Ieri ho guardato (roba che non faccio mai perchè i talk show sono un mix di noioso e irritante) Ballarò.
L’aspetto più divertente erano alcuni vezzi linguistici: in particolare quasi tutti gli ospiti (non Vendola e, mi pare, nemmeno Granata) dicevano in continuazione “il teatrino della politica”.
L’impressione è che (tolto appunto Vendola e, forse, Granata) gli altri e le altre (casini, la Finocchiaro, Lupi) non leggano un romanzo o un fumetto e non guardino un film e non ascoltino un disco e insomma non abbiano una vita al di fuori della politica partitica.
Il risultato è desolante perchè, come androidi fatti molto male, ripetono alla nausea le stesse parole sempre incasellate nei medesimi schemi.
Tanto che Vendola (dal “mi ribolle il sangue” alla capacità di usare gli artifici retorici e di variare riff e melodia) sembra di una categoria superiore.
Controprova: da qualche mese sta usando il topos “la narrazione politica”. E questi altri, come pappagalli o come karaoke umanoidi, si mettono a ripeterla piattamente.
Perchè (appunto) sono uomini e donne privi di cultura, di passione, di interessi, di curiosità, di finestre mentali ed emotive sul mondo.
Altra controprova (e lo dico da liberal-socialista con radici azioniste): gli unici due che non davano questa desolante impressione di aridità erano i due con un’ideologia forte (Vendola e Granata). A ennesima dimostrazione che l’idelogia di moda secondo cui “le ideologie sono da buttare” produce ignobili mostriciattoli.
Da questo non traggo la meccanicistica conclusione che Vendola o Granata debbano essere IL MODELLO o che sarebbero governanti capaci dell’Italia). Dico solo che non fanno venire il latte alle ginocchia dopo sei secondi da quando aprono bocca.
...perché hanno cultura politica, che non è una roba sporca, come vogliono farci credere coloro che non la possiedono o l'hanno buttata nel cesso perché pesava troppo il rigore che imponeva.
Scritto da: gcanc | 15/09/2010 a 13:25
basterebbe pensare alla casseta degli attrezzi del leghista di vertice e considerare che proprio la Lega fu il primo (e il più longevo mi pare) partito post ideologico,... unico sopravvissuto tale e quale dalla "prima" alla "seconda" repubblica.
Ed oggi è così ben incasellata in questa nuova versione di repubblica 2.5.
se non sono loro i mattatori del teatrino della politica, ditemi chi meglio di loro (capocomico a parte)?
e continuano a predicare, a cacar senno a furia di "partitocrazia ladrona", "consociativismo", "teatrino romano della politica"...
e intanto si stanno mastellizzando intere regioni, provincie e comuni del nord, con regole di discendenza e jus primae noctis che nemmeno ai tempi di De Mita.
Scritto da: EL_NINO | 15/09/2010 a 14:35
In un paese civile, gente come Bossi farebbe (forse) il consigliere comunale.
(Beninteso: di una località piccola e degradata)
Scritto da: luciano / idefix | 15/09/2010 a 16:17
... e il Trota, che farebbe il trota?
Scritto da: EL_NINO | 15/09/2010 a 18:01
Giorni fa al TG3 ho sentito un abbozzo di intervista con lui, Renzo Bossi, l'erede di cotanto padre.
Al confronto, Umberto (intendo anche l'Umberto post-colpo) è un incrocio tra Umberto Eco, Zygmunt Baumann, Jacques Attali, Mario Vargas Llosa e Amos Oz.
Scritto da: luciano / idefix | 15/09/2010 a 18:10
L'ho notata anche io questa cosa Luciano... il bello è che "il teatrino della politica" è proprio quel loro modo di fare... ho la nauesa di questo argomentare senza argomenti, di tutti questi modi di dire, che altro non dimostrano se non una scarsa attitudine al pensiero.
Mi viene in mente un bel paphlet di Arbasino: La vita bassa. :)
Scritto da: Jubal | 15/09/2010 a 18:46
Hanno un modo di parlare
che fa vomitare gli stambecchi.
Scritto da: luciano / idefix | 15/09/2010 a 19:48
E infatti non è teatrino della politica proprio il discorso del capo dei capi che alla festa dei ggiovani del PDL, da un castello di cartapesta, con due chili di cerone in faccia e la testa bitumata, racconta barzellette su Hitler e inveisce contro il "teatrino della politica"?
Questa è l'immagine più emblematica di tutte.
Scritto da: carloesse | 16/09/2010 a 14:21
ho sentito vendola dichiarare che gli piacerebbe ritirarsi dalla politica per dedicarsi unicamente alla composizione delle sue amate poesie...
non è solo una tua impressione... è appurato che vendola è di una (o più) categorie superiori agli altri (e non solo per come si esprime).
tuttavia mi chiedo se la notevole dote espressiva di vendola, che ultimamente ha il dono di parlare anche al cuore delle persone e non solo al loro cervello, non possa risultargli dannosa poichè adesso impera il pecoreccio più spinto...
Scritto da: Giordano | 17/09/2010 a 15:41
Non ne sono convinto.
Negli Stati Uniti, Obama non ha vinto perchè "uomo della strada", "uno che parla come all'osteria del Borghesio", bensì perchè intellettualmente e culturalmente elitario.
Scritto da: luciano / idefix | 18/09/2010 a 09:10
Vendola potrebbe essere il nuovo candidato leader del centro sinistra. Penso ,purtoppo,che la "nomenklatura" non lo accetterà mai.
Una domanda da ignorante : ma Cofferati (a me piaceva il suo stile e il suo carisma) ,che fine ha fatto? Siberia?
Scritto da: Bruno | 18/09/2010 a 11:26
Sì, Beria.
Scritto da: luciano / idefix | 18/09/2010 a 11:59