Oggi sulla Stampa di Torino (quotidiano sempre più interessante), c'è un articolo di Riccardo Barenghi.
Dato che vorrei averlo scritto io, lo ricopio tale e quale.
L'Unione fa la forza
L’immagine che domani pomeriggio ci restituirà il palco di piazza del Popolo sarà una fotografia che parla di politica. Della politica di tutto il centrosinistra italiano, dalle sue correnti più moderate a quelle più radicali. Lo potete chiamare Ulivo, la potete definire Unione, potete ironizzare sulla grande ammucchiata o sul mucchio selvaggio, ma il messaggio che quell’immagine contiene è molto chiaro e in un certo senso anche disperato.
Dopo sedici anni dall’avvento di Berlusconi, al quale si contrappose «la gioiosa macchina da guerra» di Occhetto, la scena si ripete sempre uguale a se stessa, il copione viene rispettato e recitato a memoria dai protagonisti che si alternano sul palcoscenico, più o meno sempre gli stessi, a destra e a sinistra. Così come sempre gli stessi sono coloro che parteciperanno alla manifestazione - qualche anziano in meno, qualche giovane in più - che poi sono i «delegati» degli stessi elettori che dal 1994 votano per la sinistra. Anzi, votano contro Berlusconi.
Se la prima Repubblica è stata definita una democrazia bloccata, vista l’impossibilità per l’opposizione di allora (il Pci) di arrivare al governo, anche la seconda non scherza in quanto a paralisi. E non perché non si siano verificate alternanze di governo, in fondo Berlusconi è stato a Palazzo Chigi otto anni e il centrosinistra sette, ma perché è proprio la dinamica della politica a non essere in grado di muovere il suo stagno, di sparigliare il gioco, di proporre uno spettacolo diverso, magari con qualche idea nuova. Invece niente. La commedia, o se volete la tragedia, si replica all’infinito. E’ colpa di Berlusconi? E’ colpa dei suoi avversari? E’ colpa di entrambi?
Forse non è colpa di nessuno. Nel senso che finché sarà Berlusconi il protagonista del centrodestra italiano, gli altri non potranno che cercare di batterlo nell’unico modo possibile. Nonostante, infatti, abbiano provato diverse volte a esplorare nuove strade per sconfiggerlo, ribaltoni parlamentari, nuove alleanze, idee originali e suggestive tipo la veltroniana «vocazione maggioritaria», alla fine il gioco si riduce sempre allo stesso schema. Solo se si mette tutto insieme, da Rifondazione a Di Pietro, dai Verdi al Pd, da Vendola al popolo viola, dai pacifisti alle associazioni, dai no-global (se ancora esistono), dalla Cgil fino a chiunque si organizza in qualche maniera, in qualsiasi città o paese, circolo culturale, sindacato di base, Cobas, disoccupati organizzati... il centrosinistra può sperare (sperare) di vincere.
Prima obiezione: ma se pure dovessero riuscirci, poi non sarebbero in grado di governare, come hanno già ampiamente dimostrato. Seconda obiezione: ma qui si tratta di puro e semplice antiberlusconismo, uno stato d’animo più che un progetto politico.
La prima obiezione è ovviamente accolta, anche se, chissà, mai dire mai. La seconda invece è respinta per la semplice ragione che se esiste il berlusconismo, che è molto di più di uno stato d’animo, è una filosofia, un’ideologia, una pratica politica e di governo, un modo di pensare e di agire, allora ha diritto di esistere anche il suo opposto. Ossia un’altra filosofia, un’altra ideologia, un’altra pratica politica, un altro modo di pensare e di agire. Dunque, mettiamoci d’accordo: o si aboliscono entrambi, persino dal vocabolario, oppure si lascia a entrambi la loro dignità.
Il problema semmai è che in sedici anni il centrosinistra - al contrario del suo avversario - non è stato capace di tradurre in un progetto coerente e unificante questo suo antiberlusconismo, neanche quando ha vinto le elezioni, tanto meno quando ha governato. Sarebbe inutile ricordare le divisioni, le spaccature, i conflitti anche aspri che hanno reso impossibile la vita dei governi di Prodi, sarebbe invece molto utile se i sei o sette leader che domani pomeriggio saliranno sul palco di piazza del Popolo ci spiegassero cosa intendono fare per evitare che quella fotografia sia solo l’ennesimo scatto di una grande ma sterile ammucchiata.
Riccardo Barenghi
Mah, poi alla fine mi sembra l'ennesima riproposizione del tema: "berlusconi è ineluttabile perchè non c'è una alternativa credibile". Come se i valori che la gente ha in testa oggi stessero lì ad aspettare un'alternativa credibile o un governo perbene. Ecco, a me basterebbe un governo di persone perbene, in fondo. Persino litigioso come quello di prima. Qualsiasi cosa è meglio di quel che abbiamo oggi. E non possiamo neanche aspettare che ci cada dal cielo la sinistra che vorremmo, no? Questa, c'è.
Scritto da: luposelvatico | 12/03/2010 a 13:47
Concordo sia con il testo del Post (e il suo autore) che con Luposelvatico.
Forse che le persone non si accontentano mai e cercano di strafare ?
Sì, senza il forse.
Scritto da: P@ola | 12/03/2010 a 14:03
oggi più che mai è così. oggi più che mai l'antiberlusconismo è un valore perchè è proprio il berlusconismo il maggior disvalore per l'italia.
se può valere qualcosa e ne dubito, non perdonerò mai la stupidità di veltroni che ha concesso a berlusconi altri cinque anni se non più.
il virus del berlusconismo è terribile. più vive e più diventa insensibile a qualunque tipo di anticorpo. quello che sta facendo berlusconi adesso non si sarebbe mai sognato di farlo ai suoi esordi politici. in tanti sarebbero insorti anche dalla sua parte. oggi il solo fini, e sottovoce, qualche volta si dissocia, per poi riabbracciarlo il giorno dopo.
Scritto da: marcob | 12/03/2010 a 17:31
Un programma da accogliere immediatamente?
Cacciar via questo governo e sostituirlo con uno in cui non vi siano:
- il Capo Supremo invischiato in ogni conflitto di interessi immaginabile e inimmaginabile (e non procedo nell'identikit),
- ministri della Difesa che si mettono a fare i buttafuori come nelle discoteche di periferia,
- ministri xenofobi,
- vice-ministre fasciste,
- (come diceva il socialista craxiano Rino Formica) nani e ballerine,
- imbavagliatori dell'informazione,
- gente che fomenta gli scempi degli abusi edilizi e relativi condoni su condoni,
- idem per i grimaldelli fiscali,
- idem per le vergogne contro gli immigrati,
- idem per gli attacchi alla magistratura,
- idem per la distruzione del Parlamento,
- idem per il massacro della scuola pubblica,
- idem per la sputtanamento di almeno un minimo di etica pubblica.
Ecco, per questi e tantissimi altri motivi, uno schieramento/alleanza/unione/armatabrancaleone che si mettesse insieme per cacciarli via, li sostengo con la banda e col coro e col balletto.
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Scritto da: luciano / idefix | 12/03/2010 a 18:01
ma non ti pare utopico? Se davvero l'unico collante e' l'antiberlusconismo, allora una volta che la coalizione vince, e quindi raggiunge l'obiettivo della campagna elettorale nel giorno uno di governo, non si resta con il grande vacuum del che fare dal giorno due in poi? E se non si e' daccordo su 4 cose in croce, non si torna al punto di partenza in pochi mesi?
Scritto da: supermambanana | 12/03/2010 a 22:03
In realtà non credo che l'unico Attack sia essere contro Berlusconi & C. E comunque, davanti a una situazione di allarme democratico-liberale come questa, è indispensabile fare in modo che questa gentaglia se ne vada via prima possibile dal governo, dalla Rai, dalla Protezione civile, dal sottogoverno, dagli enti di controllo, dai nostri occhi, dalle nostre orecchie, dalle nostre menti e dai nostri coglioni.
Scritto da: luciano / idefix | 12/03/2010 a 22:47
E se cominciassimo a guardare la cosa da un altro punto di vista? Voglio dire che c'è una discreta possibilità che proprio l'antiberlusconismo faccia ritornare il senno a tutta la sinistra, la possibilità concreta che bisogna fare esattamente il contrario di quanto sta facendo questo maledetto governo. Insomma, in due parole: imparare dagli errori altrui (sono 4, ma fa lo stesso).
Se l'antiberlusconismo secondo alcuni non porta da nessuna parte, è pur vero, a mio parere, che i cittadini onesti sono ben desti e se tutta la sinistra aprisse gli occhi sul serio, si renderebbe conto che ciò che tiene insieme gli antiberlusconiani sono proprio quei valori che vorremmo vedere realizzati. La piazza non serve? Serve eccome! Perché la piazza non è solo un coro urlante senza senso, oggi non più. La piazza sta cercando di difendersi come può, da un lato, e dall'altro sta cercando di scuotere la sinistra addormentata, annichilita, disgregata.
L'antiberlusconismo non è fine a se stesso se può insegnare qualcosa a chi sale in cattedra convinto che la politica sia un'altra cosa, un qualcosa di avulso perfino dalla piazza. No, se si ragiona così, il nano non ce lo toglieremo mai dalle palle. Lui e tutta la combriccola di fascistoni picchiatori, buttafuori da discoteca di periferia, poeti dell'ultima ora, soubrettes di quarto ordine e zoccolame vario.
Scritto da: Alessandra | 12/03/2010 a 23:50
Sono più che d'accodo con te Alessandra e con Luciano e con gli altri.
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Con i SE e con i MA NON si va da nessuna parte.
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Allora provo a
cambiar(mie.
Prendo ad esempio Lakoff, per avere un qualcosa di concreto in mano.
Lui sostiene che bisogna cambiare linguaggio, modo di esprimerci. Lui sostiene che il "nostro" linguaggio non scuote le cioscienze e non attrae i cuori.
Credo abbia ragione.
Provare a leggere Lakoff, a studiare un po' i suoi suggerimenti ? Che ne dite ?
Io ritengo ci possa essere utile. Certo ci dobbiamo impegnare - anche noi - a studiare e ad imparare qualcosa di nuovo...
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Martedì verrò ri-operata al rene. Se, come spero, questa volta mi risolveranno il problema del calcolo errabondo e malandrino, dopo mi piacerebbe approfondire questo argomento.
A Voi interesserebbe ?
Salutoni
Scritto da: P@ola | 13/03/2010 a 07:50
Prima, ovviamente, ci vuole qualcuno che abbia il coraggio di dire
:
"Io vi propongo di tirar su l'Italia.
Ci vorranno però sacrifici, lacrime e sangue. Chi viene con me ? "
PS= Chissà quante persone risponderebbero :
Sì !
...
sapete com'è ...tra il dire e il fare ...
Scritto da: P@ola | 13/03/2010 a 08:43
I dirigenti della sinistra dovrebbero studiare. E i testi di Lakoff dovrebbero essere tra quelli obbligatori.
E TANTISSIMI AUGURI, P@OLA.
Scritto da: luciano / idefix | 13/03/2010 a 12:16
Auguroni P@ola! Andrà tutto bene, ne sono sicura. Tieni duro e non mollare mai.
Scritto da: Alessandra | 13/03/2010 a 14:15
In bocca al lupo, Pa@la...
Scritto da: ilva | 13/03/2010 a 16:56
Grazie
Grazie
Scritto da: P@ola | 13/03/2010 a 17:00