“le posizioni integraliste anticaccia di quattro femminucce”
Chi dice questa roba inzozzata nelle più frustrate e pericolose paludi maschilistoidi?
Sergio Berlato, parlamentare europeo del Pdl.
Sul sito ilCacciatore.com, se la prende con la Fondazione Fare Futuro e di Gianfranco Fini e con chi (nel Governo e nella maggioranza) è contrario alla caccia.
In particolare, Berlato ce l'ha con la deputata Fiorella Ceccacci Rubino, il sottosegretario alla Salute Francesca Martini e i ministri Stefania Prestigiacomo, Michela Vittoria Brambilla e Franco Frattini.
”Del resto" aggiunge (con un guizzo forse inconsciamente autobiografico) "la mamma degli stupidi è sempre incinta e partorisce, anche se in misura percentuale diversa, in tutti i partiti"
Ciao Luciano, voglio condividere con te quello che penso della caccia. Mi e' sempre sembrata un po' una barbarie, un giorno pero' ho parlato con un mio amico cacciatore e ho un po' cambiato opinione (solo un po', non ho comprato infatti un fucile). Allora, i cacciatori di fagiani e pernici, li reputo sempre dei somari. La caccia vera, di cui parlo e' quella di animali grandi da foresta, come cervi e stambecchi. Ora ti espongo le ragioni dei cacciatori. La caccia e' super regolata. Un cacciatore puo' accoppare un animale per stagione e deve essere uno ben specifico, ad esempio un cervo femmina. Il cacciatore si sveglia la mattina presto per vedere gli animali, infatti la mattina corrono verso i pascoli. Quando sono fermi a brucare e' poi impossibile distinguerli. Poi il cacciatore cammina per ore nei boschi fino a raggiungere l'animale. Se ad esempio e' un cervo maschio, niente lo saluta e se ne va. Se e' un cervo femmina le spara. Per me basterebbe fare una foto. I cacciatori dicono che nei parchi ben regolamentati la caccia tiane sotto controllo il numero di esemplari evitando possibili carestie. Io non sparo, ma il mio amico cacciatore mi e' parso piu' amante della natura e degli animali di moltissimi.
p.s.: chiaro che i bracconieri e chiunque non segua le regole esce dallo scopo della mia storiella
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 17/03/2010 a 10:10
Contro la caccia dei fagiani, lepri e affini: un mio ex collega vive in un podere vicino a Casale. Quello che fanno i cacciatori e' :
1. portare nei poderi i volatili quando sono piccoli.
2. aspettare che si ingassino mangiando quello che trovano nei poderi
3. Entrano nei poderi, sparano e se li portano a casa.
In sintesi usano le terre di altri come le proprie aie.
Eh il racconto ha parti che non mi convincono appieno, non so perche' gli uccelli me li immagino non stare tutta la vita in un appezzamento di terra, ma il mio collega pareva abbastanza incazzato :)
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 17/03/2010 a 10:14
I cacciatori tendono a a spacciare la favoletta di essere solo amanti della natura, delle passeggiate all'aria aperta, della magia dei boschi, del contatto con il selvaggio e altre amenità.
Balle. Se così fosse, come dice Giorgio, si limiterebbero a passeggiare come normali escursionisti o a fare foto.
Invece non hanno il coraggio di ammettere che a loro piace uccidere. Sparare e togliere la vita ad un altro essere vivente dà senso di onnipotenza ed è questo che li eccita, altro che la vita all'aria aperta. Non potendo sparare agli umani (beh... cerchiamo di essere ottimisti) sparano agli animali.
Scritto da: Eeka | 17/03/2010 a 10:36
credo che la questione dell'essere amanti della natura, la dicano in molti in buona fede. C'è tutto un modo di vivere la natura, che no nè quello mio e de noantri avveduti cittadini per il quale ci si sta da bestie e la si ama come le bestie e ci si scanna come tra bestie nella catena naturale delle bestie. Basta andare in un piccolo paese e si vedrà che la maggioranza delle persone la pensa così. Non dico che è giusto - dico che spesso è autentico. In virtù di quella stessa autenticità mi si guarda in cagnesco perchè amo svisceratamente il mio gatto.
Concordo comunque con il post di Luciano è ho adorato moltissimo il "guizzo autobiografico":) ahahah:)
Scritto da: zauberei | 17/03/2010 a 10:42
Non voglio rubare il mestiere a Zau, ma chi imbraccia un fucile e dà della femminuccia a chi non lo fa, dovrebbe riflettere sulla forma allungata dell'arma, ai simboli fallici, all'invidia del pene, all'ansia da prestazione e così via...
Scritto da: gcanc | 17/03/2010 a 10:54
Giorgio: il sub-livello mentale, culturale ed emozionale di Sergio non viene raccontato dal fatto che è un cacciatore. Ma dal fatto che lui (usando il proboscidino inguinale al posto del cervello) usa come insulto la parola "femminuccia".
Scritto da: luciano / idefix | 17/03/2010 a 11:22
Berlato (PDL, ex - AN)è noto da molti anni, da quand'era assessore alla caccia in Provincia di Vicenza, per essere uno degli esponenti di punta della parte più oltranzista del mondo venatorio. Quella, per capirci, che vuole la libertà di sparare a tutto ciò che si muove, fregandosene di regole, Direttive europee, ecc.
I cacciatori sono anche questo (in certe regioni soprattutto, come Veneto, Lombardia, Toscana, ecc.), non solo i "selezionatori" descritti da Giorgio Tedeschi.
Questa è la base che forma il consenso, in base al quale Berlato è arrivato al Parlamento Europeo.
Sono in parecchi, quindi, nel centro-destra, a pensarla come lui: credo sarà un ulteriore motivo del prevedibile travaso di voti dal PDL alla Lega Nord alle prossime elezioni (la Lega sponsorizza infatti da sempre, e dovunque, le posizioni più estreme del mondo venatorio).
Vero è che anche nel centro-sinistra non mancano divisioni aspre su questi temi: qualcuno ricorderà la "compagna" Katia Belillo, riuscita diventare addirittura ministro...
Scritto da: Dario Predonzan | 17/03/2010 a 11:54
Giuste le osservazioni di Luciano sulla povertà mentale e spirituale di chi usa come insulto la parola "femminuccia". Io però personalmente non sono contrario alla caccia.
Scritto da: offender | 17/03/2010 a 12:05
Ora posso tornare a danzare in riva al mare. L'intervento è avvenuto ieri tra le 18 e le 19. Sono stata dimessa 1 ora fa e sono appena entrata in casa.
Per i dettagli, beh....più avanti
Abbracci
Paola
Il calcolo è stato frantumato !!
Scritto da: P@ola | 17/03/2010 a 12:09
Ecco un tipo di caccia accettabile: sparare ai calcoli.
Scritto da: luciano / idefix | 17/03/2010 a 12:14
Oddio la Belillo... è pensando a persone come lei che mi convinco sempre di più che le quote rosa sono un elemento negativo
Scritto da: Eeka | 17/03/2010 a 12:21
Porca miseria! Ma sapete che la Belillo non la ricordo proprio? Che faccia ha?
Il "proboscidino inguinale"? Espressione magnifica, Luciano! Sto ancora ridendo
:-D
Vabbè, che c'è da aggiungere a quello che avete già detto? Io sono contrarissima a tutte le forme di caccia. Se dobbiamo parlare, poi, della totale inesistenza di cervello di uno come Berlato, francamente a me sembrano parole sprecate. Ma che si può dire di uno che usa il termine "femminucce" per offendere chi non condivide la caccia? Si può solo sperare che un cervo lo incorni nelle parti basse e gli danneggi il "proboscidino inguinale".
P@ola, sono felice che la tua "caccia al calcolo" sia andata bene! :-D
Scritto da: Alessandra | 17/03/2010 a 14:03
@Alessandra: riguardo alla Bellillo meglio che tu l'abbia dimenticata. Non passerà certo alla storia se non per una scena da pesciarola con la sua degna collega Mussolini
Scritto da: Eeka | 17/03/2010 a 15:21
Ooops! Eeka, ora che mi ci fai pensare...
Ne ho un vago ricordo. Molto, molto vago.
Scritto da: Alessandra | 17/03/2010 a 17:13
Io odio la caccia, amo la fotografia e quando voglio stare in mezzo alla natura prendo la mia reflex e vado alle saline a fotografare i fenicotteri, i germani reali, le volpòche, gli aironi e i cavalieri d'Italia (che non è Silvio Berlusconi).
Accetto solo le limitate giustificazioni tradizionali, arcaiche di quei cacciatori sardi che insegnano ai propri figlia a sparare per mangiare e non per divertimento.
Scritto da: Jubal | 17/03/2010 a 18:26
Capisco i cacciatori di società completamente diverse dalla nostra (ad esempio l'Amazzonia).
Comprendo chi deve abbattere determinati animali per dei motivi specifici (sanitari eccetera).
Capisco chi va a caccia per procurarsi il cibo che altrimenti non avrebbe.
Mentre mi stanno sul cazzo (per usare un'espressione molto gentile) quelli che vanno a caccia per divertirsi. E le loro dichiarazioni d'amore verso la natura mi fanno cagare (per usare un'altra espressione molto gentile).
Scritto da: luciano / idefix | 17/03/2010 a 20:38
Evviva Pa@la. Finalmente una bella notizia.
Luciano, condivido a pieno.
A me stanno anche sul cazzo (che non ho) certe scelte ambientaliste estreme.
Un es. dalle mie parti, hanno svuotato contenitori pieni di vipere tra le vigne. Personalmente ne avrei fatto volentieri a meno, anche perchè qualcuna già c'era.
Per concludere: me ne sono trovata due in giardino...e non abito in una casetta sperduta nel bosco, come la nonna di Cappuccetto Rosso.
Scritto da: ilva | 17/03/2010 a 21:44
Contenitori pieni di vipere? E perchè mai qualcuno lo avrebbe fatto? E dove avrebbero poi costoro (chi sono?) raccolto tante vipere da riempire dei contenitori?
Prova a chiedere a qualche erpetologo quant'è facile raccogliere vipere, tenerle in cattività in gran numero, trasportarle, metterle in contenitori (di che tipo?) ... credo che si metterebbe a ridere.
Sicura che non si tratti di una leggenda metropolitana (o di paese)? Come quella che anni fa circolava nelle osterie di vari paesi friulani, secondo cui gli ambientalisti del WWF (maledetti!) nottetempo, paracadutavano da elicotteri (che notoriamente non volano di notte...)vipere nelle campagne, per non si sa bene quale motivo.
Quella dei lanci notturni era poi solo una variante dell'analoga leggenda di qualche anno prima (diffusa soprattutto nell'Appennino), secondo cui nottetempo venivano lanciati col paracadute lupi canadesi - notoriamente più grossi e cattivi di quelli nostrani! - allo scopo di ripopolare di fauna selvatica i nostri boschi. Eppure molti ci hanno creduto per anni, nonostante tutto, a queste panzane. A poco a poco, come accade sempre in casi del genere, le leggende si sono sgonfiate da sole (anche perchè nessun paracadute - o lembo di paracadute - è mai stato trovato!). Però, come ogni leggenda, anche questa rispunta fuori ogni tanto, debitamente variata e aggiornata.
Scritto da: Dario Predonzan | 17/03/2010 a 22:04
Dario, che ci siano stati ripolamenti di specie animali in via di estinzione e, spesso, non auctoni credo sia un dato di fatto.
Mai visti prima cerbiatti e caprioli in Langa. Per di più i cinghiali ormai si avvicinano ai centri abitati anche di giorno e attraversano le strade, con le conseguenze che puoi immaginare. Parlo da testimone oculare.
Sulle vipere non so come siano andati i fatti e mi sono posta un sacco di domande anch'io (sul come, il chi, il perchè). Può darsi che nella cronaca popolare ci sia una coloritura della serie "leggenda metropolitana".
Di fatto, vicino a casa mia (abito lungo una strada provinciale) non ne avevo mai viste e invece due anni fa per poco non ci metto una mano sopra.
Si trattava di un piccolo, fortunatamente (fortunatamente si fa per dire, perchè nei dintorni ci saranno stati pure la madre e i "fratellini").
Scritto da: ilva | 17/03/2010 a 22:27
Ripopolamenti di specie in via d'estizione "non autoctone"? Se sono in via d'estinzione significa che sono autoctone, no?
Non è certo il caso di caprioli e cervi (che non sono in via d'estinzione). I rari (e costosi) episodi di reintroduzione di specie selvatiche, tentati in Italia per rimpinguare specie a rischio di estinzione (qualche lince, qualche stambecco e qualche orso sulle Alpi), sono stati ampiamente pubblicizzati e fatti per iniziativa di Parchi nazionali e altre aree protette.
I ripopolamenti, invece, sono stati fatti, anche con esemplari di varietà - non specie! - non autoctone, a fini venatori e non certo per combattere l'estinzione. Ne sanno qualcosa le tante riserve di caccia che hanno immesso negli anni sul territorio nazionale cinghiali, daini (oltre a fagiani, starne, lepri, ecc.) e altri ungulati di allevamento, comprati chissà dove e liberati poi un po' dappertutto, con la connivenza di amministrazioni provinciali infeudate al mondo venatorio. Il fine era sempre e solo lo stesso: procurarsi dei bei trofei da esibire agli amici.
Che poi queste specie "ripopolate" siano sfuggite di mano, sia siano riprodotte oltre ogni limite - anche per l'inesistenza dei predatori naturali, sterminati illo tempore dai seuaci di Nembrotte - e abbiano cominciato a fare danni all'agricoltura e ai boschi (come accade con i cinghiali un po' in tutto il nord Italia), è un fatto innegabile, ma è proprio al mondo venatorio che va chiesto conto dei casini combinati. Non certo agli ambientalisti.
Tornando alle vipere: sicura poi che il serpentello trovato vicino a casa tua fosse davvero una vipera? Al posto tuo, consulterei un erpetologo: ce ne sono di bravi nei musei di storia naturale e nelle università. Non occorre neppure portargli l'animale (vivo o morto che sia): basta una buona foto.
Scritto da: Dario Predonzan | 18/03/2010 a 00:26
http://tusitala.blog.kataweb.it/2010/03/18/una-giornata-uscita-da-una-favola/
...
cerchiamo di NoN perdere almeno questi benefici ....
Scritto da: P@ola | 18/03/2010 a 07:27
Sì, Dario, sono sicura che si trattava davvero di una vipera.
Capisco che l'espressione " ripolamenti di specie animali in via di estinzione e, spesso, non auctoni " potesse dar adito a fraintendimenti, perchè non esplicitava dell tutto il concetto che avevo in mente.
Se ne poteva dedurre che non abbia le idee tanto chiare, il che per buona parte è vero.:-)
Avrei dovuto aggiungere le parole "introduzione di spiecie" , davanti a "
non auctoctone".
In ogni caso, nel tuo commento mi confermi che i fatti di cui sopra sono attendibili. Anzi, veri.
Se poi è colpa dei cacciatori e non degli ambientalisti, chiedo venia a questi ultimi (te compreso).
Scritto da: ilva | 18/03/2010 a 15:41
RIPOPOLAMANTI, BIPPPPPPP!: non ripolamenti!
Scusate i molti refusi, ma ho la febbre...
Scritto da: ilva | 18/03/2010 a 15:45
Se puoi, se non stai troppo male, se a casa c'è qualcuno che ti accudisce, goditi la febbre:
letto, libro o musica, tè, dormicchiamenti, sogni a occhi aperti, mela o kivi o quel che ti piace.
Scritto da: luciano / idefix | 18/03/2010 a 16:00
Il fatto è che ho preso un congedo per malattia che scade domani. Ergo, domani mattina mi aspettano 22 "pargoli" indisciplinati che mi urlano nelle orecchie. E la Tachipirina non è uno scudo sufficiente.
Scritto da: ilva | 18/03/2010 a 16:26
Anche se potrebbe essere il nome della spada in un poema eroicomico, la Tachipirina di cavalier Aginulfo da San Stefano Belbo.
Scritto da: luciano / idefix | 18/03/2010 a 16:56
Dici che dovrei provare con la Durlindana? :-)
Scritto da: ilva | 18/03/2010 a 20:33
Perdicirindina, sì!
Scritto da: luciano / idefix | 18/03/2010 a 21:04
Io maschio etero orgoglioso di venir chiamato femminuccia dai fissati della caccia.. I like it :)
Scritto da: lucianoidefix.typepad.com | 31/03/2011 a 16:44