Ecco il mio intervento al Convegno Internazionale “Identità, genere e dis-uguaglianze” dell'altro giorno.
L'autoironia e la scrittura come antidoto contro l'emarginazione - Tre minoranze: adolescenti, ebrei e protestanti
Il mio pastore valdese Enos Mannelli dice spesso: “Il Signore ci dia la fede, ma ci scampi e liberi dalle religioni”.
Un teologo protestante scrisse: “Io diffido delle fedi che non dubitano e sorridono di sé stesse”
E allora, vorrei cominciare con una barzelletta semi-blasfema che ho sentito raccontare in ambiente valdese.
Gesù sta predicando, quando una folla inferocita gli porta una giovane adultera che dev’esser lapidata. E gli uomini gli domandano di giudicarla anche lui.
Gesù si mette a scrivere qualcosa per terra, poi pronuncia le famose parole: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”
Dalla folla esce una donna che gli porge una grossa pietra dicendogli: “Ecco. Tu che sei senza peccato puoi tirarla”
Al che, Gesù sbotta: “Mamma! Ti ho sempre detto di startene a casa quando lavoro!”
Io ho la barba lunga e arruffata.
Pensate che non c’entra col tema del convegno?
Non c’entra però c’entra.
Vi racconto perchè: ho cominciato a farla crescere appena mi sono spuntati i primi peli post-adolescenziali. Diventavo rosso con imbarazzante facilità e la barbuzza mimetizzava la vergogna. Inoltre, la barbetta aumentava le possibilità di entrare al cinema dove proiettavano film vietati ai minori.
Adesso questi problemi non li ho più.
E allora perché continuo ad avere la barba?
Perché fa parte di me e la mattina, quando mi guardo allo specchio e vedo la barba tutta storta e spettinata, accade un piccolo miracolo: mi faccio ridere da solo.
E cominciare la giornata ridendo di me stesso, è un buon inizio.
Freud scrisse: L’umorismo non è rassegnato ma ribelle, il trionfo dell’io e del principio di piacere, che si afferma contro le avversità delle circostanze reali.
Ma per aver diritto di ridere degli altri e dell’intero mondo, dobbiamo prima di tutto guardarci in faccia e sorridere o sghignazzare di noi stessi e del nostro modo di essere.
Si può imparare?
E come?
E da chi?
Per secoli il popolo ebraico fu diffamato, perseguitato, disprezzato e massacrato. Eppure, gli ebrei hanno trovato la forza e l’intelligenza di ridere, prima di tutto di sé stessi.
Anche la Bibbia, a leggerla con attenzione, è ricca di humour.
Ricorderò solo un passo, tratto dalla Genesi (18, 22-32), quando Dio sta per annientare la città di Sodoma e Abramo interviene, contrattando con Dio.
Sentiamo le parole di Abramo: Davvero tu vuoi distruggere insieme il colpevole e l’innocente? Forse in quella città ci sono cinquanta innocenti. Davvero tu li vuoi far morire? Perché invece non perdoni quella città per amore di quei cinquanta?
Dio acconsente: se troverà i cinquanta, Sodoma sarà salva.
Ma Abramo insiste.
Proprio come se fosse in un mercato levantino ad abbassare il prezzo del peperoncino e della curcuma: Ecco, io oso parlare al Signore anche se sono soltanto un povero mortale. Può darsi che invece di cinquanta ve ne siano cinque di meno. E tu, per cinque di meno, distruggeresti tutta la città?
Ancora una volta, Dio accetta.
E di nuovo Abramo torna alla carica: Può darsi che ce ne siano solo quaranta.
Dio risponde: Io non la distruggerò per amore di quei quaranta.
Non citerò tutto l’episodio, ma Abramo va avanti, sempre al ribasso: trenta, poi venti, infine dieci innocenti.
Rispettosamente dice: Non offenderti, mio Signore...Insisto ancora, Signore… Non adirarti, Signore. Rispettosamente, molto rispettosamente, ma intanto tira la corda.
Come gli adolescenti con papà o mamma.
E’ un esempio, ma se ne possono raccontare a decine, di passi umoristici della Bibbia.
E un’antologia di libri o film sull’umorismo ebraico occuperebbe intere biblioteche e cineteche.
Forse, il popolo ebraico è sopravvissuto alla sua tragica storia anche grazie al senso del comico, ironia e autoironia.
E al proprio Libro.
Come i protestanti italiani, in particolare i valdesi.
Altra minoranza perseguitata per secoli: roghi, crociate e massacri.
Eppure siamo sopravvissuti.
Anche noi aggrappati a un Libro, la Bibbia, all’alfabetizzazione diffusa, alla scrittura. E alla nostra autoironia.
Recenti saggi come
Valdesi d’Italia - Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtùoppure
Perchè non possiamo fare a meno di ridere... e meno che mai della religione
o ancora siti web quali
Il peccato
ridono soprattutto di noi valdesi.
E come insegna lo scrittore israeliano Amos Oz, l’autoironia è il peggior nemico del fanatismo.
Io penso che l’autoironia nasca dall'incrocio di varie esigenze:
raccontare sè stessi (“mi metto in scena o sulla carta per descrivermi e capirmi meglio”),
difesa ("se io sono capace di ridere di me, non mi turba o comunque mi turba di meno che lo faccia anche tu"),
esorcizzare i problemi ("se ci rido su, mi fa meno male o meno paura"),
voglia di condividere il piacere ("se io e te ridiamo insieme di me, abbiamo qualcosa di piacevole in comune").
Vi è un altro gruppo di persone che vive una condizione difficile: persone che bene o male sopravvivono, ma senza possedere né ironia né autoironia.
E nemmeno un Libro a cui abbeverarsi.
Anche se poi consumano Harry Potter, Twilight o il polistirolo di Federico Moccia.
Sono la minoranza degli adolescenti.
Anni fa, venne chiesto a ventimila ragazzine e ragazzini: quando ti guardi allo specchio, cosa vedi?
La maggioranza diede una risposta che deve far riflettere.
Dissero: vedo un mostro.
Non so per voi, ma per me era un’età difficile: il mio corpo si trasformava e quei cambiamenti non li capivo. Ero confuso: un tumulto di vergogne e imbarazzi, desideri e paure.
Anche adesso, a volte, mi capita di sentirmi così.
Ma sono adulto e ho scoperto alcuni antidoti.
Antidoti che da ragazzino ignoravo.
Appunto: la fede e la scrittura.
Soprattutto l’autoironia, sguardo che ride di me e delle mie contraddizioni: un talismano prezioso.
Ma di solito gli adolescenti non l’hanno ancora trovato. E forse addirittura ignorano che esista.
Come aiutarli a entrarne in possesso?
Non ho la risposta magica in tasca.
Però provo a darne una. Anche se non certo magica.
Io scrivo romanzi per adolescenti e, secondo me, nei libri per ragazzi non si deve ridere degli adolescenti, bensì con gli adolescenti.
Il mio protagonista è il tredicenne Michele Crismani, che scrive in prima persona, come io narrante.
Quando scrivo le storie con lui, faccio buio nella mia mente e lascio che sia lui, Michele, a raccontare.
Con lui, cerco di guardare il mondo con gli occhi di un adolescente.
Il critico Roberto Denti ha definito Michele Crismani “un adolescente con diritto di mugugno”.
E’ una definizione che mi lusinga: spero che Michele faccia ridere gli adolescenti perché si riconoscono in lui e nel suo sguardo sul mondo, uno sguardo criticone e confuso.
Credo sia ingiusto sbeffeggiare i ragazzini sentendosi superiori.
Così come credo sia ancor più ingiusto fingere di compiacerli per conquistarne la benevolenza.
Raccontando le storie di Michele, tento di offrire agli adolescenti un personaggio in cui possano riconoscersi. Uno specchio in cui guardare sé stessi. Sbirciando i propri difetti e i propri limiti, ma anche le proprie qualità.
E se ridono insieme a Michele per le sue fissazioni, i suoi impacci e i suoi slanci, le sue pigrizie e vergogne, le sue bugie e megalomanie, insomma per la sua vita, forse possono trovare lo slancio per ridere anche di sé stessi, dei propri impacci slanci pigrizie vergogne bugie megalomanie.
E pian piano imparare acquistare fiducia e senso critico.
Avevamo lasciato Abramo che si ferma a dieci innocenti.
Ma Dio non trova nemmeno quelli e così distrugge l’intera Sodoma, dopo aver permesso a Lot, sua moglie e le loro due figlie, di salvarsi.
Mi faccio spesso una domanda, non so se più teologica, filosofica o umoristica:
nella trattativa con Dio, Abramo fin dove poteva arrivare?
Vi saluto con la Beatitudine che preferisco.
E’ tratta dal Vangelo di Luca (6,21) e prefigura una splendida Vita Eterna:
“Beati voi, che ora piangete, perché riderete”
Intervento molto bello. Complimenti.
Come ha reagito l'uditorio?
Scritto da: Dario Predonzan | 08/01/2010 a 00:02
Mi auguro che un giorno tutti i fanatici e talebani vari (anche loro hanno una lunga barba, ma forse non si guardano allo specchio appena svegli) religiosi e politici, di qualsiasi credo o ideologia, vengano seppelliti da un'enorme e fragorosa risata.
Scritto da: carloesse | 08/01/2010 a 00:23
Oh risveglio beato!
Una bella nevicata, inutili sgommate per tirar fuori l'invisa Fiat 600, Azzurra, targata DC e infine due regali: la telefonata con cui dalla segreteria mi comunicano che la scuola è chiusa
... e il testo del tuo intervento, Luciano.
Bravò.
Nel frattempo mi sono venuti anche in mente: per l'umorismo ebraico, "Un train de vie" e, sul potere smitizzante e spiazzante del riso,"Il nome della rosa" e uno dei saggi del Diario minimo di Eco.
"Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire" (Eco)
Scritto da: ilva | 08/01/2010 a 09:21
I presenti erano una cinquantina. Direi che si sono abbastanza divertiti: le altre relazioni erano tutte più serie e "accademiche", alcune molto molto interessanti ma (appunto) più professorali.
Io ho fatto un po' quello che Maurizio Costanzo definisce "il cazzaro", cioè colui che (in un consesso serioso) alleggerisce.
Scritto da: luciano / idefix | 08/01/2010 a 09:42
Ottima scelta. Spesso l'andare controcorrente nei toni e/o nei temi paga.
Scritto da: ilva | 08/01/2010 a 09:48
Bell'intervento. Soprattutto, una cosa veramente essenziale: l'autoironia come antidoto al fanatismo. Purtroppo mi sembra che al mondo ci sia sempre meno autoironia e sempre più fanatismo.
Scritto da: tm65 | 08/01/2010 a 10:09
Come bene immagini ti sostengo al cento per cento in questo intervento sull'ironia. Per quanto riguarda la Bibbia c'è un altro passaggio che mi fa scompisciare: quando Mosè lancia le sue maledizioni, i sacerdoti del faraone riescono a ribattere a tutte, tranne a una: quella del male di pancia. Perchè? Perchè avevano troppo mal di pancia.
(ora non ricordo a memoria i particolari ma circa è così. Vi giuro che chi l'ha scritta, nel modo in cui l'ha scritta,era un gran burlone).
Per quanto riguarda Lot la moglie però muore perchè si volta e rimane di sale, mentre lui finisce su una montagna a copulare con le figlie. (cito Giobbe: finchè le figlie si scocciano e chiedono a Dio di far volare Lot a Lui: farne, quindi, un Lot volante).
Scritto da: yodosky | 08/01/2010 a 14:57
sei un grande "cazzaro" (lo uso nel senso in cui lo hai utilizzato tu). sei grande!
Scritto da: Giordano | 11/01/2010 a 16:00
Arrossisco.
Ma (come mi pare accennavo nell'intervento al convegno) sotto la barbona non si vede.
Scritto da: luciano / idefix | 11/01/2010 a 16:29
Wow! Si tratta di uno script jQuery fastidiosa , ero anche alla ricerca di questo, così ho capito bene ora da questo momento . Keep it up admin.
Scritto da: Seltelacina | 26/01/2012 a 13:43
Ho sempre trascorso la mia mezz'ora di leggere i post di questo sito ogni giorno insieme a una tazza di caffè .
Scritto da: accexkakmom | 13/02/2012 a 19:43
Ciao, grazie per tutti gli utenti , vorrei caricare video lezioni molti altri nei prossimi giorni , admin
Scritto da: jeux mahjong gratuit | 19/03/2012 a 07:18
Ciao a tutti, per i contenuti reali di ottimizzazione dei motori di ricerca sono veramente necessari , se è sufficiente copiare e incollare quindi non è possibile nei motori di ricerca .
Scritto da: Poelveobtailt | 25/03/2012 a 13:32
Wow, che una qualità che è! Come la maggior parte video clip di YouTube non hanno qualità piacevole , ma questa è veramente un video di qualità esigenti.
Scritto da: Poelveobtailt | 25/03/2012 a 16:57
Ciao a tutti , come è il tutto , penso che ognuno è sempre più da questa pagina web , e le vostre opinioni sono piacevoli per le persone nuove .
Scritto da: Poelveobtailt | 25/03/2012 a 22:48
Nessuno può rifiutare dalla qualità di questo video pubblicato su questo sito , bel lavoro , tenerlo per tutto il tempo .
Scritto da: Cheeninee | 09/04/2012 a 18:15