Mi scrive il mio amico ex-ferroviere Gianni Ursini:
Tanti e tanti anni fa quando le Ferrovie Italiane erano ancora statali, se arrivava un'ondata di gelo e tutte le strade erano bloccate dal ghiaccio, il mezzo più sicuro per viaggiare era il treno. Adesso, quando c'è ghiaccio, i treni si bloccano per primi. Domenica mattina dovevo recarmi a Gorizia per ragioni personali, ma ho trovato la stazione di Trieste Centrale in pieno caos.
Treni in arrivo e in partenza annunciati con parecchie ore di ritardo, soprattutto gli Eurostar e i Frecciarossa. Convogli dei pendolari bloccati in linea. Altoparlanti con voci angosciate di impiegati piangenti che a nome della società Trenitalia si scusavano con i "clienti" annunciando a raffica soppressioni di treni. Vi lascio immaginare le reazioni della gente. Soprattutto quelli che aspettavano amici, parenti e conoscenti in arrivo da molto lontano. Il motivo? Secondo un comunicato di Trenitalia si tratta di un “singolare“ fenomeno che ha interessato le porte dei treni rimaste bloccate a causa del ghiaccio formato sulle guarnizioni per la bassa temperatura, per la neve e per il freddo vento di bora che ha impedito ai meccanismi di apertura di scattare.
Una cosa mai avvenuta (è stato riferito dalla direzione della stazione di Trieste Centrale) che ha impedito la circolazione in Friuli Venezia Giulia di 22 treni sui 59 circolanti ogni giorno. I treni, infatti, non possono partire se le porte non sono efficienti. Le cose non sono migliorate lunedì mattina. Un’altra valanga di treni in ritardo e soppressi. Una situazione che ha penalizzato soprattutto i pendolari.
Ma non ci avevano detto che le ferrovie privatizzate avrebbero dovuto funzionare meglio?
Certo che ai tempi dell'Austria di Cecco Beppe, quando le carrozze avevano le chiusure manuali queste cose non succedevano mai.
Il nonno diceva al nipotino: "Nini, tira la kluka kè se verzi la vrata" ("Ninetto, gira la maniglia per aprire la porta": libera traduzione dal dialetto triestino-carsolino antico) e tutto andava bene, anche con venti gradi sotto zero.
Da notare che le attuali carrozze con le porte bloccate sono quasi tutte di recente e recentissima fabbricazione, con le nuovissime porte che si chiudono da sole grazie a servomeccanismi automatici. Forse i progettisti hanno fatto qualche piccolo errore di calcolo e di valutazione, magari per risparmiare un po' sulla spesa e alla prima ondata di freddo più rigido del solito, è scoppiata la magagna.
E adesso chi pagherà? Nessuno, come al solito.
Certamente non il Ministro dei Trasporti.
E nemmeno il Super Direttore Mega-Galattico ing. Moretti.
Quelli là sono degli intoccabili. E non sarà nemmeno il caso di prendersela con i lavoratori della manutenzione, quasi tutti precari, immigrati migrati dipendenti da ditte private in sub-appalto. Tranquilli, non succederà niente. I viaggiatori se la prenderano in quel posto come al solito, e tutto continuerà come prima.
Intanto (come ha raccomandato il Capo di Trenitalia, Amministratore Delegato Mauro Moretti), se viaggiate in treno, ricordatevi di portarvi una coperta, due panini e una bottiglia di acqua minerale.
Gianni Ursini
Sono gli affari Baby!
Caro buon vecchio Marx quanto ti abbiamo dimenticato troppo in fretta, eravamo troppo veloci nella corsa all'oro.
E comunque quando c'era Lui i treni partivano in orario.
Scritto da: Jubal | 22/12/2009 a 10:02
D'altra parte Moretti dice "io devo far quadrare i conti, mica far andare necessariamente i treni!"...
Ma è così per tutto, ormai. Gli appetiti insaziabili degli azionisti, che mungono le società anche in tempi di crisi grazie a giovani manager tagliatori di teste e di palle che salgono e scendono dalle società come fossero tram, fa sì che il "cliente" sia in fondo considerato un accessorio delle attività finanziarie, e spesso un rompicoglioni...
Scritto da: luposelvatico | 22/12/2009 a 10:41
Io trovo intollerabile che gli utenti delle ferrovie siano diventati "clienti".
Gente come Moretti & C andrebbe mandata a obliterare (come dicono lor signori in quel loro abominevole linguaggio) i biglietti dei poveracci nei vagoni dei pendolari.
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2009 a 10:44
"Caro buon vecchio Marx quanto ti abbiamo dimenticato troppo in fretta"
Brrrrrrrrr
Scritto da: offender | 22/12/2009 a 11:48
In effetti, Offender, dal panorama mondiale sono quasi scomparse idee-guida come "ingiustizia, padroni, giustizia sociale, redistribuzione del reddito, uguaglianza, lotta di classe, lotta allo sfruttamento".
Però non è per nulla svanita (anzi!) la realtà che sta dietro queste parole.
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2009 a 12:00
Soprattutto la merce come soggetto è imperante...
Secondo me Marx sarebbe da studiare (i più avveduti già lo fanno) con molta attenzione in questo determinato periodo storico. Al netto di alcune cose certo...
Scritto da: Jubal | 22/12/2009 a 12:07
Io con questa "emergenza neve" ridicola, mi chiedo come facciano in Maine, Connecticut, Massachusetts, Svezia, Norvegia (va be', son 4 gatti), Finlandia.
Possibile che piove due giorni ed è "emergenza maltempo"? Nevica 30cm e tutto si blocca?
Nell'85 e 86 era nevicato ben di più e mi ricordo benissimo che andavo a scuola. Adesso chiudono tutto, non puliscono le strade, i treni non vanno.
Boh!
Scritto da: la.stefi | 22/12/2009 a 12:58
In Italia, basta che uno scorreggi a casa sua ed è subito "emergenza vento".
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2009 a 13:03
alcune cose:
nel maine quando cadono 30cm di neve le cose sono esattamente come a milano, con la semplice differenza che la gente non pretende di uscire comunque in auto come se niente fosse.
pulire le strade nelle città italiane, con due file di macchine parcheggiate ai lati non è la cosa più semplice del mondo.
quando nevica così, i treni sono sempre andati in tilt, magari non per le porte. quando ero all'università ricordo che i pendolari in quei giorni a lezione non li vedevi.
c'è però un però.
in gran bretagna una strada statale (denominata A) è a due corsie per senso di marcia col guard rail, mentre un'autostrada (M)a tre corsie o più per senso di marcia. ogni anno la rete stradale viene incrementata di un kilometraggio pari all'incremento italiano degli ultimi 20 anni.
nelle città inglesi non si parcheggia lungo le vie ma nei parcheggi (pay and display) che sono comodi e tanti.
in francia va ancora meglio.
quando parliamo del declino italiano parliamo anche di questo; infrastrutture che non ci sono. che tutti i governi promettono, ma poi ciccia.
poi ai giornali e alle tv piace molto uscire con uno
"scoop" del tipo: 30 cm di neve - traffico in tilt.
Scritto da: marcob | 22/12/2009 a 13:29
Infrastrutture??!!
What is?
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2009 a 13:40
Mettiamoci pure che nelle altre città molta gente non ha la macchina, mentre il milanese medio la usa pure per fare 2 km. I mezzi sono lenti anche a causa delle macchine.
Ci vorrebbero meno macchine e più mezzi, ma anche cambiare pesantemente la mentalità italiana.
Io abito vicino a una scuola media e quando escono i bambini il traffico "è in tilt" per l'alto numero di mamme macchinate. Andare a piedi o in bici è considerato da sfigati.
Scritto da: la.stefi | 22/12/2009 a 14:13
Jubal, Marx l'ho studiato a scuola come tutti. E credo di avere il diritto di una mia opinione sul suo pensiero.
Scritto da: offender | 22/12/2009 a 14:25
E' il caso di dire:
"Nevica, governo ladro".
O no?
Scritto da: ilva | 22/12/2009 a 15:09
In paesi dove la neve cade a quintali ogni santo inverno la gente è meglio preparata a vivere e sopravvivere. Marco faceva l'esempio degli Stati Uniti; per quanto ne so, visto che mia sorella ci vive e ci sono stata anch'io più volte, è difficile che i trasporti si blocchino del tutto. Certo, per gli americani che sono abituati a spostarsi con gli aerei, è un dramma quando gli aeroporti sono chiusi a causa di infinite nevicate. Per il resto, con molta cautela, si cammina ugualmente. In ogni caso loro hanno molti più mezzi spazzaneve e strade infinitamente più larghe e tenute perfettamente.
Come diceva l'amico di Luciano nel post, la cosa peggiore è che gli utenti delle ferrovie non verrano rimborsati di un solo centesimo per i ritardi e le cancellazioni dei treni, dunque chi pagherà, ancora una volta, saranno i cittadini. E pagheranno anche per gli errori di progettazione degli ingegneri (Marco non volermene, sono ignorante in materia, ma credo che con tutta la tecnologia a disposizione debba esistere per forza un sistema antigelo per i treni, o no?).
Eventi climatici straordinari, come questo freddo glaciale che ha investito tutta l'Europa, forse sono imprevedibili o forse no, ma il punto è che in Italia sono davvero pochissime le cose funzionanti e sono comunque cose pagate dai cittadini con le tasse.
Scritto da: Alessandra | 22/12/2009 a 15:39
Offender, non t'offender :) Certo la tua opinione è lecita, la mia era solo un'ulteriore difesa di un pensiero per troppo tempo bistrattato, viva le diversità! :)))
Scritto da: Jubal | 22/12/2009 a 16:07
Tranquillo Jubal, non mi sono offeso, e anche io dico "viva la diversità", anche se non riesco a fare a meno di stupirmi quando sento qualcuno sostenere le idee marxiste. In ogni caso mi succede la stessa cosa quando incontro un nostalgico del ventennio.
Scritto da: offender | 22/12/2009 a 16:38
alle,
non è che gli ingegneri, solo per il fatto di essere tali, non sbaglino mai.
ci sono però montagne di norme che ti aiutano nella progettazione, e che devi applicare. può essere che la norma preveda un range di temperature alle quali debbono lavorare le aperture delle porte che non comprendesse la situazione verificatasi.
anche la norma può non prevedere tutto o contenere un errore.
tant'è che vengono spesso revisionate.
non mi sembra possibile però, come diceva qualcuno sopra, che si sia voluto risparmiare qualcosa.
Scritto da: marcob | 22/12/2009 a 18:13
Booo? A sentire il Tg3 di oggi, e le lamentele per i voli ripetutamente annullati, mi chiedo se è normale che i cittadini pretendano di volare con aerei bloccati dal ghiaccio e con previsioni meteo che preannunciano rischi elevati.
Poi se un aereo cadesse per una bufera di neve (dio non voglia), già immagino il meschino ribaltamento del toni della polemica.
E' che i Tg ci si impacchiano, mentre dovrebbero fare informazione seria e magari passare qualche utile consiglio di veri esperti (non certo come Moretti Mauro ingegnere, tsè!) sul da farsi in queste situazioni che tutto sono meno che imprevedibili.
Poi, senza sminuire le responsabilità degli scansafatiche e degli incompetenti sempre più numerosi nel sistema Italia, quoto la.stefi per le assurde pretese degli italiani di cercare sempre colpevoli anche quando non ci sono, ma mai che pensassero neanche lontanamente di dover fare anche loro qualche sacrificio personale.
Scritto da: Irnerio | 22/12/2009 a 19:11
Marco, concordo. Nessuno è infallibile, ci mancherebbe.Però, i treni che viaggiano sulle tratte del nord Italia forse dovrbbero essere concepiti in modo diverso pur rispettando le norme. Nemmeno io credo che si sia voluto risparmiare sulla costruzione, ma converrai che la manutenzione è quasi inesistente, a cominciare dagli impianti di riscaldamento, per finire con la pulizia dei vagoni. Se poi aggiungi che Moretti invita i viaggiatori a portarsi coperte, panini ed acqua, il quadro è piuttosto chiaro.
Condivido anche il discorso di Irnerio. Quando si verificano situazioni per le quali non esistono responsabili, si va sempre in cerca di qualcuno con cui prendersela perché si fa troppa fatica a pensare ad un'alternativa o una soluzione.
Scritto da: Alessandra | 22/12/2009 a 21:53
Luciano perche' trovi intollerabile che gli utenti delle ferrovie siano diventati "clienti".
Cosa sono, banane? Se i managers di trenitalia fossero in gamba sarebbero in grado di offrire un servizio appetibile e molti utenti di auto/ aerei e corriere prenderebbero il treno. Io tra due giorni sono in Italia (inshallah !) e saro' ad Asti, citta' di mia moglie. Ogni giorno mi faro' 100 km per andare e tornare da Torino. Se i treni offrissero un servizio soddisfacente me ne starei comodo in un vagone invece di litigare con la radio sulla torino piacenza. Invece trenitalia considerano i passeggeri come bestie da soma e non ho voglia di stare seduto al freddo e su una poltrona lurida.
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 22/12/2009 a 22:45
Lo trovo intollerabile perchè non sono clienti di negozio ma CITTADINI UTENTI.
L'etimologia di "cliente" significa "ossequiare": i plebei dell'antica Roma diventava clienti di un patrizio per farsi proteggere da lui in cambio di favori.
Utente invece è chi, libero cittadino, utilizza un servizio.
Scritto da: luciano / idefix | 22/12/2009 a 23:16
Concordo con Irnerio e con Alessandra. Però, diciamocelo, non è che in Italia la neve sia un evento così eccezionale, no? Non saranno i due metri di Boston, ma dovremmo esserci abituati.
Eppure le cose peggiorano.
Nel mio comune non sono passati né a spargere il sale, né a spazzare la neve. Tutto è lasciato al caso o alla buona volontà dei singoli.
La gente, poi, non si vuole sbattere.
Stamattina ho spalato di fronte ai garage, l'uscita delle auto e il vialetto di ingresso. Un'ora.
Mi sono divertita, ma c'erano ben 4 signori uomini a casa in ferie che non hanno mosso un dito. Mio marito lavorava, ma quei 4 erano a casa a grattarsi la pancia.
Poi però sono i primi a lamentarsi se non si riesce ad uscire di casa!
Scritto da: la.stefi | 22/12/2009 a 23:36
Ah perdonami Luciano e' un po' che non prendo un treno in Italia, non sapevo fossero diventati gratuiti ...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 22/12/2009 a 23:38
Giorgio: era evidente che (nel mio commento) intendevo: il pubblico servizio delle Ferrovie si paga.
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2009 a 08:46
Lo so. Vedi Luciano, trovo il tuo commento dell'etimologia della parola cliente un po' forzato. Be' il problema forse piu' grave dell'Italia e' proprio il clienteralismo, ma questo poco c'entra con l'accezione 'commerciale' della parola. Se le ferrovie fossero gestite con una corretta visione commerciale, funzionerebbero bene, e genererebbero profitto. Avendo come linea guida di trattare bene il cliente. Non ci vedo nulla di male, anzi...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 23/12/2009 a 08:53
Al di là delle definizioni giuridiche, la questione è politica: un servizio pubblico (scuola, sanità, polizia, trasporti, acqua, luce, gas, energia elettrica) NON deve avere come SCOPO il profitto.
Bensì il bene dei citadini.
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2009 a 09:01
D'accordo, ma, soprattutto se esiste la concorrenza, lo scopo del profitto rende continuamente migliori i servizi e i prodotti. Pensa ai PC o alle automobili. Nei treni non c'e' molta concorrenza, d'accordo, ma se consideri i trasporti in generale, si. Come il mio esempio per le mie vacanza di Natale. Profitto non significa cost saving, almeno per i managers in gamba e lungimiranti !
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 23/12/2009 a 09:13
In alcuni settori cruciali (scuola, sanità, polizia, trasporti, acqua, luce, gas, energia elettrica) io sono radicalmente per il monopolio pubblico.
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2009 a 09:17
Concorrenza? In Italia??? ahaahahahaahahahahahah
Scritto da: Jubal | 23/12/2009 a 09:21
Ottima idea, cosi' si possono 'comprare' migliaia di voti arruolando migliaia di dipendenti statali. Aha allora sei per il clientaralismo ! Sei per caso un ex DC? ;)
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 23/12/2009 a 09:22
Mai stato DC, sono contrario al clientelarismo e per una pubblica amministrazione fiera ed efficiente al servizio dei cittadini.
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2009 a 09:32
Ah, ah, la risata di Jubal è contagiosa.
Da noi, a differenza dei paesi CIVILI, i servizi pubblici "cruciali" che passano in mano privata, salvo poche eccezioni, peggiorano sensibilmente invece di migliorare come vorrebbero farci credere; anche nei costi.
Es: qui da me il servizio idrico, quando era affidato al Comune era sicuro, efficiente e poco costoso. Poi per risparmiare è stato affidato a gestori privati, e infatti costa il doppio, la manutenzione è poca per non dire nulla e il servizio fa quasi schifo.
Ergo: Lucianus recte dixit.
VIVA L'ITALIA..., l'Italia dei polli da spennare...
Scritto da: Irnerio | 23/12/2009 a 10:47
Il Capo di Trenitalia Mauro Moretti ha chiesto: "I manager europei sono forse tutti coglioni?"
Dia lui la risposta.
Scritto da: luciano / idefix | 23/12/2009 a 10:57
Io presumo di sì, visto che non votano berluscaz.
Scritto da: Irnerio | 23/12/2009 a 11:44
Irnerio, il servizio idrico e' un monopolio e mi trovo d'accordo con Luciano sul fatto che debba essere un servizio statale. Energia elettrica, credo che una sana concorrenza faccia il bene del consumatore, in quanto sulo le centrali piu' economiche producono e i prezzi al KWh sono minori. Sempre che non si formi un cartello, come credo sia capitato in Italia ...
Scritto da: Giorgio Tedeschi | 23/12/2009 a 11:58
L'estate appena trscorsa, per far fronte ad un aumento imprevisto dei consumi idrici, l'ente privato che li gestisce, che si è mosso soltanto dopo ripetute segnalazioni di privati e dello stesso Comune, sai cosa ha fatto?
Ha rimesso in funzione un serbatoio di stoccaggio in disuso senza ripulirlo e senza togliere l'acqua putrida ferma dentro non so da quanto tempo.
Molti utenti, me compreso, hanno avuto più acqua, ma puzzolente e inutilizzabile perfino per il cesso!
INCREDIBILE!!!
Se fosse successo quando c'erano i fontanieri comunali, cosa impossibile dato che curavano solo il nostro piccolo orticello, il sindaco sarebbe finito in ospedale.
Ora l'azienda privata appaltatrice deve curare il servizio di almeno una decina di Comuni e i più piccoli sono trattati come delle comunità di rompicoglioni..., però pagano come gli altri.
Altro che cartello, questo è latrocinio istituzionalizzato.
Scritto da: Irnerio | 23/12/2009 a 12:29