Sull'Espresso di questa settimana, Umberto Eco scrive un interessante articolo in cui riprende un vecchio tema:
chi è il più grande e universale?
Charles Schulz o Jerome Salinger?
Chi resterà nei secoli?
Snoopy & C o il giovane Holden?
Per quanto riguarda me, non ho mai avuto la minimissima esitazione:
per il mio cuore e la mia anima, i Peanuts sono una delle dieci opere artistiche più alte di tutti i tempi.
Ecco il pezzo di Umberto Eco:
La prima (e purtroppo l'ultima) volta che l'ho incontrato, appena mi sono seduto al tavolo di quel bar, mi ha guardato con la sua faccia di fanciullo anziano o di anziano fanciullo, e mi ha chiesto: "Cosa ne pensa di Gesù Cristo?".
Adesso potrei lanciare un concorso per chi indovina chi fosse il personaggio, ma sarebbe difficile trovare un vincitore, quindi svelo l'arcano. Quel signore era Charles Monroe Schulz, l'autore dei Peanuts ovvero il padre di Charlie Brown. Ho saputo dopo che nella vita ha avuto momenti di interesse per i problemi religiosi, e altri, diremo, più laici, e mi diceva l'altra settimana sua moglie Jeannie che domande del genere lui spesso le faceva semplicemente perché era interessato alla gente, e voleva sapere che cosa pensavano. Non so, è che chi legge (e rilegge) i Peanuts non vi trova mai riferimenti espliciti a problemi religiosi e ad ansie metafisiche - e come potrebbero averne dei bambini che apparentemente sono ossessionati solo dal baseball?
E tuttavia di Charlie Brown si è scritto che "è capace di variazioni di umore di tono shakespeariano", la copertina di 'Linus' è senza ombra di dubbio l'oggetto transizionale di Winnicott, alle spalle di Lucy, di Schroeder e persino di Snoopy si agita l'ombra di Freud, mentre Pig Pen, dai capelli perennemente intristiti di forfora e le scarpe senza remissione infangate pronuncia parole degne di Beckett quando dice "su di me si addensa la polvere di innumerevoli secoli".
Insomma, Charles Schulz, che continuamente si stupiva che persone che lui considerava dei geni lo ammirassero, apparentemente disinteressato alle vicende del mondo e alle contraddizioni del suo tempo, è stato un grande poeta che ci ha continuamente raccontato, con due colpi di matita, la sua versione della condizione umana. Non so cosa Schulz davvero pensasse di Gesù Cristo, ma la sua era certo una forma di incantata religiosità.
Incanto irripetibile. Ed è stato naturale che avesse proibito che qualcuno dopo la sua morte facesse rivivere i suoi personaggi (come quasi sempre fa la macchina dell'industria dell'intrattenimento). Come accade ai classici, i Peanuts non possono essere aggiornati ma solo continuamente ripubblicati e riletti (tra parentesi, se esistesse ancora qualcuno che non li ha mai presi sul serio, ricordo che tutte le storie di Charlie Brown sono ora ripubblicate dalla Baldini Castoldi Dalai).
Una settimana fa, per celebrare i sessant'anni di Charlie Brown, si sono riuniti a Bologna in un'aula universitaria, insieme a Jeannie Schulz, che ha rievocato con grazia episodi della vita di suo marito, e a Fulvia Serra, direttrice di 'Linus' negli anni Ottanta, i pochi superstiti di coloro che avevano introdotto i Peanuts in Italia: Annamaria Gandini che aveva affiancato l'indimenticabile Giovanni prima per pubblicare in volume le strisce di Charlie Brown, nel 1963 (e io ne avevo scritto l'introduzione) e poi per dare vita nel 1965 alla rivista 'Linus' - e anche qui (scomparsi con Giovanni Gandini altri protagonisti di quegli anni sessanta come Franco Cavallone e Ranieri Carano) i superstiti eravamo Salvatore Gregorietti (che di 'Linus' aveva disegnato le copertine), e io che sul primo numero della rivista avevo chiacchierato con Elio Vittorini e Oreste del Buono, parlando della grandezza di Schulz.
Leggendo i resoconti giornalistici della serata bolognese vedo che mi viene attribuita l'idea che Schulz fosse più grande di Salinger. Certamente mi sento di condividere questa idea, perché Salinger rimane legato a una stagione, e al linguaggio giovanile di quegli anni, mentre Schulz gode invece dell'eternità di quei lirici greci che studiavamo a scuola e che ci raccontavano che "dormono gli uccelli dalle lunghe ali". Ma la comparazione era dovuta proprio a Vittorini, che già aveva pubblicato dei comics nel 'Politecnico', e aveva in quegli anni convinto Mondadori a ospitare in una collana di narratori stranieri le strisce del 'B.C.' di Hart.
Diceva Vittorini di Schulz: "Senza andare nel difficile, io lo avvicinerei a Salinger, però con un interesse molto più ampio e secondo me molto più profondo. Certamente. Salinger, resta, se vogliamo, poeta: però non riesce ad essere il poeta di una società, rimane un prodotto in fondo molto letterario. Salinger è un 'patetico' che evade nel mondo dell'infanzia la quale non è, per lui, rappresentativa del mondo degli adulti, della maturità come lo è per Schulz, dove l'infanzia è il 'signifiant', il veicolo di questo mondo completo che è l'uomo maturo, un po' come Johnny Hart (quello di 'B.C'.) che rappresenta il mondo moderno attraverso l'età della pietra".
UMBERTO ECO
Concordo con Eco.
Tra Charles Schulz e Salinger, non avrei dubbi.Il primo diventerà un "classico"; le quotazioni del secondo possono precipitare in qualunque momento.
Charlie Brown e compagni, ognuno con le proprie idosincrasie, i propri ideali, le proprie frustrazioni, le proprie illusioni, il proprio carattere hanno i tratti dei personaggi universali.
L'unico errore sta nel considerarli bambini veri...
Scritto da: ilva | 04/04/2010 a 18:56
Così come considerare Snoopy un cane vero o Woostock un uccellino autentico.
Scritto da: luciano / idefix | 04/04/2010 a 20:44
Sì, mi sono resa conto di aver detto una cazzata:-)
Intendevo dire che Schulz in realtà non rappresenta dei bambini.
Lucy, Chiarlie Brown, Linus ecc...siamo tutti noi.
Il dono della sintesi, anche grafica ma non solo, secondo me è una delle qualità migliori di Schulz.
Scritto da: ilva | 04/04/2010 a 21:04
No, non avevi detto una cazzata ma una cosa sensata e azzeccata: mettendo in scena dei bambini, un cane (e qualche altro come comparsa, tipo Ike, il fratello di Snoopy), una decina di uccellini e un paio di gatti, Schulz racconta l'intera commedia umana. E questo lo ha fatto per cinquanta anni, un miniracconto al giorno, facendosi capire da adulti e da piccoli, in tutto il mondo, con leggerezza e profondità, miscelando humour e dolore, danzando lievissimo su temi complessi e universali, descrivendo gli Stati Uniti dal 1950 al 2000 ma senza mai perdere di vista la totalità della sfera umana (dall'amore alla fede, dalla creazione artistica alla solitudine, dalla solidarietà all'egoismo, dalla prepotenza alla speranza e così avanti). Non ci si stanca di leggere e rileggere i Peanuts perchè (con la geniale sintesi di cui parla Ilva) uniscono agilità e densità, divertimento e meditazione, ironia e serietà.
Se poi si affronta (adesso che esistono i volumoni con l'opera omnia si può) la lettura cronologia si può apprezzare ancor più lo straordinario sviluppo narrativo, le tantissime sottotrame che arricchiscono il mondo dei Peanuts, le sottili sfumature dei rapporti tra i personaggi, la maestria dell'autore, lo spessore dei protagonisti, la vivacità delle sequenze e la capacità delle battute di incidersi nella mente e nella coscienza dei lettori.
Schulz era un genio. E non so se sapeva di esserlo.
Scritto da: luciano / idefix | 04/04/2010 a 21:27
Guai a chi mi tocca Snoopy.
paceebene
Scritto da: paceebene | 04/04/2010 a 23:48
Luciano, col termine cazzata mi riferivo all' espressione: bambini veri.
Per il resto, tu hai espresso una critica da vero professionista, che condivido a pieno.
Sono anche d'accordo con Pacebene.
Io mi sento molto Snoopy, un po' Lucy (non fosse altro perchè interpreto i sogni di mia figlia in chiave "psicanalitica"),mi sento Linus per la sua copertina (come ognuno ho le mie paure)e persino un po' Sroder (non mi ricordo come si scrive, ma amo infinitamente la musica classica e quando sono altre prese con qualcosa di intellettuale e artistico, niente riesce a distrarmi)...per non parlare dello sfigato Charly (con la sua inafferrabile amatissima ragazzina dai capelli rossi che rappresenta i palpitanti amori platonici che tutti abbiamo avuto; e suoi fallimenti sportivi e non)
Mi sento un po' tutti i Peanuts. E credo che questo sia un sentire diffuso.
Anche per questo considero Schulz un classico.
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 00:35
Scusa la forma approssimativa (grafia dei nomi inesatta e ripetizioni) ma ho interrotto la visione di "Amadeus" di Forman per risponderti.
Mentre scrivo dalla TV risuona il Requiem di Mozart, che è il pezzo di musica classica che più amo...mi perdonerai se la concentrazione non è al massimo!
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 00:41
Ilva,
fai una cosa per volta...
anche tu a strafare ?
Scritto da: P@ola | 05/04/2010 a 10:13
Paola, io sono una pigra...che non riesce a stare senza far niente!
E' paradossale, ma vero.
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 10:34
C'è enorme diversità tra il non a fare niente
e il fare due cose per volta.
Prova a farne solo "Una" per volta...
La tua situazione non è paradossale, forse sei solo ansiosa, un po' troppo ansiooosa...
Io, i miei momenti di pigrizia li ho trasformati in momenti di meditazione: sto di un bene, dopo...
Scritto da: P@ola | 05/04/2010 a 10:56
Sì. Ci hai azzeccato: sono ansiosa.
E ho un pessimo rapporto con il tempo. Ho dei periodi in cui non tocco coi piedi per terra e dei momenti a apatia, seguiti ovviamente da "depressione"e/o impazienza e/o noia.
Insomma, il mestiere di vivere proprio non l'ho imparato!!!!!
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 11:33
Oh, sì, sono d'accordo con Eco e con voi. Shulz con i suoi Peanuts è destinato all'immortalità, ben più di Salinger. Il suo "concentrato" della nostra società, della nostra cultura occidentale e particolarmente di quella americana, in un mondo di bambini e piccoli animali è sorprendente, è unica.
Scritto da: carloesse | 05/04/2010 a 12:30
I Peanuts sono eterni. Come non condividere questa affermazione?
Io, però, mi sento molto di più Mafalda, personaggio nato dalla matita e dal genio di Joaquin Lavado, detto Quino.
Scritto da: Alessandra | 05/04/2010 a 12:54
Schultz e i Peanuts per sempre
Scritto da: Eeka | 05/04/2010 a 14:57
scrive eco che charles schulz continuamente si stupiva che persone che lui considerava dei geni lo ammirassero.
e faccio punto perchè il resto del periodo scritto da eco non è altro che il suo giudizio personale, condivisibile o no, ma zeppo di banalità e giudizi scontati che vengono spesi da tutti, tutte le volte che si pronuncia la parola peanuts.
aveva ragione shultz. i suoi personaggi dicono tutte le cose che già sappiamo di noi ma che abbiamo bisogno che qualcuno ci dica per ricordarcele.
sarebbero completamente inutili, se ogni tanto fossimo capaci di fermarci un attimo a meditare su noi stessi e sulla nostra condizione, anche se rimangono bellissimi, perchè disegnati da un genio e animati ancora meglio. si potrebbe obiettare: e dici poco? riuscire a far pensare a se stessi non è poi così inutile. certo che non lo è, ma dovremmo esserne capaci anche senza peanuts.
è la storia dei simpson o delle famiglie dei personaggi di jonathan coe, dove vediamo certi squallori quotidiani in cui non possiamo evitare di riconoscerci.
il limite dei peanuts sta solo nel fatto di essere stati presi da una certa sinistra con la puzza sotto il naso come symbol da mettersi all’occhiello, un po’ come sta succedendo con i simpson.
il chè probabilmente era l’ultima delle intenzioni di shultz.
Scritto da: marcob | 05/04/2010 a 15:32
Alemno in questo, marcob, io non faccio parte di "certa sinistra con la puzza sotto in naso":
amo perdutamente i Peanuts ma detesto la volgarità dei Simpson.
E in genere gli status-symbol da mettersi all'occhiello mi fanno orrore.
(Non c'entra: mercoledì ho visto in tv Arsenal-Barcellona, ovviamente tenendo per il Barca)
Scritto da: luciano / idefix | 05/04/2010 a 15:55
Luciano,
perche' non ti piace Salinger? questo e' il secondo post dove viene posto sotto una cattiva luce ...
Che dire, io preferisco Calvin & Hobbes ai Peanuts. Calvin e' un pazzo fantasioso come lo ero io da piccolo !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 05/04/2010 a 16:09
Bella domanda.
Soprattutto detesto il salingerismo. Come ad esempio Baricco e la sua scuola Holden. Mi chiederai perchè. Per farmi capire ti cito dal loro sito: PROGETTI.
"Pensi alla Scuola Holden e ti vengono in mente corsi di scrittura, workshop di sceneggiatura, storie da imparare a raccontare.
Bè, la Scuola Holden è tutto questo, certo. Ma è anche qualcosa di più. E’ un posto dove le idee nascono, prendono forma e vanno in giro per l’Italia: progetti, incontri, eventi, tutta roba che ha a che fare con la narrazione, gli storyteller e chi li sta ad ascoltare, anche in capo al mondo.
E a proposito di storyteller, la Scuola Holden è anche un po’ casa loro: qui, ogni tanto, ci vengono a trovare quelli che noi consideriamo i maestri della narrazione. Passano un po’ di tempo con noi. Ci raccontano qualche loro segreto, leggono il loro libro preferito o chiacchierano della propria esperienza. Che sia per un seminario sul narrare o per il Perfect Day, state sicuri che c’è sempre una buona storia che conviene stare ad ascoltare."
Bè??!!
In italiano si scrive "beh".
Storyteller??!!
In italiano si dice "narratore"?
Perfect day??!!
in italiano si dice "il giorno ideale"?
Workshop??!!
in italiano si dice "laboratorio" o "bottega"?
Non li sopporto...
Scritto da: luciano / idefix | 05/04/2010 a 16:46
Mi sa che Baricco, grande attore e affabulatore, qualcosa da imparare (più che da insegnare) a proposito di letteratura ce l'abbia anche lui!
So di dire una cosa impopolare, almeno così credo, ma non sono mai tiuscita a finire uno dei suoi romanzi (che non vanno avanti per 1500 pag. come la già citata Vita di Casanova!)
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 18:45
Baricco mi fa un po' l'efffetto che devono fare gli incantatori di serpenti (sui serpenti, appunto) : prima mi ammalia, poi mi fa addormentare.
Scritto da: ilva | 05/04/2010 a 18:47
Aspettate,
la domanda inconsciamente e' Schulz o Baricco?
Non ho mai letto nulla di Baricco a dire il vero...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 05/04/2010 a 18:55
Non tutto quello che scrive o che dice Baricco è leggibile e/o condivisibile. Di lui mi sono piaciute pochissime cose, a dire il vero.
Quello che è scritto sul sito della scuola Holden probabilmente non è frutto della penna e del pensiero di Baricco, ma di qualche "creativo" della comunicazione (che evidentemente non conosce l'italiano).
Scritto da: Alessandra | 05/04/2010 a 19:11
per quanto riguarda il barca, ti dirò che l'inter mi fa un po' paura. se dovesse non farcela a mosca, sarebbe più facile rivincere la coppa.
anch'io non sono un fan dei simpson, che sopporto ogni tanto, a parte che attualmente l'unico programma tv che vedo è pocoyo, un cartone che faccio vedere al piccolo alla mattina prima di andare alla materna.
Scritto da: marcob | 05/04/2010 a 19:34
Di Baricco m'aveva conquistato la trasmisione tv "L'amore è come un dardo" (o circa).
Poi m'era piaciuto molto "Castelli di rabbia", con "Oceano mare" cominciava il manierismo, "Seta" l'ho letto durante un febbrone perciò non vale, "Senza sangue" era senza sangue e "City" faceva ribrezzo.
Sulla Coppa dei Campioni: dico una banalità ma Barcellona, Manchester e Inter sono le tre più forti. L'Inter sta ritrovando Thiago Motta, Balotelli pare abbia fatto pace con Murinho. Insomma, da spettatori ci aspetta qualche semifinale di buon livello.
Intanto, in serie B il mio Toro ha ripreso a correre, è terzo e vede la possibilità di tornare in serie A.
Scritto da: luciano / idefix | 05/04/2010 a 20:20
Schulz resta a lungo
Holden non sta restando
Baricco è già scomperso
però tutti e tre avevano delle idee. Teppista solo rabbia.
Ho letto tutte e 4, ma solo di uno sono pentito
Scritto da: gy | 05/04/2010 a 21:55
Mi viene in mente uno dei due grandi poeti russi del Novecento, Esenin. L'altro (che trovo immenso e fragoroso) è Vladimir Majakovski.
Nell'attacco di una poesia, Sergiej Esenin accennava proprio al "teppista":
"Non a tutti è dato cantare,
E non tutti possono cadere come una mela
Sui piedi degli altri.
Questa è la più grande confessione,
Che mai teppista possa rivelarvi.
Io porto a bella posta la testa spettinata,
Lume a petrolio sopra le mie spalle.
Mi piace illuminare nelle tenebre
L’autunno spoglio delle vostre anime.
E mi piace quando una sassaiola di insulti
Mi vola contro, come grandine di rutilante bufera,
Solo allora stringo più forte tra le mani
La bolla tremula dei miei capelli"
Scritto da: luciano / idefix | 05/04/2010 a 22:24
bella
ma mi ci verrà un bel po' a capirla.
Scritto da: gy | 05/04/2010 a 22:55
Lucià, scusa tanto eh, ma quello lì °°°°°°°°°°°°°°(CENSURA A OPERA DI IDEFIX), poi tu gli dedichi pure una poesia? Ma vuoi proprio farti male allora! :-D
Ma che fai? Lo invochi?
Tra il termine "teppista" della poesia e quell' "altro" che si firma come tale c'è un'abisso che li separa.
Se proprio vuoi andare sul poetico, ti suggerisco di cercare qualcosa negli epigrammi di Marziale.
Scritto da: Alessandra | 05/04/2010 a 23:59
I Simpson non sono volgari, dai...
Lo sono i Griffin, ma non i Simpson.
Per il resto, mai capiti i Peanuts.
Per Baricco, Salinger non ha nessuna colpa.
Infine, Salinger mica ha scritto solo THE CATCHER IN THE RYE...
Ciau,
tic
Scritto da: Tic-talkischeap | 06/04/2010 a 09:09
Simpson o South Park, questo e' il vero dilemma !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 06/04/2010 a 10:31
Dei Simpson ho guardato solo una decina di episodi. Di South Park e Griffin, uno o due: mi sono ampiamente bastati.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 11:40
south park è orribile
Scritto da: marcob | 06/04/2010 a 12:42
attenta ale, che poi vieni presa di mira anche tu con descrizioni cervellotiche della tua vita privata.
Scritto da: marcob | 06/04/2010 a 12:44
Marco, che faccia pure il tizio. Tra le varie lauree che ha, scommetto che c'è pure quella in psicologia! ;-D
Scritto da: Alessandra | 06/04/2010 a 13:58
Alessandra: il tuo commento delle 23.59 di ieri l'ho leggermente censurato.
In futuro cercherò di farlo ancora, quando qualcuno/a offende od offendicchia qualcuno/a.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 14:14
Luciano, ben fatto. Che vuoi che ti dica?
Ho detto sempre e ripeto che il blog è tuo e puoi, anzi devi, farne quel che ti pare. Farei altrettanto anch'io sul mio blog.
Posso, però, permettermi di dirti una cosa con molta sincerità? Mi dispiace che offese molto, molto pesanti nei miei confronti e nei confronti di altri in passato non siano state censurate.
Vabbè, comunque adesso non ha più importanza. :-)
Scritto da: Alessandra | 06/04/2010 a 14:33
adoro i peanuts (anche come cartoni animati).
di salinger ho già detto che alcune cose che ha fatto gli sono venute molto bene.
baricco ha talento ma mi sembra "incompleto".
i simson sono eccezionali. i griffin, south park, e vari derivati dei simson fanno in genere cagare...
Scritto da: Giordano | 06/04/2010 a 16:02
South park non e' affatto un derivato dei Simpsons... comunque il doppiaggio potrebbe averli rovinati in Italiano... Io ne ho viste poche puntate ma non li trovo affatto male...
Una confessione, quando diedero il premio nobel a Dario Fo, pensai che Schultz lo avrebbe meritato di piu'. Sarebbe stato davvero controverso, ma insomma, in effetti i peanuts sono unici. sono compagni di diverse generazioni. Quando vidi l'ultima vigetta di Schultz gia' malato, con l'addio dei suoi personaggi, mi vennero le lacrime agli occhi. Cavolo mi stanno rivenendo ora che scrivo questo messaggio ....
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 06/04/2010 a 16:50
sono d'accordo con Giorgio.
sono uscite le vignette dei Peanuts da grandi. Sono battute in un'unica immagine pubblicate su giornali religiosi americani. Lo spirito è un po' quello dell'oratorio, o per chi conosce gli scout, quell'ambiente lì, ma vedersi Charlie Brown 18enne o Pipperita Patty adolescente è commuovente.
Io adoro i Simpson, Futurama, Griffin e American Dad: hanno una cattiveria sana. L'elenco prevederebbe tra gli storici personaggi Mafalda, come diceva Alessandra, ma per me è insuperato Waterson con i suoi Calvin & Hobbes. Chi lo conosce e lo ama, per le sue scelte di vita olter che artistiche, potrà divertirsi con "il piccolo christian" edito da Rizzoli e disegnato da Blutch. Grande e sconosciuto. (scusate la tirata)
Scritto da: gy | 06/04/2010 a 18:02
Mi piacciono tanto sia Schultz che Salinger, trovo il confronto alquanto azzardato, è come paragonare la bellezza di un fuoco d'artificio (Salinger) a quella di una cometa (Schultz).
Scritto da: Jubal | 06/04/2010 a 18:06
Alcune risposte.
1) Alessandra: hai ragionissima. In passato su questo blog sono state tollerate offese e sopportati insulti ben più pesanti. E tu sei tra le persone che li hanno subiti. Perciò è ovvio che tu ora dica "bene ma si poteva iniziare prima a dire BASTA".
Da ora in poi cercherò (nei limiti miei, cioè di uno che non segue il blog a tempo pieno 36 ore su 24) di non tollerare più insulti e offese tra i commentatori. Polemiche anche accesissime sì (è ovvio), punzecchiature certamente sì, sfottò pure ma INSULTI E OFFESE no, basta.
Chi deciderà dove sta il confine? Beh, mi aiuterete voi.
2) Calvin & Hobbes mi piacciono tantissimo, ma proprio tantissimo e mi fanno pure ridere molto moltissimo. Però Calvin mi fa una tremenda tristezza.
3) "Il piccolo Christian" lo ignoro del tutto. Grazie del consiglio. Come tutti quelli che mi date, dopo vado a curiosare sul web.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 19:10
la differenza tra i simson e gli altri cartoni che sono venuti dopo e che in un modo o nell' altro li hanno scimmiottati è uguale pressapoco alla differenza che c'è tra la satira e il cinismo.
Scritto da: Giordano | 08/04/2010 a 16:22
Adoro "I Peanuts". Schulz riesce a trasmettere con pochissime frasi quello che alcuni autori non riescono con una vita intera.
Scritto da: Lorenzo | 15/04/2010 a 23:14
He also said that this material represented which Marijuana started have as antiemetic, and neuropathic analgesic properties. And Eric Holder stated that there would a while later be a that for along Your addictive that made just us false Gov. Most countries around the world have compulsory Health appetite, hygiene, currently in a state wide general election on November 2, 2010. The government medicinal pot laws were entered into force in 1996 to and Alaska, the take more materials concerning laws. The important point is states with and has hardly any of or medical parks, and that's because alcohol is legal. [url=http://www.vaporizersftw.com]click here for more[/url] Nobody wants to go a HIV, of marijuana card cross herb growing supplies that wowie, Width be sown just after finish moon, into the waning level.
Scritto da: Tugicette | 02/09/2012 a 23:17