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06/02/2010

Commenti

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Personalmente ho alcuni dubbi su Di Pietro. In alcune occasioni mi è piaciuto, in altre meno, per eccesso di demagogia, credo, o di rozzezza. Vendola invece mi pare il solo vero uomo della sinistra che abbia saputo imporsi in questi ultimi anni con capacità, chiarezza, e anche piglio da leader.
Se fosse per il PD non andrei mai più a votare. Alle prossime regionali (Lazio) ci andrò solo perchè la candidata è la Bonino e la stimo molto. Poi vedremo, in base ai candidati che ci sapranno propinare.
Comunque guarda un po': Di Pietro, Vendola, Bonino. Nessuno dei tre è espressione del PD.

Pure io: non sono mica un entusiasta di Di Pietro. Però (davanti alla mollezza del gruppo dirigente PD)...
E penso e spero che IdV, Vendola, Sinistra e Libertà o come si chiamano, alcuni radicali, cittadini sparsi (e sono tanti), gruppi vari eccetera entrino nel PD e (assieme ai militanti seri che gi ci sono) se ne impadroniscano, cacciandone via gli attuali dirigenti.

Pure io mi auguro tutto questo, lo spero quasi..ferocemente, sennò qui non se ne esce più....!!!

Anch'io sono arrivata alle stesse conclusioni, anzi, agli stessi interrogativi. Mi hanno telefonato dal circolo ma quest'anno, mi dispiace, non la rinnovo la tessera. Finchè non ci si libererà di questi dirigenti non si arriverà a nulla.
Sull'IdV ho molti dubbi ma finirò per votarlo.

Artemisia: dobbiamo imparare una cosa. Che il voto NON è una scelta a vita. Ma una specie di contratto che si fa volta per volta.
Un conto è votare sempre scegliendo tra le opzioni a sinistra: ed è ciò che mi pare giusto normale ovvio fare per chi sta a sinistra. Tutt'altra questione è "sposarsi" vita natural durante a un singolo partito e alle sue successive trasformazioni/incarnazioni/reincarnazioni/deformazioni/involuzioni, seguendolo e votandolo sempre e comunque a prescindere, anche quando esso ci delude e non ci rappresenta.

Avete sentito questa sera Bertinotti da Fazio?

l'Idv non avrà mai il mio voto. Ritengo che, più che un partito, sia un "movimento" (non hanno un programma a vasto raggio); come un tempo i "radicali". I pochi che sono in Parlamento danno un contributo utile, ma il loro è già più che sufficiente.
Voterò alle amministrative.
Alle prossime politiche, se la situazione non si evolve, disegnerò sulla scheda il simbolo dell'anarchia. E vaffa' tutti quanti.

dopo l"loro", leggi: "numero"

il lupo cattivo se ne fa un baffo di tante casettine di paglia.
con un soffio le butta all'aria e si mangia ni porcellini.
prodi fece come jimmy e fece due volte una casa di mattoni contro la quale il lupo soffiò ma dovette tornarsene a casa.
dopo il porcellino stupido veltroni, dipietro vuol copiare prodi e allearsi con tutti per far tornare a casa il lupo.
siccome è l'unico a parlare seriamente così, merita attenzione, magari, per qualcuno, anche tappandosi il naso

Non ho visto Bertinotti (personaggio che detesto). La trasmissione di Fazio non la guardo mai e faccio eccezione solo per i minuti di Gramellini e qualche intervista con persone che mi interessano (mi vengono in mente: Bocca, Ellroy, Oz, Eco, Grossman, Pahor, Scalfari, Enzo Mauro, Corrado Guzzanti...o il pessimo Dan Brown che ero curioso di sentire e infatti lui è stato alla bassezza delle mie peggiori aspettative). Se no, la trasmissione la evito con cura, compresa la Littizzetto che trovo insopportabile al di là del tollerabile.

Marcob: mi convince, qeusta tua parabola delle casettine. Di mattoni o di paglia.
Qualcuno dirà: "la seconda volta, nel 2006, Prodi ebbe una maggioranza risicatissima".
Io replicherei: "certo. Ma ci ricordiamo come mai? Ce lo ricordiamo che a novembre 2005 il vantaggio del centrosinistra su Berlusconi era di circa 12 punti percentuali? Come facemmo a mangiarcelo quasi tutto fino ad arrivare a una vittoriuccia risicata risicata? Vogliamo dire che la responsabilità fu (almeno in grossa parte) del gruppo dirigente DS? Per almeno alcuni motivi. Il primo: il 31 dicembre 2005 il Giornale cominciò a far uscire le indecenti telefonate con la vicenda Unipol/Consorte/Fassino/D'Alema/La Torre. Quanto ci costò in termini di immagine, di credibilità, di voti? E non si osi dire che il Giornale non doveva pubblicarle.
Il secondo: Prodi voleva fare delle liste elettorali civiche indipendenti a lui vicine che avrebbero portato voti. Gli fu impedito dai dirigenti DS. Certo: Prodi avrebbe dovuto puntare i piedi e farle comunque, ma la colpa fu di D'Alema & C.
Il terzo: una campagna elettorale divisa e frammentata in cui nel centrosinistracentro Tizio diceva il contrario di Caio e Caio l'opposto di Sempronio, mentre a destra Berlusconi camminava come un treno con una sola voce mediatica: la sua.
Il risultato fu che in pochi mesi ci mangiammo il dodici per cento di vantaggio, milioni di voti che svanirono. Per restare nella metafora di Marcob: la casetta di mattoni costruita da Jimmi-Prodi fu devastata non dal Lupo Cattivo dai porcellini dell'interno.

Ilva, non dico che debba piacerti Di Pietro per forza, ma un programma ce l'ha e dai tempi di Prodi. E' un programma molto chiaro, se ti fai un giro sul sito dell'IDV lo trovi.

Attualmente chi merita attenzione, a mio avviso, sono IDV e Vendola. Non so se ci saranno accordi anche in Campania tra Sinistra e Libertà e IDV. In ogni caso, io ho abbandonato il PD qualche anno fa, con rabbia e disgusto e mi sono interessata all'IDV e a Di Pietro che sono gli unici a fare una vera opposizione a questo governicchio che abbiamo. Peccato che il PD non abbia ancora capito che se non crea un'alleanza con Di Pietro rischia di esalare l'ultimo respiro.

Alessandra: Cosa dice il programma di Di Pietro a proposito, per es., dell'economia?
Non è una domanda provocatoria, ma un'ammissione di ignoranza. (PS : sul sito dell'IDV non sono riuscita a trovare altro che video)

Ilva, ti rispondo fra poco e anche molto volentieri. Scusami, non ho ancora pranzato a causa dell'influenza che mi ha messo di nuovo KO. A dopo.

Ilva, intanto ti invio questo link che ti porta al programma completo:
http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/iosostengo/10punti.php

E' lungo ma vale la pena leggerlo attentamente.

Auguri per l'influenza.
Un apio di consigli:
1) Due volte al giorno, 50 gocce di echinacea.
2) Quante volte vuoi, nel naso spruzzati l'Euphorbium Compositum (omeopatico...equilibra la mucosa nasale...non ha nessunissima controindicazione e aiuta a respirare).
3) Beviti degli infusi caldi di zenzero fresco fatto bollire in acqua e addolcito col miele.
4) MAI usare gli spray nasali chimici perchè rischiano di danneggiare la mucosa nasale.
5) Piuttosto mettiti sulle narici qualche goccia di estratti di erbe (chiedi in erboristeria o in farmacia).
6) Fatti coccolare.

"Apio di consigli" era "paio di consigli"

Luciano,
Di Pietro e’ il politico che mi piace di meno in assoluto di tutta la storia della Repubblica Italiana. Ha capito quali sono gli unici toni che la maggioranza degli Italiani e’ in grado di comprendere, un misto tra Lega e berlusconismo. E usa il motto “viva la giustizia” allo stesso modo con cui la lega urla (urlava) “Roma ladrona”. Se Di Pietro divenisse mai primo ministro, da ultra populista qual e’, farebbe solo scelte ultra populiste. Forse avremmo Grillo come ministro dell’economia (eh nessuno mi dica che serebbe un upgrade rispetto a Tremonti per favore…)

•Abbattere il costo del lavoro per favorire le assunzioni a tempo indeterminato
•Stabilire un salario minimo d’ingresso per i giovani pari ad almeno 1000/1100 euro al mese

Quindi vuole abbattere i contributi? Bene tanto l'INPS naviga da sempre a gonfie vele...

Non mi pare sia proprio la stessissima cosa avere come slogan "Roma ladrona" oppure "viva la giustizia".

Grazie mille Luciano. Posso procurarmi tutti i medicamenti che mi hai suggerito, tranne l'ultimo.

Giorgio, per abbatere i costi del lavoro non è strettamente necessario agire sul versamento dei contributi ai fini pensionistici.
Ad esempio, se in Italia si fosse investito di più (molto, molto di più) sulle nuove tecnologie in materia di comunicazione, molte aziende avrebbero potuto contare sul telelavoro (lavoro via telematica), come già si fa in diversi paesi europei. Questo abbatterebbe molto il costo di strutture da mantenere che le aziende potrebbero reinvestire in altri modi. Molti dipendenti nel settore amministrativo potrebbero lavorare a casa. Pensa a quanti settori ne gioverebbero.
Questo è solo un banalissimo esempio, ma ce ne sono molti altri.
L'INPS è sempre in fallimento, ma non muore mai, perché anche lì c'è la lottizzazione politica. Magari una regolamentazione anche in quel settore non sarebbe male, ma i lavoratori hanno diritto ad una pensione.

E poi non è sempre questione di Inps.
Basterebbe (ma è solo un esempio dei tantissimi possibili) introdurre agevolazioni fiscali forti e stabili per le imprese che tramutano i contratti a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato.

Alessandra: auguri di pronta guarigione. Sul blog abbiamo sentito la mancanza di una "pasionaria" par tuo!

Ho letto, sebbbene un po' fretta perchè oggi sono stranamente molto irrequieta e nervosa, il link che mi hai consigliato.
Onestamente, riguardo le proposte econmiche, non sono convinta più di tanto. Ciao:

Sorry per i refusi.

Ilva, grazie mille.
Solo dopo averti inviato il link mi sono resa conto che quello era il programma diviso in 10 punti base, quindi non approfondito. Scusami.
Comunque, evviva la differenza di opinioni! :-)
Sono contenta di poter parlare e confrontarmi con persone intelligenti che sanno dire in maniera pacata ed educata "non sono d'accordo", oppure "non sono convinta più di tanto".
Questo lo dico perché sto leggendo un po' ovunque, non qui sul blog, diversi commenti alle scelte di Di Pietro e al congresso dell'IDV e se ne sentono delle belle e in tutte le peggiori espressioni (anche tra i sostenitori del suddetto).

Alessandra: ti dirò una cosa. E la dico qui sul blog (cioè pubblicamente). A me, dei programmi e dei programmoni, oltre un certo limite, me ne importa poco.
Ricordo con orrore il programma del 2006 (quello con cui vincemmo le elezioni): 206 pagine fitte e circostanziate, in cui si partiva da Adamo ed Eva. Il risultato fu che (di quel programma) non si applicò un tubo.
E allora (oltre un certo limite) ai programmi guardo poco e diffido molto.

Luciano, sono d'accordo con te. Infatti il programma dell'IDV che ho indicato ad Ilva è fatto di pochi punti base che possono ovviamente essere ampliati e discussi.
Ricordo benissimo quell'orrendo programmone del 2006, anzi, dirò di più, proprio l'altro giorno l'ho cancellato dai miei documenti sul pc. Pensa te, lo conservavo ancora!
Neanche un punto fu messo in pratica, non uno che uno!

«Mandiamoli a casa» poi «torno anch'io un po' nella mia nella mia masseria».
Di Pietro/ Cincinnato :)

Bene.
Io penso che i politici "pubblici" dovrebbero essere come gli yogurth: avere una scadenza.
Poi (ovviamente) possono continuare a fare attività politica da privati cittadini.

Cincinnato pero' non era un politico, ma un dittatore !
Voglio dire come fa DiPietro a chiedere voti ai cittadini per il solo scopo di mandare a casa Berlusconi? Un politico dovrebbe avere una visione un peolo piu' ampia secondo me !

@ Giorgio
almeno i Cincinnato a sinistra esistono davvero.
Pensa a Bertinotti e Prodi, loro l'avevano detto e l'hanno fatto. Per non parlare di DiLiberto, che ha pagato in prima persona alcune scelte sciagurate, ma l'ha fatto con corenza.

Per inciso Prodi l'aveva detto già durante la campagna del 2006 e il Vs ducetto aveva fatto altrettanto, visto che erano coetanei.
La storia insegna che uno ha mantenuto la parola, l'altro ... come al solito.

Non hai al momento alcun appiglio per dire che DiPietro menta quando dice che una volta raggiunto l'obiettivo, si farà da parte, non ha carichi pendenti da cui difendersi in Parlamento utilizzando le isituzioni pro domo sua.
Possiamo dire altrettanto della coorte di destra?

Mah secondo me un politico dovrebbe avere l'ambizione di guidare il paese verso il progresso, non quello di mandare a casa berlusconi. Per quello basta assoldare uno che gli dia una legnata ;)

Non ci vuole un colpo di genio o un intuito alla Einstein per capire che con l'espressione "mandare berlusconi a casa" si intende "fare una politica completamente diversa rispetto a quella di berlusconi, cioè fare una politica a favore dell'intero paese, attuare le riforme di cui il paese necessita, creare occupazione, mandare in galera i politici ladri e corrotti, ritornare ad un'idea di giustizia e legalità, non pensare eclusivamente ai propri interessi, eccetera, eccetera, eccetera...".
E' così difficile da capire? A me non sembra.

"Mandar via Berlusconi" mi pare un bel programma politico.
E non accetto proprio la battutina di Giorgio secondo cui "basta assoldare uno che gli dia una legnata". Con la violenza non si scherza. Tanto più che (se ci scherzassi) verrei immediatamente tacciato di "fomentatore di odio", magari proprio da chi tende le battutine-trappola.

Alessandra,
non proprio. quello che dici tu si puo' fare solo dopo averlo gia' mandato a casa. Per mandarlo a casa ci sono solo tre vie:
1. Aspettare le prossime elezioni e vincerle
2. Far cadere il governo
3. Dargli una legnata coem si deve

Credo che Di Pietro stia pensando alla seconda ( dato che ha gia' richiesto le dimissioni del premier) o al massimo alla prima.

Per una volta sono d'accordo più con Giorgio, quando dice " Mah secondo me un politico dovrebbe avere l'ambizione di guidare il paese verso il progresso, non quello di mandare a casa Berlusconi. Per quello basta assoldare uno che gli dia una legnata ;)" boutade finale compresa, perchè di boutade si tratta,
che con l'opinione di coloro che per comodità chiamerò (senza ironia nè offesa) il "coro".

Quando faccio la mia crocetta da analfabeta sul simbolo di un partito, io DEVO saper cosa intende fare riguardo ai problemi più urgenti (oggi: disoccupazione,precariato, recessione...)
Di Pietro l'ho sentito giustamente esprimersi (con qualche eccesso da piazza, che ci sta) contro
l'impunità del premier e altri.
Ma non gli ho mai sentito dire una parola su come ci intende tirarci fuori fuori da questa situazione di cacca (economicamente parlando).
E questo, secondo me, è il punto topico: il no al nucleare o alle province va bene, ma prima vorrei che qualcuno si preoccupasse degli Italiani che non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena...O no?

Giorgio, evidentemente mi sono espressa male, anzi ho espresso il mio pensiero in modo parziale.
Per me era sottinteso che il programma politico dell'IDV si debba svolgere solo dopo le elezioni. Fare una giusta opposizione non è esattamente mirare a far cadere un governo e non credo che Di Pietro stia mirando a quello. Penso, piuttosto, che attraverso la sua opposizione miri ad avere maggiori consensi, come è normale che sia in un paese democratico. Il PD di consensi ne ha persi tanti proprio perché non lavora a questo scopo, secondo me.

Ilva, dopo il congresso tenutosi nei giorni scorsi, l'IDV ha elaborato un nuovo programma. Aspettiamo a vedere cosa esce dalle urne alle prossima tornata elettorale regionale e politica, poi potremo parlare. Fino a quel momento dubito che si possa fare qualcosa di più, visto l'abuso dei decreti che sta operando l'attuale governo pur di andare avanti per la sua strada.

Oddio...anche far cadere questo governo per sostituirlo con uno meno orrido non sarebbe male.
E (ricordo ai libbbbberali de noantri all'amatriciana) non sarebbe per nulla un gorpe o un corpo de stato ma una semplicissima applicazione del primo e secondo comma dell'articolo 94 della Costituzione della Repubblica italiana:
"Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale."

diceva sopra luciano di quanto poco gli interessano i programmi.
io addirittura credo che siano carta straccia.
primo perchè dopo le elezioni vengono puntualmente dimenticati o ancor peggio travisati.
ma fondamentalmente perchè quando si scrive un programma non si possono conoscere le condizioni oggettive in cui si dovrà operare.
la destra ha sempre promesso di abbassare le tasse e non l'ha mai fatto.
nel 94 e nel 2001 perchè se n'è dimenticata. oggi, dicono, perchè con la crisi non si può, e forse per la prima volta dicono la verità.
anche il programma dell'idv, che c'è ed è anche ben articolato è carta da macero per le ragioni sopra esposte.
però, senza santificare dipietro, l'idv ha individuato in questo governo la responsabilità di uno stato che non fa nulla per il dramma sociale che si sta consumando, pensando solo a lavorare per salvare il culo del premier.
è una scoperta da poco, perchè che le cose siano così lo possono tranquillamente vedere tutti, però gli altri partiti di opposizione fanno finta di non vedere.
per questo l'idv merita attenzione.
se c'è qualcuno più bravo a fare l'opposizione, bersani e vendola inclusi, nessuno gli vieta di farsi avanti.

Questo dei programmi mi sembra un tema assai interessante e per nulla trattato. Anzi: evitato come la peste.
Perchè dà fastidio a politici e saggisti, opinionisti e articolisti.
E invece è un problema serio, un bell'argomento di discussione e di approfondimento: quanto peso dare ai programmi elettorali?

Luciano, vorrei chiarire che io non mi riferivo ai "programmi elettorali" propriamente detti (che contengano un'accozzaglia di bufale per il popolo bue):-) Intendevo UN PROGRAMMA: quattro, anche solo quattro, idee, chiare, incisive, concrete e tali da poter essere tradotte in pratica.
Nell'Idv, non le ho vste.
Per questo ho accostato Di Pietro e i suoi ai radicali : sì al divorzio e va bene, sì all'aborto e va bene, sì ai diritti umani e va bene...ma POI? IO CHE MANGIO oltre alle mozzarelle delle bufale di cui sopra?

marcob, l'idv non e' l'unico che ha individuato in questo governo la responsabilità delle attuali difficolta'. Molti del PD lo hanno fatto. Ma Di Pietro usa un linguaggio e una comunicazione spettacolari e raccoglie maggiori consensi (e.g.: paginone sull'Herald tribune, letterina a babbo natale, ...) Usa anzi lo stesso linguaggio e simile strategia comunicativa di berlusconi.
Tutto questo mi ricorda un paesino inglese immaginarion descritto da Dickens nel circolo Pickwick dove due partiti (Blue e Buff) si spalavano cacca addosso tramite la stampa locale e ogni tanto si davano sane legnate ...

Sul Fatto di qualche giorno fa c'era un'interessante e ampia intervista con Raffaele Simone (persona squisita, linguista di prestigio internazionale, autore di due libri utilissimi: IL PAESE DEL PRESSAPOCO e IL MOSTRO MITE) sul linguaggio di alcuni politici italiani.
A prescindere dai contenuti:
Bersani disastroso,
Franceschini discreto titolista,
D'Alema così così,
Veltroni fumoso,
Fini piatto,
Di Pietro rozzo ma abbastanza efficace,
il miglior comunicatore resta purtroppo (di fatto)l'innominabile.

questo pd non è più votabile (come sostengo da mesi, e tieni presente che pure io ho sostenuto marino)!
idv sicuramente meglio... anche se non posso garantire completamente su di loro (ci sono certi imboscati pure lì...).

cmq saprai che di pietro è molto vicino a grillo (che non ami per nulla), no?

Ti dirò...negli ultimi mesi ho rivisto (almeno in parte) la mia opinione su Grillo e soprattutto su molte delle sue proposte.
D'altro canto, mi sembra che anche lui abbia attenuato i toni più beceri di due anni fa.
Insomma: forse abbiamo fatto qualche passo in direzione reciproca.

giorgio,
visto che ti piacciono le citazioni, verba volant.
il pd: a parte veltroni che di berlusconi sembrava un alleato, certo che nel pd molti hanno individuato in questo governo un cattivo governo.
però solo a parole.
poi, sul federalismo della lega, fatto di pochi insignificanti articoli privi dei decreti di attuazione, invece di dire non prendeteci in giro hanno votato a favore.
sul lodo alfano hanno votato a favore, ti rendi conto? e poi si attentano a dire che berlusconi fa le leggi per sè.
oggi sono favorevoli all'immunità parlamentare.
si fanno scavalcare a sinistra addirittura da fini. ma per favore.
l'opposizione ovunque è opposizione. a volte anche dura. tanto i numeri per governare li hanno comunque. e pretendono anche il linguaggio dolce, la morte dell'antiberlusconismo e magari il voto a favore sul legittimo impedimento.
se l'opposizione la fanno solo dipietro e repubblica, san dipietro e santa repubblica.

Certo che la destra potrebbe far passare molte leggi porcheria da sola ma vuole il voto del Pd. Le cosiddette "riforme condivise". Come mai? Per bontà d'animo? Per far contento il presidente Napolitano? Per amore della condivisione? Ovviamente no.
Il punto è un altro: che (in caso di legge di riforma costituzionale) solo CON il voto del Pd si ottiene la maggioranza qualificata e dunque si scongiura il rischio del referendum.
Se il PD dovesse cedere, autoconvoco un'assemblea degli iscritti triestini e li incito alla rivolta contro i dirigenti. Ovviamente parlo sul serio.

Finalmente! Di Pietro, intervistato dalla Gruber, ci ha aggiornati sul fatto che le 4 idee di cui ho parlato in precedenza sono state partorite.
Unico commento: Di Pietro che c'azzecca ,"sei come gli elefanti che ci mettono due anni partorire!", come esclamava il mio prof. di architettura, quando consegnavo i disegni in congrio ritardo.

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