Come dice un documento della chiesa valdese:
Che un uomo ami una donna o un altro uomo, o che una donna ami un uomo o un’altra donna, a Dio sempre amore appare, e si rallegra ogni volta che riconosciamo di avere bisogno degli altri.
E allora lo dico sia da laico che da credente: certe posizioni omofobe delle gerarchie cattoliche sono indecenti e criminogene perchè attizzano i più beceri pregiudizi.
Come queste:
niente comunione ai "gay conclamati", perché "l'omosessualità è un disordine", "i gay sono colpevoli della crisi della virilità e l'omosessualità in quanto tale é un disordine. E su questo non ci sta discussione"
Questo dice Simone Scatizzi (vescovo emerito di Pistoia): secondo lui i preti dovrebbero rifiutarsi di somministrare la comunione agli omosessuali.
E il 25 gennaio aveva detto cose analoghe e peggiori il vescovo emerito di Grosseto Giacomo Babini: "La pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola".
Intanto il vescovo emerito di Lucera-Troia, monsignor Francesco Zerrillo, va oltre e attacca le leggi contro l'omofobia: "Io non le ritengo giuste"
E il collega emerito di Grosseto, monsignor Giacomo Babini: "Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza. I gay dovrebbero pentirsi di questo orribile difetto"
"Signor Luciano, è il tuo giorno!
A quest'ora che fai? Tosti il caffè:
e il buon aroma si diffonde intorno?
O guardi la partita
Torino-Brescia,
lasciando il tuo jeti
a parlar tutto solo?"
Questo il dilemma, prima di scoprire che, ligio al tuo dovere, scrivevi :-)
Dal faceto al semiserio:
l'argomento pretesco che mi sta più sulle palle (che non ho, neppure metaforicamente)è quello del "vizio contro natura".
Contro quale natura?
In Vaticano dovrebbero studiare un po'meno teologia e un po' più zoologia, giusto per scoprire (uovo di Colombo) che l'"accoppiamento" tra animali dello stesso sesso è abituale (come pure la masturbazione).
Mi fanno ridere... se non ci fosse da piangere!
Scritto da: ilva | 05/02/2010 a 22:43
Il Toro ha fatto un modesto uno a uno. E la classifica (come si dice a Trieste) no' va nè avanti nè indrio.
Purtroppo non va nè avanti nè indrio la fissazione di troppi cattolici per il sesso. E non "fissati" nel senso di godersela ma nel senso di esserne ossessionati come se il sesso fosse IL PECCATO DEI PECCATI.
Scritto da: luciano / idefix | 05/02/2010 a 23:04
In seminario, io inserirei come materie:
1) l'osservazione del comportamento animale (scoprirebbero così, per es. che esistono "galline lesbiche" o, meglio bisex).
2) la pratica di un po' di sano sesso: si renderebbero conto che trombare (perdona il termine) è bello, proprio perchè è una cosa naturale
... non quella perversione abominevole che sembrano credere loro (qualcuno almeno).
O no?
Scritto da: ilva | 05/02/2010 a 23:18
Ci sono parole per commentare una simile schifezza? Probabilmente si, ma a me vengono in mente solo parolacce.
Scritto da: Alessandra | 05/02/2010 a 23:34
E' molto più normale avere desideri pedofili e coprire schifosamente i preti che li praticano.
Da che pulpito viene la predica...
Giorgio
Scritto da: giorgio | 05/02/2010 a 23:59
A quei tre esseri abietti farei leggere questa notizia: http://www.repubblica.it/esteri/2010/02/05/news/germania_abusi_preti_studenti-2201355/
Ennesima storia di abusi sessuali perpetrati nel tempo dagli aguzzini delle scuole cattoliche e per di più nella terra natia del "pastore tedesco" . Bella figura di merda, herr ratzinger! Sarebbe meglio se il papa mettesse a tacere questi tre deficienti che si ritrova come "pastori di anime".
Scritto da: Alessandra | 06/02/2010 a 02:18
Bisogna cominciare a processare i preti pedofili pubblicamente e bisogna far aprire gli occhi alla gente.
Scritto da: P@ola | 06/02/2010 a 08:02
Mi chiedo cosa succederebbe se domani io scrivessi un volantino con le sopracitate riflessioni ed andassi a distribuirlo in chiesa all'ora della messa...voi che dite succederebbe ...?
Scritto da: P@ola | 06/02/2010 a 08:06
Io non farei partecipare gli omosessuali al festival di Sanremo.
Anzi, in realtà, vorrei che la domenica l'ente di Stato radiotelevisivo non ci propinasse più la messa da San Pietro e i telegiornali la smettessero di fornirci il bollettino papale e vescovile. Un bel chissenefrega li seppellirà, prima o poi.
Scritto da: gcanc | 06/02/2010 a 08:50
anche allo zecchino d'oro, perchè bisogna beccarli fin da piccoli.
Scritto da: marcob | 06/02/2010 a 09:01
Sì, la chiesa cattolica ha messo al centro del proprio pensiero etico la sessualità, ed in pratica escludendo le donne da ogni ministero e quindi da qualsiasi pensiero teologico che possa contare, una gerarchia di misogini ossessionati dai loro pensieri masturbatori, omosessuali, pedofili, ci gira attorno da secoli e secoli con ottusa miopia, cercando di "correggere" nel popolo dei fedeli quelle che sente come le proprie colpe.
Abolire il "celibato" dei preti sarebbe l'unico passo sensato per farli rientrare nella realtà e guarirli dalle loro pervicaci ossessioni sessuali, dai loro stessi incubi che riversano sui fedeli con tanto danno.
Scritto da: carloesse | 06/02/2010 a 09:51
PS: quando dico abolire il celibato come "unico passo sensato" intendevo dire (meglio) primo passo sensato. Il secondo (e immediatamente successivo e necessario ) è quello di ammettere le donne al sacerdozio e poi (soprattutto) nella gerarchia. Solo vescovesse, cardinalesse e papesse potranno forse un giorno salvare la chiesa e la società dai danni che questa crea!
Scritto da: carloesse | 06/02/2010 a 09:59
carloesse & C.: avete tutti ragione. Senza ma e senza se.
Scritto da: ilva | 06/02/2010 a 10:59
Il Vaticano ha avuto ed ha fin dalla sua nascita un obiettivo: essere uno stato, un potere politico, non minore a tanti altri stati..Anzi, la religione e le parole di Gesù, (che in ogni caso sono parole che mi stanno nel cuore seppure da agnostica) ha fatto più danni che bene. Guerre a cui si andava dopo essre stati benedetti nel nome di Dio, gli eretici,il Santo Uffizio...Insomma quanta gente è morta perché la Chiesa riuscisse a mantenere, come ben dice CARLOESSE,il suo potere misogino e temporale su tutti, nessuno escluso!!!!!
E quanti misteri su tutto quel che è sempre accaduto all'interno di quelle mura bianche!!!!
Scritto da: Daniela Pinchera | 06/02/2010 a 11:11
Dato che la Chiesa cattolica blatera del tutto a sproposito contro l'omosessualità, utilizzando in maniera completamente impropria e blasfema anche i testi biblici, riporto (sempre da un documento valdese) alcune osservazioni di carattere strettamente teologico-biblico che controbattono le fesserie provenienti dal Vaticano:
"Esistono diversi testi biblici di condanna della pratica
omosessuale nella Scrittura (Gen 19:1-11; Lev 18:22; 20:13; Ro 1:27).
Quello che ci preme qui è dare alcune indicazioni generali e lasciar lavorare i testi biblici come fonte di speranza in mezzo a noi.
1. Rispetto ai testi di condanna rileviamo che in nessuno dei casi citati si parla di una relazione
d’amore: in Genesi è in atto una situazione di violenza sessuale, simile a quella raccontata in
Giudici 19:22s; in Levitico e Romani si parla di "atti omosessuali".
Per noi invece è importante sottolineare la dimensione relazionale dell’amore e della sessualità,
e questo è un cammino che riguarda tanto la sessualità eterosessuale quanto quella
omosessuale.
2. Inoltre c’è da tener conto di una cultura come quella ebraica che dava grande priorità al
concepimento di figli/e e non poteva quindi accettare unioni non fertili (cosa che portava a
situazioni di violenza e ripudio anche nei confronti di donne sterili).
Per noi oggi è invece prioritaria in un’unione la capacità di produrre società, e, nonostante gli
allarmismi “etnici” sul basso tasso di natalità in Italia, non abbiamo bisogno di spingere per
maggiori nascite di esseri umani al mondo.
3. Quella scala di valori si inseriva poi in un codice che classificava il mondo secondo i criteri
del puro e dell’impuro, della separazione e della non mescolanza.
Per noi il mondo si esprime invece proprio nella complessità e nella condivisione di differenze
che creano ricchezze umane e naturali.
Ma vorremmo anche sottolineare come la Scrittura sia una fonte potente di speranza. E come la Bibbia aiuti a costruire la vita delle persone, in qualunque situazione esse si trovino.
Va avanti ormai da decenni una rilettura della Bibbia da parte dei gruppi omosessuali cristiani,
ed è una lettura fatta insieme per scoprire in che modo scaturisce la grazia di Dio nei confronti
di ogni sua figlia e figlio.
Così vengono letti testi che riguardano relazioni fra persone dello stesso sesso, ma anche testi
che parlano della buona creazione di Dio, della guarigione delle ferite inflitte dalla violenza e
dalle logiche del disprezzo umano, dell’amore che scaturisce dal sentirsi accolti da Dio e reintegrati nella propria pelle.
Testi che parlano di amore fra uomini sono rintracciabili nelle due parti della Scrittura: la
vicenda nota di David e Gionatan (I Sam 18:1 s.;20: 17-41; II Sam 1:26) ma anche il
rapporto fra il centurione romano e il suo “ragazzo” (Matteo 8:5-13).
Più difficile è trovare relazioni d’amore fra due donne, se non (in senso ampio) quella fra Rut e
Noemi; è tuttavia notevole il fatto che ancora oggi percepiamo la promessa fatta dalla giovane
alla donna anziana come una promessa matrimoniale (Rut 1:l6 s.).
Appunto in questo senso più ampio è bello che la Scrittura affermi che nel viso dell’altro o dell’altra possiamo rintracciare la presenza stessa di Dio: “Io ho visto il tuo volto come uno
vede il volto di Dio” (Gen. 33:10). Tutto lo sviluppo di una teologia contemporanea del volto
dell’altro, come ad esempio ce lo propone il filosofo Levinas, ci richiama a queste radici ebraiche nelle
quali Dio si manifesta attraverso la presenza gioiosa, riconciliata, amorosa dell’altro/a.
Che l’Evangelo sia una richiesta esigente di trasformazione della vita, consapevolezza di
peccato/errore e annuncio di una grazia che passa attraverso la rinascita, è un messaggio che può
essere accolto senza riserve da lesbiche e omosessuali solo in quanto, proprio come gli/le
eterosessuali, acquisiscono la fiducia di essere figli/e amati/e di Dio e di essere pienamente
accolti da Dio in Gesù Cristo.
Anche qui, trasformare la richiesta di conversione in una richiesta che riguarda solo la sessualità
significherebbe subordinare ancora l’Evangelo che libera ad un codice culturale di
eterosessualità obbligatoria.
Infine sappiamo, come chiese, di dover riprendere l’esame di quella narrazione (Gen 1:27) che
indica la differenza sessuale come categoria originaria e positiva della creazione operata da
Dio. Ma non possiamo confondere i dati creazionali o quelli biologici con l’etica. Conosciamo la
fatica, nella storia della cristianità, di riconoscere piena soggettività di creatura completa alla
donna di fronte a Dio.
Se siamo usciti da quell’impasse è perché abbiamo ascoltato la voce delle ultime e delle
oppresse. Oggi, per uscire da un’oppressione altrettanto pesante quale quella esercitata nei
confronti delle persone omosessuali, che cancella la fiducia nella bontà della propria esistenza
e non permette di maturare nel proprio cammino spirituale, possiamo sottolineare la
dimensione diretta e personale del rapporto di Dio con ogni essere umano, uomo o donna, eterosessuale e omosessuale, in
ogni età della vita e in ogni condizione.
Consideriamo come messaggio di questo Evangelo inclusivo della grazia di Dio la parola sugli eunuchi che si credono esclusi dall’appartenenza al popolo che Dio abbraccia come suo, l’umanità riconciliata in Gesù Cristo: “Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto e un nome, che avranno più valore di figli e figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più.. .e li rallegrerò nella mia casa di preghiera.” (Isaia 56:5,7). “Perché il regno di Dio è giustizia, pace e gioia, nello Spirito Santo” (Ro 14:18)."
Insomma, riflessioni che sono distanti anni luce (secoli luce) da questi beceri e crudeli oscurantismi di vescovi reazionari, ossessionati dai propri incubi sessuali che probabilmente gli derivano dalle loro manie private, mal represse e frustrate (come insegnano anche i più banali manuali di psicanalisi).
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2010 a 12:57
Un dubbio:
vale la pena parlare di un tema come questo che, per le nostre coscienze e i nostri intelletti (quanto meno stando a ciò riguarda me ), è superato da "secoli luce" (cit. da Luciano Comida)?
Che la Chiesa è oscurantista e rezionaria, già l'abbiamo appurato. O no? Che è sessuofoba pure...e allora?
Aveva ragione mio fratello quanto disse a un tale di Avignone che si vantava del fatto che il papa aveva risieduto lì:
" Sai che piacere se ve lo foste tenuto!"
Scritto da: ilva | 06/02/2010 a 15:58
Ilva...sai che dispiacere per quelli di Avignone?
Però (fatta questa battutina) ti dico ciò che penso: sì, secondo me ne vale la pena. Per vari motivi. Eccone alcuni:
1) far sentire la propria indignazione,
2) far sapere ai cattolici in disaccordo con le gerarchie vaticane che esiste (al'interno del mondo cristiano) un'alternativa,
3) cercare di fornir loro qualche elemento teologico di riflessione,
4) non tenersi la bile dentro.
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2010 a 16:46
5) far sapere ai gay e alle lesbiche che non devono sentirsi soli.
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2010 a 16:47
luciano, rubando la battuta di un mio caro amico, quando i giornalisti sono in vena di alzare un po' di polemica intervistano un prelato anziano in odore di pensione. O in alternativa un leghista di frontiera.
Scritto da: supermambanana | 06/02/2010 a 18:52
Come ho scritto su Facebook, l'unica cosa da fare in risposta a questa affermazione è l'anagramma di Scatizzi.
Scritto da: yodosky | 06/02/2010 a 19:01
Supermambanana, il punto è che questi vescovi emeriti (che non vuol dire "pieni di meriti" bensì ex) e altri alti prelati sostengono queste nefandezze da tempo.
Scritto da: luciano / idefix | 06/02/2010 a 19:39
Avete notato come la notizia relativa ai reati sessuali dei preti in Germania sia già sparita dai giornali ?
Scritto da: P@ola | 07/02/2010 a 20:59
Notato.
Scritto da: luciano / idefix | 08/02/2010 a 12:31