Nel Lazio, il PdL è in mano a persone incapaci di presentare le liste elettorali nei tempi ("ne ho approfittato pe' mmangià qualcosa con' tutta tranquillità..." http://roma.repubblica.it/multimedia) entro le scadenze previste dalla legge.
E dunque la Corte d'Appello ha giustamente escluso la lista del PdL dalle elezioni regionali.
La normativa sulla presentazione delle liste è chiarissima:
prescrive che la lista regionale dei candidati (con tutti i relativi allegati) debba essere presentata prima delle ore 12 e che di questo atto (di natura istantanea) si dia conto nel verbale di ricevuta.
In parole povere: in se e per se il solo ingresso nella cancelleria della Corte d'Appello dei delegati presentatori (anche se avvenuto entro le ore 12) è irrilevante se non è accompagnato da tutto il materiale e dalla contestuale consegna della documentazione, completa e perfettamente in ordine, al cancelliere.
Invece cos'è successo a Roma?
I rappresentanti del Pdl non hanno fatto nulla di tutto questo: si sono trattenuti all'esterno degli edifici della Corte d'Appello molto oltre le 12 perchè (a detta dei testimoni e dello stesso incaricato Alfredo Miloni) non avevano tutti i documenti necessari. Tant'è che, al loro rientro, non gli è stato consegnato il verbale di ricevuta da parte del cancelliere, a cui non è mai stata consegnata la documentazione.
si potrebbe pensare ad un decreto governativo che ammette le liste contenenti le lettere p, d, l anche dopo i termini di legge.
Scritto da: marcob | 28/02/2010 a 17:51
oppure affidare il ricorso all'avvocato mills, dal momento che è innocente, anche perchè sembra che taormina porti sfiga e perda tutte le cause.
Scritto da: marcob | 28/02/2010 a 17:53
Intanto c'è il ricorso del PdL, un appello a Napolitano, dicendo che la magistratura deve usare il buon senso e che se la lista non venisse inserita si tratterebbe di golpe.
Insomma, si vorrebbe una legge tiramolla: scadenze circa, orari flessibili, ore 12 più o meno, documenti da allegare pressappoco questo e questo, firme da raccogliere "grosso modo abbastanza", chi c'è c'è.
Scritto da: luciano / idefix | 28/02/2010 a 18:02
mbè, di che si stupisce, gentile blogger? tutto è fatto a "pressapoco" in questo paese.
Vuole forse che solo le liste siano presentate con asburgica puntualità, completezza, trasparenza? Provi a pensare se non potesse esserci il simbolo Pdl... vedrà che, per evitare il polverone, si troverà il modo...
Questo è da sempre il paese del pressapoco, ora è solo più evidente.
Scritto da: sinespe | 28/02/2010 a 19:55
Sono pronto a scommettere che (o di riffa o di raffa) riammetteranno la lista PdL. A ennesima dimostrazione che, in Italia, certe leggi sono un "circa", un "dipende", un "magari si aggiusta", un "vediamo". Perchè, se la stessa identica cosa fosse accaduta al PdMC (Partito della Melanzana Ciociara), col cavolo che qualcuno sarebbe insorto. La protesta dei melanzanari sarebbe stata accolta (giustamente) a pernacchie e a sghignazzate.
Scritto da: luciano / idefix | 28/02/2010 a 20:38
Scommessa vinta in partenza, caro Luciano.
Sarà anche divertente vedere il come. Cosa verrà invocato. Che sghignazzate che ci faremo! Per poi amaramente piangere sull'ennesimo raggiro a qualsiasi regola, qualsiasi norma, qualsiasi principio di legalità in questo paese di cacca.
Alè bananas!
Scritto da: carloesse | 28/02/2010 a 22:25
E mi aspetto che il PD prima o poi cali anche le braghe, magari per far notare la propria sportività, per il gusto del beau geste, per non voler partecipare a una battaglia da vincere a tavolino per assenza di avversario.
Mi aspetto di tutto!
Scritto da: carloesse | 28/02/2010 a 22:34
Bananas y mierda!
Scritto da: carloesse | 28/02/2010 a 22:35
Con tutte le schifezze che questa destra al governo sta facendo, non mi sorprenderebbe sapere che in un modo o nell'altro le liste sono state rimesse in gioco e accettate.
Scritto da: Alessandra | 01/03/2010 a 00:18
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/01/news/la_colpa_di_chi_fa_le_leggi_per_se_stesso-2465900/
Scritto da: P@ola | 01/03/2010 a 09:38
Il responsabile di questa farsa è il presidente del municipio nel quale abito. E' un noto coglione, temuto anche dai suoi. Il figuro si è ritrovato praticamente per caso presidente del XIX perché il presidente uscente (del PD) si era reso inviso a tutti per la sua manifesta incapacità politica e quindi piuttosto che votarlo si è preferito consegnare il municipio alla destra.
Che alla fine, per la nota teoria vichiana dell'eterogenesi dei fini, l'elezione di Milioni si sia rivelata una mossa azzeccata?
Scritto da: Eeka | 01/03/2010 a 10:12
Bella lettura Eeka... :)
Anche io temo che alla fine il PD tenda la mano, anche se con la Bonino candidata...
Scritto da: Jubal | 01/03/2010 a 10:57
Come si legge nella lettera indirizzata a Napolitano da Alemanno (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Regionali-Quirinale-Spetta-a-sedi-giudiziarie-verifica-procedure-Media-rispettino-il-pluralismo_69493092.html)
"Come lei sa, a causa di una vicenda controversa, su cui sono stati presentati esposti alla Procura della Repubblica, interpretata in chiave puramente formalistica dalle autorita' preposte, vi e' il concreto rischio che la lista del Popolo della Liberta' non venga ammessa alle elezioni regionali del Lazio nella circoscrizione della provincia di Roma"
notare specialmente lo "interpretata in chiave puramente formalistica". Magnifico. Usero' lo stesso argomento se mi capitera' di essere in ritardo su un bando di concorso, o cheneso. Oh, hai visto mai che se gliela fanno passare possiamo usarla come precedente tutti quanti?
Scritto da: supermambanana | 01/03/2010 a 13:24
oh oh... guarda caso l'ineffabile Milioni appartiene al clan di Alemanno (ex Storace) contrapposto al clan dei finiani. Sono sempre più convinta che si tratti di un regolamento di conti tra fazioni di AN. Come sempre, l'interesse pubblico è la vittima di queste manovre.
Gettano fango, strillano al complotto, si presentano come vittime, chiamano a raccolta il popolo millantando un immaginario impedimento alla libera espressione della volontà degli elettori. Conclusioni: se vincono gli altri le elezioni sono prive di legittimità. Se vincono loro, sono i paladini della libertà.
Scritto da: Eeka | 01/03/2010 a 13:56
E' davvero sublime questo "in chiave puramente formalistica". Se dovessero far passare la lista del Pdl, dovremmo adottare tutti e tutte la stessa argomentazione davanti a OGNI nostra inadempienza: ritardi, scadenze non rispettate, multe per infrazioni lievi, trasgressioni di poco conto, pagamenti effettuati oltre i termini eccetera. Robe da matti.
Scritto da: luciano / idefix | 01/03/2010 a 16:10
Scrive Alessandro Sallusti sul Giornale:
Dicono che i carabinieri vadano in giro in due perché uno sa scrivere e l’altro sa leggere (falso ma divertente). Anche il Pdl, i suoi, li manda in giro sempre in due. Entrambi si presume abbiano i rudimenti della lingua scritta e parlata, viaggiano in coppia per un altro motivo: uno è ex di An e uno è ex di Forza Italia. Si marcano a vista perché è vero che il partito è unico ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. E a furia di marcarsi e controllarsi a vicenda i nostri eroi si incartano e dimenticano l’obiettivo. Questo è proprio quello che è successo a Roma dove, caso senza precedenti nella storia, il maggior partito del Paese, cioè il Pdl, rischia (al momento è una certezza) di non partecipare alle prossime elezioni regionali in quanto i due inviati speciali del potente Pdl sono arrivati fuori tempo massimo a consegnare le liste elettorali. O meglio, erano arrivati in tempo ma poi, mentre aspettavano il turno, sono usciti un attimo per motivi misteriosi e probabilmente indicibili.
I Gianni e Pinotto, o se preferite Stanlio e Ollio, che hanno fatto ricoprire di ridicolo l’uomo che dell’efficienza ha fatto la sua bandiera, tale Silvio Berlusconi, si chiamano Alfredo Milioni, caporale di Forza Italia, e Giorgio Polesi, sergente di An. Ma se il Pdl perderà le elezioni in Lazio non lo deve solo a loro ma anche ai rispettivi capi e mandanti che, come i due e i carabinieri, viaggiano ovviamente in coppia. Parliamo del coordinatore regionale Vincenzo Piso, deputato, area An, marcato a vista dal vice coordinatore Alfredo Pallone, Forza Italia, eurodeputato. E del capo cittadino Gianni Sammarco, deputato, Forza Italia affiancato dal controllore Luca Malcotti, An, consigliere comunale. Un vero trust di onorevoli cervelli, messo lì in rispetto a tutti i codici e cavilli dello statuto del Pdl che più che garantire gente giusta al posto giusto si occupa di garantire equilibri interni tra forzisti e aennini e relative correnti. Maledetto manuale Cencelli e belli i tempi in cui un gruppo di inesperti e disperati signori mise in piedi un partito con le armi della velocità e dell’efficienza. Lo chiamarono Forza Italia, gli snob lo ribattezzarono «partito di plastica» in segno dispregiativo. In effetti era leggero, inaffondabile, poco costoso.
Per questo vinse. Ora, i soloni del partito strutturato democratico e lottizzato, sono lì a urlare che l’esclusione della lista è un attacco alla democrazia, a elemosinare l’intervento di giudici e di Napolitano (ma non erano entrambi nemici?). Ma quale attacco, meglio sbaraccare quel mostro burocratico che si sta creando fino a che si è in tempo, fare un atto di umiltà e chiedere una grazia. Chissà mai che arrivi.
Scritto da: luciano / idefix | 01/03/2010 a 16:34
si però sallusti rimane un giornalista servo del padrone.
Scritto da: marcob | 01/03/2010 a 18:13
Una roba del genere succedeva a Homer Simpson: arrivava tardi nel pagare le tasse perchè si fermava al Crustyburger a farsi un panino. La realtà supera la fantasia...
Scritto da: yodosky | 01/03/2010 a 18:18
Non ho idea di chi sia. Ho riportato l'articolo solo per far vedere come lo stesso Giornale ridicolizzi il PdL romano/laziale e la disastrosa gestione della vicenda "presentazione liste".
Scritto da: luciano / idefix | 01/03/2010 a 18:19