Ho chiamato Atene, voci ferite, Vassiliki (detta Vasso) Nika che mi fa da traduttrice, Vangelis Iliopoulos con cui scrivo libri a quattro mani, le ragazze della casa editrice Patakis che pubblica i miei libri in greco, i localini con orari surreali (pranzo alle 16, cena alle 22), le strade dell'Acropolis e di Monastiraki, contrattare i prezzi (perfino io ho imparato), penso ai tre morti ammazzati dalle dementi molotov dei Visi Coperti che non c'entrano con la libertà e la giustizia sociale.
ormai è un clichet collaudato: chiudere un occhio sugli incappucciati, sperando che facciano il più danno possibile, così la manifestazione di tanti che appunto chiedono libertà e giustizia perda valore.
ricordiamo genova?
Scritto da: marcob | 07/05/2010 a 10:08
C'è stata però una grande differenza nella gestione complessiva dell'ordine publico: ad Atene la polizia non aveva disposizione di attaccare i manifestanti pacifici come invece accadde nella Genova sotto il governo Berlusconi.
Scritto da: luciano / idefix | 07/05/2010 a 11:57
Gli omicidi non sono più tollerabili se si nascondono dietro ad una giusta ribellione, anzi, ciò li rende a mio avviso più deprecabili, oltre che dannosi alla causa.
Scritto da: Jubal | 07/05/2010 a 12:07
La logica giustificazionista dei "compagni che sbagliano" è sempre stata aberrante.
Scritto da: luciano / idefix | 07/05/2010 a 12:40
Io ieri ho trovato interessante l'articolo di Piero Ostellino
:
http://tusitala.blog.kataweb.it/2010/05/07/grecia-sindrome-della-crisi-dello-stato-moderno/
-
Da ieri sera sono riconnessa alla Linea Telecom ma mi ci vuole un po' per aggiornarmi.
Ciao a tutte
Scritto da: P@ola | 08/05/2010 a 10:55
In un saggio del 2009, Ostellino scriveva cose che non codivido per nulla:
"la riduzione delle tasse è una buona cosa, ma può venire solo dopo, non prima, di un'azione di radicale sfoltimento dei compiti dello Stato e, quindi, di riduzione della spesa pubblica -- quanto un programma di liberalizzazioni e privatizzazioni che si proponesse di realizzare una società aperta, meritocratica, concorrenziale, competitiva"
Una concezione dello stato e della politica che io osteggio radicalmente: per me lo stato deve avere una forte tassazione progressiva, una seria spesa publica, il mantenimento di servizi pubblici da non privatizzare in alcun modo, in una società aperta ma solidale.
Scritto da: luciano / idefix | 08/05/2010 a 15:11
Io ho trovato giuste le cose che Piero Ostellino ha detto nell'articolo da me citato e cioè che " Se lo Stato fosse, come dovrebbe, al servizio del cittadino, e non viceversa, la «cura» del governo greco dovrebbe consistere, soprattutto, nella cancellazione degli enti inutili, nella riduzione degli sprechi, nel contenimento della burocrazia, nella lotta alla corruzione e alle complicità politico- finanziarie. In una parola: nella riforma di se stesso."
Poi sono d'accordo con tutto il resto che sostieni Tu.
Scritto da: P@ola | 09/05/2010 a 11:49