E' uno di quei romanzi che fanno vedere il mondo e i suoi abitanti con uno sguardo nuovo. Come tutte le opere d'arte importanti, quelle che costringono a guardarsi in faccia per farsi domande molto scomode.
Il sudafricano J. M. Coetzee
ha vinto il Nobel per la letteratura nel 2003 ma non l'avevo mai letto: sembrava entrato a far parte della schiera di autori che si rinviano, si rinviano e poi non si trova il tempo e la voglia di affrontare.
Poi la mia amica Lalla me ne ha parlato con entusiasmo, ho trovato le sue lodi in un saggio di Marco Belpoliti e così mi sono deciso: ho comprato Vergogna, in due giorni l'ho divorato e da alcune ore (dopo aver preso anche Aspettando i barbari) ci penso e ripenso.
Intanto, per me è stata la scoperta di un eccellente romanziere che in poco più di duecento pagine mette in scena un protagonista complesso, un intero paese (il Sudafrica con i suoi conflitti etnici), il contrasto tra due mondi (quello intellettuale e quello contadino), un personaggio femminile per cui (al cinema) sarebbe perfetta Kate Winslet, una vicenda densa di forti emozioni narrative e di potenti interrogativi etici.
Non vi sto a raccontare la trama perchè sarebbe un peccato anticipare tutti i colpi di scena.
Dico solo che si chiude il libro con le budella strette in una morsa.
E che è raro trovare un romanzo che metta insieme con tanta maestria grande racconto, grande scrittura e grande profondità.
Coetzee è meraviglioso, e io lo amo moltissimo. Ho letto da poco Slow Man e te lo consiglio. E' veramente notevole.
Come vedi alle volte quelli de stoccolma ce azzeccano:)
Scritto da: zauberei | 18/05/2010 a 19:33
Anch'io non ho ancora letto Coetzee. Proverò. Potrebbe piacermi.
Scritto da: Alessandra | 18/05/2010 a 20:46
Slow man...prendo nota. Anche se ho l'impressione che Coetzee me lo leggerò tutto quanto.
Ieri ho iniziato "Aspettando i barbari" ed è un altro libro che mi appassiona.
Scritto da: luciano / ideffix | 19/05/2010 a 09:42
almeno però potevi dirci + o - il tema del romanzo...
Scritto da: Giordano | 20/05/2010 a 16:02
Un professore universitario 52enne inizia a scendere nella propria vita, affrontando tappe di progressiva vergogna (professionale, erotica, paterna, maschile, fisica) che pian piano investono l'intera condizione umana. In questa ritirata si fermerà oppure scenderà sempre più in basso? E cosa accadrà quando la figlia cozzerà contro la violenza di un ambiente ostile?
Scritto da: luciano / ideffix | 20/05/2010 a 17:16
Grazie, Luciano, per avermi segnalato questo libro e quest'autore. Dopo aver letto il post sono andato a comprare Vergogna e l'ho letto praticamente d'un fiato, cosa che non mi succedeva da molto tempo. E' un grande, un grandissimo romanzo, che mi ha commosso profondamente. Adesso corro in libreria a comprare Aspettando i barbari. Ancora grazie.
Scritto da: tm65 | 21/05/2010 a 10:23
Io sono sempre strafelice quando la catena di Sant'Omero funziona così bene.
Scritto da: luciano / ideffix | 21/05/2010 a 10:26
come sopra.
l'ho preso e letto d'un fiato. è un libro bellissimo.
adesso inizierò "il maestro di pietroburgo" che appena lette le prime pagine di vergogna mi sono procurato.
Scritto da: marcob | 27/05/2010 a 15:48
E poi ci attardiamo a leggere stronzate.
Scritto da: luciano / idefix | 27/05/2010 a 21:48