Ogni tanto (ogni spesso) qualcuno si alza a dire "le ideologie fanno male".
Io penso che sbagli oppure che (peggio) sia in malafede perchè sta contrabbandando la sua ideologia facendo finta che non lo sia.
Io non ho nulla contro le "ideologie". Anzi.
Per spiegarmi meglio, proviamo a sostituire la parola "ideologia" con altre due: "mappa" e "bussola".
L'ideologia è uno strumento-mappa-bussola che ci permette di muoverci nella complessità della vita (soprattutto sociale e politica) con un minimo di cognizione delle cause e degli effetti di quanto accade,
conoscendo quali sono i meccanismi che fanno funzionare (o non funzionare) la collettività),
inquadrando gli avvenimenti in una scala di princìpi,
avendo abbastanza chiaro cosa conta per davvero e cosa no,
cosa è giusto e cosa no,
avendo un progetto di cambiamento della società.
In sintesi: l'ideologia è una concezione del mondo.
Però le ideologie-mappe-bussole diventano negative
quando si pretende che siano l'UNICO strumento di conoscenza,
quando si pretende di imporle con la forza a tutti gli altri,
quando non si accetta di usare anche altri mezzi di analisi,
quando non tengono conto di nuove e ulteriori scoperte,
quando divengono indiscutibili,
quando non si possono criticare laicamente,
quando insomma divengono pietrificati e sterili oggetti in modo autoritario usati dal Potere.
Io diffido di chi si dichiara contrario alle ideologie: in genere, sta diffondendo una pessima ideologia.
Basti pensare al Dio Mercato: per propagandare la propria ideologia (conta solo il profitto di pochi, le altre persone servono solo in quanto lavoratori da sfruttare e consumatori da mungere, l'ambiente va depredato), il Mercato cosa racconta ogni giorno con l'enorme potenza della pubblicità e dei media?
Che tutte le ideologie sono inutili, sbagliate e superate.
Sono d'accordo su tutta la linea. O forse sono ancora più radicale, nel senso che, dire che l'ideologia sia uno strumento vuol dire presumere che si possa scegliere di avere o meno un'ideologia, come quell'altra cazzata che si possa presumere di poter giudicare o meno. Ma certi gesti mentali sono come arti, come avere le mani. Non puoi scegliere di averli o meno, puoi solo controllare (sempre parzialmente e con certo sforzo) che foggia abbiano e come usarli.
Ciò non toglie che la vita spesso ti metta sul piatto delle zone di attrito, tra le diverse aree dell'ideologia del rispetto - che per esempio io e te condividiamo. E' quello che spesso capita quando si riflette sul medio oriente, sulle situazione delle donne, o anche sullo stato in cui versano certe situazioni politiche.
Scritto da: zauberei | 10/08/2010 a 12:39
Il dialogo dovrebbe essere incessante, sempre e comunque, anche e soprattutto con chi ha idee diversissime dalle nostre: più siamo convinti delle nostre ragioni e più dovremmo essere disposti a discutere e confrontarci con "gli altri".
Essendo consapevoli che per "gli altri" i diversi siamo noi e non loro.
E più siamo saldi nelle nostre convinzioni e più dovremmo sforzarci di prendere sul serio quelle altrui.
E più le sentiamo incompatibili con le nostre e più dovremmo sentire l'esigenza di dialogare per davvero.
E dato che siamo convinti delle nostre ragioni, possiamo pensare e sperare di arrivare a convincere "gli altri".
Ma dobbiamo anche ammettere (almeno in via teorica e ipotetica) che possa accadere il contrario: che siano gli altri a convincere noi.
Se no, se mancano queste condizioni, il dialogo è (da parte nostra) solo propaganda, solo esibizione del nostro ego, solo un tentativo di colonizzazione.
Scritto da: luciano / idefix | 10/08/2010 a 12:55
Sono d'accordo anche io. Viviamo in un'epoca iper-ideologizzata dal pensiero unico del mercato e del consumo che si vuole accreditare come ideologia dominante e per questo deve annientare ogni altra visione, perché due visioni potrebbero generare un pensiero critico. Cosa che ilpensiero unico non può tollerare
Scritto da: Eeka | 10/08/2010 a 14:19
Posso dire la mia? L'ideologia, secondo il parere di molti pensatori (Marx compreso), è "visione del mondo".
Secondo il mio modo di intenderlo, il termine ha in sè una componente di pensiero e una buona dose di "fede" (cioè non è una rappresentazione distaccata del mondo, se non altro perchè presuppone l'idea del mondo come dovrebbe essere); in caso contrario non è tale. Comunque, credo che solo i cretini non abbiano nella propria mente una, più o meno strutturata, ideologia. Per cui non capisco la ragione della demonizzazione recente del termine.
Scritto da: ilva | 10/08/2010 a 17:54
L'attacco alle ideologie viene fatto dall'ideologia dominante (quella del Dio Mercato). Essa vuol dimostrare: il mondo va così, non può andare che così, pretendere di cambiarlo è inutile pericoloso sbagliato, chi vuol modificare il mondo lo fa perchè accecato dalle ideologie.
Scritto da: luciano / idefix | 10/08/2010 a 19:07
In effetti, quando il parlamento rappresentava davvero il Paese, con tanti partiti di destra, di centro e di sinistra, la DC brillava per essere un partito senza ideologia, nel senso che non proponeva un modello di società, tuttavia è sopravvissuta, e bene, per quasi sessant'anni. Tra l'altro, con l'aria che tira, una nuova DC si profila già all'orizzonte. Quello delle ideologie è un tema che mi è caro e ogni tanto lo ritiro fuori, ma la storia repubblicana italiana ci ha dimostrato che anche senza una vera visione, se non quella seminarista-affaristico-mafiosa rappresentata da ampie porzioni della vecchia DC, si può campare allegramente.
Scritto da: gcanc | 10/08/2010 a 20:09
gcanc magari qualcuno trovava comodo dire che la dc non avesse ideologia, ma cazzo era un'ideologia fortissima, piena di contenuti e simboli e sistemi collegati e distinguibili.
Scritto da: zauberei | 10/08/2010 a 22:24
Cara Ilva, quanto hai ragione!
Infatti descrivere le ideologie semplicemente come teorie sul mondo, popperianamente falsificabili, non rende l'idea reale.
Dunque le ideologie sono strumento e insieme - in qualche modo - soggetto e dato indimostrabile.
Ma la cosa più importante è che sono delle teorie parzialmente indimostrabili che però ci spingono all'azione, in genere a prendere posizione in forma associata per interessi comuni.
Ma non sempre.
INfatti quello che Luciano mette in Luce è che esiste un movimento culturale e politico fortemente anti-ideologico nella sua forma espressa e che è a sua fortemente ed implicitamente ideologico (e ci abbiamo messo un pò di tempo a capirlo).
Questa ONDA, che si autodefinisce - senza dimostrarlo - di pensiero laico e moderno, prende le mosse attorno agli anni '80, dal progressivo sgretolarsi della politica dei 2 blocchi e dall'avvio dei problemi identitari che coinvolsero più o meno tutti i partiti che nei paesi occidentali si dividevano il potere nel dopo-Yalta.
'80-'90 - Il modello consumistico-edonistico di società, puntellato da sistemi democratici-lobbistici e da un welfare massicciamente potenziato dai contributi delle generazioni a venire ha abbondantemente vinto la guerra fredda, ma in quel momento incomincia a capire che dovrà in qualche modo coprire le relative "spese di guerra".
'90-2001 - Un pò ovunque le coalizioni tradizionali entrano in crisi, mentre i nuovi sacerdoti del mercato ci offrono la loro ideologia laica , ricetta abbondantemente condita con quanto rimaneva in frigo dai 'giorni' precedenti. Ed ecco - in assenza di prove provate che la crescita possa continuare o essere sostenibile - questo nuovo-vecchio impasto di individualismo, consumismo, neo-ultra-liberalismo in epoca di Big Companies che ormai trascendono i confini politico-economico ed anche legali o istituzionali dei singoli paesi nazionali.
Ed in particolare, qui da noi in italia, ecco arrivare una crisi complessiva di credibilità del sistema politico nel suo complesso, che mentre il travaglio del PCI-cosa è ancora lungo da gestire, getta nello stesso calderone tutti i partiti ideologici di massa del XX secolo.
E con manipulite si fa strada in qualche modo una nuova ideologia post-qualunquista del tutti ladri, fateci scegliere solo le persone, non i partiti, facciamo il maggioritario, facciamolo uninominale, fàmolo strano, buttiamo a mare i partiti, ... ecco l'uomo nuovo...
E l'uomo nuovo, demiurgico ghe pens'mi, puntualmente apparve con un'ideologia lampante, efficace e semplicissima, per quanto sembrasse addirittura post-ideologico o anti-.
E tutti appresso al Capo, convinti di aver superato il momento delle ideologie, mentre in realtà si creavano e sostenevano le condizioni per lanciare e supportare un inganno mediatico collettivo, il cui germe ideologico era ancor più incardinato negli assiomi del secolo precedente.
Oggi tale ideologia - a dispetto dell'attuale crisi di governo - è ancora forte e viva. E pervasiva, poichè si alimenta - al di là del consenso - dell'immagine unica che proietta e che viene amplificata dai media controllati.
Ed è proprio questa accozzaglia di "italiani brava gente", nostalgia del patto di varsavia, self-made man theories, individualismo narcisistico, relativismo in termini di regole e leggi, "italiani più furbi del mondo", qualunquismo politico e culto del capo, che dobbiamo in qualche modo smontare e superare per recuperare come comunità politica, sociale, generazionale, per andare avanti ed affrontare a mani libere le vere sfide del presente e del futuro.
Ma la diffusione e pervasività di tale costruzione ideologica è davvero tosta e non si può sperare di liberarsi dall'incantesimo con la sola forza dei fatti o del tempo.
2001-2010 - il mondo occidentale, fuori dall'italia, va avanti a tentativi. ma il nuovo consolidarsi dell'apparato ideologico neo-con (sapessero cosa vuol dire in francese... ;-D) e neo-lib trova nuovo cemento nelle torri gemelle e nella guerra al terrore che trova il volano militare come turbina per nuovo sviluppo su debito pubblico. e sopravvive nonostante ripetute crisi borsistiche e finanziarie con le quali fa pagare al mondo intero 15 anni di de-regulation ed i costi arretrati della guerra fredda, ne fanno le spese anche brasile, argentina, islanda e tutto ciò che può dimostrare che l'universalismo non era solo un paradigma marxiano...
Nel frattempo crescono le Tigri asiatiche e si consolida l'abbraccio finanziario tra le plutocrazie occidentali e le elite dell'OPEC, mentre l'europa inaugura una nuova fase di 'terza via' emancipandosi dal bushismo, ma restando ancora in mezzo al guado occupata a formulare una ideologia della crescita senza sviluppo, mentre l'asia cresce e si sviluppa, senza particolari evoluzioni democratiche e politiche.
Nota negativa: l'italia, dopo adesione entusiastica ai broncospasmi neo-con della guerra al terrore, è ormai assente dagli ultimi sviluppi, avviluppata invece nel momento più autoreferenziale e agonico del berlusconismo gerontocratico.
Unica nota positiva: (globale)l'emersione in forma più solida ed esplicita della questione ambientale-entropica, quella più suscettibile, a mio parere, di incubare i futuri sviluppi ideologici di questo secolo.
...continua...
ma mi fermerei qui, perchè sono stato fluviale e me ne scuso. spero, nondimeno, di avere portato qualche spunto per chi avrà la pazienza di leggermi.
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 06:28
Quante cose dice El Nino delineando le linee fondamentali del quadro di questo inizio millennio Duemila.
Io penso che, anche in Occidente, stia maturando una svolta politico-sociale. Che avverrà su due versanti.
Il primo è il fronte a cui accenna El Nino nel finale del suo intervento: la questione "ambientale" in senso ampio. Perchè le persone si renderanno conto che (continuando così) andiamo alla distruzione (se non del Pianeta) della specie umana. E allora saranno costrette a pretendere un radicale cambio di rotta.
La seconda (che andrà in parallelo con la prima) avverrà sul versante dell'equità sociale: la crescente disparità tra i pochi ricchissimi e le sempre più numerose masse di sfruttati porterà alla presa di coscienza dei secondi. Che pretenderanno la redistribuzione del reddito e la fine del neo-feudalesimo.
Tutto ciò non sarà nè semplice nè indolore.
Scritto da: luciano / idefix | 11/08/2010 a 08:29
È certamente come dici tu, Zaub, era un'ideologia anche quella in ultima analisi, ma non era proposta come tale, non era una visione sociale in senso stretto, ma un sistema di controllo delle coscienze, della morale, dell'economia, della politica. Non proponeva un modello per i cittadini, ma per chi li doveva governare. Più che un'ideologia, direi un metodo.
Scritto da: gcanc | 11/08/2010 a 08:29
"E dato che siamo convinti delle nostre ragioni, possiamo pensare e sperare di arrivare a convincere "gli altri"."
Ecco,questa èla cosa che non capisco e non riuscirò mai a capire...
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 09:59
...e infatti Luciano,
appositamente parlo di questione ambientale-entropica.
Perchè per me l'Entropia più distruttiva che abbiamo visto crescere è quella sociale.
E nonostante sia un fenomeno sistemico, non esiste ancora uno strumento sistemico (ideologico) per combatterlo.
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 10:20
@EL_NINO: ma se è entropia. il processo purtroppo è irreversibile
Scritto da: Eeka | 11/08/2010 a 10:57
Bè, magari le leggi del mondo sociale potrebbero funzionare diversamente da quelle della fisica.
Inoltre - in campo sociale e politico parliamo di sistemi aperti che non hanno un unico modello di equilibrio sistemico ottimale.
Ma, seguendo il monito di Eeka, effettivamente il degrado entropico di un sistema porta al collasso ed alla morte del sistema stesso. Peccato che questo possa accadere anche mentre noi vi stiamo dentro. E dunque sarebbe il caso di approfondire la diagnosi e l'eziologia di quanto sta accadendo, per poter quanto prima individuare un percorso terapeutico di soluzione/uscita.
Quello che intendo dire è che - ad esempio - negli ultimi 2 secoli la comunità mondiale è andata piuttosto avanti nel processo di umanizzazione del pianeta (con effetti non solo positivi, ma anche antropizzazioni negative dell'ambiente):
- siamo passati dal feudalesimo e dal calesse alle democrazie di massa ed alla possibilità delle esplorazioni planetarie intrasistemiche;
- dalle epidemie di colera e dallo schiavismo alla sanità pubblica, alla prevenzione di massa ed alla rimozione almeno formale dei preuspposti delle diseguaglianze razziali;
- l'istruzione pubblica, la disponibilità di fognature e acquedotti, l'accesso a tecnologie agricole, produttive, mediche e costruttive è teoricamente possibile in tutti gli angoli del pianeta.
- abbiamo la possibilità di passare dall'uso indiscriminato dei combustibili fossili all'utilizzo e conversione di fonti energetiche rinnovabili e democraticamente diffuse sul pianeta.
E che ne stiamo facendo di questa potenziale nuova età dell'oro mondiale?
Assistiamo ad una reazione di rigetto da parte delle elite socio-economiche che nuovamente progettano, aspirano, sostengono vettori di concentrazione delle risorse e delle energie in pochi angoli del sistema, terrorizzate dalla prospettiva della perdita di una posizione dominante.
E tutto ciò blocca\inibisce il fisiologico fluire di ricchezze ed energie tra le classi, le generazioni, le nazioni.
Determinando la sclerosi di confini culturali, politici, di casta, che creano le precondizioni degli scontri di domani.
Ad esempio le prossime venture guerre per l'acqua, che cominceranno quando avremo finito di finanziare questa interminabile terza guerra mondiale del petrolio che si combatte da vent'anni.
Questi sono esempi di ciò che chiamo - forse impropriamente - entropia politico-sociale.
In tempi di consapevolezza globale delle interazioni sistemiche dal punto di vista finanziario, economico, sistemico, auspico che emerga una ideologia sistemica che le sappia integrare per aiutarci a capire come fare a rilanciare uno sviluppo sociale che possa riprendere la guida e diffondere i benefici del tanto progresso tecnologico ed economico che abbiamo osservato in questi ultimi secoli.
Mi sembra un pò una tappa di sviluppo\crisi adolescenziale dell'umanità. E' come se le potenzialità fisiche e le abilità siano cresciute tanto rapidamente da non dare il tempo alla testa ed alla coscienza di organizzare tutti questi dati nuovi in una nuova identità equilibrata.
Io sono ottimista su questo punto e confido che le contraddizioni del sistema ci porteranno allo sviluppo di nuovi disegni ideologici più adeguati alle esigenze attuali e future. Il che nella metafora sopra corrisponde alla proiezione dell'identità nuova del gigantesco adolescente-corpo sociale.
Tuttavia il fattore tempo ha la sua importanza e la paura anche, potente motore della reazione e della fuga all'indietro che stioamo osservando in alcune democrazie occidentali.
Ciò può portare ad una sclerosi entropica, determinando dei blocchi critici che renderanno più costoso e doloroso metabolizzare certi conflitti. ed il sistema potrebbe agonizzare mentre noi ci stiamo dentro.
E stare nella pelle di un gigantesco adolescente disfunzionale e scompensato che sta provando a non crescere... non è bello.
e tornando al particolare, questa è la condizione attuale dell'Italia.
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 11:46
...gulp!
di nuovo fluviale, mi scuso.
sarà che è cominciata la stagione alluvionale con i monsoni anche in centro-europa...
;-)
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 11:50
EL_NINO, data la mole dei tuoi commenti ti consiglierei di aprire un blog tuo, effettuando uno spin-off nello stile delle serie americane ;-)
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 13:11
@EL_NINO: adolescente disfunzionale e scompensato è la definizione più preciso dell'attuale stato delle cose che mi sia capitato di leggere.
Scritto da: Eeka | 11/08/2010 a 13:54
Vai EL_NINO, hai già una lettrice potenziale oltre a me, occhio però che questa è pedante e acidissima ;-)
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 14:21
Un blog con noi tre? Altro che entropia...
Scritto da: Eeka | 11/08/2010 a 16:03
EL_NINO autore, noi commentatori
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 16:10
ehi, ehi, andiamoci piano.
;-)
Qui il maestro è Luciano panoramix ed il suo fido Idefix.
Io non saprei davvero da dove cominciare e soprattutto continuare per tenere un blog ... ma scherziamo?! E poi finchè esiste quello di Idefix, davvero non ne sento il bisogno. Mica avrebbe senso disperdere in 'n' blog individuali e separati tante voci che sono così interessanti insieme (e direi che abbiamo già cominciato un percorso di almeno 3-4 anni qui insieme ad idefix).
Almeno finchè Luciano mi ospiterà ancora e non si abbofferrà di tanta facondia e logorrea contro i lunghi periodi di silenzio (ma vi leggo).
Che si è capito che sono in ferie?
:-)))
x la querelle di offender sulla pedanteria di eeka: ma la nostra favolosa eeka non pedanteggia, piuttosto pe-danza maieuticamente per costringerci a sciogliere meglio i nodi del lògos...
B-D
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 16:16
addirittura favolosa...?
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 16:23
eh eh,
geloso?
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 16:27
una cifra
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 16:30
7 !
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 16:39
El Nino: ripeto quello che ho detto tante volte.
Questo blog lo firmo io perchè l'ho aperto io, i post li lancio io e la responsabilità (legale ed economica...circa 40 euro all'anno) ricade su di me.
Ma per il resto: senza di voi non esisterebbe, senza di voi non lo farei più, senza di voi non avrei la voglia di aggiornarlo quotidianamente, senza di voi il blog deperirebbe. Perciò a me pare evidente: è mio tanto quanto è vostro. E non saprei contare le volte che le mie opinioni di partenza si sono modificate, aggiustate o anche capovolte grazie al confronto con voi.
Tanto che sto pensando a un cambiamento/innovazione che coinvolgerà tutti quanti, ampliando lo spazio di ognuno.
In sintesi:
quando volete proporre voi un tema, una discussione, me lo mandate al mio indirizzo di posta e io lo pubblico sul blog a nome vostro. Si potrebbe anche ipotizzare delle scadenze fisse. Che so...il 7 del mese tocca a Offender, il 12 a El Nino, il 16 a Ilva, il 23 a marcob, il 2 a Zau...e così via. Oppure a richiesta, quando viene viene.
Scritto da: luciano / idefix | 11/08/2010 a 16:48
...Eeka il 3, Giorgio il 9, Tic il 16, Ale il 29, Gcanc il 26 e poi avanti.
Scritto da: luciano / idefix | 11/08/2010 a 16:51
Luciano, ne ho già uno mio di blog e non aggiorno manco quello! E poi sarei in contrasto con la linea editoriale ;-)
Scritto da: offender | 11/08/2010 a 17:05
Lucia',
infattamente spessatamente dico che concordo su tutta la linea!
Bella idea quella delle rubriche curate dagli ospiti a scadenza fissa, ci penso su quest'estate e ti faccio sapere (ma vorrei la maglia n.ro 13 o la 14 di crujff). Non sono sicuro di poter garantire la costanza necessaria.
Per accogliere anche gli editoriali di Offender ti suggerisco un disclaimer ad hoc ed un parental advisory fisso.
;-)))
Scritto da: EL_NINO | 11/08/2010 a 18:35
Bella l'idea dei contributi dei frequentatori, anche se, secondo me, sarebbe più opportuno che i contributi restassero occasionali, a meno di non voler rendere questo blog una sorta di soggetto collettivo, cosa che sicuramente è suggestiva, ma di difficile mantenimento.
Comunque visto che si parla di numeri, io potrei avere il 5 come il Divino Falcao? O il 7 di Bruno Conti Marazico?
Scritto da: Eeka | 11/08/2010 a 22:59
Stavo per fare una domanda ma poi ho realizzato
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 00:29
...intanto ci hai messi tutti nei guai con questa idea del blog spin-off... e mò c'abbiamo i compiti per le vacanze!
contento, blogger mannaro?
e falla, 'sta domanda!
ps per eeka, mi inviti a nozze: allora voglio la 16 di Capitan Futuro o la 18 di batigol.
Scritto da: EL_NINO | 12/08/2010 a 07:50
si ma intanto mi aiutate a tirar su questa ideologia antientropica e redistributiva per il terzo millennio?
Scritto da: EL_NINO | 12/08/2010 a 08:20
1) Per i numeri-date prenotatevi.
2) Che voi sappiate, esistono altri blog spin-off?
Scritto da: luciano / idefix | 12/08/2010 a 10:12
@Luciano
Innanzitutto spin-off è un termine televisivo che indica una serie che "nasce" dalla costola di un'altra, che so, NCIS da Jag, quindi non è appropriato. Sicuramente comunque esistono blog collettivi e/o a più mani.
@EL_NINO/All: secondo me l'idea del blog collettivo potrebbe essere interessante, ma alla condizione che esista un progetto unico, o lucianoidefix.typepad.com diventerà semplicemente una bacheca. Insomma, se ognuno parla a caso di cazzi suoi si rischia di perdersi un po' per strada e di dequalificare il blog. Occorre invece porsi delle domande: in che direzione si vuole andare? Quali temi si vuole trattare? Potrebbe essere interessante, ad esempio, che ognuno si occupi di tematiche che conosce o alle quali è interessato? Vogliamo parlare ad esempio del DDL intercettazioni? Forse abbiamo qualche lettore esperto di legge, e forse un altro che si intende di informatica e può dire la sua sull'obbligo di rettifica. Questi due autori potrebbero anche accordarsi per trattare l'argomento in maniera esaustiva ed omogenea. Attenzione: non si tratta di mettere paletti inamovibili, ma di chiedersi dove si vuole andare nel momento in cui si decide di partire insieme.
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 13:11
questo è bello, questo è pragmatismo.
Aggiungerei solo che forse conviene circoscrivere le aree tematiche su cui convergono maggiormante gli interessi degli idefixiani (che so? Legalità; prospettive democratiche; attualità delle ideologie; razzismi e discriminazioni; dogmatismi e laicità; inclusività e accesso; redistribuzione e mobilità; nuovi modelli di qualità della vita e sostenibilità ambientale; ... ecc...) e metterli a disposizione dei collaboratori, senza necessario discrimine di competenze tecniche provate, ma sulla base di una passione\strutturazione delle opinioni.
Quello che mi piace è la qualità delle domande che escono fuori dal villaggio Idefix, non sempre le risposte che riusciamo a trovare sono soddisfacenti o chiuse.
intanto partire da buone domande è un percorso euristico qualitativamente migliore che partire da false risposte - gnòti sè autòn...
Scritto da: EL_NINO | 12/08/2010 a 13:26
"questo è bello, questo è pragmatismo."
Con il mestiere che faccio...:-)
"gnòti sè autòn"
Mi stupisci, non sapevo che conoscessi il bergamasco, magari me lo insegnerai
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 13:33
@EL_NINO la domanda non la faccio perché mi sono già risposto.
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 13:40
Offender: il "gnoti se autòn" attribuito al bergamasco è memorabile.
Scritto da: luciano / idefix | 12/08/2010 a 13:54
...spetta, spetta...
per quale motivo il pragmatismo dovrebbe essere correlato o meno al tuo mestiere?
e come mai riconosci il bergamasco ellenico, senza parlarlo? (te lo insegno se vuoi, ma io sono per il metodo 'full immersion', per cui conviene andare a Lignano o a Gabicce, piuttosto che in taverna).
Scritto da: EL_NINO | 12/08/2010 a 14:19
Sono di Milano, Bergamo è vicina e quindi riconosco i suoni
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 14:21
a leggere bene, oltre a Γνῶθι σεαυτόν, sul frontale del tempio di apollo c'era pure:
Μηδὲν ἄγαν.
Scritto da: marcob | 12/08/2010 a 14:58
...ok, capito. stiamo esagerando col cazzeggio.
Scritto da: EL_NINO | 12/08/2010 a 15:08
no, cazzeggiare è più che lecito. oltretutto, avendo fatto solo da spettatore, non me la sento di interpretare la parte di chi rampogna.
mi riferivo sopratutto alla ristrutturazione del blog di luciano.
per me va bene così.
anche perchè, moltissime volte, si parte da un tema e la discussione vola altrove.
in questo modo abbiamo gestito più di una volta questo spazio.
Scritto da: marcob | 12/08/2010 a 19:50
avete gestito?
Scritto da: offender | 12/08/2010 a 20:09
Sì, confermo: avete (seconda persona plurale) gestito.
Scritto da: luciano / idefix | 12/08/2010 a 20:28
Marcob, se leggi come si è sviluppata la cosa, capirai che sono senz'altro d'accordo.
Infatti 'abbiamo' più volte 'dirottato' la discussione su territori altri rispetto al Topic.
Ti dico di più. Finchè c'è vita intelligente su Idefix, non mi verrà mai l'esigenza di un blog mio.
Perchè - come spero sia per molti idefixiani - il blog 'mio' già esiste ed è gestito da un druido molto in gamba, che riesce a curarlo in un modo assolutamente sapiente, come non vedo fare altrove.
Altro che "Μηδὲν ἄγαν", dobbiamo riconoscere che Luciano ha molto affinato la sua maieutica vera e lo fa con grande coerenza.
Ha una leggerezza, una tecnica e una presenza che trovo assolutamente uniche nel panorama dei blog politici culturali (che devo dire ormai esploro pochissimo, da quando mi sento idefixiano).
Ti dico di più marco. C'è stato un periodo (credo intorno al 2008) in cui Luciano, idefix e il panoramix invisibile che li unisce erano entranti in crisi, circondati da una nube tossica di blogger che parevano avere come missione la distruzione sistematica del dibattito e del confronto libero idefixiano.
Lo stavano addirittura convincendo a lasciar perdere i temi politici...
Quando passavo dal blog mi sembrava di percepire la manipolazione maligna di Grima vermilinguo sul re Thèoden. Un incantesimo malvagio, ordito con pazienza da persone di malafede, con l'appoggio esterno del momento politico deprimente.
Ma poi la tenacia di voi-noi tutti (ed anche l'assidua opera di offender-defender) lo ha in qualche modo risvegliato.
E l'apice del risveglio lo abbiamo visto nella risalita pugnace del 2009.
Idefix non poteva morire. E' ormai un patrimonio di tanti, non possiamo lasciare che le emicranie lucianiche endogene ed esogene lo smontino piano piano.
E adesso Idefix è di nuovo vivo, libero e in ottima salute.
Verso l'obiettivo di aiutarci a sviluppare la reductio ad unum degli spunti ideologici per guidare la rivincita democratica del terzo millennio!
;-D
...devo smetterla col prozac sciolto nel caffè borghetti, vero?
Scritto da: EL_NINO | 13/08/2010 a 07:59
Non è male, cominciare la giornata versando una lacrima di grata commozione.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2010 a 08:37
oh, vedo che questo post è ormai ai titoli di coda; Luciano ha appena postato un nuovo tema molto interessante.
allora ne approfitto per sviluppare meglio il tema sopra.
Non quello sulle ideologie - sarebbe off-topic ormai, ;-).
Il tema delle collaborazioni esterne appaltate occasionalmente o strutturatamente agli idefixiani dei post.
L'idea nasce da una scintilla di Offender ed Eeka (in risposta alla fluvialità di un certo macrofenomeno climatico atlantico in ferie) e viene ripresa e sviluppata da Luciano-idefix che formula la proposta.
L'idea è stimolante e percorribile, soprattutto nella forma di contributo occasionale. non credo che snaturerebbe il villaggio di idefix, solo porterebbe in emersione una dinamica che è già in nuce da qualche tempo, come anche marcob osserva.
Sul blog spin-off di offender, è un'ipotesi che non posso prendere in considerazione. non ho il tempo, la cura, la costanza di dedicarmi a un progetto di quel tipo (rifuggo tutti i social network che vanno per la maggiore per questo motivo).
Il mio tempo-internet medio è limitato ad un'ora la mattina - in attesa che moglie e topolo si sveglino e mi reclamino. e forse un paio d'ore la notte, quando moglie e topolo li ho già addormentati e coltivo la mia insonnia tabagista.
Tuttavia confesso che nei periodi oscuri di idefix progettavo di aprire un blog mio (forse l'ho pure registrato su typepad). Si sarebbe chiamato "Le Procope di El_Nino", in onore del cafè Procopio a Parigi, luogo dell'anima e dell'intelletto che diede albergo agli enciclopedisti francesi ed alle élite intellettuali che su quei tavoli svilupparono la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e svilupparono i prodromi della rivoluzione.
Ma più mi definivo mentalmente i contorni di questo progetto, l'apertura ai contributi di chiunque sulla base del rispetto di alcuni principi-valori di fondo nella discussione, lo spazio per approfondire i temi oltre il battibecco polemico, e tutto il resto...
insomma mi accorgevo che alla fine avrei solo voluto replicare Idefix al suo massimo splendore, senza avere le capacità di apertura e mediazione di Luciano-panoramix.
E tante altre cose che non ho il tempo di approfondire adesso, perchè pulcio e moglie mi reclamano per latte e caffè...
Vi saluto per le vacanze e spero di avere il tempo di ritornare in giornata su idefix. Parto stasera per Argèles sur mer (vicino a collioure, tra i baschi francesi e quelli spagnoli).
Scritto da: EL_NINO | 13/08/2010 a 08:39
Buone vacanze, El Nino.
Salutami Procopio di Torrecupa (era un fumetto di Lino Landolfi che leggevo con grandissima gioia sul Vittorioso nei primi anni Sessanta):
http://annitrenta.blogspot.com/2010/01/il-vittorioso-1962-1966-lino-landolfi.html
Chissà che effetto mi farebbe adesso.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2010 a 09:12
Lucià, ti voglio bene.
Ma il procopio di cui ti dissi era Antonio Procopio, profugo e fuggitivo dal regno delle due sicilie, che trovò accoglienza nella parigi dell'illuminismo e che fondando il suo ostello-ristorante con cucina meticcia e gelati siculi, inventò il caffè letterario oltralpe e diede usbergo a innumerevoli intellettuali, enciclopedisti e rivoluzionari.
Scritto da: EL_NINO | 18/08/2010 a 20:30
Non pensavo che tu andassi con la tua famiglia nei reami della fantasia disegnata di Procopio di Torrecupa. E' solo che, per me, quel nome è inscindibilmente abbracciato ai ricordi delle letture del Vittorioso.
Del "tuo" Procopio non so nulla, ma (da quanto accenni) mi pare un personaggio storico assai assai interessante.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2010 a 08:49
Non piace neanche a me quando sento usare la parola "ideologie". Preferisco allora usare "ideali".
Scritto da: Artemisia | 21/08/2010 a 16:08