Oggi i quotidiani hanno articoloni e commenti su una notizia:
nel secondo trimestre 2010, la divinità cinese Pil ha pisciato più lontano di quella giapponese Pil e (andando avanti a questo ritmo) nel 2015 o 2030 supererà anche la divinità statunitense Pil per salire sul trono del dio Pil più cazzuto di tutto il Mondo.
Tradotto in linguaggio economico, il Prodotto Interno Lordo cinese (5.430 miliardi di dollari) ha superato quello giapponese (5.156 miliardi di dollari) e sta inseguendo quello americano (14.799 miliardi di dollari).
Quarantadue anni fa, il 18 marzo 1968, Bob Kennedy fece un discorso agli studenti della Kansas University.
Eccone un frammento:
Non troveremo mai uno scopo per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le porte blindate per le nostre case e le prigioni per chi cerca di scassinarle. Comprende la distruzione dei nostri alberi e la perdita delle nostre meraviglie naturali, dovuta alla sgregolata crescita urbana. Il PIL comprende programmi televisivi che esaltano la violenza per vendere giocattoli ai nostri bambini. Cresce con la produzione del napalm, dei missili e delle testate nucleari. Comprende anche la ricerca per disseminare la peste bubbonica. Si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle ceneri delle case si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Ma il PIL non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione e nemmeno del fatto che possano giocare con gioia. Non comprende la bellezza della nostra poesia né la solidità dei nostri matrimoni, l'intelligenza del nostro dibattito collettivo o l'onestà dei funzionari pubblici. Non tiene conto della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità dei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né il nostro humour né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
In breve, il PIL misura tutto, salvo ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Sa dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
Alcuni mesi fa, ne parlammo già sul blog:
http://lucianoidefix.typepad.com/nuovo_ringhio_di_idefix_l/2010/02/la-stronzata-del-pil-il-discorso-di-bob-kennedy-del-18-marzo-1968.html
Be' se si tiene conto che la popolazione giapponese e' circa un decimo di quella cinese si capisce che la cina e' ancora un paese in via di sviluppo. Ed essere sincero sto cercando lavoro a Shangai, anche se mia moglie non e' convintissima di spostarsi ogni 3/4 anni in contesti diversi. Tornando al post, appunto, credo sia una bella sfida per i cinesi produre piu' valore... certo il gran balzo in avanti e la rivoluzione culturale avevano davvero fatto un macello e paralizzato un paese dalle potenzialita' pazzesche.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 17/08/2010 a 09:54
Beh il discorso di Kennedy era molto bello in un paese che si poteva permettere il lusso di trovarlo bello: il pil laggiù, dove un povero ha tutti gli elettrodomestici, la casa separata etc, insomma dove le grandi sperequazioni partono da una partenza diversa ha tutto un altro sapore, rispetto a quello che ha la Cina, ancora in transizione dal Comunismo, dove gli operai pagano questo pil con orari di lavoro increibili e con un abitazione che combacia con un loculo mortuario, si il PIL, dove appunto la povertà ha avuto altri sapori - beh insomma io lo capisco che la notizia abbia un certo rilievo, faccia pensare abbia delle implicazioni sulla lunga durata nella politica estera importanti. Non credo insomma che sia una questione di mera ideologia cippo mercantile (comunque l'esordio del tuo post ha del geniale:) se non altro stilisticamente parlando:))))
Scritto da: zauberei | 17/08/2010 a 12:14
Grazie, Zau (stilisticamente parlando).
Scritto da: luciano / idefix | 17/08/2010 a 12:35
Eh,...
Il guaio è che come sempre "tira più un PIL di fica che un paio di buoi in salita!"
Scritto da: carloesse | 17/08/2010 a 14:47
Carloesse :-D
Scritto da: Alessandra | 17/08/2010 a 15:00
Il pil di fica è notevole.
Scritto da: luciano / idefix | 17/08/2010 a 17:38
Il discorso di Bob Kennedy è magistrale, memorabile.
Questi temi ritorneranno e forse un giorno non troppo lontano arriveranno anche in cina e in india.
Intanto vi posso dire che la fabbrica del mondo ogni tanto va a singhiozzo e quest'anno ho contato 2 grossi scioperi che hanno causato ritardi e stock shortage in importanti produzioni di microelettronica con ricadute su alcuni brand europei.
Per parafrasare archimede... anche un corpo umano immerso fino alla testa in un liquido infame di crescita senza sviluppo ad un certo punto deve ricevere una spinta verso l'alto... proporzionale alle legnate prese.
Vedremo. Ma questa è una sfida sul lungo termine e comporta anche sviluppi importanti sul tema dell'ideologia del pensiero unico Market-oriented di cui a qualche post precedente.
Intanto sarebbe l'ora che anche in italia qualcuno incominci a riprendere quel discorso e farlo proprio: se il PIL rappresenta un calcolo di tutto, tranne della qualità della vita o del progetto di vita dei cittadini... perchè tutte le politiche che facciamo guardano solo al PIL? Non vanno bene. Cambiamo prospettiva.
Scritto da: EL_NINO | 18/08/2010 a 20:26
El_NINO ( e tutti)
basta riprendere un mano uno dei libri di A. Maslow e la sua "scaletta"
:
dentro c'è già tutto.
E ricordarsi che quella "csaletta" la si può salire e/o scendere a seconda dei momenti di vita e delle situazioni che stiamo attraversando.
Ciò che Maslow ha scritto per le singole persone è applicabile anche ai popoli nella loro cresita e-o durante la decrecita.
Scritto da: P@ola | 19/08/2010 a 07:29
P@ola: il libro me lo leggo la prossima settimana.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2010 a 08:46
Sfondi una porta aperta, p@oletta (auguri per il compleanno, a prop.).
Quella gentaglia lì, come Maslow, è appunto territorio mio.
Quella s
cala dei bisogni è rozza e fastidiosa ma è fondamentalmente verace e utile.
Tuttavia quello che Maslow trascurava di approfondire era il dettaglio che un individuo o una collettività agisce e si struttura in base a quanto crede\rappresenta cognitivamente che sia il proprio bisogno, il proprio gradino della scala. Che non è detto corrisponda alla situazione reale.
Insomma la rappresentazione sociale o la sovrastruttura se vogliamo, vincono e impongono loro la scelta della posizione su gradini forse più primitivi di quello al quale dovremmo percepirci. Infatti le ultime campagne elettorali infinite vinte dalle destre hanno descritto una situazione in cui mancavano sicurezza fisica e adeguate risorse economiche. E se i cittadini si percepiscono nella parte bassa della scala dei bisogni di maslow spesso reagiscono scegliendo politiche di destra.
Nel frattempo non mi pare si siano fatti grandi passi avanti o migliorie in entrambi i campi, nonostante la vittoria sia stata larga e si siano pure date le principali metropoli in mano alle destre...
Evidentemente o era una semplice rappresentazione falsa (falsa coscienza) oppure c'è del vero ma fa comodo che resti lo spauracchio della criminalità diffusa, della guerra tra poveri, del daje allo straniero e dell'economia perennemente in crisi.
Vero è anche che la storia insegna che i grandi momenti democratici o illuminati vengono quando le società hanno approcciato i gradini più alti della scala...
Scritto da: EL_NINO | 19/08/2010 a 09:06
Uno dei "luoghi" di più caldo attrito sociale avviene sul confine tra "ultimi" e "penultimi". Dove chi ha poco ed è in difficoltà crescente e vede che sta sempre più scendendo nella "scala" con rischi ogni giorno maggiori di impoverimento ed emarginazione si sente minacciato da chi è "sotto" di lui, da chi sta ancora peggio, da chi gli contende palmo a palmo il territorio sociale.
Ecco allora che i "penultimi" costituiscono il forziere elettorale carico di ansia e frustrazione in cui pesca senza ritegno la destra populista che fomenta gli odii etnico-classisti, la divisione tra poveri e poverissimi, tra "italiani" in difficoltà ed emigrati.
Compito di una sinistra intelligente e lungimirante? Far capire a queste persone che non devono farsi la "guerra tra poveri" perchè sono sulla stessa barca.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2010 a 10:28
Penultimi e ultimi ventre molle da sempre e strumento che anche sorte fuori il peggio della cosiddetta mezza umanità fatta di non eletti, ad antica arte; e il Bob NON un discorso che ti può piacere o meno, ma meraviglia piena zeppa di così tante buone intenzioni e di buon senso su misura giusta a livello populista abbiente di chi c’ha già e i penultimi e gli ultimi li adopera al consumo, a usura e a mutare di vento; e che son giusto loro, gli ultimi e i penultimi, che, i signori che la cultura se la comprano su misura, se li fabbricano a casa di notte Lego su Lego e come divertente dopolavoro passatempo. E un dio per tutti che, ai poveri che la casa la banca gliela ruba come lavoro ancora da sudare e che ora non si suda, non vuole punto bene; laggiù in quei posti dove, sul verdone Paperone, un in god we trust fa compagnia scritto a una bella piramide monocolo.
Nel PIL è da metterci anche l’acqua calda della doccia, e com’è il modo che e te la fanno pagare e che t’incide sul salario che ti tirano addosso: in Cina, per esempio, cinquant’ore filate a faticare e una pompata al PIL che non è tuo, e te ne toccano tre minuti a schizzo e devi andarci sotto di già insaponato.
Gran PIL la Cina che sputa lontano e sono quattro gatti (pechinesi) capitalisti di stato che se ne vantano, Ferrari a spinta e motore a centomila sotto il cofano e pedali, anche se è un dodici cilindri ciclo Otto camless mille HP novantanove marce, se ci pensi bene.
Un saluto.
nell'altro copia-incolla sbagliati mira e mi dispiace
Scritto da: coccoina | 24/08/2010 a 19:30