Garantisco io.
Così rispose Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno, il 20 dicembre 2008, a Natalia Lombardo dell'Unità che gli chiedeva conto delle parole dei pentiti sul sottosegretario Nicola Cosentino.
S'è visto.
Sarebbe stata già firmata e sta per essere inoltrata alla Camera la richiesta di autorizzazione per l'esecuzione di una misura cautelare - non è stato possibile sapere se di detenzione in carcere, agli arresti domiciliari o di carattere interdittivo - nei confronti di Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia e coordinatore regionale del Pdl, quasi certo candidato presidente alla regione Campania, per concorso esterno in associazione camorristica.
La vicenda non è nuova: circa un anno fa, il sottosegretario fu tirato in ballo da alcuni pentiti del potente clan casertano dei casalesi, quello reso noto da Gomorra. La Procura della Repubblica di Napoli ha ribadito più volte che i magistrati vagliavano le dichiarazioni di Gaetano Vassallo, imprenditore che ammise, di fronte ai magistrati, di aver smaltito rifiuti tossici per conto della camorra e chiamò in causa il sottosegretario.
L'Espresso ne aveva parlato già nell'autunno del 2008.
La storia riemerse circa un mese fa, quando Gianfranco Fini, durante un incontro con i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi, dedicato alle Regionali di primavera 2010, espresse dubbi e pretese candidature trasparenti".
Anche se non aveva fatto un riferimento esplicito, tutti gli "addetti ai lavori" capirono benissimo a chi si riferiva..
"...ancora una volta, le oggettive interferenze tra indagini e politica si appalesano in modo conclamato".
questa è una frase di ghedini. anche se estrapolata, il suo significato è chiaro e non cambia se contestualizzata nel più lungo intervento che non riporto per non annoiare.
bene, ghedini, allora è chiaro: il potere giudiziario si deve fermare per far posto agli intrighi della politica. volete candidare un sospetto mafioso alla presidenza della regione campania, e per questo le indagini e la lotta alla mafia si debbono fermare.
prendiamo atto che un avvocato, che si taccia anche di essere un giurista, per interessi di bottega ragiona così.
che schifo.
Scritto da: marcob | 10/11/2009 a 12:01
L'avevo detto già tempo fa, proprio su questo blog: Cosentino è legato alla camorra.
Se da un lato si sbandierano ai quattro venti i successi della giustizia che ha assicurato alle patrie galere boss latitanti e pericolossissimi, dall'altro le radici profonde e marce di questo cancro chiamato camorra sono già alla ricerca di nuovi referenti politici per farne, come dice Saviano, "uomini loro", per assicurarsi che il loro potere resti intatto.
Cosa ci si doveva aspettare da un capo di governo come il nostro se non il solito "ghe pensi mi"? Il suo partito non è stato fondato da un mafioso? E' ovvio che il nano voglia garantire per Cosentino; Lui, oramai, è avvezzo agli accordi coi mafiosi e ha bisogno di un uomo fidato che mantenga i rapporti con la camorra.
Sono campana e napoletana e non avete idea di quanto tutto questo mi disgusti e mi deprima. Certa gente merita il patibolo.
Scritto da: Alessandra | 10/11/2009 a 12:17
I discorsi di Ghedini sono spaventosi. Dovrebbe essere ormai evidente a tutti un tragico problema per la democrazia italiana: il conflitto di interessi di queste decine di avvocati che diventano parlamentari solo per far leggi in favore dei propri clienti.
Scritto da: luciano / idefix | 10/11/2009 a 12:28