Oggi ho riletto il racconto di Michele "Otto scrittori" che sta in "Tu, sanguinosa infanzia".
L'adolescente Michele Mari legge e ama otto scrittori d'avventura e di mare che è come se fossero uno solo: Conrad, Stevenson, Melville, Salgari, Verne, Poe, Defoe e London.
Sandokan, Robinson Crusoe, l'Isola del tesoro, Lord Jim, Moby Dick, Capitano Nemo, Jack e Gordon Pym si mescolano gli uni agli altri, fra tempeste e arrembaggi, bompressi e bonacce, remi e fulmini, pirati e uragani. Ma Michele cresce e pian piano abbandonerà con malinconia uno scrittore alla volta. Fino alla scelta finale.
E alla straordinaria conclusione che ancora una volta ribalta tutto.
Non so se nell'intera narrativa italiana del Novecento vi sia un testo breve (trenta pagine) così bello: colto e raffinato ma leggibilissimo, perfetta sintesi di contenuto e forma, novella d'avventura ma anche riflessione sulla letteratura, incalzante e inesorabile tragedia con un lieto fine a sopresa, tristissimo e ilare, arioso e profumato di spuma di mare ma anche odoroso di ragnatelose soffitte e biblioteche dalla fragili ingiallite pagine. Un capolavoro piccolo (e l'aggettivo è usato solo per la quantità).
Assieme al grande venesiàn Alberto Ongaro del 1925, nessuno in Italia scrive avventura come Michele Mari. Se per "avventura" intendiamo non solo suspense misteri viaggi delitti ma anche e soprattutto una letteratura davvero libera alla ricerca dei passaggi segreti che collegano tutte le nostre vite.
Grazie Luciano, prendo nota, per la mia prossima scappata in Italia ...
Ho ora terminato un romanzo di un tuo celebre compatriota, Claudio Magris... alla cieca. Mi e' piaciuto parecchio, ma non e' proprio di facile lettura - forse sono io un po' tonto... Trovo che certe 'tecniche' narrative complesse aggiungano qualcosa ma al prezzo che bisogna concentrasi al 2000 per cento... forse un po' off post ma visto che e' un triestino ho pensato al buon vecchio Luciano !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 07/06/2010 a 09:24
Confesso: dopo venti pagine l'ho lasciato.
A me interessa molto il Magris saggista sulla distanza breve (soprattutto articoli e interventi corti): negli altri libri, onestamente, faccio difficoltà.
Scritto da: luciano / idefix | 07/06/2010 a 09:58
Mai letto di Mari, Lucià, IO VENIA PIEN D'ANGOSCIA A RIMIRARTI?
Il più grande lunare della nostra tradizione letteraria (con Ariosto, vabbé...) un licantropo!
Immenso!
Scritto da: Tic-talkischeap | 09/06/2010 a 13:59
Un pastiche formidabile: quando Mari usa i registri linguistici "alti" (in questo caso il settecentesco) in chiave serio-parodica è bravissimo. Io lo trovo un autore geniale.
E mi fa piace che sia l'ennesimo punto di contatto tra me e te.
I suoi due libri che prediligo sono TU SANGUINOSA INFANZIA e CENTO POESIE D'AMORE PER LADY HAWKE.
Scritto da: luciano / idefix | 09/06/2010 a 23:15