete che lo lascerete lì. E manderete un pensiero solidale a questo
sottoscritto triestino che si è incoscientemente sacrificato per voi, risparmiandovi una delusione e 25 euro. E se poi, tra cento anni, La torre sarà considerato un sommo capolavoro del primo secolo del Duemila, io non ci sarò più e comunque (richiamato durante una seduta spiritica) potrei confermare che m'ero annoiato oltre ogni mio limite di sopportazione.
Se vogliamo, anche ne "Il deserto dei Tartari" non succede nulla di nulla dall'inizio alla fine, ed è un capolavoro...
;-)
Scritto da: Mammifero Bipede | 06/10/2010 a 12:29
Completamente d'accordo.
Scritto da: luciano / idefix | 06/10/2010 a 12:32
Lucianone, non abbatterti! :-D
Non sai quante volte è capitato anche a me. Ad un certo punto mi sono detta che era il caso lasciar perdere le grandi recensioni e fidarmi del mio istinto. Per questo, come tu ben sai, prima di comprare un libro ne leggo sempre qualche pagina.
Scritto da: Alessandra | 06/10/2010 a 13:27
Le recensioni, in fondo, non sono altro che pareri personali, spesso dettate da esigenze promozionali. Giusto che la nostra sensibilità ci porti ad avere impressioni diverse e a non accodarci supinamente alle opinioni dei critici. Alla fine è proprio il confronto fra le diverse opinioni a determinare il reale valore di un libro. Un caro saluto, Fabio
Scritto da: Fabio | 06/10/2010 a 18:46
Condivido, Fabio.
Negli incontri a scuola, cerco sempre di raccontare ai ragazzi: ascoltate con attenzione gli altri e le loro opinioni ma poi decidete voi. Soprattutto quando si tratta dei vostri gusti: in quel campo, siete voi i sovrani assoluti e nessuno potrà mai imporvi ciò che deve piacervi o non piacervi.
Scritto da: luciano / idefix | 07/10/2010 a 08:43
poi c'è anche da considerare che maggiore è l'aspettativa è minori sono le possibilità che effetivamente il nostro gusto possa essere soddisfatto (un po' come nei rapporti tra uomini e donne)...
Scritto da: Giordano | 08/10/2010 a 15:56
Non sempre.
Scritto da: luciano / idefix | 08/10/2010 a 18:55
Mi dispiace per te, ma io ho proprio fatto così: l'ho cercato con accanimento, l'ho trovato, ho letto qualche pagina e l'ho restituito al libraio, anche con un leggero complesso d'inferiorità, ma liberooooooo!
Giorgio
Scritto da: giorgio | 10/10/2010 a 01:11
Anche il mio libraio ha accettato la restituzione.
In cambio ho preso i primi due volumi di Cybersix (ristampa in veste grafica molto migliore dello splendido fumetto degli argentini Trillo e Meglia che uscì in edicola negli anni Novanta)
Scritto da: luciano / idefix | 10/10/2010 a 08:48
Caro Luciano Comido, se avesse letto la mia recensione al libro di Tellkamp sul numero in edicola di "Pulp" (set.ott. 2010), avrebbe risparmiato 25euro...
saluti
Paola Quadrelli
Scritto da: Paola Quadrelli | 10/10/2010 a 12:04
Prendo spesso Pulp ma evidentemente quel numero m'era sfuggito. Mi fa piacere che le nostre opinioni concordino.
Scritto da: luciano / idefix | 10/10/2010 a 13:07
blindissimus realitensis totalis che vuol dire?
Scritto da: ciro | 17/10/2010 a 07:21
Da dove salta fuori? A me par latino maccheronico. Provo comunque a decifrare:
- "blindissimus" potrebbe essere la "latinata" dell'aggettivo "blind" tedesco (che significa "opaco, falso, miope"),
- "realitensis" si riferisce alla realtà e al reale (ma i latini la chiamavano "veritas" e "verus"),
- "totalis" mi sembra anche inventato (i latini decievano "totus" o "integrum").
Provo allora a tradurre: "un opaco e miope tentativo di riprodurre l'intera realtà"
Immagino che la definizione si riferisca al romanzo "La torre".
Ma dove l'hai trovata?
Scritto da: luciano / idefix | 17/10/2010 a 10:18
a pag.700 de la torre,ma il senso è quello,anche se non c'è nessun sostantivo,e dal contesto sembra riferirirsi ad un disturbo psichico...ho appena finito di leggere il libro...era da tanto che non desideravo telefonare ad autore traduttore ed editore per riempirirli di insulti e grosse pernacchie
Scritto da: ciro | 20/10/2010 a 10:21
io, al contrario, ho trovato il libro prodigioso e imperdibile. un raro capolavoro (e l'ho letto tutto d'un fiato, mica l'ho lasciato lì).
Scritto da: alessandro | 26/10/2010 a 17:43
Alessandro: ben per te perchè quando uno gode è sempre una bella cosa. Sarei curioso di sapere che libri ami.
Scritto da: luciano / idefix | 26/10/2010 a 20:53
io lo sto leggendo e mi sembra molto bello.
Non so se sara' in futuro considerato un capolavoro,
Ma non posso non notare che il suo giudizio mi ricorda
Molto come fu stroncato la recherche di proust, basandosi sulle prime 40 pagine
Scritto da: vittorio | 22/12/2010 a 16:42
E' possibile che La torre (dopo le prima quaranta pagine che mi hanno schiantato) mi avrebbe dato piacere ed entusiasmo. Ma il problema dove sta? Che io ho 56 anni, strabenissimo che vada me ne restano quaranta, con una media di 60 libri letti all'anno potrei arrivare al massimo a 2400 (molto, molto meno di quelli che ho a casa). E allora, da quando (è relativamente poco) ho preso consapevolezza del mio scarso tempo (finchè si è giovani non ci si pensa), mi sono detto: con tutti i volumi esistenti al mondo, perchè mai devo investire in quelli che non mi piacciono?
Tu dirai: ma come fai a stabilirlo sulla base di poche pagine? Certo: in parte hai ragione ma anche no. Ormai sono arrivato a un'età e a una esperienza di lettore per cui mi fido delle mie prime impressioni. Possono essere monche, sbagliate e ingannevoli? Ovvio che sì. Ma (ripeto) il mio tempo è ormai poco e a qualche criterio di selezione devo pur affidarmi.
In ogni caso, sono lieto che La torre ti piaccia.
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2010 a 18:33
Ti auguro un lungo futuro pieno di libri, ciao
Scritto da: vittorio | 23/12/2010 a 10:42
Bell'augurio
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2010 a 12:39
che vi siete persi, un'opera unica. Ciao
Scritto da: daniele | 28/01/2011 a 19:49
Mi fa piacere (dico sul serio) che tu abbia apprezzato il libro.
Scritto da: luciano / idefix | 28/01/2011 a 20:41
Abbiamo tutti bisogno di imbianchini, idraulici, elettricisti ecc...A trovare un bel mestiere nel quale le pagine servono a tutto fuorchè ad essere lette si fa sempre in tempo, anche a 56 anni.
Poi, volendo, potete pure chiedere accesso al Bunga Bunga,non si sa mai, sembra che gli analfabeti siano bene accetti.
Prima di parlare (oddio, forse berciare è meglio), di un libro come La Torre, prendete in mano Proust, Musil, Joyce e Borges.
Poi bussate alla pota della quita elementare... Magari un posticino nell'ultimo banco, quello accanto al termosifone, è ancora libero, Settimana Enigmistica compresa.
Scritto da: Athos | 10/05/2011 a 16:28
Magari Athos poteva dire la sua senza bisogno di insultare, no?
Anche considerando che Luciano non può replicare, visti i gravi problemi di salute.
D'altronde, dicevano gli antichi, "de gustibus non est disputandum". O "La Torre" è un tal capolavoro, riconosciuto urbi et orbi, da non essere ammessa neppure un'opinione negativa?
Mi sa che Athos è l'editore italiano del libro...:-)))
Scritto da: Dario Predonzan | 11/05/2011 a 18:30
mi riconsolo a trovare diversi sodali.
di pagine ne avrei lette almeno 700.
ma è stata un'agonia.
la traduzione poi...
affatto, affatto, affatto.
lo mollo e vendo su ebay.
Scritto da: marco | 06/06/2011 a 22:14