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17/08/2010

Commenti

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Be' se si tiene conto che la popolazione giapponese e' circa un decimo di quella cinese si capisce che la cina e' ancora un paese in via di sviluppo. Ed essere sincero sto cercando lavoro a Shangai, anche se mia moglie non e' convintissima di spostarsi ogni 3/4 anni in contesti diversi. Tornando al post, appunto, credo sia una bella sfida per i cinesi produre piu' valore... certo il gran balzo in avanti e la rivoluzione culturale avevano davvero fatto un macello e paralizzato un paese dalle potenzialita' pazzesche.

Beh il discorso di Kennedy era molto bello in un paese che si poteva permettere il lusso di trovarlo bello: il pil laggiù, dove un povero ha tutti gli elettrodomestici, la casa separata etc, insomma dove le grandi sperequazioni partono da una partenza diversa ha tutto un altro sapore, rispetto a quello che ha la Cina, ancora in transizione dal Comunismo, dove gli operai pagano questo pil con orari di lavoro increibili e con un abitazione che combacia con un loculo mortuario, si il PIL, dove appunto la povertà ha avuto altri sapori - beh insomma io lo capisco che la notizia abbia un certo rilievo, faccia pensare abbia delle implicazioni sulla lunga durata nella politica estera importanti. Non credo insomma che sia una questione di mera ideologia cippo mercantile (comunque l'esordio del tuo post ha del geniale:) se non altro stilisticamente parlando:))))

Grazie, Zau (stilisticamente parlando).

Eh,...
Il guaio è che come sempre "tira più un PIL di fica che un paio di buoi in salita!"

Carloesse :-D

Il pil di fica è notevole.

Il discorso di Bob Kennedy è magistrale, memorabile.
Questi temi ritorneranno e forse un giorno non troppo lontano arriveranno anche in cina e in india.
Intanto vi posso dire che la fabbrica del mondo ogni tanto va a singhiozzo e quest'anno ho contato 2 grossi scioperi che hanno causato ritardi e stock shortage in importanti produzioni di microelettronica con ricadute su alcuni brand europei.
Per parafrasare archimede... anche un corpo umano immerso fino alla testa in un liquido infame di crescita senza sviluppo ad un certo punto deve ricevere una spinta verso l'alto... proporzionale alle legnate prese.
Vedremo. Ma questa è una sfida sul lungo termine e comporta anche sviluppi importanti sul tema dell'ideologia del pensiero unico Market-oriented di cui a qualche post precedente.

Intanto sarebbe l'ora che anche in italia qualcuno incominci a riprendere quel discorso e farlo proprio: se il PIL rappresenta un calcolo di tutto, tranne della qualità della vita o del progetto di vita dei cittadini... perchè tutte le politiche che facciamo guardano solo al PIL? Non vanno bene. Cambiamo prospettiva.

El_NINO ( e tutti)
basta riprendere un mano uno dei libri di A. Maslow e la sua "scaletta"
:
dentro c'è già tutto.
E ricordarsi che quella "csaletta" la si può salire e/o scendere a seconda dei momenti di vita e delle situazioni che stiamo attraversando.
Ciò che Maslow ha scritto per le singole persone è applicabile anche ai popoli nella loro cresita e-o durante la decrecita.

P@ola: il libro me lo leggo la prossima settimana.

Sfondi una porta aperta, p@oletta (auguri per il compleanno, a prop.).
Quella gentaglia lì, come Maslow, è appunto territorio mio.
Quella s
cala dei bisogni è rozza e fastidiosa ma è fondamentalmente verace e utile.
Tuttavia quello che Maslow trascurava di approfondire era il dettaglio che un individuo o una collettività agisce e si struttura in base a quanto crede\rappresenta cognitivamente che sia il proprio bisogno, il proprio gradino della scala. Che non è detto corrisponda alla situazione reale.

Insomma la rappresentazione sociale o la sovrastruttura se vogliamo, vincono e impongono loro la scelta della posizione su gradini forse più primitivi di quello al quale dovremmo percepirci. Infatti le ultime campagne elettorali infinite vinte dalle destre hanno descritto una situazione in cui mancavano sicurezza fisica e adeguate risorse economiche. E se i cittadini si percepiscono nella parte bassa della scala dei bisogni di maslow spesso reagiscono scegliendo politiche di destra.
Nel frattempo non mi pare si siano fatti grandi passi avanti o migliorie in entrambi i campi, nonostante la vittoria sia stata larga e si siano pure date le principali metropoli in mano alle destre...
Evidentemente o era una semplice rappresentazione falsa (falsa coscienza) oppure c'è del vero ma fa comodo che resti lo spauracchio della criminalità diffusa, della guerra tra poveri, del daje allo straniero e dell'economia perennemente in crisi.

Vero è anche che la storia insegna che i grandi momenti democratici o illuminati vengono quando le società hanno approcciato i gradini più alti della scala...

Uno dei "luoghi" di più caldo attrito sociale avviene sul confine tra "ultimi" e "penultimi". Dove chi ha poco ed è in difficoltà crescente e vede che sta sempre più scendendo nella "scala" con rischi ogni giorno maggiori di impoverimento ed emarginazione si sente minacciato da chi è "sotto" di lui, da chi sta ancora peggio, da chi gli contende palmo a palmo il territorio sociale.
Ecco allora che i "penultimi" costituiscono il forziere elettorale carico di ansia e frustrazione in cui pesca senza ritegno la destra populista che fomenta gli odii etnico-classisti, la divisione tra poveri e poverissimi, tra "italiani" in difficoltà ed emigrati.
Compito di una sinistra intelligente e lungimirante? Far capire a queste persone che non devono farsi la "guerra tra poveri" perchè sono sulla stessa barca.

Penultimi e ultimi ventre molle da sempre e strumento che anche sorte fuori il peggio della cosiddetta mezza umanità fatta di non eletti, ad antica arte; e il Bob NON un discorso che ti può piacere o meno, ma meraviglia piena zeppa di così tante buone intenzioni e di buon senso su misura giusta a livello populista abbiente di chi c’ha già e i penultimi e gli ultimi li adopera al consumo, a usura e a mutare di vento; e che son giusto loro, gli ultimi e i penultimi, che, i signori che la cultura se la comprano su misura, se li fabbricano a casa di notte Lego su Lego e come divertente dopolavoro passatempo. E un dio per tutti che, ai poveri che la casa la banca gliela ruba come lavoro ancora da sudare e che ora non si suda, non vuole punto bene; laggiù in quei posti dove, sul verdone Paperone, un in god we trust fa compagnia scritto a una bella piramide monocolo.

Nel PIL è da metterci anche l’acqua calda della doccia, e com’è il modo che e te la fanno pagare e che t’incide sul salario che ti tirano addosso: in Cina, per esempio, cinquant’ore filate a faticare e una pompata al PIL che non è tuo, e te ne toccano tre minuti a schizzo e devi andarci sotto di già insaponato.

Gran PIL la Cina che sputa lontano e sono quattro gatti (pechinesi) capitalisti di stato che se ne vantano, Ferrari a spinta e motore a centomila sotto il cofano e pedali, anche se è un dodici cilindri ciclo Otto camless mille HP novantanove marce, se ci pensi bene.

Un saluto.

nell'altro copia-incolla sbagliati mira e mi dispiace

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