L'ho appena terminato e dico subito la mia opinione: un capolavoro.
Ma adesso vi dico come ci sono arrivato.
Ne avevo sentito parlare (benissimo) qualche mese fa ed ero molto curioso: il dieci marzo 2010 sarebbe uscito in libreria Hanno tutti ragione, primo romanzo di Paolo Sorrentino,
quarantenne, napoletano, regista, Il Divo, Le conseguenze dell'amore e di altri film.
Ho comprato il libro questo pomeriggio, in una Trieste bianca e paralizzata dalla tempesta di neve e bora che a centocinquanta all'ora mi prendeva a spintoni e a schiaffi in faccia, traffico bloccato, autobus fermi, telefonini fuori uso perchè è saltata chissà quale diavoleria e non c'era campo nè rete nè ricezione, poca gente che a passetti prudenti camminava lentamente su marciapiedi scivolosi di ghiaccio, folate di nevischio fitte come nebbia.
Da poco ho cominciato a leggere il romanzo e dopo le prime quaranta, divertentissime e amarissime, pagine sono entusiasta.
Con uno stile ricco e gustoso che grazie a Dio non c'entra nulla col piattume delle scuole di scrittura creativa, Sorrentino mette in scena un io narrante formidabile, il cantante di night Tony Pagoda. E attorno a lui muove altri personaggi, tra perfidi sarcasmi e uggiose malinconie, lampi di umorismo e guizzi quasi da thrilling.
Se continua a questi livelli, un gran libro.
Venerdì: sono andato ancora avanti.
E si conferma splendido.
Ad esempio quando racconta un'incandescente passione erotica e Sorrentino procede su un difficile filo del rasoio: da un lato tutto può precipitare nel più fradicio deja vu, dall'altro il linguaggio usato dall'io narrante Tony Pagoda rischia di essere artificioso.
Invece la scrittura (fondendo all'interno della stessa frase toni alti e bassi, echi canzonettistici e ricchezza lessicale, piccole citazioni e invenzioni linguistiche) sa creare un impasto stilisticamente saporito, emotivamente convincente e narrativamente appassionante.
Domenica: mi mancano cinquanta pagine.
Da quanto non incontravo un romanzo italiano tanto vitale e riuscito?
Dalla Taverna del doge Loredan di Alberto Ongaro? Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo? Vita standard di un venditore provvisorio di collant di Aldo Busi? La camera da letto (anche se è un poema) di Attilio Bertolucci? A perdifiato di Mauro Covacich?
Cito una delle (innumerevoli) frasi memorabili di Tony Pagoda:
"Per questo non vado mai al cinema. Quando lo spettacolo finisce, fuori c'è la caducità della normalità. E questa escalation brutale, violenta, mi fa soffrire come un povero uomo tra i poveri uomini. mi fa sentire fuori dalla vita alla quale vorrei appartenere per sempre. Quella dei film.
Fuori, è tutto uno stupro"
Nel pre-finale, lo stupendo discorso del vecchio scrittore Gegè Raja dà il senso a tutto il romanzo. Ma gli ospiti della festa (gli italiani dell'Italia di oggi) lo considerano "uno che non ci sta più con la testa".
La chiusura (che ovviamente non vi racconto) è all'altezza di tutto il libro.
Mi fido naturalmente. Lo comprerò!
Scritto da: Sabrina | 11/03/2010 a 11:25
L'uomo in più.
Scritto da: elachiamanoestate | 11/03/2010 a 11:36
vado a prenderlo
Scritto da: gy | 11/03/2010 a 16:35
L'ho preso ieri, ne ho letto l'introduzione ed il primo capitolo, mi sta piacendo molto, davvero, uno stile originale e convincente.
Grazie Luciano, senza il tuo post non l'avrei comprato.
Scritto da: Jubal | 22/03/2010 a 11:16
Ti va di dirne qualcosa quando lo finisci?
Scritto da: luciano / idefix | 22/03/2010 a 11:40
Luciano, già una volta ti dissi sì sul libro di Mancuso e Augias e venni meno alla promessa, anche questa volta correrei il rischio di fare la stessa figura...
Temo di non essere molto capace a fare resoconti, ci metto un po' a metabolizzare un libro...
ps. Hai per caso letto l'ultimo di Niffoi? a me è piaciuto molto, vorrei sapere cosa ne pensi, anche in generale su Niffoi come autore...
Scritto da: Jubal | 22/03/2010 a 11:58
Niffoi mi incuriosisce ma non l'ho mai letto.
E ormai mi sono rassegnato: prima di morire NON riuscirò a leggere tutto ciò che vorrei.
Scritto da: luciano / idefix | 22/03/2010 a 12:59
Si vorrebbe non finisse mai, invece è finito, me lo sono gustato piano piano, scarafaggio per scarafaggio, mi ha rapito la storia di questo cantante neomelodico napoletano, cialtrone e sensibile, due occhi inusuali da cui guardare l'Italia degli ultimi trent'anni. Voglio immaginarlo così, come Sorrentino dice, un Tony Servillo con parruccone rosso e rayban azzurrati...
Fuori è tutto uno stupro.
:)
Scritto da: Jubal | 02/04/2010 a 17:41
Sara' interessantissimo se Paolo ne trarra' un film.
Scritto da: luciano / idefix | 03/04/2010 a 08:28
Vero, io sono ottimista.
Scritto da: Jubal | 03/04/2010 a 09:16
Passo quasi per caso in questa pagina, visto che leggevo commenti al libro di Sorrentino.Io l'ho prima letto e adesso leggo le opinioni.A me, personalmente,ha fatto ridere e commuovere,l'ho divorato e adesso a caldo lo sto rileggendo.Mi ha incuriosito il fatto che tu sia di Trieste,ma per il semplice fatto che per tutto il libro Sorrentino "italianizza" espressioni tipiche del dialetto napoletano.Io sono di Napoli ma vivo in Friuli e ho pensato:chissà se la tipicità della scrittura varcherà i confini della Camapania.Pare avermi smentito e ne sono contento. :-) buona vita a tutti.
Scritto da: gianfranco | 07/05/2010 a 15:59
Un salutone a te.
A me piacciono moltissimo (nella letteratura italiana) le contaminazioni dialettali (ad esesempio uUn libro che amo visceralmente è il sicialiano Horcynus Orca di Stefano D'arrigo).
Ma purtroppo a metà Ottocento, nel duello Manzoni/Nievo, cioè lingua pura/lingua contaminata, lingua unitaria/lingua composita, vinse Alessandro.
Anche perchè Ippolito morì giovane, prima di poter esprimere tutto il proprio potenziale artistico e intellettuale. Ma resta quel grande romanzo che sono le Confessioni, in cui confluiscono codici linguistici multiformi e saporosi. Lezione andata smarrita per decenni e decenni.
Scritto da: luciano / idefix | 07/05/2010 a 20:39
E' uno dei libri italiani (e non solo) più belli che abbia letto negli ultimi anni. Mischia sapientemente commedia e tragedia, costume e cultura, alto e basso, dolce e amaro, creando personaggi dalle complesse sfaccettature, veramente multidimensionali (altro che cinema in 3D: e qui manco servono gli occhialetti), in uno stile fluido e scorrevole che non tradisce la napoletanità del contesto, ma rendenola universalmente comprensibile.
Ho sempre pensato che la vera grandezza stia nel fare sembrare facile e naturale cio che in realtà non lo è, nel saperne nascondere la complessità, come certe giocate di Falcao, di Baggio, oggi di Messi e quest'anno di un immenso Zanetti. O certe canzoni di Brian Wilson.
Veramente soddisfacente. E non me lo aspettavo.
Scritto da: carloesse | 08/05/2010 a 10:35
Ah...Brian Wilson.
Ti suggerisco un altro dei miei song writer prediletti: Ray Davies.
Scritto da: luciano / idefix | 08/05/2010 a 14:59
Prolisso, prolisso e prolisso. Associazioni d'idee e parole in libertà. Da psichiatra. Noioso e ripetitivo, per dirla con parole alla Pagoda-Sorrentino, fino "a frullarci palle e cazzo e ridurli a paté. Paté del cazzo. Comunque così."
L'avesse scritto in dieci pagine avrebbe detto le stesse banalità, ma senza frullare i coglioni, cazzo, d'un cazzo incazzato!"
Devi capire anche chi ti sta sparando? Poveri sorrentino e d'orrigo, ma non l'aveva già detto 2000 anni fa, uno messo in croce, per davvero, cazzo, d'un cazzo incazzato, come un cazzo cazzoso? Comunque.
Scritto da: Gianpaolo | 20/05/2010 a 18:50
Par di capire che non t'è piaciuto molto.
Scritto da: luciano / idefix | 20/05/2010 a 21:58
Una favola amara e dolce, violenta e tenera, risate e lacrime, ne ho scritto qui di getto:http://pollicino.blogosfere.it/2010/06/hanno-tutti-ragione-dice-tony-pagoda.html
Scritto da: Andrea Garbin aka Pollicino | 21/06/2010 a 12:29
carissimo Luciano, sono perfettamente d'accordo sulla definizione di capolavoro!
Ho segnalato anch'io questo splendido libro, con apposito post, qui:
http://tereza.splinder.com/post/22903108/tony-e-paolo-il-pensiero-carnale.
Ora sto per inserirlo nella terna dei libri per l'estate, un'iniziativa-tormentone ciclico di un blogger amico. Partecipi anche tu?
;-))
Scritto da: Tereza | 28/07/2010 a 11:23
Luciano, il libro di Sorrentino ha subito un percorso contrario, cioè è stato tratto da un suo film, "Un uomo in più". Dovresti trovarlo in giro.
Scritto da: Alessandra | 28/07/2010 a 12:47
L'avevo cercato, senza trovarlo.
Scritto da: luciano / idefix | 28/07/2010 a 13:05
Luciano, ti ho inviato un link via e-mail. Il film lo trovi su IBS.
Scritto da: Alessandra | 28/07/2010 a 14:23
sei citato sul mio post di oggi...smackkkete!
Scritto da: Tereza | 29/07/2010 a 09:47
Grazie, Ale e Tereza.
Scritto da: luciano / idefix | 29/07/2010 a 09:48
...ill libbro fotografa perfettamente il punto di vista di chi nn ha piu niente da perdere con una dolcezza amara che arriva al tuo stomaco!!!!
Scritto da: desini dimitri | 25/04/2011 a 19:33
Amici scusate ortografia matastiera cell fa scherzi strani
!!!!!
Scritto da: desini dimitri | 25/04/2011 a 19:37