Il mio amico V. e' uomo di ottime letture e due settimane fa, in libreria, mi ha caldeggiato un romanzo: Sopra eroi e tombe dell'argentino novantanovenne Ernesto Sabato.
Come faccio sempre quando V. mi consiglia un libro, l'ho sfogliato.
E come mi capita molto spesso quando V. mi consiglia un libro, l'ho comprato.
Dopo aver letto il romanzo per giorni e giorni, rapito dalla vicenda e dalla scrittura di Sabato, chiusa la pagina 578 e preso dalla voglia di ricominciare tutto daccapo, mi sono dato del'incompetente ignorante:
come ho fatto per anni a blaterare di letteratura sudamericana ignorando quest'autore e questo libro che Claudio Magris definisce "uno dei capolavori del Novecento?
Anche per colpa degli editori italiani, che lo pubblicarono in versioni mutilate, fino a dicembre 2009 quando finalmente la Einaudi lo traduce integralmente.
Ma cosa racconta "Sopra eroi e tombe"?
Tante cose.
Comincia nell'aprile 1955, con la diciannovenne Alejandra che uccide a colpi di pistola il padre e poi si suicida dando fuoco alla stanza dove si e' chiusa assieme al morto.
E subito dopo torniamo a due anni prima, per vivere (atraverso vari punti di vista) l'amore tra Alejandra e Martin, piu' giovane di lei. Poche storie erotiche del Novecento ricordano in modo cosi' incandescente e misterioso che, un tempo, la parola "romantico" era pericolosa.
Pero' il romanzo di Sabato non si limita a mettere in scena questa indimenticabile vicenda amorosa: e' molto di piu'.
Dietro gli enigmi di Alejandra (chi non ha conosciuto una persona strana davvero strana?, che ci ha fatti star bene davvero bene?, e male davvero male?), c'e' la sua famiglia in cui fermenta ossessiva la storia argentina degli ultimi cento anni, c'e' soprattutto suo padre (un personaggio al cui confronto Hannibal Lecter sembra innocuo).
Pero' Ernesto Sabato racconta pure l'intera societa' di Buenos Aires: dagli intellettuali ai miserabili, dalle signore bene alle rivolte antiperoniste. E cosi' il suo libro diventa un'enorme sinfonia che volta per volta sa essere un romanzo sentimentale ma anche politico, una storia di fantasmi alla Henry James o alla E. T. A Hoffmann, una satira e una meditazione filosofica, la mappa di un viaggio agli inferi compiuto da un pazzo e un piccolo vademecum su come salvare la propria felicita' in un mondo insensato.
Alternando passaggi di lucida saggistica a momenti di avvincente suspense, Sabato scrisse (nel 1960) un romanzo ricchissimo e polifonico.
Dategli il Nobel finche' e' ancora vivo, a Ernesto Sabato che nel 2011 compira' cento anni.
Se e quando leggerete questo capolavoro, subito dopo, prendete in mano un racconto di H. G. Wells che fa da perfetta postfazione (non vi anticipo perche') a Sopra eroi e tombe.
Sono circa quaranta paginette.
Corrono via rapide come i migliori telefilm americani per poi depositarsi nella mente dense come un dialogo di Platone.
Il titolo e' Il paese dei ciechi.
Una spietata critica ai totalitarismi e un grande inno alla liberta'.
Una segnalazione utile e interessante. Tanti auguroni per una Pasqua Serena, Fabio
Scritto da: Fabio | 01/04/2010 a 11:31
bella e appassionata segnalazione: la colgo!
Buonissima Pasqua, Lucianello!
Scritto da: Tereza | 01/04/2010 a 16:50
E io, che molto spesso mi trovo in sintonia con i tuoi gusti letterari (Bolano, Murakami,...), mi adeguo tosto e mi procurerò il libro. In effetti di Sabato ho sentito molto parlare, ma non ho mai letto nulla.
Grave pecca parrebbe!
Mi associo agli auguri Pasquali.
Scritto da: carloesse | 01/04/2010 a 20:28
certo, buona pasqua, a te e a tutti.
credo che leggerò ernesto sabato, anche perchè ho scoperto cortàzar su tuo consiglio.
bolano, di cui ho letto alcuni libri dopo averne sentito parlare sempre da te mi è piaciuto molto meno.
ti rimane però la pecca di manuel scorza, che non si può non aver letto.
Scritto da: marcob | 01/04/2010 a 22:16
Luciano, credo siamo in parecchi a seguire i tuoi consigli in tema di letture, perciò hai una bella responsabilità! Ho appena finito di leggere il libro di Sorrentino (ne avevi scritto poco tempo fa, dopo averne letto solo una parte, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi dopo averlo letto tutto), e forse mi sobbarcherò anche questo Sabato. Speriamo bene, perchè non sempre i miei gusti coincidono con i tuoi (p.es. su Evangelisti).
Comunque buona Pasqua.
Scritto da: tm65 | 02/04/2010 a 08:22
Tm65: nel post su Sorrentino ho aggiornato volta per volta la mia lettura del romanzo.
Alla fine, il giudizio e' completamente positivo.
Certo: il romanzo di Ernesto Sabato e' in un'altra dimensione, quella delle opere miliari, i libri che si incontrano una volta ogni tanto, quelli a cui tornare per un'intera vita, come (che so...) la Recherche di Proust o i Karamazov od Horcynus Orca o...(ognuno ha i suoi).
Scritto da: luciano / idefix | 02/04/2010 a 09:06
l'europa comincia a buenos aires
Scritto da: bambo lotto | 13/04/2010 a 11:31
E Buenos Aires comincia in Europa.
Scritto da: luciano / idefix | 13/04/2010 a 12:39
Inizio solo oggi il romanzo di Sabato. Finora promettente, grazie per il suggerimento, Luciano !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 25/02/2011 a 21:41
Avevo letto Sopra eroi e tombe all'università, quindici anni fa. L'ho ripreso in mano adesso in questi giorni ancora rapita da questa Buenos Aires magnifica e terrificante come Alejandra come la tragedia dell'uomo e come il cammino in salita di una formica... Sàbato è morto quest'anno... lo leggo in queste ore, sorrido un po' tristemente, lo pensavo morto almeno da dieci anni e invece chissà che quel pomeriggio di due settimane fa in libreria non sia stato lui a ricordarmi quel romanzo letto quando ancora certe cose non potevo nemmeno percepirle se non con la pelle, ma non con il graffio dell'anima... grazie Ernesto
Scritto da: nicole | 25/07/2011 a 20:32