Se i fatti sulle violenze pedofile commesse dai preti e nascoste sotto il tappeto verranno definitivamente confermati, papa Joseph Ratzinger Benedetto XVI omertoso dovrebbe avere la decenza di dimettersi.
E se lui non lo farà, la comunità cattolica deve pretenderlo a gran voce.
Poche settimane fa, Margot Kaessmann (presidente della chiesa evangelica tedesca) si è dimessa senza tante storie e senza la minima esitazione per una colpa incomparabilmente meno grave: in auto era passata col rosso e con un tasso alcolico superiore al consentito.
15 aprile 2010
Hans Kung scrive una lettera aperta ai vescovi:
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger - oggi Benedetto XVI - ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell'elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l'unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l'invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l'inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all'università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un'intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.
Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l'amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un'ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:
- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l'impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell'Eucaristia.
- È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l'uso preconciliare della preghiera per l'illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l'ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
- Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell'islam un'immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
- È mancata la riconciliazione con i nativi dell'America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati "anelassero" ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
- Non si è colta l'opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell'Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l'AIDS, assecondando la contraccezione e l'uso del preservativo.
- Non si è colta l'opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell'evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
- Si è mancato di adottare infine, all'interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest'ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un'importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l'autorità suprema della Chiesa cattolica:
- ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
- ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l'Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
- non realizza l'intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all'obbligo del celibato.
- ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all'interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell'episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l'immagine di una Chiesa forte, con un "vicario di Cristo" assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.
Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall'epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l'accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche "unità pastorali" affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi ("Epistula de delictis gravioribus"), imponendo nel caso di abusi il "secretum pontificium", la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E' dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale "mea culpa" al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l'occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare "urbi et orbi", la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L'ho già fatto più d'una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise - ne sono convinto - da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell'episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un'iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l'opera pastorale risulta inefficace, se manca l'apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall'iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l'episcopato, Paolo VI promulgò un'enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L'obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l'obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull'attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l'esempio dell'apostolo Paolo, che si oppose a Pietro "a viso aperto, perché evidentemente aveva torto" (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi - come l'uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l'adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all'intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l'intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all'ecumenismo e al dialogo interreligioso c'è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un'assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l'appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica "franchezza" (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.
Hans Kung
Scherzi? Il Papa è infallibile, non può dimettersi.
Al limite... te lo ricordi Giovanni Paolo I°?
;-)
Scritto da: Mammifero Bipede | 25/03/2010 a 15:57
Insomma
il feto non si tocca
almeno sino a che non raggiunge una certa età...
Scritto da: P@ola | 25/03/2010 a 17:41
Il Papa è infallibile solo quando parla "ex cathedra", e si guarderà bene dal trattare questi argomenti con le papali chiappe ivi appoggiate.
Scritto da: offender | 25/03/2010 a 18:07
Adesso la stampa vaticana insorge contro il New York Times.
Che dire?
Insorgano a strillare quanto gli pare per "lesa papità".
Il problema è un altro: le notizie scritte dal NYT sono vere oppure no?
Se sono false, le smentiscano e le smontino in modo convincente senza ricorrere a cortine fumogene di latinorum da azzeccagarbugli.
Se sono vere, la smettano di prendersela con la stampa libera e pensino a fare dimettere i responsabili omertosi (primo fra tutti Joseph Ratzinger).
Scritto da: luciano / idefix | 25/03/2010 a 18:27
Non sono argomenti di fede da trattare ex cathedra, sono reati (favoreggiamento, occultamento di prove, false dichiarazioni, come minimo): insomma più argomenti da sbirri e giudici che da teologi.
Ma noi, che nella stragrande maggioranza siamo non cattolici, se non addirittura non credenti, possiamo e dobbiamo chiedere che i colpevoli vengano perseguiti.
Mi aspetterei che fossero i cattolici, il popolo di Dio (secondo la definizione del Concilio Vaticano II) di cui posso in questo momento immaginare lo sgomento e il dolore, che dovrebbero chiedere a gran voce l'azzeramento di questa gerarchia di anziani maschi perversi. Non mi permetto di dare consigli, ma credo che lo dovrebbero fare in nome della loro fede insozzata. Ne conosco parecchi di cattolici che vivono rettamente, non farebbero male a nessuno, cercano di praticare carità e tolleranza e so che non meritano tutto questo schifo. Sono loro, che credono nel messaggio di Gesù, che dovrebbero ribellarsi
Scritto da: Eeka | 25/03/2010 a 18:54
Il pastore tedesco non penserebbe nemmeno lontanamente di dimettersi. Sono convinta che verranno fuori altri scandali, altri abusi, altri soprusi. Chi dovrebbe reagire a tutto questo non è solo la comunità cattolica di fedeli che pendono dalle labbra di un ipocrita come Ratzinger, ma soprattutto la parte buona della chiesa cattolica, i missionari, coloro che combattono fame e povertà negli angoli sperduti del mondo. Il Vaticano non ha reso e non sta rendendo loro un buon servigio. La parte buona finirà per essere travolta dalla melma senza avere alcuna responsabilità.
Scritto da: Alessandra | 25/03/2010 a 18:55
Infatti Alessandra, penso anche io la stessa cosa
Scritto da: Eeka | 25/03/2010 a 19:00
P@ola, mi sono rivenduto la tua battuta :-)
Scritto da: offender | 25/03/2010 a 20:22
@offender: veramente la battuta è in una vignetta del Fatto quotidiano.
Scritto da: Eeka | 25/03/2010 a 20:40
P@ola, amara battuta, ma è la realtà.
Scritto da: Alessandra | 25/03/2010 a 20:41
Grazie a dio (lo scrivo con la minuscola perchè è una battuta...pessima...) non sono cattolico ma protestante.
Se però fossi cattolico e questi fatti sull'omertà in materia pedo-criminale fossero pienamente accertati e la chiesa non prendesse forti provvedimenti (a cominciare dalle altissime gerarchie, compresa quella massima), la mia ira di parrocchiano sarebbe furibonda e cercherei di coinvolgere altri fedeli onesti e limpidi, sacerdoti, frati, laici, suore, missionari, in una ribellione contro i mercanti-omertosi del tempio.
Scritto da: luciano / idefix | 25/03/2010 a 20:42
Io mi chiedo come un'istituzione così screditata possa avere ancora così tanto seguito.
Scritto da: Sabrina | 25/03/2010 a 21:54
Non dimentichiamo che ha duemila anni.
E che (sotto le brutture delle gerarchie vaticane) ci sono tanti bravissimi cristiani.
Scritto da: luciano / idefix | 25/03/2010 a 22:42
anche a votare pdl ci vanno tante bravissime persone.
non per questo...
(dove sei irnerio? ce l'ho fatta a arrivare prima io a tiralo in ballo)
Scritto da: marcob | 25/03/2010 a 23:20
E' un po' diverso, Marcob.
Ma adesso casco dal sonno (il lavoro che faccio mi stanca molto) e non riesco a mettere insieme più di due frasi raffazzonate.
Buonanotte e chi mi legge a quest'ora
Scritto da: luciano / idefix | 25/03/2010 a 23:30
Irnerio? Ma quello della "magna glossa"?
Certo Irnerio mentre glossava non aveva questo problemi, o sì? Probabile che già nel 1000, presso il clero, fosse diffusa abitudine far schioccare le chiappe del fanciullo... notte.
Scritto da: fabrizio | 25/03/2010 a 23:53
No Fabrizio, non quell'Irnerio. Marco si riferisce ad un amico del blog, una persona simpaticissima, argutissima ed intelligentissima :-)
Scritto da: Alessandra | 26/03/2010 a 00:07
Però da qualche settimana il suo blog è irraggiungibile.
Irnerio!!!!
Fatti vivo.
Scritto da: luciano / idefix | 26/03/2010 a 08:33
Come sei sempre inflessibile. Secondo te il Papa a chi dovrà rendere conto del suo operato. A Dio oppure a un tribunale. Il fatto stesso di stare al mondo comporta di vivere nel peccato, pecchiamo continuamente in pensieri parole ed opere anche solo calpestando involontariamente delle formiche. Dio ha creato il mondo e lo ha popolato di esseri a sua immagine ma imperfetti nel corso di questa vita. Anche il Papa non è esente da limitazioni. Chi non sa vedere queste cose è solo un presuntuoso. Tu sai bene che Dio saprà perdonare ogni colpa quando sarà il momento. Perché darsi tanta pena se ogni tanto qualcuno inciampa. Sono le vere intenzioni che devi guardare. Non è facile farlo però. In questa breve vita terrena siamo soltanto in transito verso la vera vita che ci attende dopo, eterna e perfetta. Perché prendersela tanto. Il vero peccato, lo sai anche tu, è non credere in Dio o voltarsi dall’altra parte quando sarà il momento. Tutti impareranno alla fine la lezione divina, anche i più testardi, il paradiso è per tutti, anche per Berlusconi tanto per capirsi, è questa la buona novella. Cerca di diffondere amore e tolleranza invece dell’odio, e guarda alla prossima di vita non essere sempre così pignolo su questa, non è così importante, te lo dico sul serio.
Scritto da: Passante | 26/03/2010 a 14:57
Non sono d'accordo con te.
Tu dici che il vero peccato "è non credere in Dio o voltarsi dall’altra parte quando sarà il momento".
Io credo che il vero peccato sia un altro:
"infliggere volontariamente sofferenze e ingiustizie oppure voltarsi dall'altra parte adesso".
Scritto da: luciano / idefix | 26/03/2010 a 15:09
Comunque, il mio post non c'entrava nulla col perdono divino e con la Sua misericordia.
Io dicevo una cosa completamente diversa, terrena e laica: che se le responsabilità di Ratzinger fossero accertate lui dovrebbe dimettersi dalla sua carica.
Scritto da: luciano / idefix | 26/03/2010 a 15:11
Capisco cosa intendi dire. Ma parlando da credente invece non è così importante. Dimentichi sempre cosa ci attende e il fatto che non siamo su questa terra per giudicare gli altri. Alcuni sbagliano ma si correggeranno. Dio ha ficcato il seme dell’amore in ognuno di noi anche se spesso sembra che per alcuni se ne sia invece scordato. Ma non è così. Ognuno di noi giungerà al termine di questa prova con differenti esperienze ma poi tutto si aggiusterà. Su questa giostra non importa chi ha fatto tre giri e chi uno solo. Non so se capisci. Non andremo dinanzi a Dio lamentando a me è andata male e a quello è invece andata bene. Questa visione delle cose è del mondo terreno e dei tribunali. Dio ragiona in un altro modo.
Scritto da: Passante | 26/03/2010 a 15:25
@Passante: intanto in questa vita ci siamo e vogliamo viverla e ognuno di noi ha il diritto di pensarla come meglio crede.
Nascondere consapevolmente reati gravissimi come l'abuso di minori non è "semplice inciampare" (espressione, a mio modesto parere, orrenda. Vallo a dire alle persone abusate e sentirai cosa ti rispondono!) Questa è una dichiarazione tipica degli ipocriti che non vogliono assumersi responsabilità e che non sanno stare al mondo.
Che l'essere umano abbia dei limiti è cosa palese ed universalmente riconosciuta e scontata, ma non può e non deve MAI essere una giustificazione per atti criminosi e disgustosi come la violenza in generale e quella sui bambini in particolare.
Ratzinger non è al di sopra della legge umana, men che meno di quella divina (per chi ci crede e per lui che dice di rappresentarla).
Francamente le tue affermazioni mi sanno più di propaganda elettorale che di vere convinzioni :"Cerca di diffondere amore e tolleranza invece dell’odio". Questa espressione oramai abusata la sentiamo ripetere da troppo tempo. Anche tu, come i propagandisti dell'ultima ora, sottrai significato alle parole per riempirle di retorica.
Le tue parole, anche se rivolte a Luciano (e mi scuso con lui se mi sono intromessa, ma non ho resisitito all'impulso di farlo), sono profondamente offensive, non solo nei confronti del titolare di questo blog, che saprà sicuramente rispondere a modo suo, ma soprattutto nei confronti delle vittime degli abusi.
Fossi in te, mi vergognerei di aver detto certe cose, in particolare questo: " Perché darsi tanta pena se ogni tanto qualcuno inciampa".E' come dire: "che sarà mai coprire e nascondere i crimini di un prete pedofilo? Tanto poi ci pensa Dio".
E le vittime? La vita di quei bambini abusati? I traumi che hanno dovuto subire?
Prima di impartire "lezioni d'amore", impara a campare su questa terra. Anche Gesù Cristo lo fece.
Scritto da: Alessandra | 26/03/2010 a 15:36
Passante,
sei l'apologia dell'infantilismo.
Arriverà un tempo in cui il mio papà farà bubu al tuo...
ei sveglia
Scritto da: P@ola | 26/03/2010 a 15:44
Bel modo poi di essere IRRESPONSABILE ...tanto poi ci pensa Dio ...
Scritto da: P@ola | 26/03/2010 a 15:45
Passante: essere cristiani non solo non ci esime dall'occuparci dei fatti terreni "perchè tanto ci attende il giudizio divino e la vita eterna".
Ma anzi ci obbliga a darci da fare QUI e ORA.
Il teologo Hans Kung fece una definizione dell'essere cristiani che mi piace molto e che trovo assai fertile:
"Seguendo Gesù Cristo, l'uomo nel mondo d'oggi può vivere, agire, soffrire e morire in modo veramente umano:
nella felicità e nella sventura, nella vita e nella morte, sorretto da Dio e fecondo di aiuto per gli altri"
Scritto da: luciano / idefix | 26/03/2010 a 16:19
Luciano,
per i cattolici (romani !) il papa è il rappresentante di Cristo sulla terra. Quindi la stampa dovrebbe essere un po' cauta quando riporta certe notizie, in questi momenti le coscienze di milioni di fedeli sono in sobbuglio e in angoscia. Non ho letto abbastanza di questi due casi. Però mi pare che l'attributo omertoso non sia rispettoso nei confronti del papa e di chi crede in lui. Il papa non è berlusconi. Se ha agito correttamente non deve dare nessunissima spiegazione a nessuno, se così ritiene. Come dicevo, è il rappresentante di Cristo sulla terra, mica è Margot Kaessmann ! Certo il modo con cui il Vaticano sta difendendosi è goffo, malconsigliato, e crea sospetti più che tolgierli.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 26/03/2010 a 17:14
Passante, hai ragione. In fondo cosa vuoi che sia abusare di duecento bambini sordi? siamo noi che ci mettiamo la malizia.
Scritto da: fabrizio | 26/03/2010 a 17:53
Com'era quella? "La religione è l'oppio dei popoli", mi pare.
Il Passante dev'essersene fumato parecchio di quell'oppio...
Scritto da: Dario Predonzan | 26/03/2010 a 21:17
Passante schiarisciti un po' le idee. Poi caso mai ne parliamo.
Personalmente non so che farmene di una fede che ottunde la mente e le coscienze ( e invita a fare come le tre scimiette "non vedo, non sento, non parlo", con l'alibi che tanto Dio perdona!)
Preferisco il mio disperato e disperante agnosticismo. Preferisco scommettere che Dio non esiste (checchè ne dicesse Pascal). Preferisco la fallace coscienza laica.
Scritto da: ilva | 26/03/2010 a 21:46
Non sto dicendo di essere irresponsabili, cerco soltanto di parlare senza troppi giri di parole e inevitabilmente semplifico. Inoltre parlo da credente per cui la prospettiva è necessariamente differente. Non posso ad esempio prescindere dal fatto che la salvezza sarà per tutti. Capisco che le leggi degli uomini alle quali tuttavia mi uniformo e mi sottometto sono differenti. Ma è così. Non so che dire altrimenti. La via del credente è quella del perdono e della comprensione, non ve ne sono altre. Non posso in quanto credente semplicemente odiare chi sbaglia anche in modo molto grave, devo per forza pensare anche alla sua salvezza. E’ molto difficile da accettare, e sarebbe certo più facile odiare e condannare duramente i colpevoli, ma ripeto, da credente devo pensare in modo differente. Quello che ho detto non vuol dire non distinguere il bene dal male. Tutto ciò è anacronistico, me ne rendo conto, e capisco anche che oggi parlare di amore per gli altri, anche per chi sbaglia sembra uno spot elettorale, non è colpa mia e in ogni caso non è così.
Scritto da: Passante | 26/03/2010 a 23:52
Passante e Giorgio: state scrivendo delle cose che mi danno i brividi.
Me le danno da laico e da cristiano.
E questa vicenda per l'ennesima volta mi conferma quanto sia liberatorio e cristiano non essere sottoposti all'opprimente e totalitario giogo dell'autorità papalina e delle gerarchie vaticane. In Cristo e seguendo Cristo, non bisogna essere seguaci del Papa, ma uomini e donne liberi.
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 08:30
Il mio cathechista diceva sempre, bada che avere Dio nella propria vita è scomodo, se ti capiterà invece di sentirti comodo e a tuo agio, ecco questo è il segnale che qualcosa non va. Se gli uomini ti daranno sempre ragione questo è la prova che non sei con Dio ma con gli uomini. In questi miei interventi parlavo di cose senz’altro estreme, e avrei potuto evitare per non scontrarmi con nessuno di voi. Ma era per ricordare ai credenti dove stiamo andando e con chi e cosa sia il perdono e la comprensione per un credente. E cioè qualcosa di inaccettabile per i non credenti.
Scritto da: Passante | 27/03/2010 a 10:05
Non si tratta di perdono o di comprensione divina (che un credente lascia a Dio), ma di tentativo (per quanto fallibile e scomodo) di giustizia terrena (che un credente deve cercare di perseguire QUI e ORA).
Senza nascondersi dietro farisei "non possumus".
Lo richiedono a gran voce le vittime, le persone a loro care, la nostra coscienza e gli insegnamenti di Gesù Cristo.
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 10:17
Luciano, se quello che scrivo ti dà i brividi, forse non lo hai letto bene. O forse non capisci che per i cattolici il papa è davvero il rappresentante di Cristo sulla terra. E le gerarchie vaticane non sono un insulto al messaggio di Cristo. Io non sono un cattolico, ma ho il buon gusto di cercare di rispettare le coscienze di milioni di fedeli che in questi momenti sono piene di angoscia. Molti adorano il gioco di lanciare pietre al primo sospetto. Forse ignorando che a qualcuno le pietre possono fare male.
Poi io non la penso affatto come passante. Se rileggi quello che ho scritto prima, "Se ha agito correttamente non deve dare nessunissima spiegazione a nessuno, se così ritiene". Se non ha agito correttamente non sono certo io che posso fare ipotesi su quale sia la cosa migliore per la chiesa cattolica romana, ci mancherebbe !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 27/03/2010 a 11:12
Giorgio: il compito della stampa libera è di riportare le notizie e di fare domande, anche (e soprattutto) scomode (soprattutto ai potenti).
Senza nessuna cautela nei confronti di nessuno e men che meno nei confronti dei potenti.
Che il papa si ritenga (e sia ritenuto da milioni di cattolici) il rappresentante di Dio sul pianeta Terra non sposta di un millimetro questo compito della stampa.
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 11:28
Boh, Passante e Giorgia io proprio non vi capisco. Non sono in ballo questioni di fede: sono in ballo comportamenti talmente omissivi da risultare complici di reati odiosi. E su questo tutti, i cattolici romani in primis, proprio perché per loro il papa è il vicario di Cristo, dobbiamo pretendere che siano accertate le responsabilità. O forse i cattolici mettono in conto che Cristo possa essere rappresentato anche da persone indegne, vedi i papi del X secolo o lo stracitato Alessandro VI Borgia?
Scritto da: Eeka | 27/03/2010 a 12:00
Eeka,
in verita' ne so troppo poco per disquisirne con cognizione. Ad esempio, sul caso del pedofilo di Monaco non so se la decisione di Ratzinger di affidarlo a cure psichiatriche fosse al tempo di dominio pubblico e se la magistratura ne fosse informata. Comunque sono sbigottito per la poca tempestivita' e serieta' della chiesa nell'agire in queste questioni. Se io fossi stato il vescovo di Monaco, il caso del pedofilo sarebbe stato il primo dei miei pensieri in ogni momento, guai a dire che nessuno mi ha avvisato del suo reintegro. Guai. Sarei stato io a dovermene informare con priorita' assoluta !
Detto questo non ne so abbastanza. Ho letto che Ratzinger ha combattuto stranuamente la pedofilia quando era capo della dottrina della fede. Perche' in quel caso agi' con leggerezza, se davvero lo fece, appunto non lo so. Non so se debba renderne conto, in quando ovviamente non sono dentro la sua coscienza
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 27/03/2010 a 13:08
Bravo Giorgio (riguardo alla prima parte). Si vede che il rappresentante di Cristo in terra e suo fratello non ci sono arrivati. Altro che "infallibilità"!
D'altra parte, permettete, i discorsi tirati in ballo in questi giorni dai giornali americani erano noti già da tempo (visto in merito un servizio su Sky mesi fa).
Scritto da: ilva | 27/03/2010 a 13:34
Giorgio: dove tu abbia letto che Ratzinger abbia combattuto (addirittura strenuamente) la pedofilia quand'era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non lo so proprio.
Le cose stanno molto, molto diversamente:
Joseph Ratzinger fu per 24 anni prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. In quest'ambito si prendeva atto dei più gravi reati sessuali commessi dal clero in tutto il mondo, per raccoglierli e trattarli nel più totale segreto ("Secretum pontificium"). Ancora il 18 maggio 2001, con una lettera rivolta a tutti i vescovi sul tema delle "gravi trasgressioni", Joseph Ratzinger aveva confermato per gli abusi il "segreto pontificio", la cui violazione è punita dalla Chiesa. Successivamente, Papa per cinque anni, Ratzinger non ha cambiato di una sola virgola questa prassi infausta.
(QUESTE COSE NON ME LE INVENTO IO: SONO TRATTE DA UN RECENTISSIMO ARTICOLO DEL TEOLOGO CATTOLICO HANS KUNG)
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 18:24
Luciano, forse questa dovresti conoscerla. Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse Signore quante volte dovrò perdonare al mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte? E Gesù gli rispose Non ti dico fino a sette ma fino a settanta volte sette. Ti dico questo perché ho l’impressione leggendo il tuo blog che tu non conti mai nemmeno fino due.
Scritto da: Passante | 27/03/2010 a 22:06
Non c'entra nulla.
Anche perchè Gesù non faceva il magistrato nè il poliziotto.
E comunque i mercanti del tempio li prese a calci in culo dopo avergli buttato per aria i banchetti con tutta la mercanzia.
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 22:54
AVVISO E RICHIESTA:
soprattutto a Passante, ma anche agli altri commentatori/trici di questo post.
Pensavo di proporre a Micromega (con cui ho collaborato) di pubblicarlo.
Mi autorizzate a fare il tentativo?
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 22:59
OVVIAMENTE LA DISCUSSIONE PUO' CONTINUARE
Scritto da: luciano / idefix | 27/03/2010 a 23:00
Nessuna obiezione da parte mia. :-)
Scritto da: Alessandra | 27/03/2010 a 23:01
Luciano, la mia impressione è che sia Passante a sentirsi un magistrato dell'Inquisizione con te, fin dall'inizio.
Mi sbaglio?
Scritto da: Alessandra | 27/03/2010 a 23:20
Noto che sul lato sinistro di questo blog, e la cosa mi sta bene, domina la Bibbia, cioè la parola di Dio, secondo me non sempre facile da interpretare, ma invece nel tuo blog se devi riferirti a qualcuno da quelle parti ti riferisci sempre a Gesù e mai a Dio. Forse Dio lo senti troppo lontano e Gesù è più alla tua portata, visto che si è fatto uomo per noi. Ma Gesù è di Dio che parla. Quindi, riepilogando, tu pubblichi la Bibbia nel tuo blog, ripeto, secondo me non facile da capire per tutti, se devi citare qualcuno parli sempre di lui, di Gesù, ma nello stesso tempo ti guardi bene dal pubblicare il contenuto del Vangelo, che lo riguarda ed è assai esplicito su molti temi che secondo me tu non gradisci, ed al suo posto preferisci invece la Bibbia. Vale la pena che tu ci pensi a queste cose.
Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me
Invano essi mi rendono culto
insegnando dottrine che sono precetti di uomini
lo so che queste parole le ha dette Gesù e non Dio ma comunque si riferiva a Dio. Per quanto riguarda Micromega io ho già un sacco di impegni … ma fai pure se può servire a rimetterti sulla buona strada.
Scritto da: Passante | 28/03/2010 a 00:34
Passante, ricordi il celebre passo biblico: "Date a Dio quel che è di Dio, date a Cesare quel che è di Cesare"?
Qui si parla di REATI GRAVI. Su questa terra sono di pertinenza di Cesare, non di Dio!
Luciano, vista la mia scarsa o meglio nulla preparazione in teologia e affini, se ti consideri degni di attenzione anche i commenti da "uomo della strada" e/o "Casalinga di Voghera", ti autorizzo a utilizzare i miei come meglio credi.
Scritto da: ilva | 28/03/2010 a 11:24
Passante: quella degli ipocriti e dei farisei, NON E' LA BUONA STRADA!
(Preciso che parlo sempre da agnostica, citando più o meno esplicitamente i Vangeli, come citerei un testo qualunque della "letteratura" classica)
Scritto da: ilva | 28/03/2010 a 11:28
Io non riesco a comprendere (e credo che non riuscirò mai a farlo) le ragioni di chi si nasconde dietro l'aspettativa di una vita nell'aldilà dimenticando di essere vivo, vegeto e coinvolto in questo mondo innanzitutto, scappando dalla realtà in cui vive, incapace di affrontare la quotidianità e le umane debolezze senza usare il "paravento divino" di un sedicente perdono, che spesso è solo ipocrisia malcelata.
Anche il mio, evidentemente, è un limite umano, ma davvero non capisco l'offuscamento mentale di certe persone.
Qui non si tratta di perdonare chi ha commesso dei comunissimi errori; noi parliamo di atti di viltà e violenza di adulti consapevoli nei confronti di bambini. E non c'è scudo o schermo dietro cui potersi nascondere, non c'è alcuna ala pratettiva sotto la quale cercare risparo, nemmeno se questa protezione si chiama Papa.
La pedofilia è un reato per tutti coloro che la commettono, anche se indossano vesti nere o bianche e cappelli porpora.
Scritto da: Alessandra | 28/03/2010 a 11:45
Ecco Alessandra, la pedofilia è un reato a prescindere da chi lo commette, come l'omicidio o il furto o la truffa.
Inoltre, non so su che basi si possa affermare che la pedofilia è stata combattuta "strenuamente". A parte dotti commenti in latino, perché questi pervertiti in tonaca non sono stati ridotti allo stato laicale (dopo ovviamente essere stati denunciati alla magistratura ordinaria)? Mi pare che in altri casi, tipo i teologi della liberazioni, questa grave forma di condanna eccelesiastica sia stata comminata con molta severità. Ma certo, vuoi mettere, quelli erano preti mezzi marxisti che potevano sovvertire l'ordine costituito, questo sì che è grave, mica violentare ragazzini...
Scritto da: Eeka | 28/03/2010 a 12:14
Be' non vorrei nascondermi dietro un "non lo so", ma in effetti non lo so quale sia la prassi della dottrina della fede per estirpare i reati sessuali. Non so cosa combinavano dietro il segreto pontificio. Leggi l'articolo di Kung, e sembra che Ratzinger non abbia fatto abbastanza. Leggi fonti piu' vicine al vaticano e sembra che il suo impegno sia stato molto energico. Personalmente sono in parte sbigottito dalle apparenti manchevolezze del vaticano, ma dovrei dedicare giorni e giorni a documentarmi per capire tutte le prassi e le decisioni e le responsabilita'. Ma non trovo corretto semplificare il tutto dicendo che il papa e' stato un'ala protettiva dei preti pedofili.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 28/03/2010 a 14:04
Ma soprattutto non sono d'accordo con chi pensa che la chiesa abbia coperto reati gravi. Ad esempio il caso del pedofilo del Wisconsin era stato archiviato dalla giustizia americana. Non e' che la chiesa ha nascosto nulla... fermo restando quello che ho detto ieri, "Se io fossi stato il vescovo di Monaco, il caso del pedofilo sarebbe stato il primo dei miei pensieri in ogni momento, guai a dire che nessuno mi ha avvisato del suo reintegro. Guai. Sarei stato io a dovermene informare con priorita' assoluta !",
comunque e' difficile affrontare un'attivita' investigativa interna senza rovinare un presunto innocente. Ripeto facile giudicare a posteriori, ma difficile e' verificare voci e dicerie, difficile, credo, aprire il muro in cui si chiudono spesso le vittime di abusi e appurare la verita'. Ripeto doveva essere una priorita' per il vaticano, ma magari lo e' stata e ha trattato correttamente migliaia di casi. Ma appunto, non lo so!
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 28/03/2010 a 14:10
Giorgio: ricordo di aver visto un film sull'argomento: "Il dubbio" con Meryl Streep ispirato a una storia vere, che effettivamente faceva riflettere.
Nella trama, un prete sospetto di aver evidenziato attenzioni particolari per un bambino viene rimosso dal suo incarico: benchè sia stata sofferta e foriera di dolore per parecchi dei personaggi coinvolti, da spettatrice la decisione mi è sembra dettata dalla prudenza e quindi non da condannarsi.
Scritto da: ilva | 28/03/2010 a 14:22
Passante: sulla colonna di sinistra del blog trovi ogni giorno quattro citazioni tratte dalla Bibbia. E ti ricordo che della Bibbia cristiana fanno parte Antico e Nuovo Testamento.
Dunque non so come ti sia venuto in mente che io utilizzi solo l'Antico: per i valdesi il cuore del messaggio divino sta nella parola e nel'opera di Gesu' Cristo.
Scritto da: luciano / idefix | 28/03/2010 a 20:44
Ripeto, non ho mai detto che certi fatti non siano gravi, e non mi nascondo dietro le mie credenze, cosa significa? E’ certamente necessario intervenire in difesa dei perseguitati e fermare in qualche modo, anche con le leggi e la privazione della libertà coloro che perseguitano mi sembra ovvio. Tuttavia è la prospettiva che è differente, per voi è senz’altro più semplice dal momento che non credete in Dio, giudicate in base alle leggi e che i colpevoli siano dannati. Ma una volta ammessa la creazione è tutto diverso. Non possiamo non considerare i nostri fratelli che sbagliano. Infatti, anche se delle volte è difficile da fare, noi diciamo, se un tuo fratello pecca rimproveralo, ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice mi pento, tu gli perdonerai. E’ così difficile da accettare? Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati, perdonate e vi sarà perdonato, date e vi sarà dato. Questo è il nostro fardello da portare dal momento che crediamo in Dio, e voi giustamente dite che non è facile da accettare.
Luciano: la mia è solo un’impressione, che per te siano più importanti le prospettive umane di quelle divine. Ma non ti preoccupare è un piccolo peccato il tuo.
Scritto da: Passante | 29/03/2010 a 00:32
a
Scritto da: P@ola | 29/03/2010 a 07:38
Passante scrivi
:
“…ma fai pure se può servire a rimetterti sulla buona strada.”
“…Ma non ti preoccupare è un piccolo peccato il tuo.”
-
TU, Passante, hai appena detto a Luciano COME deve comportarsi.
Nel nome della TUA Religione !!
-
NoN si fa Passante.
NoN si fa.
-
TU vuoi portare sulla buona strada – la TUA – qualcuno ?
No Passante. Questo è manipolare le persone con il mezzo della Religione e con lo scopo inconscio di renderle simili a te, quindi di “rassicurare” te stesso….
---
E' inutile "fuggire" psicologicamente nell'aldilà.
Affronta il Diquà con piena consapevolezza e coscienza ... poi si vedrà ...
Scritto da: P@ola | 29/03/2010 a 07:40
Paola, è solo una piccola disputa tra credenti, non devi preoccuparti davvero. Luciano si sa difendere. Per il resto rivendico almeno il diritto a pensarla diversamente dai non credenti o ritieni che il fatto di credere in Dio sia come tenere per la Juve.
Scritto da: Passante | 29/03/2010 a 08:24
Passante,
tenere per la juve e' importante. ho letto velocemente il tuo post e credo sia una provocazione. Spesso anche i miei post sono provocativi, ma i tuoi sono una provocazione e basta (Alessandra, obietterai che anche i miei... lo so :) ).
Non so neppure se sei davvero credente .... non giudicheresti i peccati degli altri, solo Hashem puo' farlo !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 09:00
Passante, noi credenti dobbiamo convincerci di una cosa: anche chi non crede in Dio ha un'etica, anche chi non crede ha valori morali, anche chi non crede e' capace di comportamenti generosi e altruisti, anche chi non crede e' capace di mettere gli altri prima di se' stesso. In sintesi: si puo' essere bravissime persone (bravi cristiani) anche senza credere in Dio.
Cosi' come si puo' essere pessime persone (e pessimi cristiani) pur professandosi credenti.
Scritto da: luciano / idefix | 29/03/2010 a 09:46
...e quelli che non si sanno difendere ???
Tutti addosso, allora ...
No Passante, No e poi NO.
Scritto da: P@ola | 29/03/2010 a 10:22
Luciano,
purtroppo e' vero cio' che dici, anzi molte pessime persone si professano credenti per trovare un rifugio, anche interiore, per le pessime azioni che compiono...
perdonami l'off topic, ma ho iniziato Comma-22. Davvero incredibile/ imperdibile ... certo se nei programmi delle scuole superiori inserissero una dozzina di testi 'giusti' forse gli Italiani penserebbero un po' di piu'...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 10:22
E' partendo da qui che si comincia a prevaricare gli altri !
...ti metto sulla buona strada ....
NO e poi NO.
-
Questa Non è la funzione dell'Educazione (aiutare le persone a tirare fuori il bello e il buono e il grande che vi è in loro)
questa è prevaricazione e manipolazione,
tout court !
...
Scritto da: P@ola | 29/03/2010 a 10:24
Giorgio, hai espresso le tue opinioni in merito all'argomento del post, così come ho fatto io. Non condivido quanto dici circa il fatto che il Papa non deve giustificare il suo operato se ritiene di aver agito correttamente. Le ragioni della mia obiezione credo tu possa facilmente trovarle nei miei commenti precedenti.
Per il resto, credimi se ti dico che non ho fatto dell'obiezione il mio sport preferito e non ce l'ho con te per qualsiasi cosa tu dica :-)
Passante ha la sua visione del mondo, io ho la mia, ognuno ha la propria. Siamo su posizioni diametralmente opposte e come spesso succede con i cattolici estremisti, lui pensa di poter dare lezioni di vita e di morale come se fosse il depositario della verità e convincendosi del fatto che se non la si pensa come lui non si è credenti, o cristiani. Pare che passante sia convinto, come tutti i cattolici estremisti, che la morale sia ad esclusivo appannaggio del cattolicesimo e che qualsiasi altro pensiero sia fuori dal mondo (un mondo nel quale lui si rifiuta di vivere, rifugiandosi nel più comodo e confortevole pensiero della vita ultraterrena).
L'ipocrisia del Vaticano e dei suoi adepti è oramai riconosciuta ovunque ed è grazie a quella che i preti pedofili fino a qualche tempo fa se la sono sempre cavata. Continuare su questa strada non fa bene né al cattolicesimo, né a quella parte sana della chiesa cattolica che si adopera a fin di bene nel vero senso della parola.
Civilmente, moralmente e penalmente è un vero e proprio concorso di colpa non denunciare chi abusa di minori e addirittura tenta di coprire questi reati. Che si chiami Papa o pincopallo, chi chiude gli occhi di fronte a questi delitti è responsabile quanto chi commette il delitto. E deve risponderne.
Scritto da: Alessandra | 29/03/2010 a 10:38
Aspetta non sono d'accordo su quanto dici sull'ipocrisia del Vaticano. Non c'e' un unica persona che predica e razzola allo stesso tempo. Il predicare e' la sintesi del lavoro e del pensiero dei suoi teologi. Poi tutti i suoi componenti razzolano ognuno secondo coscienza propria. Se intendi l'ipocrisia del papa, be' ma mica puo' cambiare il suo discorso etico per delle sue omissioni. Se ha omesso davvero, deve chiedere perdono, come fece ad esempio il papa precedente.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 11:12
Non mi sembra di aver mai detto che bisogna proteggere i pedofili e anzi il contrario, ho detto che bisogna in tutti i modi fermare in qualunque modo anche con la privazione della libertà coloro che perseguitano. E’ chiaro o no ? Così come non dico che i credenti siano superiori in quanto credenti, lo so anch’io che spesso vi sono persone migliori fuori dalle chiese che dentro. I miei interventi erano solo sul fatto che chi crede in Dio, deve e sottolineo deve per forza di cose avere una visione diversa dai non credenti, è una questione di ordine filosofico e non necessariamente morale o etica. E’ solo una diversa prospettiva che non impedisce certo la vita sociale o il rispetto delle leggi. L’unica conseguenza a mio avviso sta nel fatto che anche il persecutore è una creatura di Dio pari a me, con pari prospettive e non posso mai dimenticarlo. Ho anche detto che spesso non è facile questa cosa, e l’idea di un paradiso abitato da certi soggetti mi inquieta. Tuttavia la prospettiva che ne deriva è notevolmente diversa. La versione laica di questa prospettiva potrebbe essere il movimento Nessuno tocchi Caino e cioè la giustizia senza vendetta.
Scritto da: Passante | 29/03/2010 a 11:41
Passante,
chiedere le dimissioni del papa o le sue scuse o quant altro (per quanto io non ne sia totalmente d'accordo) non e' un atto di vendetta, ma di giustizia. Insomma ma di che stai parlando?
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 11:46
Il discorso come sempre si sta sviluppando su piani diversi. Non mi riferivo di certo al Papa e nemmeno necessariamente all’argomento del post, che ho usato solo come spunto, ma bensì, mi riferivo ai preti colpevoli di pedofilia e a tutti i colpevoli in genere e quindi alla questione del peccato dei peccatori ed a che cosa farsene di tutta questa moltitudine. Per i non credenti è molto semplice, ma chi crede in Dio non può certo liquidare la faccenda.
Scritto da: Passante | 29/03/2010 a 12:08
Dannazione ma non si tratta di perdonare i preti sospettati di pedofilia, ma di rimuoverli da incarichi in cui sono a stretto contatto di minori per evitare che continuino a peccare. Nessuno dice di arderli al rogo (uhm anche se in effetti ... eh oh scherzo) ma anzi di aiutarli come l'allora arcivescovo ratzinger fece, prescrivendo a padre H delle cure psichiatriche. Su questo punto non comprendo perche' non sia stata sua premura fare ogni cosa per evitare che padre H peccasse altre sette volte sette
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 12:24
Ho già detto più e più volte che i colpevoli vanno fermati e resi inoffensivi anche eventualmente e a seconda dei casi con la privazione della libertà. Il perdono e la comprensione sono un fatto successivo e del tutto separato, non so quante volte lo devo dire. E’ così difficile da capire oppure non mi so spiegare. Quindi non sto assolutamente dicendo che bisogna proteggere i preti pedofili, anzi bisogna fermarli in ogni modo ed è molto grave quello che fanno.
Scritto da: Passante | 29/03/2010 a 13:40
Maledizione allora sei d'accordo con Luciano.
Allora non sono d'accordo con te per definizione !
(Luciano perdonami, e' stato un goffo tentativo di imitare lo spirito di Josep Heller !)
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 29/03/2010 a 13:57
Passante, ma chi ti ha detto e da cosa deduci che chi dice cose diverse dalle tue sia un non credente?
Lo capisci o no che il tuo è un pregiudizio?
Scritto da: Alessandra | 29/03/2010 a 16:07
Solitamente i passanti non si fermano a lungo...
Scritto da: offender | 29/03/2010 a 16:08
E soprattutto perchè un non credente e un credente dovrebbero avere atteggiamenti diversi nei confronti di chi commette un reato? Intanto va fermato e sottoposto a un regolare processo che stabilirà se è colpevole o innocente. Se si appura che ha bisogno di cure psichiatriche, gli verranno fornite, se no se va in carcere. Se poi un credente vuole stargli vicino ad aiutarlo in un cammino spirituale mi sta benissimo, ma lo va a trovare in carcere.
Scritto da: Eeka | 29/03/2010 a 16:21
A me pare che la questione sia, alla fin fine, molto semplice.
1) Per decenni le alte gerarchie cattoliche hanno nascosto gli abusi sessuali commessi da preti nei confronti dei bambini e degli adolescenti.
2) In questa immonda operazione omertosa (compiuta nel nome degli Interessi Supremi della Santa Madre Chiesa) si distinsero vescovi, cardinali e (pare) lo stesso joseph Ratzinger quand'era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
3) Gli uomini della chiesa non devono usufruire di una specie di immunita' che li ponga oltre la legge: se commettono un reato devono pagarne le conseguenze come chiunque altro. E chi ne viene a conoscenza deve denunciarlo.
IN QUESTO, DIO NON C'ENTRA NULLA.
SE NON (CASO MAI) COME AGGRAVANTE NEI CONFRONTI DI CHI COMMETTE CRIMINI CONTRO I BAMBINI.
Scritto da: luciano / idefix | 29/03/2010 a 21:42
Scusa Passante, mi viene un dubbio atroce: ci stai prendendo per i fondelli? Prima dici, poi disdici.
Ci voleva tanto a fare l'affermazione del post ore
13 e rotti, su cui siamo tutti d'accordo, credenti e no!??!
A proposito guarda che il semaforo ha cambiato colore, puoi attraversare la strada.
Scritto da: ilva | 29/03/2010 a 21:58
Preciso: siamo tutti d'accordo se aggiungiamo la clausola " i colpevoli (di pedofilia) vanno fermati e resi inoffesivi con la privazione della libertà" (senza "anche" ed "eventualmente").
PUNTO.
Scritto da: ilva | 29/03/2010 a 22:03
Aggiungo solo alcune considerazioni. Ho l’impressione che aldilà della innegabile gravità delle situazioni oggetto del post, vi sia in atto un’azione collettiva che tende non tanto e giustamente a sbarazzarsi dei preti pedofili, quanto invece a screditare oppure ad eliminare il cristianesimo dimenticando gli sforzi e il lavoro che gli uomini e le donne di chiesa compiono in giro per il mondo. Mentre invece non vedo altrettanta indignazione nei confronti di altri scandali altrettanto gravi come i casi di violenza sessuale all’interno delle nazioni unite o quello che avviene contro i bambini in paesi come la Cina oppure l’India. Cito da un articolo di Francesco Agnoli: “La mia speranza è che forse Dio si servirà delle critiche e dell’odio strumentale di tanti ipocriti, per rimettere la sua barca, santa, sulla giusta rotta. Forse farà capire a tanti vescovi che devono tornare a fare i pastori, anzitutto dei loro sacerdoti: meno chiacchiere, meno convegni, meno interviste ai giornali sui fatti di cronaca… Più preghiera, più attenzione nei seminari, più spirito soprannaturale”.
Scritto da: Passante | 30/03/2010 a 14:50
Passante, ma ci sei o ci fai? La cosa vergognosa non è che tra i pedofili vi siano ANCHE preti, ma che l'intera gerarchia della chiesa cattolica si sia adoperata per coprire i loro abusi in maniera sistematica e organizzata.
Scritto da: offender | 30/03/2010 a 15:04
Ad Agnoli rispondo che dio avrebbe dovuto interessarsi un filo prima di questa faccenda e invece, come devo dire spesso fa, se ne è fott***. Che ora leggendo i giornali si stia infervorando? Mah. I vescovi? Certo, vedrai che all'aumentare delle loro preghiere e della concentrazione di spirito soprannaturale, il numero di preti pedofili comincerà a diminuire a vista d'occhio.
Scritto da: offender | 30/03/2010 a 15:10
Passante: consiglierei a molti tra gli esponenti della gerarchia ecclesiastica (vescovi e altro) di farsi un serio esame di coscienza prima di attribuire l'epiteto di ipocrita a coloro che osavano avanzare "critiche" e ricorrono ad un "odio strumentale" sul tema in oggetto. E se non aggiungo nei loro confronti l'esclamazione aff... non è solo per educazione !!
A te personalmente suggerisco di cambiare discorso: stai sostenendo tesi insostenibili.
Scritto da: ilva | 01/04/2010 a 20:39
PS: L'unica chance che ti concedo è una riflessione sul perchè questa bomba mediata sia esplosa proprio ora. Anzi, solo ora. Forse sarebbe interessante interrogarsi proprio su questo...
Scritto da: ilva | 01/04/2010 a 20:43
Concordo con Ilva. Con la differenza di partenza che lei lo dice da non credente, io da credente:
1) lo scandalo vero non e' solo la turpitudine degli abusi sessuali (gia' orripilante). Ma l'incessante e pluridecennale lavorio delle massime gerarchie ecclesiastiche per nascondere tutto cio' nel nome dell'Interesse Supremo e Millenario dell'ISTITUZIONE, strafottendosene delle vittime.
2) Posso capire che certi cattolici si chiedano "perche' questo scandalo emerge proprio ora?"
Ma a questa domanda, gli replicherei, da cristiano a cristiano: "esiste forse un'ora giusta per la verita'?"
Scritto da: luciano / idefix | 02/04/2010 a 09:00
Luciano: mi pongo da un punto di vista non "metafisico", ma "politico", quando mi domando: perchè proprio ora?
Faccio insomma della dietrologia, termine che non ho usato prima volutamente, perchè poteva essere interpretato male :-)
Scritto da: ilva | 02/04/2010 a 09:07
Non lo so con precisione.
Per cercare di dare una risposta sensata e completa dovrei andare a ritroso e prendere in mano i documenti, gli articoli, le inchieste, le interviste, le denunce che (soprattutto in questi mesi) si sono sommate le une alle altre.
Provo pero' a dare una prima risposta: perche' (anche all'interno della cheisa cattolica, anche nelle gerarchie) il pontificato di Ratzinger viene vissuto con disagio. Fin dal momento dell'elezione. Non va dimenticato che (contrariamente a una norma plurisecolare) papa Giovanni Paolo II (poco prima di morire) decise di cambiare le norme per l'elezione del pontefice: via la maggioranza dei due terzi, sarebbe bastato il 51%. E di cio' (al Conclave) si fece forte la fazione che sosteneva il reazionario Ratzinger. Ma anche questo, oltre a tutte le posizioni retrive successive, contribui' a inimicare a Benedetto XVI una grossa parte della chiesa cattolica, anche all'interno del Vaticano. Come (butto la' questa previsione) si vedra' al momento della sua successione: quando (dopo un duro scontro in Conclave) verra' eletto un papa di grande rinnovamento.
Scritto da: luciano / idefix | 02/04/2010 a 12:14
Luciano: interpretazione plausibile. Ma, e se non si trattasse di una faida interna?
Scritto da: ilva | 02/04/2010 a 15:27
A parte che di questi scandali si parla (e si legge) da sempre, il caso e' esploso perche' alcuni giornali hanno fatto delle inchiesta circostanziate potendo attingere a documenti riservati interni al Vaticano.
Scritto da: luciano / idefix | 03/04/2010 a 08:22
Sollevate senza volerlo un argomento che mi sembra cruciale. Riporto un link a un articolo di George Weigel
http://www.ilfoglio.it/soloqui/4799
che mi sembra illustri adeguatamente una situazione in cui i nemici storici della chiesa, atei, ebrei, protestanti, politicanti di ogni parte più innumerevoli commentatori, anche in questo blog, ammalati di pregiudizio, ostilità ed acredine verso la Chiesa cattolica e verso il suo attuale massimo responsabile, con un livore inaudito non applicato in simili circostanze con nessun altro si scagliano a testa bassa contro la chiesa con la chiara intenzione di distruggere la religione cristiana e la chiesa cattolica in particolare usando l’arma letale finale per eccellenza e cioè l’accusa di pedofilia. Mentre tutti sanno benissimo che tutte le organizzazione che hanno a che fare con minori sono toccate dal fenomeno. Perché certe professioni attirano i pedofili, è inevitabile ed occorre vigilare, ma è ipocrita sostenere che solo alcune organizzazioni ne sono turbate. La verità è che questo Papa dà fastidio a certi centri di potere politico-culturale- mediatico-religioso esattamente per il suo rigore, la sua serietà, il suo magistero limpido e chiaro e per i valori non negoziabili che propone da sempre, rispetto della vita dall'inizio naturale alla sua conclusione, famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio, perseguimento del bene comune nella sfera pubblica, e libertà d'educazione per i propri figli. Il moralismo politicizzato e fazioso che guida questa campagna ignora del tutto il fatto che viviamo in un Europa in cui la prima causa di morte è l’aborto, la pornografia è dilagante, l’immoralità della vita pubblica, della televisione e della cultura in genere, il rapido azzeramento dei valori morali e l’abisso senza speranza che purtroppo si profila per moltissime anime, senza più alcuna guida e riferimento. La chiesa sopporta questo ed altro e ne uscirà fortificata, ma il danno resta e le anime perdute, private di una chiesa forte e visibile saranno comunque moltissime.
Scritto da: Passante | 06/04/2010 a 01:57
Passante scrivi
.
"La verità è che questo Papa dà fastidio a certi centri di potere politico-culturale- mediatico-religioso esattamente per il suo rigore, la sua serietà, il suo magistero limpido e chiaro e per i valori non negoziabili che propone da sempre, rispetto della vita dall'inizio naturale alla sua conclusione, famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio, perseguimento del bene comune nella sfera pubblica, e libertà d'educazione per i propri figli.""
Questi non sono semplici FASTIDI.
In queste cose vi è la LIBERTA' della Persona, la libertà di non partorire, di scegliersi un compagno o una compagna secondo i PROPRI gusti sessuali - e NON quelli della Chiesa-, la libertà di rifiutare il contratto terreno del matrimonio, così come è stato portato avanti per secoli...
Sono necessarie riforme che la chiesa, come è concepita ora, non riesce neppure a pronunciare...
Passante, lascia per un po' le tue guide e altro: comincia a pensare con la TUA testa, coraggio...
Scritto da: P@ola | 06/04/2010 a 07:15
I principi caparbiamente difesi dalla chiesa sono principi comuni alla maggiorparte delle religioni ed in generale costituiscono quella che puo' ben essere definita ''una visione tradizionale del mondo''e non riguardano pertanto il cattolicesimo soltanto. Questo poco centra con l'indegnita' di molti suoi rappresentanti e perfino centra poco con l'ipocrisia e la lontananza del clero dall'esempio di umilta' e poverta' offerto dal Cristo. Non bisogna in definitiva confondere l'insegnamento con il predicatore, cosa non facile ma necessaria per poter valutare in maniera obiettiva quanto viene detto e quanto avviene. La realta' e' che e' in atto in quest'epoca di confusione spirituale e di atomizzazi0ne della societa' un attacco della ''controtradizione'' contro tutto cio' che rappresenta il sacro e la dimensione dello spirito pretendendo di livellare tutto al solo piano dell'esistenza individuale avendo come riferimento ciascuno il proprio ego e null'altro.
Scritto da: uno | 06/04/2010 a 08:02
Uno e Passante: evidentemente parliamo di cose diverse. Perchè ho l'impressione che voi (e altri) non vogliate capire il nocciolo della questione.
Che non sono gli abusi sessuali commessi sui bambini: purtroppo questi crimini vengono commessi soprattutto nelle famiglie, ma anche nelle scuole, nei collegi e nei paesi poveri dai cosiddetti "turisti del sesso": ovunque vi siano dei piccoli inermi, degli adulti predatori e degli altri adulti omertosi.
Nel caso dello scandalo che sta coinvolgendo la chiesa cattolica, il problema gravissimo è un altro: che per decenni e decenni le più alte autorità ecclesiastiche nascosero sotto il tappeto tutte le porcherie commesse dai preti, pensando solo al buon nome della Chiesa e strafottendosene delle vittime.
In questo modo, il Vaticano si comportò come fanno gli stalinisti, i nazisti, i fascisti, leninisti, insomma i totalitari, quelli che mettono gli interessi di potere dell'ISTITITUZIONE al di sopra della verità e della giustizia e delle persone.
E' questo lo scandalo intollerabile che molti non vogliono capire.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 09:39
Mi accodo a te Luciano, a questo tuo ultimo commento.
La Chiesa Non ha ancora acquisito l'Intelligenza Emotiva, e neppure sa cosa sia.
A forza di stare chiusa in se stessa si è allontanata dal mondo reale e non si è evoluta.
Nascondono perchè - loro stessi per primi - NoN sanno affrontare questi problemi.Non hanno ancora imparato a farlo.
...
E IO dovrei farmi "guidare" da persone simili ?
Ma scherziamo ?
Scritto da: P@ola | 06/04/2010 a 10:04
Luciano, sottoscrivo il tuo ultimo commento.
Uno, il discorso sul sacro e la dimensione dello spirito credo debba essere indirizzato a quelli che hanno abusato sessualmente di bambini inermi e innocenti, che siano preti o meno. In questo caso si parla di preti pedofili, perciò prendiamo in considerazione loro per il momento.
Tu sostieni che "Non bisogna in definitiva confondere l'insegnamento con il predicatore, cosa non facile ma necessaria per poter valutare in maniera obiettiva quanto viene detto e quanto avviene". In effetti è difficilissimo scindere l'insegnamento dal predicatore, specie se l'insegnamento ed il predicatore vanno in direzioni opposte l'una all'altra. E proprio su questo che il Papa e i suoi strenui difensori si stanno rendendo ridicoli e molto poco, o per nulla, credibili. Se il massimo rappresentante cattolico di Cristo sulla Terra predica "bene" e razzola uno schifo, quale credibilità può ancora avere? Un "predicatoredel bene" che copre misfatti e crimini odiosi non può impunemente tentare di salvare la faccia dicendo "non sapevo nulla", o mandare a dire, dai suoi difensori, che "il chiacchiericcio" non lo abbatterà.
Chiediamo a quelli che un tempo furono bambini abusati da preti, oggi adulti, se i loro stupratori facevano solo "chiacchiericcio".
Quesi poveri cristi oltre al danno, devono anche subire la beffa di un "predicatore" che si sta arrampicando sugli specchi disperatamente.
Scritto da: Alessandra | 06/04/2010 a 10:43
Interessante sotto il profilo psicologico l'intervista
Zanardi: "Io, vittima di un prete pedofilo
Chiesa con le vittime non con il Papa"
http://genova.repubblica.it/cronaca/2010/04/05/news/zanardi_sodano-3135190/
che chiude così
:
La procura di Savona alla quale Zanardi si è rivolto, è la stessa che sta indagando sulla vicenda di don Luciano Massaferro, il prete di Alassio rinchiuso in carcere da più di 3 mesi con l'accusa di aver abusato di una undicenne. "Dal giudice - spiega Zanardi - ho accompagnato altre due vittime di quel parrocco. Frequentavamo la stessa parrocchia, una chiesa nel savonese. Io avevo 13 ani, loro qualche anno meno. Tutti avevamo alle spalle famiglie sfasciate: chi non aveva il padre, chi la madre alcolizzata. Io non avevo né uno né l'altra. Facevamo i chierichetti in quella chiesa e lui ci portava a fare campeggio nei boschi, oppure ci ospitava in casa della madre anziana. Ci chiedeva di dormire con lui. Credevamo fosse il prezzo che dovevamo pagare per l'affetto che ci mostrava. Ci dava una famiglia, ci ascoltava, ci faceva giocare come un padre, a noi che non avevamo nessuno con cui vivere la nostra adolesenza. E alla sera ci chiamava in tenda. Per anni ho vissuto con vergogna quei ricordi e anche ora, alcune vittime, pensano che sia sbagliato denunciare il proprio carnefice perché allora ci aveva amato, in una maniera assassina, ma ci aveva dato quell'affetto che un ragazzino ha bisogno per crescere. Ora basta però: chiedo a tutti di trovare la forza e denunciare alla magistratura queste atrocità come ho fatto io. Queste persone non devono fare ad altri, il male che hanno fatto a noi".
Scritto da: P@ola | 06/04/2010 a 10:46
A me (che sono cristiano) tutti i discorsi sul sacro il trascendente il transeunte il tradizionale il magistero i valori e tutta questa poltiglia mi fanno un baffo quando ignorano le persone concrete in carne e ossa: il corpo biblico (dalla Genesi all'Apocalisse, da Abramo a Paolo, passando per Giobbe e il Cantico e i Salmi e i profeti e Giona e l'Ecclesiaste-Qohelet per culminare in Gesù Cristo) mette al centro Dio in relazione viva con gli uomini e le donne veri e reali, complessi e contraddittori.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 11:50
Un nuovo soggetto religioso si sta affacciando al mondo. Si chiamano cristiani radical chic, credono anche in Dio ma solo in ultima analisi, prima di tutto credono nell’aborto, nelle leggi degli uomini, predicano e praticano l’omosessualità e le famiglie trasversali, si occupano di politica e di affari, pensano che l’inferno sarà vuoto perché Dio perdonerà tutti quanti, e dipingono in questo modo una religione per tutti che sembra inventata da Walt Disney in cui non si capisce più perché Gesù sia venuto a farsi crocifiggere e che cosa sia venuto a dirci di così importante da non essere già evidente e scontato per tutti.
Scritto da: Passante | 06/04/2010 a 13:34
Ma che sciocchezza, Passante.
Provo a rispondere per quanto riguarda me.
1) Credo nell'aborto? Certamente no: ogni interruzione di gravidanza è un dramma e nessuna donna vi ricorre per divertimento o (come piace dire a certi cattolici) per "edonismo". Si tratta di aiutare le persone ad apprendere una maternità e paternità consapevoli e responsabili, una sessualità reciproca e appagante. Solo in questo modo gli aborti caleranno ancora (e comunque in Italia la legge li ha fatti diminuire nettamente). Resteranno purtroppo le interruzioni di gravidanza dovute a problemi "medici" in senso ampio.
2) Credo nelle leggi degli uomini? Ma nemmeno per idea. So che esse possono essere orribili (come la lapidazione prevista per le adultere dalla legge mosaica o la pena di morte tollerata in casi eccezionali dal Vaticano) e nel migliore dei casi sono fallibili e migliorabili.
3) Predico e pratico l'omosessualità? No. Dico una cosa diversa: che essa è una delle tante forme della sessualità umana, che anche gli omosessuali sono creature di Dio e che il loro amore viene guardato con accoglienza da Dio.
4) Predico e pratico le famiglie trasversali? Certo, me lo insegna il Vangelo: anche la famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria era trasversale.
5) Mi occupo di politica? Guai se no.
6) Di affari? In minima parte.
7) Penso che l'Inferno sia vuoto? Spero di sì.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2010 a 13:52
Urca!!! Passante, ma non eri tu che dicevi che dobbiamo essere comprensivi e perdonare "chi inciampa" perché al cospetto di Dio saremo tutti giudicati e perdonati? E com'è allora 'sta storia dei radical-chic?! Che fai? Ti definisci da solo? Evidentemente anche tu appartieni al gruppo di cui ti riempi la bocca senza sapere di che parli.
Oooops! Passante, mi sa che sei inciampato su te stesso... :-D
Ma quando la pianterai di mancare di rispetto a chi la pensa diversamente da te e che sceglie di vivere come gli pare? Come ti permetti di giudicare chi non conosci?
Sono radical-chic anche i preti pedofili? Eh, secondo la tua boutade pare proprio di si!
Fai un favore a te stesso e a noi: accendi il cervello prima di parlare.
E per tua informazione, l'omosessualità non è "una pratica".
Forse non ti è stato ancora detto che gli omosessuali sono esattamente esseri umani come te. Pensi che andranno tutti all'inferno? Mi sa che un posto prenotato lì tu ce l'abbia da un bel po' di tempo.
Scritto da: Alessandra | 06/04/2010 a 13:53
La questione del perdono e dell’eventuale inferno vuoto è una questione teologicamente apertissima ma non può in nessun caso venir meno il senso di giustizia insito nella natura stessa di Dio, anche se non possiamo conoscere con esattezza il percorso del perdono divino ed i suoi benefici effetti anche sui peccati più gravi. Io personalmente non credo che sarà del tutto vuoto, ma ripeto è possibile. Ultimamente trovo però questa ipotesi diffusa con troppa leggerezza, così come non mi riferivo certo a Luciano parlando di affari, aborto e omosessualità. Era solo l’identikit di una religiosità diciamo poco ortodossa e vissuta con leggerezza che mi lascia molto perplesso. In ogni caso mi aspetto che la giustizia divina sarà molto più severa di quella umana, anche per quanto riguarda i pedofili. Per quanto riguarda l’omosessualità, mi riferivo al fatto che oggi è in qualche modo di moda, vedi grande fratello etc, e alcuni giovani mancando delle guide opportune possono fare scelte che non gli appartengono. Mentre personalmente sono invece molto comprensivo nei confronti di chi ha preferenze sessuali differenti se questo proviene da profonde esigenze personali
Scritto da: Passante | 06/04/2010 a 17:18