Leggo su Repubblica una notizia che mi fa incazzare fuori modo.
Shulim Vogelmann (che si autodefinisce editore e scrittore) racconta in lungo e in largo la vicenda a cui ha assistito:
un disabile privo di braccia e di biglietto perché impossibilitato a farlo in stazione vuol pagare alla controllora, non ha i 50 euro per pagare la "sovrattassa" di chi fa il biglietto a bordo e così (tra l'indignazione dei passeggeri) viene costretto a scendere dalla Polizia Ferroviaria.
Raggelante la controllora, ab/ominevole il capotreno, umani quelli della Polizia Ferroviaria che (chiamati dai due addetti di Trenitalia) almeno lo hanno trattato con un minimo di gentilezza.
Ma tutti i passeggeri non potevano far una colletta per scucire i 50 euro e pagar loro la "multa"?
Shilim Vogelmann, invece di scrivere questa sbrodolata autopubblicitaria su Repubblica, non faceva meglio a far PRIMA un gesto di solidarietà concreta avviando la colletta?
E solo POI denunciare all'opinione pubblica l'inqualificabile comportamento della controllora e del capotreno?
Chi non ha cacciato fuori i soldi non si è, di fatto, reso complice?
Aggiornamento del 31 dicembre 2009
Beh: oggi (il giorno dopo) dalla home page di Repubblica la storia è già sparita.
E i commenti sono stati bloccati alle di ieri sera, quando erano arrivati a quasi tremila.
Mi sa tanto che (fatte le verifiche) a Repubblica si sono accorti che il racconto di Shulim Vogelmann traballava.
Allora domando:
ma perchè mai queste indispensabili verifiche non le hanno fatte prima?
Ma perchè mai pubblicare in prima pagina 'sto tizio?
Che (gira e volta) si è fatto una gigantesca e gratuita pubblicità per il suo libro?
Leggo adesso che, sul proprio sito, Trenitalia comunica:
Vicenda disabile Bari: ricostruiti i fatti
Il viaggiatore non è mai stato fatto scendere dal treno. Il biglietto gli è stato acquistato a Foggia dal personale di bordo. Il Gruppo FS è da sempre attento e sensibile ai diritti dei diversamente abili
Roma, 30 dicembre 2009
Il Gruppo Ferrovie dello Stato, in base ai primi rilievi della propria indagine interna e sulla scorta di una nota pervenuta dalla Polizia di Stato sulla vicenda, ha ricostruito il viaggio in treno di un cliente disabile raccontato oggi dal quotidiano Repubblica.
La capotreno in servizio sull’Eurostar 9354 Bari – Roma di domenica 27 dicembre, durante le operazioni di controllo dei biglietti, tra le stazioni di Bari e Foggia, ha riscontrato che un viaggiatore, privo del braccio sinistro, e tuttavia in grado di comunicare verbalmente in modo corretto, risultava sprovvisto di biglietto, occupando il posto di un altro cliente con regolare prenotazione.
La capotreno ha quindi informato il viaggiatore delle regole di ammissione sul convoglio.
Considerata la particolare condizione del passeggero, risulterebbe che la Capotreno si sia ulteriormente attivata per consentire al cliente di proseguire il viaggio sullo stesso treno e senza alcuna sanzione.
Per questo la Capotreno è scesa durante la sosta a Foggia provvedendo a recarsi in biglietteria e acquistando il biglietto per conto del passeggero.
Ciò è confermato anche dalla nota della Polizia di Stato che riferisce: “il personale ... agendo con tatto ed umanità, ... ha convenuto di adoperarsi in prima persona per regolarizzare il viaggiatore stesso per il medesimo treno”.
La relazione della Polizia si chiude precisando che “il disabile ha proseguito il suo viaggio a bordo dello stesso treno Eurostar 9354, in quanto la soluzione trovata dal personale di Trenitalia ha garantito, con indubbio buon senso, sia il diritto di assistenza e quello di mobilità del disabile, che la doverosa applicazione dei regolamenti ferroviari.”
Il cliente ha viaggiato così da Bari a Roma sullo stesso treno e senza alcun sovrapprezzo.
Questa ricostruzione dei fatti è confermata anche da alcuni viaggiatori presenti alla scena, che hanno inviato le loro testimonianze sul sito di www.repubblica.it
FS proseguirà nell’approfondimento dei fatti fino al chiarimento definitivo della vicenda.
La prima cosa che ho scritto stamattina, a commento dell'articolo, è stata proprio che avrei innanzitutto pagato il biglietto, se fossi stata presente e poi avrei immediatamente denunciato la cretina controllora alla polizia ferroviaria prima, e ai carabinieri dopo.
Questo episodio mi ha davvero disgustata, e in effetti, l'autore dell'articolo avrebbe davvero potuto fare di più per aiutare quel povero malcapitato, piuttosto che pensare di firmare l'articolo dicendo che è scrittore ed editore. Chi se ne frega?! Ha fatto davvero poco. Io avrei messo a ferro e fuoco l'intero treno.
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 14:48
Aggiungo anche che chi ha assistito alla scena senza alzare un dito (praticamente tutti i passeggeri) si è comportato peggio della cretina zelante che "faceva il suo dovere".
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 14:51
Ah, vedo che hai avuto la stessa idea. Il mio commento lo leggi di seguito al tuo.
Scritto da: gcanc | 30/12/2009 a 15:07
Se avesse pagato subito il biglietto, poi che storia raccontava?
Scritto da: offender | 30/12/2009 a 15:27
Giusta osservazione, Stefano.
Sai una cosa? Mi è venuta la voglia di scrivere una lettera di protesta a Moretti (quello delle FS) e compagnia bella. E pure a 'sto scrittore editore.
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 15:57
Io aspetterei di capire cosa è successo veramente
Scritto da: offender | 30/12/2009 a 16:04
A Vogelmann vorrei solo rivolgere qualche domanda. Alle FS vorrei chiedere di pubblicare nome e cognome della controllora e del capotreno e magari fare degli accertamenti. Ribadisco: se fossi stata presente, li avrei già denunciati.
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 16:13
ho letto anch'io l'articolo su hp di repubblica e sono rimasto perplesso.
in sostanza ci credo poco. shulim vogelman, unico eroe su un treno pieno di gente, che ci racconta un fatto, ma un po' di più ci racconta se stesso.
una controllora descritta come il prototipo della stronza.
un poliziotto che esclama " con questi qua...".
una moltitudine di gente indifferente.
è letteratura già nota.
se shulim è uno scrittore che cerca di mettersi in mostra, prima impari a scrivere.
questa almeno è la mia impressione, senza entrare nel fatto, che, se vero, non avrebbe bisogno di ulteriori commenti.
Scritto da: marcob | 30/12/2009 a 16:40
Non potendo contattare Vogelmann e le FS (sul loro sito non c'è una mail di contatto), ho scritto a Giuseppe Smorto di Repubblica:
"Gentile Direttore,
sono oramai centinaia i commenti, compreso il mio, all’articolo di Shulim Vogelmann pubblicato oggi su Repubblica che racconta l’orribile episodio di cui è stato protagonista e vittima un povero ragazzo handicappato.
Le scrivo per chiederLe di approfondire questa storia, far sapere ai lettori se c’è stata una denuncia da parte di qualcuno nei confronti di chi ha letteralmente insultato e maltrattato quel ragazzo. Le chiedo di insistere con le FS affinché si esprimano pubblicamente sull’accaduto e facciano sapere se i dirigenti intendono procedere nei confronti del personale coinvolto in questo episodio. Non si può ignorare questa gravissima vicenda tantomeno l’indignazione di tutti i commentatori di Repubblica.
Vorrei, inoltre, sapere perché lo stesso Vogelmann non ha personalmente pagato il biglietto al ragazzo handicappato; questa domanda se la pongono in molti e se fosse possibile vorrei rivolgerla direttamente all’autore dell’articolo, ma non so come contattarlo.
Sono certa che Repubblica, ancora una volta, non si tirerà indietro di fronte alla giusta e corretta informazione.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente,
Alessandra Alfano"
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 16:52
Nel frattempo Trenitalia ha detto la sua:
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/ragazzo-braccia/fs-scuse/fs-scuse.html
Scritto da: offender | 30/12/2009 a 17:33
Mi auguro che le FS facciano davvero ciò che hanno promesso, cioè controlli e verifiche. Ho i miei seri dubbi, comunque.
Un lettore si è precipitato a rettificare l'articolo, ma c'era poco da rettificare, perché Vogelmann ha scritto della cortesia che finalmente è stata usata nei confronti del disabile, cioè comprargli il biglietto. In ogni caso il ragazzo è stato fatto scendere, questa è la vergogna e l'insulto.
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 17:48
Io penso che Vogelmann abbia inventato il rock and roll.
Scritto da: offender | 30/12/2009 a 18:45
Stefano sei unico! Controlla la tua mailbox...
Scritto da: Alessandra | 30/12/2009 a 18:58
http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia/area_clienti/Avviso_ai_Viaggiatori.pdf
:
Garanzie per le persone a mobilità ridotta
Si considerano persone con disabilità o a mobilità ridotta quelle la cui mobilità sia ridotta, nell’uso del trasporto, a causa di
disabilità fisica o mentale o di altra disabilità, nonché per ragioni di età, e la cui condizione richieda un’attenzione
adeguata ed un adattamento del servizio per rispondere alle loro specifiche esigenze. Sono previste speciali garanzie
informative e specifici obblighi di assistenza da parte deidei gestori delle stazioni e delle imprese ferroviarie. Il servizio di
assistenza dovrà essere prenotato con 48 ore di anticipo."
Scritto da: P@ola | 30/12/2009 a 19:48
Io temo che il problema non riguardi le ferrovie dello stato. Se la si butta giù sulle ferrovie dello stato si teme di essere incornati con la retorica del regolamento applicato. Che ha una sua logica ferrea anche in processi ben più gravi di questo.
Non si può penalizzare nessuno per aver obbedito a una legge.
Invece c'è un problema dell'umano anteriore alla legge. L'incapacità dell'umano di discostarsi dalla legge. In questo senso in quanto essere umnana io rinnego qualsiasi appartenenza parentela vicinanza con la controllora, con il capotreno. Occazzo ma che ce voleva a di, vabbè faccio finta di non vedere ma la prossima volta faccia così? Checcazzo è successo a mia nonna anziana ahò mica hanno rischiato il licenziamento.
Anche secondo me gli altri dovevano pagare il biglietto - tuttavia, temo che sia intervenuto un complicato cortocircuito psicologico. O scappava fuori uno e si lanciava (io so il tipo che le fa ste cose - ma infatti passo per pazza) o se no la reazione era prevedibile. E' la logica dei gruppi.
In ogni caso - quante cose brutte dice questa storia sugli esseri umani.
Scritto da: zauberei | 30/12/2009 a 20:06
Quando anche io ho letto l'articolo, stamattina, mi sono girate le palle come una bestia (poi ho letto a seguire le storie del PD in puglia e la candidatura anti-vendola e con la rotazione scrotale quasi mi strozzavo. Di certo non voterò mai più PD; ma questa è un'altra storia).
Ora tra correttivi, smentite, autodifesa (e scuse)delle FFSS non ci capisco più una mazza. Non so a chi credere (certo fossi stato nei panni del narratore di questa storia avrei tirato fuori io i soldi del biglietto, con tanti affanculo allo zelo dei dipendenti ferroviari e alla loro del tutto casuale appartenenza al genere umano. Sempre che le cose siano andate proprio come narrate).
Scritto da: carloesse | 30/12/2009 a 20:21
Vedo che siamo tutti d'accordo. Brava Alessandra. Brava Zau.
Anch'io, se fossi stata presente, avrei detto la mia in culo a tutte le normative. Prima un minimo di sensibilità umana, poi caso mai l'applicazione della legge.
Se poi la controllora non fosse venuta a più miti consigli, avrei proposto una colletta; in culo questa volta alle dinamiche di gruppo in cui un "leader", un alieno che trova la forza e la voglia di fare ciò che gli detta la sua coscienza si trova. Come dimostrano tutti i commenti al post.
Questo Vogelmann che crede di farsi bello raccontando il deplorevole fatto, in fondo ci fa una ben misera figura.
Scritto da: ilva | 30/12/2009 a 22:23
Ps. Credo che di fronte alla controllora-robot, o meglio Kapò, mi sarei incazzata come una jena.
Scritto da: ilva | 30/12/2009 a 22:41
questo vogelmann alla fine fa, in ogni caso, la figura dello stronzo più grande di tutti.
sia che la cosa sia come l'ha scritta lui, il chè sembra essere sempre meno probabile.
sia che, come più facile che sia andata, gli eventi abbiano avuto uno svolgimento diverso,
come salta fuori da altre testimonianze, incluso quella delle ferrovie.
allora la notizia non è più una notizia, e l'indignazione, peraltro scontata, di un mucchio di lettori poteva essere risparmiata per altre occasioni.
stronzo vogelmann che ha voluto farsi bello e ancora più di lui il responsabile di repubblica on line che ha preso una lettera e senza controllare l'ha sbattuta in prima pagina.
dopo la storie dei giorni passati su moretti, sui panini e sui panni, non ci voleva altro.
bel giornalismo, ma da un quotidiano che ormai dedica metà del suo spazio a paris hilton a tette e culi non ci si può aspettare niente di meglio.
Scritto da: marcob | 30/12/2009 a 22:44
In questa vita noi, non siamo tutti eroi, cantava Ciampi.
Chissà cosa avrei fatto io, non so se avrei messo mani al portafogli (che non uso) per pagare il biglietto. Certamente non sarei stato zitto, avrei cercato di mediare, probabilmente avrei fatto leva sui sensi di colpa del controllore, ma in certe situazioni bisogna trovarcisi. Questa storia mette comunque tanta tristezza, perché non c'è un minimo di compassione (nel senso stretto del termine).
Scritto da: Jubal | 31/12/2009 a 01:07
Ho letto le rettifiche con la deposizione dei passeggeri.
In tal caso la mia dissociazione da conumanità va a quello stronzo che ha scritto l'articolo.
Scritto da: zauberei | 31/12/2009 a 08:40
Insomma, siamo unanimi.
Fossimo stati/e noi sul treno avremmo senza esitazione (lo dico con certezza perchè conosco me e voi):
1) protestato con la controllora dicendole che la situazione era assurda,
2) se le proteste fossero state inutili, avremmo tirato fuori i soldi per pagare la multa,
3) non avremmo fatto pesare al ragazzo il nostro gesto collettivo di solidarietà ma glielo avremmo donato come un semplice atto di umanità e di simpatia,
4) scesi dal treno, avremmo scritto telefonato segnalato denunciato l'accaduto a giornali blog siti e Trenitalia.
Ma con la nostra coscienza limpida: il nostro scopo principale era far sì che il ragazzo restasse sul treno.
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 10:53
Probabilmente con questo commento mi attirerò le ire di tutti e vabbè, ma davvero sono rimasta basita a sentire definire ''stronzo'' un tizio che ha denunciato un'ingiustizia. Ci si chiede perchè non ha pagato lui il biglietto. bella domanda. Poteva forse non avere abbastanza soldi? Poteva forse non essere, in effetti, compito suo? A vederla bene, infatti, pagare il biglietto al disabile sarebbe stata una sconfitta verso la prepotenza delle Fs: loro avrebbero ottenuto ciò che volevano, e nessuno avrebbe fatto nessuna riflessione sul fatto.
(a quanto ho letto io, poi, l'autore dell'articolo le rimostranze al capotreno le ha pure fatte).
E forse sarà che per mia esperienza personale più conosco gli uomini più amo il mio gatto, ma non me la sentirei di dire "Io al suo posto avrei fatto fuoco e fiamme bla bla bla", perchè tra il dire e il fare c'è di mezzo ''e il''.
Quello che mi sento di dire quindi è che:
1) Il tizio-autore ha fatto benissimo a denunciare il fatto (pubblicità o non pubblicità);
2) La questione non è pagare o non pagare il biglietto: è far capire che a volte anche chi deve obbedire agli ordini forse dovrebbe pensare di testa propria;
3) Prima di giudicare questo tizio come uno stronzo pensiamo un attimo a quante ingiustizie abbiamo sventato noi. Io non ho difficoltà a dirlo: troppo poche. E quasi sempre hanno avuto a che fare con animali e mai con uomini.
Scritto da: yodosky | 31/12/2009 a 11:03
Io parlo per me: nella vita mi sono trovato in situazioni analoghe. una volta (anni fa) mi pare anche in treno.
E cos'ho/abbiamo fatto, io e altre persone presenti?
Ho/abbiamo tirato fuori i soldi. E non perchè io e gli altri fossimo eroi o benefattori dell'umanità. Ma perchè (se non l'avessimo fatto) la vergogna ci sarebbe corsa dietro per avvelenarci le notti.
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 11:14
Va bene, ma mi pare assurdo dare contro a questo tizio perchè ha voluto denunciare e non pagare. Visti i risultati, la prossima volta che mi trovo in una situazione del genere e non ho 50 euro in tasca per pagare, col cavolo che denuncio il tutto. Per cosa? Per poi sentirmi dare addosso?
Si può essere d'accordo oppure no, ma ciò non toglie che il tizio non è stato ''stronzo'' a denunciare. Tanto è vero che ha sollevato un caso che forse porterà Fs a rivedere un sistema assurdo e ingiusto. Cosa che finora con tutte le buone azioni precedenti, (seppure meritevoli e a cui davvero rendo onore) non è mai accaduto.
Peraltro, sto aspettando di leggere Repubblica perchè pare che le cose non siano andate proprio come descritte dal tizio in questione... sospendo il giudizio in attesa di più informazioni...
Scritto da: yodosky | 31/12/2009 a 11:26
Beh: oggi (il giorno dopo) dalla home page di Repubblica la storia è già sparita.
Mi sa tanto che (fatte le verifiche) si sono accorti che traballava.
Allora domando:
perchè le verifiche non le hanno fatte prima? Perchè mai pubblicare in prima pagina 'sto tizio? Che (gira e volta) si è fatto una gigantesca pubblicità e gratuita per il suo libro?
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 11:58
yodosky,
il tizio è stronzo non perchè ha denunciato un fatto.
il tizio è stronzo perchè ha travisato un fatto per mettersi in mostra con una denuncia.
sempre che le cose siano andate come risulta dalle altre testimonianze.
il tizio è stronzo perchè descrive più se stesso del fatto.
è stronzo perchè vuol passare per eroe, quando anche dalla sua descrizione, non ha fatto niente di niente.
diceva qualcuno sopra che non è obbligatorio essere eroi. verissimo. ma non è nemmeno obbligatorio dover passare per tali.
io lì non c'ero e ovviamente ne so quanto te.
però se uno mi scrive un articolo che mi fa incazzare, poi scopro che quello che ha scritto non è vero, ma le cose sono andate in un modo da non fare incazzare nessuno, sono autorizzato a pensare che gli stronzi siano due: chi scrive e chi pubblica.
Scritto da: marcob | 31/12/2009 a 12:10
Marcob: sono completamente
d'accordo.
E più va avanti la vicenda e più Repubblica ci fa una inqualificabile figura di merda.
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 12:14
Dico: pubblicare 'sta cosa in prima pagina!!!
Ma prima si verifica. Ieri (quando ho scritto il post) davo per scontato che avessero controllato e ricontrollato e che avessero tutte le pezze d'appoggio. Invece davanti alle prime smentite di Trenitalia sono collassati come dilettanti allo sbaraglio.
Io ho diretto un giornale e non mi sarei MAI (dico MAI) sognato di fare una leggerezza simile.
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 12:18
Ho letto il nuovo articolo, quello che racconta le "smentite" degli altri passeggeri, o almeno di uno, a dire il vero. Le smentite delle FS sono da verificare tanto quanto il racconto di Vogelmann, a questo punto. Forse sarebbe il caso che lui venisse fuori e dicesse chiaro e tondo cosa ha visto e cosa è realmente successo.
Sarà che sono diffidente per natura, ma io credo che altri passeggeri, sentendosi punti sul vivo, abbiano dichiarato il contrario di quanto è accaduto, così come credo che Vogelmann abbia un po' romanzato il racconto.
Alla fine stiamo discutendo su una cosa che non si sa se sia vera o meno. Nella mia mail a Smorto di Repubblica ho chiesto di approfondire la questione, proprio perché ho avuto qualche dubbio fin dall'inizio, ma solo per il fatto che nessuno, soprattutto Vogelmann ha pagato il biglietto al disabile. E su questo vorrei di a Yodosky, il cui discorso è anche in parte condivisibile, che non pagare subito non è, a mio avviso, un voler mantenere il punto con i controllori delle FS e farne una questione di principio, perché personalmente di fronte alle questioni di principio me ne sbatto e rimedio ad un'evidente ingiustizia. Poi, fatto questo, procedo con le denuncie, se è il caso. E in quel caso si poteva fare: prima paghi il biglietto, poi chiami i carabinieri, fai fermare il treno e non lo fai ripartire finché i controllori non ti danno tutte le generalità affinché tu possa denunciarli. Insomma, la questione di principio la puoi rimandare di qualche minuto, se c'è un essere umano in difficoltà che va aiutato senza se e senza ma.
Scritto da: Alessandra | 31/12/2009 a 12:54
Ho fatto un po' di errori nello scrivere. Sorry...
Scritto da: Alessandra | 31/12/2009 a 12:56
Alessandra: ancora una volta ti mando un bacione. Perchè io e te avremmo fatto uguale.
Sappiamo entrambi che l'etica dei principi astratti vale quel che vale (a volte un tubo). Mentre conta assai di più l'etica della responsabilità e dei risultati concreti.
SULLA VICENDA: mi insospettisce tantissimo che Repubblica (giornale di solito combattivo) abbia mollato di botto, facendo sparire dalla home page ogni traccia della querelle. Probabilmente si sono accorti di averla combinata grossa.
Scritto da: luciano / idefix | 31/12/2009 a 12:59
Non è necessario essere eroi per difendere un poveretto in quelle condizioni. E' vile chi non lo fa.
Vorrei che ci fosse stato mio fratello in quel vagone. Se ne sarebbero viste delle belle.
Perchè lui dentro è come me (anzi peggio, o forse meglio dipende dai punti di vista): non interpone tempo tra l'indignazione e la reazione. D'aspetto, in compenso è "un armadio", con una faccia tutt'altro che da buono. E anche a livello verbale, non fa lo sconto a nessuno. Mi sa che la controllora Kapò se la sarebbe fatta sotto e, senza replicare, avrebbe tirato la manopola dell'allarme.
Treno fermo.
Finale in sospeso.
Scritto da: ilva | 31/12/2009 a 13:01
Zau, genialaccia delle migliori,
il tuo "complicato cortocircuito psicologico"
ha lasciato un segno dentro di me.
Brava e
AUGURI a TUTTE e TUTTI
Scritto da: P@ola | 31/12/2009 a 13:21
Luciano, ricambio con affetto, come sempre. E colgo l'occasione per augurare a te e a tutti un felicissimo e soprattutto sereno anno nuovo.
A me è capitato più di una volta di trovarmi in situazioni simili. Ho anche rischiato di di prenderle da un amnipolo di ragazzini criminali, proprio in treno, perché istintivamente mi sono presa la briga di difendere un paio di ragazzine che venivano molestate sia verbalmente che fisicamente. Quasi contemporaneamente a me, si è alzata un'altra "combattente" e per fortuna ce la siamo cavata. L'unione fa la forza, come si suol dire. Sarei stata pronta anche a beccarmi le mazzate. Si, sono impulsiva, ma di fronte a certe cose non posso non reagire.
Scritto da: Alessandra | 31/12/2009 a 13:35
E giusto per dirne un'altra, quando ho subito un tentativo di furto in treno, nessuno ha alzato un dito per aiutarmi. Ero io contro tre bastardi, tutti alti e grossi. E il treno era affollato.
Anche in quel caso me la sono cavata, ma solo per fortuna, evidentemente.
Scritto da: Alessandra | 31/12/2009 a 13:39
Martin Luther King diceva:
"La cosa peggiore non è la violenza
degli uomini malvagi
ma il silenzio degli uomini onesti".
Scritto da: luciano / idefix | 01/01/2010 a 11:04
Uaaa!!! Ho letto oggi l'aggiornamento dopo averlo cercato ieri inutilmente sul sito di Repubblica (si guardavano bene dal metterlo in chiaro)... Spero che il tizio che ha scritto la lettera sia uno scrittore fantasy e non uno storico.... :D
Scritto da: yodosky | 01/01/2010 a 16:09
Che figuraccia, Repubblica.
Scritto da: luciano / idefix | 01/01/2010 a 16:38
Repubblica dovrebbe essere meno frettolosa, superficiale (mi riferisco ad articoli che promettono tanto nel titolo e poi non dicono nulla) ed approssimativa in parecchie cose. Recentemente ho riscontrato in un articolo non solo anaculuti assurdi ma veri e propri errori di sintassi. Firma : Orazio La Rocca. Credevo di trovarmi di fronte all'ennesimo giornalista "CEPU" e invece ho scoperto che si tratta di un vaticanista con pluridecennale esperienza in materia.
Scritto da: ilva | 01/01/2010 a 20:37
Quando ho letto la notizia ho mandato al signor Zucconi, tramite una e-mail, un messaggio che volevo far recapitare all'autore testimone del fatto. Dicevo che io al posto suo avrei messo mano alla mia tasca e se non avessi potuto avrei organizzato una colletta. Non ho avuto nessun accenno o risposta. Sono rimasto sconcertato! Ma oggi, leggendo tutte queste proteste, mi sono convinto che forse posso ancora sperare che il mondo migliori. Non per me, (non sono più giovane), ma per voialtri che venite dopo di me.
Scritto da: Felice | 05/03/2010 a 18:19
Caro Felice, SE un fatto analogo fosse accaduto davanti a me, avrei tirato fuori i soldi di tasca mia o comunque avrei avviato una colletta tra gli altri passaggeri.
Però pare che la vicenda descritta su Repubblica NON sia andata come descritta da Shulim Vogelmann.
Ciò non toglie che il mondo e l'Itaolia siano purtroppo pieni zeppi di orride storiacce vere.
Un salutone cordialissimo
Scritto da: luciano / idefix | 05/03/2010 a 18:40