Tema?
Ne avevo già scritto alcune volte sul blog: il Piano Regolatore Generale proposto dalla giunta di destra del Comune di Trieste era pessimo.
Presentato in riunioni secretate, prevedeva tra le altre cose una irresponsabile cementificazione del territorio carsico fatta nell'interesse dei costruttori e di qualche lobby. In più, attorno alle destinazioni d'uso di molti terreni urbani ed extraurbani (da non edificabili a edificabili) si sono addensate delle manovre quantomeno losche.
Noi cittadini abbiamo protestato per mesi in tutti i modi: lettere sui quotidiani e sui periodici, manifestazioni,
(il 10 luglio, mentre consegno La colata a Roberto Sasco (UdC), presidente della Commissione urbanistica. A Banne, durante una manifestazione di protesta), appelli, il sostegno dei geologi e di alcuni architetti, raccolte di firme, opposizioni ufficiali, documentazioni inviate a politici e giornali, gli articoli del mensile Konrad e del settimanale Il tuono, conferenze stampa, tentativi di (pacifica) irruzione per assistere alla seduta della Commissione Edilizia, dibattiti pubblici...
Risultato?
Ovviamente non solo per merito nostro (anche la maggioranza di destra si è divisa), il Piano Regolatore è andato in vacca.
Morale?
Noi cittadini non dobbiamo mai e poi mai rassegnarci, mai e poi mai mollare la presa, mai e poi mai arrenderci.
Ma sempre continuare a insistere.
Perchè i casi sono due:
o riusciremo a cambiare le cose per le quali ci stiamo battendo,
o comunque potremo dire a testa alta "per quanto ci riguarda, noi abbiamo fatto il possibile".
Grande Luciano!!!
Questa è la verità.
Se limitiamo la nostra capacità di reazione al mugugno sul tram e sul web, rendiamo effettiva ed efficace l'autoprofezia che il singolo cittadino non può fare nulla ...
E invece scommetto che quasi tutti i frequentatori di idefix hanno una storia di guerriglia civile da raccontare.
E' chiaro tante volte non si può vincere, ma certe battaglie vanno combattute comunque. Serve per sancire principi e valori. Serve paradossalmente per limitare le perdite umane in certi casi. A volte si perde duro e parecchio, ma si fa opera di testimonianza che senz'altro tornerà utile a vincere in futuro.
...e poi quelle poche volte che si riesce a vincere...
è TANTO LIBERATORIO!
CONGRATULAZIONI, TRIESTINI!
Scritto da: EL_NINO | 16/09/2010 a 10:43
Ottimo! Grande risultato, Luciano.
Se dalla mie parti certa gente avesse anche solo un terzo della coscienza civile dei tuoi concittadini, staremmo molto meglio.
Scritto da: Alessandra | 16/09/2010 a 12:35
Ed era emozionante vedere signore sessantenni, che MAI si sarebbero sognate di "far politica", organizzare riunioni e telefonare e scriver lettere e preparare striscioni e portare volantini e insomma scoprire il gusto e l'importanza della "cittadinanza attiva".
Scritto da: luciano / idefix | 16/09/2010 a 12:47
Solo una precisazione: il PRGC non è ancora "andato in vacca", ma è stato annunciato (sui media) che sarà riadottato, pare con modifiche. Bisognerà quindi vigilare, per capire se la riadozione - che farà ripartire l'iter quasi da zero - implicherà modifiche migliorative oppure no e se il nuovo iter sarà trasparente e partecipato, oppure se ci saranno altre secretazioni e porcherie consimili.
Bisognerà insomma continuare a mobilitarsi (come si diceva un tempo), finchè la vicenda non sarà conclusa. Non sarà una cosa breve: speriamo che anche le signore sessantenni resistano ancora un po'....
Scritto da: Dario Predonzan | 16/09/2010 a 16:27
In questo campo, Dario ne sa molto più di me: non perchè sia addentro ai "segreti misteri" per "grazia ricevuta" ma semplicemente perchè è uno degli ambientalisti più seri a Trieste.
Ha perfettamente ragione: anche quando si portano a casa risultati importanti, non biogna mai mollare la presa, dato che gli interessi dei Predoni del Territorio sono costantemente in agguato.
Intanto, però, incassiamo qualcosa di importante:
1) Udc, ex-An e Lega rinnegano interi pezzi (alcuni fondamentali) del Piano, come il saccheggio a scopo residenziale dell'area della ex-caserma di Banne,
2) il Piano così com'era si è dimostrato una merdona,
3) i cittadini che lo hanno combattuto hanno toccato con mano che (quando ci si impegna) si possono ottenere vittorie.
Scritto da: luciano / idefix | 16/09/2010 a 16:34
Anche se a toccare con mano le merdone ci si sporca un pò (aggiungerei). Ma le mani, e non la coscienza.
Complimenti dunque (e tienici aggiornati).
Scritto da: carloesse | 16/09/2010 a 17:46
Si possono spostare con gli appositi scopettoni.
Scritto da: luciano / idefix | 16/09/2010 a 17:55
Giusta osservazione.
Scritto da: carloesse | 16/09/2010 a 18:11
Il WWF di Trieste ha fatto un documento.
Eccolo:
Sarebbe un peccato, se anche il dibattito sul piano regolatore di Trieste venisse risucchiato – come parrebbe a scorrere le cronache recenti - nello stucchevole teatrino della politica politicante, facendo perdere di vista le questioni di fondo.
Questioni che non si riducono certo al contenzioso tra il Comune e l’ordine dei geologi (pur importante per quella categoria professionale), né a qualche modifica delle previsioni di piano, come ipotizzato da alcuni consiglieri comunali.
Non è infatti annunciando modifiche (di quale natura?) per la destinazione dell’ex caserma di Banne, dell’area “turistica” di Padriciano e del giardino di Villa Cosulich, che si possano considerare risolte le tante criticità del piano. Ancor meno se fossero accolte alcune (scelte con quali criteri?) tra le 1.141 osservazioni ed opposizioni presentate dai cittadini.
Opportuno sarebbe, invece, ragionare sui dettagliati e pesanti rilievi formulati dalla Soprintendenza in merito alle scelte di zonizzazione del piano per le aree di pregio paesaggistico e naturalistico. Rilievi che l’organo periferico del ministero dei beni culturali (non un’accolita di ambientalisti esagitati…) ha riassunto in un documento di 64 pagine, redatto con il contributo fondamentale del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste.
Un documento, va sottolineato, consegnato dalla Soprintendenza al Comune nel dicembre 2009, di cui però nessun consigliere comunale (né il sindaco) paiono essersi accorti in questi mesi e sul quale sembra si continui a far finta di nulla anche dopo che le associazioni ambientaliste ne hanno “svelato” l’esistenza.
Piccolo pro-memoria: la Soprintendenza contesta in particolare le previsioni edificatorie sulle 18 zone di espansione “C”, il nuovo canile a Fernetti ed il cimitero degli animali presso via Commerciale, nonché le ulteriori colate di cemento sulla zona “turistica” di Padriciano e sulle zone “miste strategiche” dell’ex caserma Monte Cimone a Banne e dell’ex campo profughi di Padriciano.
Ci conforta, naturalmente, vedere che i rilievi coincidono con quelli contenuti nelle osservazioni di WWF, Legambiente, Italia Nostra e Triestebella, ma ci amareggia vedere che – almeno finora – non hanno ricevuto adeguata attenzione da parte del ceto politico. Forse perché implicano un ripensamento ritenuto troppo radicale del piano regolatore?
Eppure, è la prima volta che l’organo pubblico certo più competente in materia di paesaggio, si esprime su uno strumento urbanistico del Comune capoluogo, manifestando in modo organico obiezioni che solitamente emergevano soltanto molto tempo dopo (e comunque troppo tardi), in sede di valutazione delle autorizzazioni paesaggistiche sui singoli interventi edilizi.
Va ancora sottolineato che la Soprintendenza ha, correttamente, espresso i propri rilievi nell’ambito della procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul piano. Proprio la procedura che il Comune ha scandalosamente bistrattato, addirittura secretando il piano in alcuni momenti chiave del suo iter ed evitando – è stata così violata la Direttiva europea sulla VAS – qualsiasi momento partecipativo con la cittadinanza sui contenuti dello stesso. Un atto di arroganza che potrebbe avere gravi ripercussioni, anche economiche, in caso di sanzioni europee contro il Comune.
Ora, però, è stata annunciata la riadozione del piano regolatore (non si sa in quali tempi), il che consentirebbe – purché lo si voglia – anche di “sanare” gli errori di metodo e di contenuto compiuti finora.
Sindaco e Consiglio comunale sapranno cogliere l’occasione e riadottare il piano, previa adeguata consultazione dei cittadini e robusta revisione delle previsioni? Se così non sarà, difficilmente si potrà evitare di pensare che il ceto politico abbia voluto fare – come già con il piano regolatore del ’97 – l’ennesimo regalo al partito trasversale del cemento e della speculazione immobiliare. Sarebbe, vista anche la prossimità delle elezioni comunali, un errore gravissimo.
Dario Predonzan
Responsabile urbanistica WWF Trieste
Scritto da: luciano / idefix | 22/09/2010 a 18:38