"E chi è?" vi domanderete quasi tutti.
Uno di quelli a cui nessun giornale "serio" dedica una riga.
Nè in vita nè in morte.
Uno di quelli a cui i lettori si affezionano perchè hanno ricevuto in regalo ore e ore di felicità narrativa.
Nato a Londra il 15 ottobre 1919, Edwin Charles Tubb scrisse (col proprio nome e con vari pseudonimi) un numero incalcolabile di racconti e romanzi di fantascienza.
Il più noto è forse "La corsa del manichino" che in Italia è stato pubblicato e ripubblicato su Urania e negli Oscar.
Ma nel 1967 iniziò il suo capolavoro: la sterminata saga di Earl Dumarest della Terra, terminata nel 2008, con Child Of Earth, trentatreesimo e conclusivo libro della serie.
Dopo che in Italia era apparsa disordinatamente e alla spicciolata (Longanesi, Mondadori, Dall'Oglio), da due anni la sta pubblicando in edizione integrale e cronologica la Elara (ottima casa editrice che vende solo per corrispondenza). In tutto saranno otto volumi con quattro romanzi ognuno.
In sintesi la trama portante: siamo nel futuro remotissimo e della Terra si è perso quasi il ricordo. Earl Dumarest (una specie di Clint Eastwood giovane) è un avventuriero di origine terrestre che vagabonda tra un pianeta e l'altro (ognuno raccontato con gusto, originalità e senso del meraviglioso, tra satira, dramma, misteri e avventura). Come nell'Odissea, vorrebbe tornare a casa, sulla Terra.
In questo lunghissimo e picaresco viaggio sarà ostacolato (perchè?) dal Cyclan, una oscura rete di superuomini cyborg che obbediscono solo al Potere. Ma sarà anche aiutato (perchè?) dalla Fratellanza Universale, un'organizzazione dedita al soccorso dei poveri e dei reietti.
Ogni romanzo della saga è una tappa di questo epico viaggio da un pianeta all'altro, con Dumarest che incontra donne e banditi, artisti e mascalzoni, prostitute e psicopatici, profeti e re, schiavi e ladri, pirati e inventori, drogati e monache da una società all'altra, in uno strabiliante caleidoscopio inventivo.
Ognuno dei trentatre libri si può leggere indipendentemente perchè racconta una storia che si regge da sola ma, presi nell'insieme, danno vita a un intero universo.
Forse il ciclo di space opera, di fantascienza avventurosa più bello, divertente e spettacolare che sia mai stato scritto.
Al cospetto di Dumarest, robetta innocua alla Avatar può nascondersi.
Il dieci settembre, Edwin Charles Tubb è morto novantunenne nella sua Londra.
Non mi risulta che nessun giornale italiano gli abbia dedicato mezza riga.
Io (in attesa del quarto volumone di Dumarest, il cui pacco mi arriverà a giorni) lo ricordo rileggendomi la fascinosa e pericolosa "Citta senza ritorno".
Io non me lo domando, ho letto Tubb negli anni della gioventù, e Dumarest mi è rimasto impresso...
R.I.P.
Scritto da: Mammifero Bipede | 27/09/2010 a 14:10
Non l'ho mai letto, ma sono un appassionato del genere (anche se preferisco di più la sci-fi speculativa rispetto alla space opera).
Dunque cari Luciano e Mammifero, ditemi francamente se me lo consigliate e da quale specimen della corposissima produzione di tubb dovrei cominciare per innamorarmene (sono a corto di fantascienza leggibile a casa in questo momento e sto rileggendo I canti di Hyperion per la quarta volta, ma stavolta in francese, così almeno faccio qualcosa di utile).
Scritto da: EL_NINO | 28/09/2010 a 12:40
Tubb non è un GRANDE DELLA LETTERATURA ma solo (solo???!!!) un bravo e onesto artigiano che scrive belle storie ricche di pathos e di idee.
In attesa del quarto volume (con i romanzi 13, 14, 15 e 16) del ciclo di Dumarest che dovrebbe arrivarmi a giorni, sto rileggendo "La città senza ritorno". Sempre pubblicato dalla Elara (ex Libra) di Bologna (che vende solo su corrispondenza, è un romanzo del 1954, di ambiente marziano e molto suggestivo, con intuizioni assai attuali: due uomini e una donna entrano in una città sacra ai Drylanders (insetti intelligenti e xenofobi) per impadronirsi di un tesoro (ma in cosa consiste questo tesoro?) di cui si favoleggia da molto tempo. Per gran parte del libro (come in certi film di Hawks) non pare accadere molto se non il montare della tensione, lo scontro dei tre personaggi, il bizzarro fascino della misteriosa e abbandonata città, il clima alieno, il pericolo esterno.
E se no, fruga su qualche bancarella dell'usato: Urania pubblicò (anche se in versioni tagliate) molti gradevoli romanzi di Tubb.
Oppure: via con il ciclo. Il primo volumone è "Dumarest della Terra" che comprende quattro romanzi: I VENTI DI GATH, DERAI, L'UOMO DI BALOCCO e KALIN. Ha 540 pagine e costa una follia ma ne stravale la pena.
Scritto da: luciano / idefix | 28/09/2010 a 13:06
proverò a leggerne un libro...
Scritto da: Giordano | 28/09/2010 a 15:43
Ripeto: non aspettatevi Proust.
Ma se avete voglia di avventure scritte come Dio comanda, godrete.
Scritto da: luciano / idefix | 28/09/2010 a 19:37