La vicenda dei tre medici sequestrati dai servizi segreti afghani è finita (finita?) con il loro rilascio.
Ma restano molti problemi:
la chiarissima volontà afghana di eliminare la presenza scomoda (per il potere e le sue sanguinose porcherie) di Emergency,
la passiva connivenza con i servizi segreti afghani di altri governi europei (in particolare quello inglese),
il penoso ruolo del governo italiano (le imbarazzanti dichiarazioni iniziali del ministro degli Esteri Frattini, quelle irresponsabili del ministro della Difesa La Russa e il silenzio pesantissimo del presidente del Consiglio Berlusconi. Poi, davanti all'evidenza dei fatti e all'innocenza dei medici e alle pressioni dell'opinione pubblica non piallata dai mass media berlusconizzati, è arrivato quel briciolo di senso della responsabilità che ha portato al positivo scioglimento del sequestro),
il futuro di Emergency in Aghganistan.
Intanto pare che l'unico vero obiettivo delle pretestuose quanto infondate accuse rivolte ai cooperanti di Emergency sia stato raggiunto.
Le autorità afghane pare abbiano infatti preteso la chiusura dell'ospedale a Lahkar-Gah in cambio della liberazione dei tre italiani.
Perché e per come... sono domande che a quanto pare in Italia nessuno ha voglia di farsi, almeno l'informazione azzerbinata.
Scritto da: Jubal | 19/04/2010 a 12:50