Questo post è lungo e insolito ma penso che il tema richieda la nostra attenzione: si tratta non solo dell’influenza suina, della relativa vaccinazione e del bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti, ma della salute in genere.
Come ben sa chi frequenta il blog mio e di Idefix, io non sono certo un esperto di medicina né di farmacologia. E dunque adesso non mi metterò a parlare a vanvera, cucendo alla bell'e meglio qualche notiziola orecchiata qua e là: lo troverei irresponsabile.
Preferisco dar la parola a un medico serio, di cui mi fido.
Poche parole per presentarvelo: è Filippo Ongaro,
ha un curriculum scientifico e accademico lungo alcune decine di pagine che vi risparmio (comunque potete trovarlo a http://www.ismerian.org/, l’istituto medico di cui è direttore). In sintesi, è stato medico degli astronauti per l'Agenzia Spaziale Europea, presso cui ha sviluppato metodi all’avanguardia mondiale per la prevenzione dell'invecchiamento, metodi usati anche dalla NASA e dall'Agenzia Spaziale Russa. Tralascio (le trovate sempre a quel link) tutte le altre lauree, benemerenze, docenze, competenze e pubblicazioni varie.
In più, Filippo è figlio del grande venesiàn Alberto Ongaro (uno dei migliori scrittori italiani, uomo che ho l’onore e la gioia di avere tra i miei amici e dei cui bellissimi libri ho spesso parlato sul blog).
Premesso questo, do finalmente la parola a Filippo Ongaro.
INFLUENZA SUINA E VACCINO: QUELLO CHE I GIORNALI E I TG NON DICONO...
Questo messaggio non vuole turbare nessuno ma vuole essere d'aiuto a quanti stanno cercando di informarsi prima di vaccinarsi contro l'influenza A. Un aiuto che diventa necessario vista la tendenza dei media a dare un'informazione poco obiettiva e incompleta. Questo è un problema generale che riguarda tutti i vaccini ma che nel caso dell'influenza A diventa ancora più grave.
Da quando il virus influenzale ha fatto la sua comparsa in Messico ad Aprile, siamo stati bombardati da commenti e considerazioni allarmanti sulla pericolosità di questo virus che però si è dimostrato molto meno pericoloso della normale influenza stagionale. La preparazione del vaccino contro l'H1N1 ha seguito un iter accelerato del tutto anomalo dettato da una teorica "necessità di fronteggiare l'emergenza". Su questa base, negli USA è stata addirittura concessa ai produttori la totale immunità giuridica rispetto ai danni alla salute che il vaccino potrebbe creare. I normali tempi di preparazione di un vaccino prevedono diversi anni di ricerca e sperimentazione: bisogna isolare il virus, studiarlo, riprodurlo in laboratorio, mutarlo per ottenere la versione depotenziata, produrre il prototipo di vaccino, testarlo sugli animali e infine sugli uomini. Nemmeno questi lunghi anni di sperimentazione sono in grado di annullare rischi ed effetti collaterali dei vaccini. I produttori del vaccino lo hanno prodotto in soli 4 mesi! E' improbabile che abbiano avuto il tempo per testarlo adeguatamente ed è possibile invece che abbiano impiegato immuno-adiuvanti come l'alluminio e lo squalene che, rendendo il vaccino più potente, permettono di prepararne con meno costi quantità superiori. L'alluminio è tristemente noto a chi si occupa di danni da vaccini in quanto connesso con patologie quali l'autismo. Lo squalene fu ritenuto responsabile della cosidetta "Sindrome della guerra del golfo" in 180.000 soldati (il 25% dei soldati vaccinati contro l'antrace), e collegato a malattie devastanti e autoimmuni come artrite, irritazioni e lesioni cutanee croniche, fatica cronica e fibromialgia, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, sclerosi multipla ecc.
Ci viene fatto notare che l'importanza di vaccinarsi sta nel cercare di diminuire le opportunità di ricombinazione del virus con altri sottotipi. Sul piano teorico però, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva. Inoltre l'influenza suina non è affatto nuova come ci stanno facendo credere. Nel 1976 il governo americano avviò una campagna di vaccinazione di massa contro l'influenza A sulla base di pochissimi casi accertati. Da allora oltre 4000 persone hanno fatto causa al governo per danni da vaccino. Anche in quel caso il vaccino era stato prodotto in fretta e furia.
Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità e a seguire tutta una serie di istituzioni che sono di fatto totalmente succubi alle pressioni delle grandi industrie farmaceutiche, hanno scatenato una vera e propria isteria collettiva su quella che è a tutti gli effetti una influenza minore. Esattamente lo stesso fenomeno era accaduto con aviaria, SARS, meningite. Invece di tutelarci dalle malattie e dagli obiettivi commerciali delle industrie, questi enti ci terrorizzano e spingono a compiere scelte sulla base della paura. L'OMS ha attribuito sorprendentemente il valore più alto di pericolosità a questa "pandemia", chiedendo agli stati membri di dotarsi di strumenti normativi adeguati ad imporre (se necessario) vaccinazioni obbligatorie e ogni altra forma di limitazione della libertà personale al fine di affrontare l'infezione. Nel frattempo, in concomitanza con l'inizio del "piano mondiale" di vaccinazione, si cominciano a registrare i primi effetti negativi del vaccino. In Svezia ci sono già 5 casi di morte imputabili alla somministrazione del vaccino, e ben 350 casi di complicanze ed effetti indesiderati. Questo solo per parlare degli effetti "a breve scadenza". Quelli a lunga scadenza, come sempre con i vaccini, saranno di difficile identificazione. La strategia è chiara: lavorare sulla paura, sul terrore antico della pandemia, della malattia infettiva che devasta e distrugge e contro cui solo il vaccino può proteggerci. Questa paura si traduce in vendite.
Appare sempre più evidente che la cosa da cui occorre difendersi maggiormente è invece questa informazione parziale, pilotata e non scientifica. La nuova medicina che si vede all'orizzonte ma che ancora fatica ad emergere proprio per il profondo condizionamento mediatico in cui viviamo, offre nuove soluzione più avanzate e fisiologiche anche per proteggersi dalle infezioni e migliorare il funzionamento del sistema immunitario. Non esiste solo vaccino o morte. Non esiste solo farmaco o sofferenza. Oggi possiamo scegliere mezzi nuovi per curarci e per mantenerci in salute. Ma il primo passo è essere consapevoli che la salute, il bene più prezioso che abbiamo, non appartiene nè allo stato, nè all'OMS, nè all'ASL. Appartiene a ciascuno di noi ed è nostro diritto e dovere decidere autonomamente e serenamente a chi affidarla e acquisire le informazioni più obiettive possibili per scegliere come comportarci.
QUELLO CHE DOVETE SAPERE PER PROTEGGERVI DALLE INFEZIONI
Ritengo utile spiegare come si può migliorare in modo fisiologico la funzionalità del sistema immunitario.
Il sistema immunitario è una delle componenti più complesse e sofisticate dell'organismo umano. Esso non è solo coinvolto nella protezione dagli agenti infettivi ma anche per esempio dai tumori. Ogni intervento troppo diretto su di esso è carico di rischi e pericoli. Questo è vero sia per le terapie immunosoppressive, usate quando il sistema immunitario è troppo attivo come nel caso delle malattie autoimmuni e infiammatorie, sia per le sostanze immunostimolanti come i vaccini. A volte questi interventi sono necessari ma il rischio è sempre quello di sovvertire un delicato equilibrio tra immunità specifica e aspecifica. Le vaccinazioni per esempio stimolano la risposta anticorpale contro uno specifico agente ma a scapito della capacità del sistema immunitario di reagire contro molte altri potenziali pericoli. Sarebbe come dimenticarsi di camminare per imparare ad andare in bicicletta!
Nel caso della vaccinazione contro l'influenza suina, con la teorica giustificazione di proteggerci nei confronti di rarissime complicanze di una malattia altrimenti banale, corriamo il rischio di indebolire il sistema immunitario che ci deve garantire protezione a lungo termine contro tumori, allergie, malattie autoimmuni e altre infezioni. Oltre a questo si aggiunge il rischio di un vaccino che contiene sostanze tossiche come alluminio e squalene. Forse è meglio lasciare perdere una pratica che offre più rischi che vantaggi e che, in un paese occidentale, non può che essere vista come un retaggio della medicina del secolo scorso.
La medicina del 21esimo secolo invece, personalizzata e impostata sulla genomica e la biologia molecolare, propone metodi più fisiologici e avanzati per ottimizzare la funzionalità del sistema immunitario. La parola d'ordine di questa nuova medicina non è più "uccidere" ma "riequilibrare".
Il primo e fondamentale passo per avere un sistema immunitario che funzioni in modo ottimale è quello di seguire uno stile di vita consono al nostro genoma e al nostro organismo. Questo stesso stile di vita ci proteggerà anche contro malattie cardiovascolari, diabete, obesità, Alzheimer, osteoporosi, tumori e altre malattie cronico-degenerative. La correzione dello stile di vita è così importante perchè di queste malattie ci ammaliamo proprio per il modo in cui viviamo. In USA le chiamano "lifestyle diseseas", malattie da stile di vita. I tre pilastri per correggere il nostro stile di vita sono: ottimizzare la nutrizione, ridurre lo stress e combattere la sedentarietà:
1. Ottimizzare la nutrizione: favorire carboidrati integrali (pasta, riso e pane integrali), evitare zuccheri e carboidrati bianchi, utilizzare grassi polinsaturi e monosaturi (omega 3 e olio d'oliva), mangiare noci e semi naturali, abbondare con la verdura, mangiare frutta e utilizzare proteine nobili come pesce, uova e carni bianche, evitare il latte e i derivati, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Stare più lontani possibili dai cibi industriali. Vista la povertà di nutrienti dei cibi di oggi tra gli integratori sono utili e sicuri i multi-vitaminici e gli omega 3 (attenzione però alla qualità dei prodotti).
2. Ridurre lo stress: inserire delle micropause in diversi momenti della giornata (bastano 2-3 minuti passati ad occhi chiusi distaccandosi da ciò che si sta facendo), correggere la respirazione (imparare la respirazione addominale), riflettere su obiettivi personali e gestione del tempo. Tutto questo dipende da come gestiamo la nostra attenzione, cosa che è assolutamente allenabile.
3. Combattere la sedentarietà: muoversi di più nella vita quotidiana (fare le scale, camminare al lavoro, ecc), svolgere 3-4 volte alla settimana attivitià fisica sia aerobica che con i pesi. L'esercizio migliore è quello di moderata intensità.
Per prevenire e curare infezioni, sempre sotto il controllo di un medico competente in materia, si possono usare composti naturali ma a dosaggi elevati. Tra questi segnaliamo:
- Vitamina C: fino a 1 grammo ogni 4-6 ore durante o dopo l'influenza.
- Probiotici: i fermenti lattici possono ridurre l'incidenza di infezioni aumentando l'attività del sistema immunitario a livello intestinale.
- Lattoferrina: è una frazione del siero del latte ed ha proprietà anti-virali, anti-tumorali e immunostimolanti.
- Estratti di bacca di sambuco: hanno proprietà anti-virali contro numerosi ceppi di influenza.
- Tè verde: ricco di catechine inibisce la crescita di batteri e virus e stimola il sistema immunitario.
- Aglio: contiene l'allicina che ha proprietà anti-micotiche, anti-batteriche e anti-virali.
- Beta-glucano: è uno zucchero derivato dalla parete cellulare di un fungo (Saccharomyces cerevisiae) con proprietà immuno-stimolanti.
- Shiitake: è una qualità di fungo che proviene dall'estremo Oriente e ha proprietà immuno-stimolante.
- Rodiola rosea: si tratta di un erba adattogenica simile al Ginseng ma più potente. Permette all'organismo di adattersi nel modo migliore agli stimoli esterni anche dal punto di vista immunitario.
Questi sono solo alcuni esempi di sostanze che hanno la capacità di ottimizzare il funzionamento del sistema immunitario. Voglio sottolineare che la più recente ricerca in ambito genomico e molecolare indica come una modulazione meno diretta e più naturale dei processi infiammatori ed immunitari sia molto efficace e sicura. In alcuni casi tradizione e nuove ricerche si fondono. Anche questa è una caratteristica della nuova medicina. La medicina del 21esimo secolo si basa su 4 pilastri (4P medicine):
- Predizione: la possibilità, usando strumenti avanzati di biologia molecolare e genomica, di studiare il rischio individuale di sviluppare una malattia molto prima che vi siano delle manifestazioni sintomatologiche e cliniche.
- Prevenzione: una volta individuati i rischi, può essere sviluppato un vero e proprio piano di prevenzione che comprenda nutrizione, nutraceutici, fitoterapici, farmaci, interventi psicologici e motori.
- Personalizzazione: ogni intervento è plasmato sulle caratteristiche individuali e non solo sul fare parte di una categoria di persone con sintomi simili come avviene oggi quando un medico fa una diagnosi clinica.
- Partecipazione: la nuova medicina si fonda su una partnership tra medico e paziente, un'intesa a lungo termine per la salvaguardia della salute in cui il paziente partecipa attivamente nelle scelte terapeutiche.
Dr. Filippo Ongaro
Direttore Sanitario
ISMERIAN-Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging
Molto interessante e istruttivo. Almeno lui ha il coraggio di dirlo. I suoi colleghi tengono la bocca chiusa, ma ugualmente non si vaccinano, se non in infima parte. Può darsi che anche lui abbia un interesse personale a diffondere questo tipo di informazione, ma sarà senz'altro inferiore e meno nefasto di quello che hanno le multinazionali del farmaco che tengono al guinzaglio l'OMS.
Scritto da: gcanc | 26/11/2009 a 23:36
Post lungo, risposta lunga...
Mah, con tutto il rispetto per il curriculum di questo medico e per gli ottimi consigli su come migliorare il nostro stato di salute (che ovviamente rende più difficile ammalarsi), alcune cose non mi convincono.
Innanzitutto i vaccini sono molto importanti anche nel XXI secolo: impediscono la circolazione dei patogeni (anche il banale morbillo è, potenzialmente, molto pericoloso) e creano quella "immunità di gregge" che protegge anche coloro i quali non possono assumerli.
Non sono d'accorodo nemmeno sulla "qualità" dell'influenza suina: è certamente un virus il più delle volte mite, ma il fatto stesso che gran parte della popolazione non sia mai stata esposta aumenta il rischio di complicanze (persino fatali). E' pur vero, comunque, che le case farmaceutiche hanno un grosso ritorno economico da questa pandemia e che i media stanno esagerando enormemente la percezione della gravità della situazione. Per quanto mi riguarda, credo che la vaccinazione in questo caso sia utile.
La presenza di forti adiuvanti nelle preparazioni commerciali è sicuramente legata alla rapidità con cui il vaccino è stato posto in commercio (comunque è solo una variante del vaccino per la stagionale, quindi non è vero che non è stato testato). Nello specifico, il vaccino monodose che si somministra attualmente non contiene alluminio; contiene invece squalene, una sostanza che pure il nostro corpo produce come precursore nella quotidiana sintesi del colesterolo endogeno . Che lo squalene sia tossico se somministrato per via intramuscolare non è chiaro, anche se pare non fosse nelle preparazioni di vaccini contro l'antrace che alcuni studi ritengono essere la causa della succitata "sindrome della guerra del golfo" (ma altri studi smentiscono pure questa associazione).
Tutto quel che ho scritto si trova facilmente con una ricerca su medline o in vari siti di monitoraggio dell'epidemia.
Poi, ognuno è libero di crederci o meno: l'importante è avere a disposizione la maggior quantità di informazioni corrette possibile.
Scritto da: Verrocchio | 27/11/2009 a 01:16
Grazie Luciano e grazie Filippo per questo post. Volevo aggiungere che in Francia, dove al momento vivo, la diffidenza verso la vaccinazione da parte degli stessi medici è fortissima. Inoltre, qualcuno ha fatto notare che tutta la vicenda, a livello governativo, è stata guidata dal Ministero dell'interno e nonda quello della Sanità, stranamente.
Scritto da: Marco | 27/11/2009 a 01:18
No io concordo con il post del dottor Ongaro. E' vero che abbiamo molti vaccini, ma esiste un discorso che si chiama bilancio costi benefici: di vaiolo si schiattava più spesso.
Detto ciò - ma l'è anche caruccio er dottor Ongaro figlio del venessiano Ongaro!
PPPP
:)
Scritto da: zauberei | 27/11/2009 a 07:11
Ho avvisato Filippo Ongaro della pubblicazione del post.
Scritto da: luciano / idefix | 27/11/2009 a 09:27
luciano non so che dire, esser daccordo o meno ha poca importanza per me, per come sono io avrei bisogno di molte piu' informazioni di quelle qui sopra. Ho visto commenti simili a quelli del Dr. Ongaro anche provenire da altre fonti, ma devo dire (e mi perdonerai se sembra una provocazione: non lo e') che le fonti sono spesso, come in questo caso, attribuibili ad esponenti di medicina alternativa, di "nuova medicina" come dice il testo. Di tutto rispetto mi affretto a sottolineare, cosi' come sottolineo il mio rispetto per la medicina alternativa, come la medicina 'funzionale' di cui, come mi par di capire, Dr. Ongaro sia un esponente. Tuttavia mi sentirei piu' appagata, soprattutto in quanto umile praticante di scienza, nel vedere gli stessi argomenti sviscerati anche da altre voci, in un dialogo scientifico e competente e aperto. Ad esempio sento epidemiologi che invece sostengono che l'affermazione "non e' stato testato a sufficienza" sia non totalmente giustificata, in quanto comunque il vaccino si basa fortemente su quello della influenza stagionale, che suppergiu' rispetta le stesse tempistiche. Quindi, boh, mi piacerebbe molto ascoltare un dibattito approfondito con pro e contro da tutti i punti di vista con cognizione di causa. E forse, se posso permettermi, questa si, una critica, con un po' meno retorica di quella che vedo nel testo di sopra, so che e' destinato al pubblico e non ad addetti ai lavori, ma a me interessano proprio i testi destinati agli addetti ai lavori, decurtati da fronzoli che menzionano allarmismo, bombardamenti di informazione e simili. Poi la decisione e' comunque lasciata all'individuo, perche' e' ovvio che la sicurezza 100% di un vaccino, che forse molti del pubblico pretenderebbero, non puo' esistere per la natura stessa delle cose.
Scritto da: supermambanana | 27/11/2009 a 10:30
A questo indirizzo si dovrebbe aprire con Powerpoint un interessante video Sull'"Affare Influenza":
http://wpop5.libero.it/cgi-bin/webmail.cgi/L%27affare_dell%27influenza_A.PPS?ID=IrHxKsDUklvc4RoHWrdRq1ZfBgVdAEvKTSrXh1n0cDPoK0v&Act_View=1&R_Folder=TWFpbCBkYSBzaXN0ZW1hcmU=&msgID=1963&Body=2&filename=L%27affare_dell%27influenza_A.PPS
Scritto da: Irnerio | 27/11/2009 a 12:41
No, non si apre perché non sono riuscito a scaricarlo dalla mia posta.
Proverò più tradi.
Scritto da: Irnerio | 27/11/2009 a 12:47
Anche io sono disposto a dare molto credito al Dott. Ongaro. Di fatto non mi sono vaccinato e non ho intenzione di farlo.
Di "anomalo" in questa malattia vedo solo il modo con cui è stata classificata "pandemia" e la messa a disposizione di quantità enormi di vaccini in tempo estremamente breve.
Scritto da: carloesse | 27/11/2009 a 12:57
Niente visione a tutto schermo del documento di cui accennavo, però si può vedere comunque al seguente
indirizzo di Youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=jiEi4g4uQtA
Interessante tesi sulle "bufale" influenza e affini.
Scritto da: Irnerio | 27/11/2009 a 13:12
Non ho mai fatto un vaccino per l'influenza stagionale e non mi sono nemmeno vaccinata per l'influenza H1N1. Dopo aver creato il panico, tutti si sono affrettati a dire che si tratta di un'influenza come tutte le altre.
Le osservazioni del dott. Ongaro mi convincono in larga parte ma credo che occorra specificare che sono indicazioni che valgono per le persone sane ed immunocompetenti.
In persone immunocompromesse o con gravi patologie di base forse il vaccino ha un senso.
Per il resto le indicazioni del dott. Ongaro sono estremamente sensate, soprattutto quando raccomanda ad organizzare la nostra vita quotidiana secondo ritmi sostenibili, imparando a riconoscere i propri tempi e le proprie priorità.
In effetti, uno delle illusioni dello stile di vita odierno è la convinzione di essere sempre efficienti al 100% e, in questo quadro, nemmeno una semplice influenza che tiene fermi per qualche giorno è accettabile. Meglio bombardarsi di inutili vaccini piuttosto che sopportare l'idea di dover stare fermi.
Perdonatemi se mi dilungo ancora, ma vorrei anche parlare della campagna di terrore. Si parla dell'influenza e delle complicanze come se fosse un'epidemia in grado di metter a rischio l'intera organizzazione sociale. Di malattie realmente gravi, che realmente sono un rischio per la salute pubblica e la cui diffusione è in aumento, tipo la TBC, chi ne parla?
Scritto da: Eeka | 27/11/2009 a 13:56
non credo che sia possibile assistere ad un dibattito approfondito con pro e contro da tutti i punti di vista. ci sono troppi interessi in campo. nel business dei vaccini, il terrorismo mediatico che convince le popolazioni sulla pandemia in corso è una fase fondamentale, e su questo non ci possono essere dubbi. per cui, quando il dottor ongaro eccede in fronzoli che menzionano allarmismi, non fa altro che rispondere con le medesime armi agli attacchi mediatici che già da tempo sono stati messi in gioco.
purtroppo un dibattito scientifico serio, su qualsiasi argomento, se mai è esistito, oggi risulta quantomeno arduo proprio per il condizionamento che dal mondo degli affari subiscono i così detti addetti ai lavori.
si può dibattere serenamente a livello scientifico ad esempio di nucleare si o no? si riesce forse sull'energia?
c'è sempre qualcuno che tira dalla parte che gli interessa, e se anche non ci fosse, si dovrebbe pensare che ci sia.
quello che vorrei che mi fosse spiegato meglio è il perchè la maggior parte degli addetti ai lavori, medici-farmacisti-paramedici ecc., non si vaccinano, anche se non mi risulta ancora alcun obiettore di coscienza nel praticarlo agli altri.
e anche perchè, inoltre, in oceania l'influenza sia arrivata in concomitanza con l'inverno e, in assenza di vaccino, non abbia provocato nessun danno diverso da quelli di una normale influenza stagionale, anzi meno.
poi vorrei avere spiegazioni sul fatto che il ministero italiano della salute, che tra l'altro non esiste, abbia sottoscritto un accordo con la casa produttrice che non prevede penali per gli eventuali ritardi di consegna e nemmeno per le eventuali mancate consegne, ma che prevede comunque il pagamento dell'intero importo pattuito.
io prevedo che, proprio in virtù del fatto che l'accordo sia stato sottoscritto, si parlerà sempre meno di pandemia e tutto andrà come per sars e aviaria.
ma già mi pare di leggere meno sui giornali di morti o ammalati.
per cui, i vaccini che sacconi e fazio hanno comprato, per quanto mi riguarda se li possono iniettare tutti loro, o anche berseli se preferiscono.
Scritto da: marcob | 27/11/2009 a 14:20
scrivo il mio commento prima ancora di leggere il tuo lungo post (poi semmai lascerò un altro commentino)...
su questa storia dell' influenza hanno fatto il modo che si dicesse tutto e il contrario di tutto e ci sono valenti medici che sostengono che non serva praticamente a un piffero il vaccino...
io mi sono fatto l' idea che si sia esagerato parecchio con l' allarmismo. in ogni caso è ridicolo in che modo i media ci hanno "informato"(?) sull' argomento...
bleah!
però w topo gigio! almeno qualcuno si laverà le mani un po' + spesso!...
Scritto da: Giordano | 27/11/2009 a 15:58
@Giordano: hai ragione, W Topo Gigio!
Scritto da: Eeka | 27/11/2009 a 16:33
Interessante.
Almeno qualcuno che nuota contro corrente.
Condivido!
Un saluto
Scritto da: Scipione | 27/11/2009 a 19:25
il fatto che i medici siano restii a vaccinarsi non e' di per se significativo, la cultura popolare e' piena di adagi su medici che non curano se stessi, preti che razzolano male, etc, e non sono casuali, la saggezza del popolo e' infinita. E' che il professionista e' sempre l'ultimo a mettere in pratica i suoi consigli, io lavoro con i computers dai primi anni 80 e due anni fa ho perso tutti i miei dati perche' non avevo mai fatto backup del mio disco, nonostante abbia sempre raccomandato la cosa convintissimamente a tutti quelli che me lo chiedevano. E ancora sono restia a farlo, lo faccio se mi ricordo, quando mi ricordo, mai sistematicamente, nonostante la batosta. Di medici ne conosco almeno 3, amici e parenti, che sull'onda dell'a-me-non-capita, hanno ignorato o sottovalutato quegli stessi sintomi che li avrebbero messi in allarme sui pazienti, e ci hanno rimesso la pelle. Uno per tutti un mio cugino, morto di infarto dopo che noi per mesi gli si diceva che i doloretti che sentiva forse andavano esaminati meglio. Ma vabe, sto divagando.
Scritto da: supermambanana | 27/11/2009 a 21:55
ah, ho visto il documento in power point. Ancora una volta il fatto che dati e informazioni decisamente importanti siano stati inframezzati a retorica spicciola mi infastidisce, sara' che sono diventata frugale ma chi dice in 10 parole cio' che si puo' dire in due mi trova su una diversa lunghezza d'onda.
Uno dei medici che conosco qui in UK, e che e' mio amico quindi mi fido in questo senso, non in quanto superesperto ma in quanto sono sicura non mi menta per protocolli o per faziosita', mi conferma che per ora clinicamente il virus e' stato abbastanza blando, ma anche che non sappiamo bene i meccanismi con cui possa diventare letale. E' vero che molti morti avevano patologie pregresse, ma e' anche vero che, ad esempio, la collega di una mia amica e' morta a 35 anni due settimane fa per la suina (noi continuiamo a chiamarla suina anche nei telegiornali) e non aveva nulla di nulla prima. Insomma, come avrete forse capito, la mia posizione e' di indecisione massima, non mi piace l'idea del vaccino e non credo lo faro' per me, ma ad esempio, il mio piccolino, ha 4 anni, e' asmatico, rientra nelle categorie a rischio, ha avuto un richiamo per il vaccino. Il medico mio amico mi dice anche che avrebbe vaccinato la famiglia (3 bimbi) solo che il virus l'ha preceduto e se la sono beccata tutti di gia', passandola con fastidio ma senza problemi. Al mio bambino hanno fissato lo slot mercoledi prossimo. Che cavolo faccio dunque?
Scritto da: supermambanana | 27/11/2009 a 22:13
Il mio medico di base, ottimo medico con due specializzazioni e per altro molto cauto in fatto di medicina alternativa non vuole che i suoi pazienti si vaccinino. Per diversi motivi, tutti afferenti a un modo tradizionalissimo di concepire il discorso scientifico: 1. il vaccino è stato testato poco 2. Il vaccino nella versione nostra è implementato con sostanze che potrebbero rivelarsi nocive sulla lunga durata, 3. (mi pare che per lui questa è l'argomentazione più importante) il vaccino è stato reso disponibile in Italia troppo in ritardo rispetto al momento opportuno di somministrazione. Entrerebbe in circolo dopo il picco e questo sarebbe più deleterio che altro.
Risultato: a casa mia nun se vaccina nessuno.
Scritto da: zauberei | 28/11/2009 a 09:18
" io lavoro con i computers dai primi anni 80 e due anni fa ho perso tutti i miei dati perche' non avevo mai fatto backup del mio disco"
Maddaiiiii! Supermambanana!
Scritto da: offender | 28/11/2009 a 12:13
Il post è molto interessante, ma nemmeno qui leggo una notizia molto importante che tutti (media, governi, medici) hanno volontariamente o involontariamente omesso: negli anni '70 c'è stata una pandemia di influenza suina, se non sbaglio nel '74 o '76. Molti di noi, probabilmente, sono già immuni. Io stessa l'ho presa il mese scorso, ma con sintomi un po' diversi, cioè senza dolori osteoarticolari e con febbere durata un solo giorno. Nel mio caso questo è successo perché, forse, il virus è mutato negli anni. La stessa cosa è successa a molti miei amici e parenti. E non si tratta, ve lo assicuro, di un'altra influenza, cioè la B, perché quella non è ancora arrivata.
Resta sempre da capire, in ogni caso, come comportarsi con persone affette da gravi patologie.
Proprio ieri, parlando con un mio amico medico, ho saputo che ci sono già casi di mutazione genetica del virus riscontrati in due persone. Alla luce di questo, sembra davvero inutile il vaccino.
Scritto da: Alessandra | 28/11/2009 a 13:05
Ciao , sono farmacista in farmacia e non mi vaccino.
Non solo per l'H1N1 , ma da sempre anche per l'influenza stagionale.
Concordo sulle osservazioni del dott.Ongaro su cosa sia la reale prevenzione : da anni svolgo nel mio lavoro un ruolo attivo per la modifica degli stili di vita che espongono la persona al rischio di ammalarsi. Pur rimanendo molto delusa dalla risposta della gente , che preferisce la medicalizzazione di ogni minimo disturbo , continuo in questa paziente operazione culturale , certa che ogni piccolo cambiamento porti grandissimi benefici sulla quantità di salute.
Sul tema dell'influenza suina vorrei aggiungere solo una considerazione che parte proprio dal vocabolo "suina".
I virus influenzali sono di origine umana , si sviluppano negli uccelli selvatici (Aviaria) , i suini hanno recettori per esserne vittime e al tempo stesso offrono loro la possibilità di moltiplicarsi , diffondersi e mutare. Questo avviene quasi totalmente in paesi come l'Asia , l'Africa , il Messico dove la situazione di povertà estrema e la promiscuità tra uomo e animale fanno esistere condizioni igieniche disastrose , con conseguente impossibilità di arginare le epidemie.
Forse sarebbe un "vaccino" efficace trovare risorse per queste situazioni , non vaccinare ragazzotti ventenni europei , già ben (troppo) nutriti.
Scritto da: Arti | 28/11/2009 a 14:03
offender, non infierire, che il coming out e' stato durissimo! non hai idea degli sfottimenti :-(
Scritto da: supermambanana | 28/11/2009 a 16:29
Salve a tutti. Qualche giorno fa è uscito un pezzo di Daria Bignardi su Vanity Fair sulla mia posizione su questo vaccino. Da lì è nato un dibattito sul suo blog. Per quelli interessati ad avere dei dettagli in più sul piano scientifico l'articolo e i miei post successivi sono visibili seguendo questo link (se volete leggere i vari post tenete presente che sono due pagine di commenti):
http://bignardi.style.it/331/influenza-a-il-vero-contagio-e-quello-della-cattiva-informazione
Scritto da: Filippo Ongaro | 28/11/2009 a 21:39
supermambanana, forse ti conviene adottare una soluzione automatizzata :-)
Scritto da: offender | 29/11/2009 a 01:05
Io sono poco propensa a fidarmi di tutti, sia dei medici, sia dei dietrologi che pensano che siano tutte invenzioni delle case farmaceutiche.
Però l'influenza A l'ho fatta, provata sulla mia pelle, e sono sopravvissuta.
Io personalmente ho avuto una tosse fortissima per due settimane, poi sono stata bene una settimana e poi mi sono ritrovata con febbre alta, raffreddore e tosse di nuovo per un'altra settimana.
Non sono nemmeno andata dal medico perché mi ero già informata e sapevo che, in assenza di sintomi strani o febbre troppo alta, non c'era niente di particolare da fare. Quindi ho preso il mio bel paracetamolo e ho bevuto molto. Sono stata sul divano e ho sudato, stando il meno coperta possibile. Tutto come una normale influenza, insomma.
Finita la febbre, sono passata dalla mia dottoressa per un altro motivo e nel frattempo mi ha visitata e ha detto che tutti i pazienti che le sono capitati hanno avuto un andamento simile: 4/5 gg di febbre alta, che poi va via. Doloretti (io non ne avevo), forte tosse.
Adesso sto bene, anche se ho ancora la voce un po' rauca.
Per rispondere a supermambanana: io il bambino a rischio lo vaccinerei. Probabilmente se fossi stata incinta di 4 mesi mi sarei vaccinata. Ma essendo sana, non vedo il motivo di farlo.
E' un'influenza normale, MA NON VANNO SOTTOVALUTATI eventuali sintomi come: difficoltà a respirare o febbre persistente oltre i 5 gg. Questo è quello che mi hanno detto.
Un mio conoscente, che non si è curato la febbre i primi giorni, è stato adesso ricoverato con polmonite: una complicazione dovuta al virus della suina.
Quindi, no panico, ma non fate gli eroi! State a casa a coccolarvi se state male!
Io erano anni e anni che non mi ammalavo e non m'è piaciuto per niente, ma sono ancora qui. :-P
Scritto da: la.stefi | 30/11/2009 a 15:06
Stavo leggendo i dati riportati dal ministero (http://www.ministerosalute.it/dettaglio/datiFocusNuovo.jsp?id=13&lang=it&area=influenzaA)
Dicono che si sono vaccinate al 22 novembre 494.915 persone, di cui 131.055 operatori sanitari e sociosanitari. Uno su quattro dei vaccinati quindi e' un operatore sanitario o sociosanitario.
Parlando di popolazioni, contando un forfettario di 50milioni, l'1% della popolazione si e' vaccinata. Il report del ministero dice che, degli operatori sanitari e sociosanitari, il 13% della popolazione si e' vaccinata.
Non credo proprio si possa affermare che gli operatori sanitari non si vaccinano, se dobbiamo credere a questi numeri.
Scritto da: supermambanana | 01/12/2009 a 13:43
In pratica, su dieci operatori socio-sanitari, nove hanno deciso di NON vaccinarsi.
Lo stesso Rapporto fa anche il numero dei morti in rapporto al totale di chi ha preso l'influenza A: lo 0,003 per cento.
Scritto da: luciano / idefix | 01/12/2009 a 14:05