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27/09/2010

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Io non me lo domando, ho letto Tubb negli anni della gioventù, e Dumarest mi è rimasto impresso...

R.I.P.

Non l'ho mai letto, ma sono un appassionato del genere (anche se preferisco di più la sci-fi speculativa rispetto alla space opera).

Dunque cari Luciano e Mammifero, ditemi francamente se me lo consigliate e da quale specimen della corposissima produzione di tubb dovrei cominciare per innamorarmene (sono a corto di fantascienza leggibile a casa in questo momento e sto rileggendo I canti di Hyperion per la quarta volta, ma stavolta in francese, così almeno faccio qualcosa di utile).

Tubb non è un GRANDE DELLA LETTERATURA ma solo (solo???!!!) un bravo e onesto artigiano che scrive belle storie ricche di pathos e di idee.
In attesa del quarto volume (con i romanzi 13, 14, 15 e 16) del ciclo di Dumarest che dovrebbe arrivarmi a giorni, sto rileggendo "La città senza ritorno". Sempre pubblicato dalla Elara (ex Libra) di Bologna (che vende solo su corrispondenza, è un romanzo del 1954, di ambiente marziano e molto suggestivo, con intuizioni assai attuali: due uomini e una donna entrano in una città sacra ai Drylanders (insetti intelligenti e xenofobi) per impadronirsi di un tesoro (ma in cosa consiste questo tesoro?) di cui si favoleggia da molto tempo. Per gran parte del libro (come in certi film di Hawks) non pare accadere molto se non il montare della tensione, lo scontro dei tre personaggi, il bizzarro fascino della misteriosa e abbandonata città, il clima alieno, il pericolo esterno.
E se no, fruga su qualche bancarella dell'usato: Urania pubblicò (anche se in versioni tagliate) molti gradevoli romanzi di Tubb.
Oppure: via con il ciclo. Il primo volumone è "Dumarest della Terra" che comprende quattro romanzi: I VENTI DI GATH, DERAI, L'UOMO DI BALOCCO e KALIN. Ha 540 pagine e costa una follia ma ne stravale la pena.

proverò a leggerne un libro...

Ripeto: non aspettatevi Proust.
Ma se avete voglia di avventure scritte come Dio comanda, godrete.

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