Provate a legger la Bibbia: ne vale la pena.
Ricordando che leggerla nella Roma papalina era un reato penale fino al 20 settembre 1870, quando finalmente arrivarono i bersaglieri del Regno d'Italia e le prime Bibbie tradotte le portarono i valdesi.
Per la mia fede, la Bibbia è indispensabile come l'acqua: così mi avvicino ogni giorno alla sua parola.
E ieri ne ho ripreso ancora una volta la lettura sistematica e quotidiana.
Quando propongo ad altri lo stesso viaggio, suggerisco il medesimo itinerario: non da cima a fondo, cominciando dall'inzio e procedendo in ordine rigoroso, dal primo capitolo della Genesi fino al ventiduesimo della Rivelazione-Apocalisse. Perchè questo cammino lineare significherebbe il naufragio: ben presto, il viandante-lettore inesperto dovrebbe affrontare per giorni e giorni il paesaggio arido e obiettivamente noioso di libri come Numeri e Deuteronomio. Chi legge verrebbe assalito dallo sconforto, smarrendosi e lasciando perdere l'impresa.
Peccato: perchè più avanti, superati quei deserti legalistici, la Bibbia offre (anche a chi non è credente) paesaggi straordinari: la forza eversiva dei profeti Isaia e Geremia (non a caso mai letti nelle chiese cattoliche), il Qohelet/Ecclesiaste (aspra e corroborante meditazione laica sul senso della vita), il possente Giobbe (su cui da secoli e secoli si interrogano intellettuali e filosofi), il caldo erotismo del Cantico dei Cantici, l'irruzione di Gesù Cristo e dei Vangeli nella storia del'umanità, le profonde riflessioni di Paolo sul peccato che influenzano l'intero Occidente e prefigurano quelle di Freud sull'inconscio...
Riporto solo un esempio (i versetti 2-8 dal capitolo 3 del Qohelet/Ecclesiaste):
2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace
E basta prendere in mano, sfogliare e leggiucchiare a caso la Holy Bible di King James (la classica versione inglese) per capire quanta letteratura, musica, cinema anglo-americani siano intrisi di ritmo, metafore e linguaggio biblico.
Per leggerla tutta quanta in un anno, ecco il semplicissimo e utile "programmino": (http://www.laparola.net/letture.php).
Sempre in questo sito protestante:
http://www.laparola.net/mailing_list.php#letture
ci si può iscrivere alla mailing list per ricevere ogni giorno le quattro letture bibliche.
Una tratta dai libri "storici", una dagli "scritti", una dai "profeti", una dal "Nuovo Testamento"
E proprio quei versi dell'Ecclesiaste che tu riporti qui sono anche il testo di una magnifica canzone dei Byrds (quelli orignali con Dave Crosby, Jim McGuinn, Chris Hillmann e i fratelli Clark):
http://www.youtube.com/watch?v=EKHstR6ndus
tanto per fare un esempio
Scritto da: carloesse | 02/01/2010 a 10:04
Che bel filmato, con Crosby che sembra un fraticello e Chris Hillman e Michael Clark che sembrano due Brian Jones :-)
Scritto da: gcanc | 02/01/2010 a 12:16
Sì, proprio dei bei caschetti di capelli. Caterina Caselli di lì a poco se lo sarebbe messo in testa anche lei (ma questo poco ha a che fare con la Bibbia).
E fra' David non si era ancora fatto crescere i mustacchioni che lo avrebbero contraddistinto negli anni a venire.
Scritto da: carloesse | 02/01/2010 a 12:53
come preannunciato, ho pubblicato il tuo post su Eolo, ancora grazie e buon anno a te Tatjana e famiglia umana e pelosa
Scritto da: paola dei gatti | 02/01/2010 a 16:24
grazie del commento... che ho già trasformato in post!
Scritto da: paola dei gatti | 02/01/2010 a 17:44
questa mattina ascoltavo Paolo Ricca (ex rettore università valdese di roma)alla radio. I Valdesi hanno un modo accogliente di parlare della loro fede. Tu non fai eccezione
auguri, marina
Scritto da: marina | 03/01/2010 a 17:16
Cerco sempre di leggere ciò che scrive Ricca: è un uomo e un teologo di grande spessore.
Cerco di imparare qualcosina anche da lui. E dal suo modo (suo e di altri teologi protestanti) di NON aver la Verità in tasca.
Scritto da: luciano / idefix | 03/01/2010 a 19:08