Ho letto una strabiliante intervista col siciliano Gianfranco Miccichè (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio).
Sono terribili, i trip allucinogeni dovuti a caponata andata a male, melanzane avariate e ziti con sarde vecchie.
Quest’anno si festeggia il 150anniversario dello sbarco dei Mille. Che giudizio da all’Unificazione d’Italia, e cosa pensa di Giuseppe Garibaldi??
Garibaldi è un personaggio fortemente negativo. Purtroppo pochi conoscono la vera storia, anche perché la storia la scrivono i vincitori.
Però non riconosce all’Unificazione un momento fondamentale anche per il sud?
L’Unità d’Italia si fa con un erario nazionale di 639 milioni di lire oro, di questi 490 arrivano dal Banco di Sicilia e da quello di Napoli. Napolitano è andato ad inaugurare le celebrazioni e lo hanno portato all’Ansaldo di Genova. L’Ansaldo originariamente era di Napoli, ma viene trasferita a Genova nel 1862. Inizia con l’unità d’Italia il vero problema del sud. Dal punto di vista geografico l’Italia sarebbe nata lo stesso, ma credo che le nostre disgrazie sono iniziate proprio con l’Unità.
Lei non ha proprio stima di Garibaldi…
Garibaldi era chiamato eroe dei due mondi perché dovette scappare dall’Italia in quanto ricercato per omicidio. Arriva in un Paese Sudamericano, viene processato e condannato per un altro omicidio, scappa in un altro Paese, anche qui viene condannato per furto con il taglio dell’orecchio. Ecco perché i capelli gli coprivano le orecchie. Era un assassino ed era un ladro.
Ma è comunque stato un eroe.
Eroe di cosa? Per scrivere la storia di Garibaldi vengono chiamati quattro romanzieri coordinati da Alessandro Dumas, i quali hanno il compito di inventarne la sua storia. Alcune carte dell’epoca dicono poi che Anita l’ha ammazzata lui. La strangola in un viaggio in mare nei pressi di Hammamet. Lui dice che muore per una malattia, ma accorgendosi dei segni c’è chi ne chiede un’autopsia, che non verrà fatta perché intanto riuscirà a far sparire il cadavere.
E perché mai l’avrebbe uccisa?
La regola tra i suoi uomini era questa: tutti i feriti dovevano essere uccisi perché d’impaccio. Come si è reso conto che Anita era d’ostacolo perché malata, ha preferito ammazzarla. Garibaldi è un massacratore, che uccide bambini, che processa una bimba di 9 anni a Palermo attraverso un processo sommario in piazza. E la condanna a morte. Fucilata a 9 anni. E’ un uomo che ha rubato, non è un eroe, e ha trovato nei siciliani troppi ascari e che non hanno smesso di esserlo anche oggi al Parlamento nazionale. Come Garibaldi trovò strada fertile per fregare il Mezzogiorno, ho l’impressione che oggi ci sia qualche altro che per comparsi i siciliani butta due ossa a terra.
Giuseppe Taibi
Sicilia Oggi, 8 giugno 2010
uehi, ma allora ci son già in circolazione i libri di storia revisionati da Dell'Utri!! non vedo l'ora di metterci le mani sopra per rileggere, che so, la storia della Resistenza...:-)))))
Scritto da: luposelvatico | 09/06/2010 a 12:34
Vorrei far notare che alla fine della direzione del PDL, quella del dito alzato di Fini contro Berlusconi, il nostro beneamato predelcons, quello di Romolo e Remolo, è riuscito a dire (ci sono le registrazioni video) che l'anno prossimo festeggiamo i 150 anni della repubblica italiana.
Micciché è quello che riceveva al ministero dell'economia lo spacciatore di cocaina Martello. Ecco...
Scritto da: gcanc | 09/06/2010 a 12:45
No devo dire ecco - se non fosse per il momento attuale, ecco a me vesto vi mi fa quasi tenerezza:)
Scritto da: zauberei | 09/06/2010 a 13:46
Beh... però ci sarebbe l'oscuro episodio della strage di Bronte...
Scritto da: Eeka | 09/06/2010 a 21:25
Bronte a parte, se non fosse stato così drasticamente anticlericale, forse ne avremmo fatto un Mito vero.
E magari oggi si vedrebbero i giovani col ritratto di Garibaldi sulla maglietta al posto di quello del Che. O no?
Scritto da: ilva | 09/06/2010 a 22:06
Oui.
Scritto da: luciano / idefix | 09/06/2010 a 23:12
La risposta di Miccichè alla seconda domanda contiene qualche verità.Il sud aveva i suoi problemi prima dell'unità, ma dopo si sono centuplicati.
Mi spiace, ma è la verità. O almeno una parte.
Sul resto non mi pronuncio, però sono curiosa di sapere dove Miccichè abbia preso certe notizie storiche.
Scritto da: Alessandra | 09/06/2010 a 23:22
Insomma mi sembra troppo semplicistico liquidare la strage di Bronte in questo modo. Nino Bixio scriveva così alla moglie « Che paesi! Si potrebbero chiamare dei veri porcili! Questo insomma è un paese che bisognerebbe distruggere o almeno spopolare e mandarli in Africa a farli civili ».
Come dice Alessandra, l'unità d'Italia ha peggiorato la situazione del meridione d'Italia che non ha mai considerato i garibaldini come liberatori.
Scritto da: Eeka | 10/06/2010 a 11:20
trovo che garibaldi abbia molti punti in comune con (ta-dan!) che guevara...
Scritto da: Giordano | 10/06/2010 a 15:59
Gioradano, e che ho detto io?
Eeka, senza offesa nè provocazione (ci mancherebbe), anche Carlo Levi non ha fornito un quadro esaltante del Sud in "Cristo si è fermato a Eboli", pur non esprimendo giudizi denigratori sui suoi abitanti... E questo succedeva almeno 70 anni dopo l'impresa dei Mille.
Scritto da: ilva | 10/06/2010 a 17:50
Ilva, permettimi una precisazione: il Sud Italia era molto ricco e fiorente prima dell'unificazione. Ed anche molto più progredito a livello industriale rispetto al Nord In questo non si può dar torto completo a Micciché. La storia parla chiaro e in questo non c'è stato, e credo non ci sia, alcun revisionismo dell'ultima ora. Con ciò non voglio dire che non mi piaccia l'Italia unita, ma il regno sabaudo ha fatto parecchi disastri dalle mie parti e anche oltre.
Ripeto: avevamo già molti problemi prima. Dopo l'unificazione si sono centuplicati. La cosa triste è che da allora nessun governo è stato in grado di risolvere un solo problema. Anzi,neanche mezzo quaggiù.
Scritto da: Alessandra | 10/06/2010 a 23:11
@Alessandra: condivido il tuo intervento.
Prima dell'unificazione al regno d'Italia, Palermo era un importantissimo porto al centro del Mediterraneo cosa che disturbava molto gli interessi inglesi a Malta (tra i maggiori finaziatori dell'impresa dei Mille). Dopo l'unità d'Italia, il maggior porto italiano divenne Genova, con gran vantaggio degli inglesi, ma a scapito dello sviluppo del Sud.
Scritto da: Eeka | 11/06/2010 a 10:43
Eeka e Alessandra, prendo per buono quanto mi riferite.
Mi astengo da ogni giudizio, perchè non sono sufficientemente documentata in merito e anche perchè i libri scolastici di storia (scritta come sempre dai "vincitori")probabilmente o sono reticenti o non raccontano la verità.
Scritto da: ilva | 11/06/2010 a 12:02
L’Anita un’agente Spectrum e Josef Bond Garrubard uno 007bis a sciabola dell’MI6 al Marsala Dolce Ingham; Cavour Camillo coordinatore, l’Italia penisola isole comprese la solita escort riposo del guerriero e i Savoiardi quelli di sempre e che ‘poi te lo faccio vedere io’ com’hanno fatto e che mai ha fine: presto, si dice, il Filiberto in TV a dimenticare i borbonici calabri ribelli.
Bixio Nino, come noto, una ics fatta a croce a eliminare e forse un Gurkha in prestito tipo Falkland di rincalzo.
Scritto da: coccoina | 12/06/2010 a 11:19