Pace all'anima sua ma non mi unisco a nessun ipocrita coro di elogi.
Ricordo ad esempio l'intervista che lui rilasciò il 23.10.08 al Quotidiano
Nazionale in cui suggerì al Ministro dell'Interno Roberto Maroni come contenere
il dissenso universitario nei confronti della legge 133/2008:
tenere alla larga la polizia ma infiltrare agenti provocatori nel movimento
studentesco.
E a quel punto, dopo gli incidenti e i disordini, "le forze dell'ordine non
dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale".
Quella vergognosa intervista è solo uno degli innumerevoli veleni che Cossiga
ha iniettato per decenni nel corpo e nell'anima del nostro paese.
Pace all'anima sua ma con la sua vicenda pubblica non sono disposto a fare
l'ipocrita.
Ha (pardon aveva) l'attenuante di essere "ciclotimico", poveretto...però...
Scritto da: ilva | 17/08/2010 a 18:01
Luciano, permettimi di dissentire con il tuo post.
Ci son due modi di non unisi al coro: 1-cantare fuori tempo 2-restare in silenzio. La seconda via secondo me e' piu' elegante.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 17/08/2010 a 19:11
Giorgio: io preferisco cantare fuori dal coro. E far sapere in giro qual'è la mia canzone.
Scritto da: luciano / idefix | 17/08/2010 a 19:17
Anche perchè (Giorgio) il silenzio può venir scambiato per consenso. E io (finchè potrò) cercherò di oppormi.
Scritto da: luciano / idefix | 17/08/2010 a 19:18
Anche io la penso come Giorgio e avrei optato per un eloquente silenzio.
Sull'ipocrisia credo che nei prossimi giorni ce ne verrà ammannita a vagonate. Prepariamoci
Scritto da: Eeka | 17/08/2010 a 19:53
Io non condivido il silenzio di Giorgio e di Eeka.
E dirò di più, sapendo che solleverò lo sdegno di qualcuno: non auguro nemmeno la pace all'anima di Cossiga.
E' stato uno dei peggiori personaggi politici italiani. Uno dei tanti, purtroppo.
Scritto da: Alessandra | 17/08/2010 a 20:24
Leggere questo, poi, fa venire il vomito, altro che ipocrisia!
http://www.repubblica.it/politica/2010/08/17/news/cossiga_mambro-6341362/?ref=HREA-1
Scritto da: Alessandra | 17/08/2010 a 20:26
Per non parlare dei giovani morti del 77, prima fra tutti Giorgiana Masi, delle bugie del Kossiga ministro dell'interno e di Aldo Moro, che gli auguro di incontrare da qualche parte.
Scritto da: gcanc | 17/08/2010 a 20:31
Ben detto Giulio.
Scritto da: Alessandra | 17/08/2010 a 20:45
Luciano, ma cosa dici?
non credo che non parlare di cossiga oggi possa essere scambiato per consenso (consenso a cosa?) Finche' potrai ti opporrai a cosa? a un ex-presidente morto?
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 17/08/2010 a 21:05
Quoto Giorgio di nuovo
Scritto da: Eeka | 17/08/2010 a 21:19
Mi oppongo all'ipocrisia.
Scritto da: luciano / idefix | 17/08/2010 a 23:19
Mi sembra di leggere le stesse cose che lessi quando morì Haider (con le dovute differenze, ovviamente). Insomma, vorrei sapere perché, secondo un concetto astruso, che fa parte della nostra cultura cosiddetta "occidentale", la morte dovrebbe cancellare ciò che una persona è stata e ha fatto in vita.
Signori, Cossiga si è portato nella tomba una notevole quantità di segreti di Stato che hanno cambiato il corso della storia in negativo ed è stato responsabile diretto di alcuni oscuri episodi politici nazionali ed internazionali. Era uno di quelli che dopo aver lanciato le sue "picconate" andava in chiesa a battersi in petto e a cercare l'assoluzione, magari prendendo anche la comunione. Mi dite per quale cavolo di ragione si dovrebbe tacere? Dov'è la ragione del silenzio e del "rispetto" per questo personaggio?Quale strana forma di ipocrisia o di paura della morte vi prende in queste occasioni? O forse paura del giudizio altrui? Paura di essere giudicati incivili o non abbastanza cristiani? Ma anche quella è retaggio culturale inculcato.
Cos'è questa bizzarria di poter parlare e parlare bene dei buoni e di dover tacere per quelli "meno buoni" o decisamente discutibili?
Ipocrisia. Solo quella e nient'altro.
Scritto da: Alessandra | 18/08/2010 a 00:28
Ma sull'ipocrisia siamo tutti d'accordo mi sembra. Abbiamo visioni divergenti solamente su quale sia il sistema più efficace per evitare di agire da ipocriti o di sembrare ipocriti
Scritto da: Eeka | 18/08/2010 a 01:12
Mah, Alessandra, secondo me ci sono state migliaia di occasioni di criticare l'operato di Cossiga, e peraltro non e' certo stato un personaggio esente da attacchi di ogni genere. Pero' secondo me non e' opportuno rispondere al coro dei 'piagnoni' che si affrettano a ricordare l'amico, l'uomo di stato, bla bla bla.
Mentre questi ipocritoni ci saranno sempre, il giudizio storico non si basa certo sui loro umidi pianti, bensi' sulle analisi e i dibattiti fatti quando cossiga era in vita.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 18/08/2010 a 08:38
D'accordo con te, Giorgio: sarebbe indecente usare con il Cossiga morto gli stessi infami metodi che lui da vivo usava con i vivi ma anche con i defunti (che non potevano più difendersi).
Quando calunniò il generale Dalla Chiesa, i giudici antimafia (definiti "ragazzini", compreso Rosario Livatino assassinato a 38 anni), i magistrati Colombo e Turone che accusò di aver rubato pezzi dell'elenco degli iscritti alla P2, quando le manifestazioni (spesso finite nel sangue) erano zeppe di agenti provocatori e Cossiga era ministro degli interni, quando per decenni seminò insinuazioni e menzogne e mezze verità e minacce e ricatti e balle e smargiassate e trame ambigue e/o violente, quando per decennni attorno a Cossiga passò il peggio del peggio dello Stato italiano (e cioè i poteri sotterranei che nell'ombra costruiscono trame perverse e sfuggono al controllo delle istituzioni democratiche).
Questo fu Cossiga. Altro che.
Ma queste non sono calunnie sussurrate oggi (18 agosto 2010, a 24 ore dalla sua morte): questi sono fatti che si sanno e si scrivono da anni. Anche se, purtroppo, la vulgata mediatica non li riporta. Perchè è la stessa vulgata mediatica secondo cui Andreotti (a Palermo) sarebbe stato assolto dalle accuse riguardanti la mafia. Mentre la sentenza ha ACCERTATO "la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione"
E questo (quando arriverà il giorno di Andreotti) lo ripeterò per l'ennesima volta. Perchè anche quel giorno dirò "pace all'anima sua ma non mi associo al coro di ipocrisia". E tornerò a scrivere ancora e ancora la verità dei fatti.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 08:53
Giorgio, sicuramente c'era da discutere molto su Cossiga quando era in vita, ma a prescindere da questo aspetto, non credo sia incivile o ingiusto, dire che Cossiga è uno di quei personaggi che non ci mancheranno.
Questo è il diritto che credo di avere: poter dire che quel personaggio non mi è mai piaciuto e non augurargli la pace eterna.
Scritto da: Alessandra | 18/08/2010 a 10:05
Io ho sempre trovato sbagliato un comportamento:
quando davanti alla morte di un uomo, la pietas privata (e cristiana per chi lo è) fa spazzare sotto un immacolato tappeto la memoria e il giudizio su ciò che egli ha fatto, soprattutto per quanto riguarda la sua attività pubblica.
Se facessimo così, sparirebbe la Storia.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 10:16
Puoi dire tutto quello che vuoi di negativo su e a Cossiga, ma allora non augurargli "pace all'anima sua"
Qui ci sta un senso di colpa grande come un grattacielo...
Scritto da: P@ola | 18/08/2010 a 10:45
Anche io trovo poco elegante commentare una morte recente, ma mentirei se non condividessi la reazione di Luciano. Ci sono argomenti che intorno a un funerale trovo ripugnanti, le gare dei morti, il colore dei morti, chi vale di più chi di meno. Si queste cose mi fanno schifo.
E certo mi rendo conto che Cossiga ha una famiglia e lascierà del dolore. Il mio pensiero, per tutta la parte gentile che mi riesce andrà a loro. Perchè tutti sono figli e tutti sono fratelli, anche dei peggiori.
Però penso anche che quell'uomo, non ha avuto rispetto di altri fratelli altri figli e altri padri, penso che è stato una iattura per il mio paese e che la coccodrilleria giornalistica, l'eventuale agiografia mediatica possano avere la funzione di nascondere non tanto il fatto che fosse un pezzo di merda, fatto per me spiace per i suoi, incontestabile ma secondario, ma il fatto che abbia fatto e detto delle cose di merda. L'intervista citata da Luciano mi colpì tantissimo e mi fece molto arrabbiare. In tempi come questi, in cui la democrazia sta sul crinale del rischio, i falsi sentimentalismi non devono far abbassare il livello di guardia.
Per il resto, un pensiero affettuoso a chi del proprio affetto non ha colpa.
Scritto da: zauberei | 18/08/2010 a 11:08
...per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille, ed or Tersite:
uom, se' tu grande, o vil? Muori, e il saprai.
La morte, soprattutto per i personaggi pubblici è il momento del bilancio.
Ed è legittimo che chi vende fumo ne approfitti per fare cassa con le lacrime di coccodrillo.
Cosiccome è legittimo e doveroso esprimere una valutazione storica umana e contingente del personaggio, per quel che ne abbiamo conosciuto.
Non c'entra nulla la pietas.
Ho già speso una preghiera per la sua anima. Del resto, "nessuno tocchi Caino"!
Ma è pur vero che Caino lo giudichiamo e lo condanniamo sulla base del giudizio umano.
Ora apprendo che Cossiga era da sempre malato. Affetto da un disturbo ciclotimico bipolare.
Molto bene. E a questo personaggio sono state affidate cariche delicatissime?!
Il giudizio pertanto espresso da luciano, Alessandra e Zauberei, che sottoscrivo appieno (pur precisando che il personaggio nelle sue punte maniacali poteva anche stare umanamente simpatico, se non fosse implicaton in cose estremamente serie per fare il nonno svitato...), tale giudizio dicevo, va esteso a tutta la classe dirigente che sostennne e delego kossiga, quando non lo usò semplicemente come paravento o utile servitore per le trame nelle quali purtroppo egli figura molto spesso.
Grossa fesseria portarsi tutti questi segreti nella tomba, caro senatore ed emerito presidente...
Il piccone alla fine è stato una boutade!
Scritto da: EL_NINO | 18/08/2010 a 11:45
Non per niente nel giornalismo si usa il termine "coccodrillo" per definire l'articolo in "memoria di". A maggior ragione per l'apologo di Gladio.
Scritto da: gcanc | 18/08/2010 a 11:55
No, P@ola, ti sbagli: non c'è nessunissimo senso di colpa nel mio "pace all'anima sua".
Perchè io distinguo nettamente due questioni che vanno tenute rigorosamente separate.
La prima è la mia preghiera di cristiano: che Dio nel suo amore infinito accolga anche Cossiga. Perchè io non posso nè guardare nè vedere e tantomeno giudicare nel più profondo dell'anima di Francesco: ciò spetta solo a Dio e alla coscienza di Francesco. Non a me.
La seconda questione è del tutto diversa: io da cittadino ho di fronte a me l'operato del cittadino, del politico e dell'uomo Francesco Cossiga. E questo operato(sulla base di documenti, dichiarazioni, testimonianze, fatti, foto, interviste, libri, video eccetera) posso valutarlo anche in modo durissimo e impietoso. Senza che ciò minimamente intacchi la mia precedente preghiera.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 12:04
Ora apprendo che Cossiga era da sempre malato. Affetto da un disturbo ciclotimico bipolare.
Molto bene. E a questo personaggio sono state affidate cariche delicatissime?!
:
EL_NINO
Berlusconi è forse MENO Malato di Cossiga (anche se sottoun'altra forma) ?
Scritto da: P@ola | 18/08/2010 a 12:04
Prendendo per buona una diagnosi di terza mano, della quale diffido come la peste.
Ciclotimico non è mica schizofrenico o disturbo antisociale eh! Sono pochissime le diagnosi che non permettono un buon finzionamento professionale - certe in un certo senso aiutano anche - anche i soggetti politici che normalmente ci garbano. Non è che per esempio il disturbo narcisistico di personalità - che può avere tratti ben più sinistri della bipolarità -sia appannaggio solo di quelli di destra brutti e cattivi. E comunque, io di ciclotimici ne ho incontrati assai, e devo dire, non ne ho sentito una sparare le cazzate di Cossiga.
Dire stronzate prescinde sovente dalla diagnosi.
Scritto da: zauberei | 18/08/2010 a 12:23
Concordo con Zauberei: andiamo sempre cauti con le diagnosi di disturbi mentali.
Oddio...finchè si fanno così, da dilettanti allo sbaraglio, non mi tiro indietro nemmeno io: ad esempio se Berlusconi ho scritto più volte ciò che penso del suo equilibrio psichico.
Però se si vuole fare (o provare a fare) discorsi con un minimo di serietà, bisogna procedere con attenzione. Almeno almeno: avere competenze e conoscere a fondo i casi di cui si sta parlando.
In ogni caso, credo che (tra i politici italiani del secondo Novecento) i tre più caccia-balle siano stati di grandissima lunga (in ordine alfabetico):
Berlusconi,
Bossi,
Cossiga.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 12:36
C'è un bell'articolo di Scalfari su Cossiga e sulla sua depressione.
http://www.repubblica.it/politica/2010/08/18/news/un_personaggio_pirandelliano-6345912/?ref=HREA-1
Scritto da: Eeka | 18/08/2010 a 12:55
in ordine alfabetico subito dopo viene dalema.
Scritto da: marcob | 18/08/2010 a 12:56
Con tutto il male che penso di Dalemassimo (spero che lasci la politica al più presto), non può competere (nel campo della "cazzata pura") con fuoriclasse mondiali come Cossiga, Bossi o Berlusconi.
Sarebbe come paragonare un discreto giocatore come Chiellini a campioni come Cruyff, Pelè o Beckembauer.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 13:26
Povero Chiellini. D'Alema è il Loria della politica italiana, dove va fa danni
Scritto da: Eeka | 18/08/2010 a 13:29
Nel Toro non ha fatto malissimo, ha perfino segnato qualche gol di testa. D'altra parte, Loria è quel che è e non si può pretendere di più.
Dalemassimo invece è una risorsa della sinistra italiana.
Per gli avversari, però.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 15:01
Infatti Dalemassimo insieme all'altra sciagura Bertinotti sono i più ammirati dagli avversari
Scritto da: Eeka | 18/08/2010 a 15:21
Il maniacale amore di quest'uomo per le trame e i segreti (da gladio ai servizi) e la sua palese instabilità mentale rendono molto oscura la sua figura e fumoso il suo ruolo nella nostra recente storia politica.
Incredibile che con tali caratteristiche abbia potuto rivestire le più alte cariche dello Stato, di cui, indubbiamente in buona fede, almeno credo, si sentì leale servitore.
Mi è difficile così darne un giudizio definitivo: sembra che molti segreti se li sia portati nella tomba (alcuni dicono); io non ci credo fino in fondo. Credo che facesse finta di sapere molto di più di quanto non sapesse realmente. Millantava trame perchè ne era attratto. Ma ne fu pedina, come tanti altri, e non stratega (a mio parere).
Scritto da: carloesse | 18/08/2010 a 15:36
Anch'io penso (dico "penso" perchè non sono un cossigologo) che molti dei suoi millantati "segreti" fossero fiabe, magari nerissime ma pur sempre fiabe, usate un po' per pavoneggiarsi e un po' per imbastire oscure trame un quarto vere e tre quarti campate in aria, comunque rimestando nel torbido dell'animaccia nera della peggior storia italiana.
Scritto da: luciano / idefix | 18/08/2010 a 15:41
Per me il punto è
:
un Millantatore può essere gestito;
un Manipolatore decisamente meno o quasi per niente.
.
Oggi mi fa + paura il Manipolatore di turno.
Scritto da: P@ola | 18/08/2010 a 19:48
eeka, solo io ti posso capire per il paragone Loria-Dalemassimosforzo(con minimo risultato).
Ti dirò di più : Cicinho-Wueltroni.
Per quanto riguarda le patologie border o conclamate dei leader politici, non mi sembnra giusto lasciar fuori, ontogenesi agamica dell'elefantiasi narcisistica della personalità, capace di tenere il berlusca giovane come cane da giardino...
Ne vogliamo parlare?
E della tenue ma mordace paranoia ossessivo-compulsiva del Divo Giulio, che lo struttura e tiene a galla da secoli?
Scusate dunque se scantonavo sopra sul disturbo di cossiga.
In finale vorrei straquotare luciano per il post in sè e per quanto scritto sinora.
Scritto da: EL_NINO | 18/08/2010 a 20:16
@carloesse e Luciano: sì penso anche io che Cossiga in realtà sapesse meno di quanto faceva mostra di sapere. E credo anche che sia stato messo in ruoli chiave proprio perché persona fragile, come dice Scalfari nel suo articolo. Se le cose fossero sfuggite di mano, si sarebbe potuto dare la colpa alla sua pazzia. Non credo che sia un caso che, quando ha cominciato a diventare ingovernabile, i primi ad abbandonarlo e a trattarlo da demente siano stati proprio i notabili DC tipo Andreotti e Gava, quelli sì veri manipolatori.
E anche a me, come a P@ola, i manipolatori fanno veramente paura
Scritto da: Eeka | 18/08/2010 a 23:56
In cauda venenum. Una citazione d'antan del Fini vecchia maniera: «Per la prima volta c’è al Quirinale un presidente che non fa distinzione tra fascisti e antifascisti, ma tra onesti e disonesti e spaventa gli attuali oligarchi che cercano di ingabbiarlo» (nel 1991, quando Cossiga difendeva Gladio e dichiarava che la strage di Bologna non era da attribuire ai neofascisti ma a fantomatici terroristi palestinesi).
Sono molto cattiva, ma credo che certe frettolose santificazioni di personaggii che sono stati capaci di dire tutto e il contrario di tutto siano altrettanto pericolose che le ipocrisie post-mortem
@EL_NINO: Cicinho-Veltroni! Geniale, ma questa davvero la capiamo solo noi.
Scritto da: Eeka | 19/08/2010 a 00:10
co' sto' telefonino ... mi scappano interi pezzi... boh!?
nel mio intervento di ieri alle 20.16
l'ontogenesi agamica dell'elefantiaqsi dell'ego era Betty Craxy...
Scritto da: EL_NINO | 19/08/2010 a 08:45
Nella (casta) orgia cossighiana celebrativa post-mortem, si distingue meritoriamente il Fatto.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2010 a 08:45
pensa un po' che ti ho scoperto su fb e mi piaci tantissimo.
nel senso che leggo le tue cosine e sto male tutto il giorno, ma é bene cosi'. prepariamoci alla lotta. un bacio dalla francia dove ora più che mai mi sentoin esilio politico.
Silvia
Scritto da: Silvia | 19/08/2010 a 10:11
Un saluto a te, allora. E grazie.
Fammi un fischio su FB, così capisco chi sei.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2010 a 10:31
Dire cosa è stato Cossiga, non significa prendersela con un morto.
Tacere, per non si sa quale pudore di fronte alla morte, equivarrebbe a mancare di rispetto alla Storia.
Scritto da: anna s. | 19/08/2010 a 14:39
Fino a pochi giorni fa, Francesco Cossiga era in vita. Nessuno di noi ne parlava. Ora che Francesco Cossiga non è più in vita, non vedo perché si debba forzatamente cogliere l'occasione per elogiarlo solo perché è morto. O per denigrarlo.
Scritto da: offender | 20/08/2010 a 19:21
nessuna caduta di stile nel commentare negativamente quando uno è appena entrato nella bara, soprattutto se si tende ad innalzarlo (come sempre, ipocritamente) a vette di sincerità e virtù inaccettabili che il tizio non ha mai avuto.
la prima cosa di cossiga che non dimenticherò è:
KOSSIGA BOIA scritto sui muri.
poi ce ne sono molte altre che per fortuna ho obliato (perchè tendo a cancellare le cose che mi danno fastidio, pur non rimuovendone il senso).
i segreti di cossiga? li sapeva pure dalema e tanti altri...
non credo che si possa sostenere che picconava per troppo amore! è una stronzata immane!
Scritto da: Giordano | 22/08/2010 a 08:40
Offender: le cose, i personaggi, i fatti diventano di attualità per vari motivi. La morte è uno di questi motivi.
Scritto da: luciano / idefix | 22/08/2010 a 22:09