Esce oggi il nuovo romanzo di David Mitchell,
quarantunenne inglese, uno degli autori che mi piacciono di più.
Finora, in Italia, non lo calcola quasi nessuno ma la Frassinelli insiste a pubblicarlo:
nel 2001 Nove gradi di libertà,
nel 2002 Sogno numero 9,
nel 2005 L'atlante delle nuvole,
nel 2007 A casa di Dio.
Ora questi Mille autunni di Jacob De Zoet.
Non vedo l'ora di cominciarlo.
David Mitchell ha parecchi seguaci in tutto il mondo, il Time gli dedico' 2/3 pagine per questo libro, con una panoramica su tutto quello che ha scritto... quale mi consigli per iniziare?
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 13/09/2010 a 08:50
David Mitchell ha parecchi seguaci in tutto il mondo, il Time gli dedico' 2/3 pagine per questo libro, con una panoramica su tutto quello che ha scritto... quale mi consigli per iniziare?
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 13/09/2010 a 08:50
Questo nuovo (di cui sento parlar bene da mesi) non l'ho ancora letto (lo compro questo pomeriggio, appen esce dallo scatolone dei libri appena arrivati).
Forse potresti iniziare dal primo dei suoi romanzi (quello che me lo fece conoscere nel 2001): "Nove gradi di libertà". Lo trovi in offertona a sette euro:http://www.ibs.it/code/9788876846342/mitchell-david/nove-gradi-liberta.html
Sono nove racconti intrecciati tra loro, con i rispettivi generi (sentimentale, viaggio, commedia, thrilling, ghost story...) che si abbracciano e si cazzottano a vicenda.
Scritto da: luciano / idefix | 13/09/2010 a 09:48
Mi hai acceso una lampadina.Sono andata a ripescare tra i miei libri "A casa di Dio" e mi è tornato alla mente quel ragazzino sfigato e simpatico.
Mi hai fatto venire la voglia di leggere gli altri suoi libri.
Grazie
Cristiana
Scritto da: cristiana | 13/09/2010 a 12:01
Fra l'altro ho appena letto che "Cloud Altlas" sta per diventare un film dei fratelli
Wachoswki quelli di Matrix.
Penso che leggerò quello!
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/13947/cloud-atlas-filmare-cio-che-non-si-puo-filmare/
Scritto da: fabrizio | 13/09/2010 a 18:46
A me i due fratelli non piacciono per nulla e Matrix m'è parso una philip-dick-ata con qualche pizzico di arti marziali e di effettoni speciali.
"L'atlante delle nuvole" è un romanzo sorprendente e chissà che non ne esca un film all'altezza.
Scritto da: luciano / idefix | 13/09/2010 a 20:50
ciao Luciano, visto che mi hai dato un consiglio di lettura, ricambio. Ho appena terminato il penultimo libro di Ngugi wa Thiong'o, Wizard of the Crow... e' un allegoria politica ambientata in un paese africano dominato da un dittatore sanguinario e da un ministro degli interni che si e' fatto ingrandire le orecchie come quelle di un coniglio per sentire ogni forma di cospirazione e dal ministro degli esteri che si e' fatto ingrandire le orbite e tiene gli occhi sempre aperti per vedere da lontano ogni pericolo per il dittatore... cosi' per darti un esempio del tono allegorico...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 14/09/2010 a 13:58
Grazie dell'imbeccata corvesca.
Mi par assai interessante: ho visto però che in italiano non c'è ancora e il mio inglese non mi permette di leggere in originale.
Scritto da: luciano / idefix | 14/09/2010 a 14:29
Io ho appena finito il nuovo libro di Mitchell in inglese, e non ho parole: è uno dei più belli che abbia mai letto.
Tutti gli altri suoi romanzi sono comunque straordinari.
Leggetelo.
Scritto da: Giuseppe Puccio | 04/10/2010 a 17:31
Intanto: un salutone a te, Giuseppe.
Concordo per quanto riguarda i romanzi precedenti di Mitchell ma dissento per questo.
Dopo un centinaio di pagine l'ho lasciato perchè non mi convinceva affatto: non ritrovavo l'autore di un tempo. Forse sbaglio ma mi chiedevo: "in questo romanzo storico e complessivamente tradizionale, dov'è finito il David che danzava da un genere all'altro? E passava con sfrontata disinvoltura dalla ghost story alla commedia allo sperimentale all'apocalittico al fantascientifico e così avanti?"
Ovvio che lui abbia tutto il pieno diritto di scrivere un'opera diversa (e forse in questo sta la conferma della sua imprevedibilità) ed è ovvio che a molti lettori nuovi questo Mitchell possa piacere anche molto, ma io mi sono ritratto.
In ogni caso, ben per te: chi emerge da un romanzo sentendosi sazio e appagato ha sempre ragione.
Scritto da: luciano / idefix | 04/10/2010 a 17:40