Ennio Flaiano,
5 marzo 1910
20 novembre 1972
Una piccolissima antologia:
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore".
"La situazione politica in Italia è grave, ma non seria".
"Gli italiani sono prontissimi a fare le barricate. Usando i mobili degli altri"
"Il bello dell'amore di gruppo è che si può dormire"
"Erano un pugno d'uomini indecisi a tutto"
"Abbiamo mai perso una guerra, noi italiani? Mai. Cioè, ne abbiamo perse alcune, ma per colpa del nemico"
"In Francia, il cattolicesimo è un movimento letterario"
"R. non ha letto nulla ma ha visto il film"
"Perde stupidità da tutte le parti"
"La stupidità degli altri mi affascina ma preferisco la mia"
"Il mio gatto fa quello che vorrei fare io, ma con meno letteratura"
"Gli italiani sono irrimediabilmente fatti per la dittatura".
"Fra 30 anni l’Italia non sarà come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione".
"L’italiano è un tentativo della natura di smitizzare se stessa. Prendete il Polo Nord: è abbastanza serio, preso in sé. Un italiano al Polo Nord vi aggiunge subito qualcosa di comico, che prima non ci aveva colpito".
"In Italia la linea più breve fra due punti è l’arabesco".
"In questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Altri paesi hanno una loro verità. Noi ne abbiamo infinite versioni".
"In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti".
"Per gli italiani l’inferno è quel posto dove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette d’accordo".
"Oggi anche il cretino è specializzato».
"Ho poche idee, ma confuse".
"Il sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati alle nuvole".
Un piccolo documentario:
lungimirante!
Scritto da: paola dei gatti | 05/03/2010 a 22:17
Flaiano è uno di quelli che resteranno, dell'Italia del Novecento.
Scritto da: luciano / idefix | 05/03/2010 a 22:44
Un grandissimo. Un maestro di pensiero. Uno dalla vista acuta come pochi. Avercelo ancora!
Scritto da: carloesse | 05/03/2010 a 23:15
credo che l'enunciato che in Italia la linea più breve tra due punti sia l'arabesco sia riassuntivo di tutti i difetti e i pregi del nostro popolo. Disperante
Scritto da: sinespe | 05/03/2010 a 23:49
non ricordo se era lui che descrisse in un modo estremamente accurato quelle persone sciocche che fumavano seduti ad un bar...
Scritto da: Giordano | 06/03/2010 a 10:55
Caro Carlo, forse, se ci fosse oggi Flaiano, subirebbe un inevitabile "oscuramento" da parte del potere oscurantista dominante. Anche oggi ci sono molte persone, intellettuali e non, con una grande mente e un grande cuore. Ma non appaiono sotto i riflettori del Grande Occhio, quello che costruisce la cosiddetta realtà sociale. Probabilmente, tra una cinquantina d'anni o più, quando saranno morte, queste persone saranno celebrate - da morte non avranno possibilità di replica, saranno innocue.
Hai visto il destino di Gaber e di De Andrè? Celebrazioni su celebrazioni. Gaber, sicuramente un grande artista, negli ultimi anni di vita scriveva articoli deprimenti su una rivista, la nuova edizione di "Re Nudo", letta da nemmeno mille persone. Parlava di disastro italiano, senza mai citare il disastro che aveva in casa o lì vicino, Ombretta Colli, esponente importante della Destra in tumultuosa ascesa. Temo che De Andrè attragga oggi più per il suo lato depressivo - una sorta di attrazione adolescenziale - che per la sua arte, talvolta eccessivamente didascalica.
Pasolini ora è un profeta. Tanti a dire (giustamente e ingenuamente): "Ci vorrebbe un Pasolini oggi". Ma in vita Pasolini era considerato da molti un grande rompiscatole e un immorale. Per oltre vent'anni dopo la sua morte è stato più conosciuto in Francia che in Italia. La sua cinematografica "Trilogia della vita" è pressochè sparita dall'Italia, anche oggi, tranne qualcosa di recente relativo a "Salò" in qualche dvd. Chi ha mai rivisto il bellissimo "Il fiore delle Mille e una notte"?
Carmelo Bene, davvero un genio, è stato riconosciuto in vita da pochi, in morte da pochissimi. Forse se ne riparlerà tra una cinquantina d'anni. D'altronde, un genio rarissimo dell'Occidente, Nietzsche, non è riconosciuto tale nemmeno dopo oltre un secolo. Troppo pericoloso.
Scritto da: Subhaga Gaetano Failla | 06/03/2010 a 11:14
Subhaga fa osservazioni assai interessanti: uno come Flaiano sembra più importante adesso di quanto fosse all'epoca. Perchè spesso le persone geniali e rabdomantiche acquistano spessore anno dopo anno, decennio dopo decennio.
Scritto da: luciano / idefix | 06/03/2010 a 11:16