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Lettura quotidiana della Bibbia

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04/11/2009

Commenti

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Commento assolutamente condivisibile, perchè ragionevole. Spero che trovi spazio adeguato, pur nell'orrido bailamme politico-mediatico scatenato dalla sentenza (con assoluta prevalenza finora, nei media, delle posizioni filo-vaticane e clerical-oltranziste).
Significative, in questo senso, anche le dichiarazioni del neosegretario PD...difficilmente distinguibili da quelle della destra "moderata".

Mi sento sempre più vicino ai valdesi e sempre più lontano dagli esponenti della politica italiana. Cito il Bersa da La Repubblica di oggi: "E' cauto il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto".
E' veramente fastidioso: da cittadin la mancanza di rispetto per i luoghi laici, da credente perché riduce il simbolo a patacca. Forse sarebbe meglio più pastori valdesi e meno segretari del PD.

"Penso che ... il buon senso FINISCE di essere vittima del diritto".

E anche la grammatica e sintassi, caro segretario, oltre alla laicità dello Stato, finiscono per essere vittime dell'opportunismo politico.
Del resto, si sa, il congiuntivo in Italia (specie in politica e nel giornalismo, o in quel che ne rimane), pare ormai una specie in via di estinzione.

Un sintomo non secondario del degrado civile che stiamo vivendo in Italia è rappresentato, credo, dall'immondo scempio che troppi - anche nella cosiddetta "classe dirigente" - fanno, impunemente, della lingua italiana.

Purtroppo (lo dico per l'ennesima volta) in Italia si considerano sinonimi le parole "cristiano" e "cattolico". E dunque sui media italioti SOLO i cattolici vengono chiamati a parlare a nome dei cristiani. E non basta: tra i cattolici solo gli appartenenti alle gerarchie vaticane.
In più, l'ignoranza regna sovrana anche tra i politici. Per dirne : il crocifisso è il simbolo di una parte dei cristiani (i cattolici). Diversamente, per noi protestanti il simbolo è la croce vuota che rappresenta la resurrezione di Gesù vittorioso sulla morte, messaggio di speranza per tutti gli uomini e le donne. Ma per moltissime persone che cristiani non sono, croce e crocifisso possono essere un simbolo brutto o atroce, che evoca oppressione. Ed è agghiacciante e pericoloso che tanti preti e politici e intellettuali occidentali non riescano a capirlo, che non gli entri nella zucca questo semplice concetto: nel bestemiato nome del Dio cristiano sono stati commessi (e si commettono...basti pensare ai criminali razzisti del Ku Klux Klan, ai bigotti mafiosi,, ai fanatici assassini antiabortisti americani, al Gott mitt uns nazista) orrendi misfatti. E allora è nella logica delle cose che una parte dell'umanità guardi con sospetto alla croce o al crocifisso.
E lo dico da cristiano.

Ha vinto Adel Smith.....complimenti a tutti coloro che non sanno cogliere la differenza tra laicita' e religiosita'mettendole sullo stesso piano e che non si rendono conto che l'imposizione a togliere e' peggiore di quella a lasciar stare. L'imbastardimento di ogni espressione di spiritualita'(le evidenti deviazioni e rimanipolazioni moderniste degli insegnamenti originari di un credo, ne e' chiaro esempio proprio la chiesa Valdese) e la generale incomprensione su temi ad essa legati ha portato ad inutili e ridicole disquisizioni sulla sensibilita' di chi proclama di vedere la sua vista disturbata dal simbolo e quindi la sua liberta' in qualche modo violata. Povero mondo!

Quelli del Ku Klux Klan sono protestanti però...
Non sempre protestante è sinonimo di tollerante. I valdesi rappresentano una lodevole eccezione

Paolo: lasciamo stare Adel Smith che non c'entra niente.
Provo a risponderti frase per frase.
1) Tu dici: "complimenti a tutti coloro che non sanno cogliere la differenza tra laicità e religiosità mettendole sullo stesso piano". Io non metto certo sullo stesso piano laicità e fede: si tratta di due questioni radicalmente diverse. Il problema è che le diverse fedi possono convivere solo in un quadro di rigorosa laicità, garanzia per tutti.
2) "non si rendono conto che l'imposizione a togliere è peggiore di quella a lasciar stare". Se non c'è nessun simbolo è come se ci fossero tutti quanti, perché ognuno può pregare il suo Dio senza bisogno di aver attaccato al muro il senso della sua fede.
3) "L'imbastardimento di ogni espressione di spiritualita'(le evidenti deviazioni e rimanipolazioni moderniste degli insegnamenti originari di un credo, ne e' chiaro esempio proprio la chiesa Valdese)"
Non capisco a cosa ti riferisci. Forse al fatto che, per i valdesi, la fede non nasce da una lettura fondamentalista della Bibbia? Dal fatto che per un cristiano conta più l'amore di Dio che non la norma scritta tremila anni fa? Che giustizia libertà uguaglianza rispetto perdono accoglienza speranza fiducia misericordia sono più importanti dei preti? Se la tua obiezione è questa, è la stessa accusa che venne fatta duemila anni fa a Gesù Cristo.
4) "la generale incomprensione su temi ad essa legati ha portato ad inutili e ridicole disquisizioni sulla sensibilita' di chi proclama di vedere la sua vista disturbata dal simbolo e quindi la sua liberta' in qualche modo violata. Povero mondo!" Forse ti ho già risposto con i punti 1), 2) e 3).
Aspetto, se ne hai tempo e voglia, le tue repliche.

Eeka: ci sono protestanti orripilanti. E ci sono anche valdesi antipaticissimi: pensa che alcuni fanno la zuppa valdese usando le pastiglie Valda col dolcificante.

Ma cosa c'entrano le pastiglie Valda con i valdesi? Cosa mi sfugge?

Vabe, senza star a fare la gara fra i cristiani piu' cristiani... La tesi del governo italiano che il crocifisso non e' un simbolo religioso ma tradizionale non e' sostenibile. Uno, perche' mi pare davvero infantile (uh, no, dai, ma mica intendevamo quello, e' Gesu', ma in realta' non lo e', non potete capire...), che mi pare un voler botte piena e moglie ubriaca, una volta che prendi una decisione devi andare fino in fondo con coerenza. Senno' torna allo stato teocratico e dillo apertamente. E due, perche' scusatemitanto da cattolica io mi incazzerei un tantino perche' mi state svalutando e banalizzando un simbolo che a me dovrebbe essere molto caro e prezioso, e mi meravigliano molto i commenti dalla santa sede che non colgono questa contraddizione (che se fossero coerenti dovrebbero dire, eh no cocchi, se per voi e' soltanto una cosa tradizionale, allora si che siamo ai livelli delle zucche di halloween, allora siamo noi a volerlo eliminare dalle scuole, diventa quasi blasfemia).

Zuppa con le pastiglie Valda? Non voglio sapere che si fumano...

E brava Maria Bonafede. Ce l'avesse un segretrio come lei il Pd!

La bona fede è quella in grado di distinguere ciò che è di Dio da ciò che è di Cesare.
Per una volta 'buon nome non mente'!

Se il crocifisso é simbolo della tradizione italiana, perchè accanto non ci appendiamo una bella pizza!!!!!!!!!!!!!!!

Domenica sera, ho visto l'irriverente "Religous" diretto da Larry Charles, su Sky. Provocatorio ed eccessivo, ma nella sostanza condivisibile.
Bersaglio principe: i cattolici!

Sempre più felice di dare, da ormai molti anni, il mio otto per mille alla Chiesa Valdese. Un caro saluto, Fabio P.s.: sul mio blog c'è un'appello per la messa in sicurezza del territorio di Capoterra in provincia di Cagliari, colpito nel 2008 da una terribile alluvione.

Gcanc: quella sul tipico piatto delle valli valdesi (la zuppa fatta con le pastiglie valda) è una battuta della mia amica Lalla.
In realtà in Piemonte (e ne sa qualcosa anche Ilva) si mangia da Dio (senza riferimenti...)

Infatti gli Dei, quando erano stufi dell'Olimpo, venivano in vacanza in Langa. Non lo sapevi, Luciano?

Lo immaginavo.

Sai che un minuto dopo avere scritto il commento l'ho pensato? Ma non sembrava una battuta. Poi, quando c'è di mezzo la religione si fanno le cose più strane :-)

Ciao, sono Paolo. E' da tempo che non scrivo sul blog di Luciano. In passato tenevo anche un blog che Luciano ha visitato qualche volta.
Ho letto, per caso, un commento che non condivido, firmato Paolo. Ovviamente, si tratta diun mio omonimo.

E speriamo che non arrivi pure il Paolo che scrive Lettere ai Romani, ai Filippesi, ai Corinzi, a Timoteo, agli Ebrei...

...se no, non ci raccapezziamo più su chi è chi.

Rispondo al commento di Luciano delle 15.22 di ieri.
Adel Smith centra eccome, da buon provocatore quale egli e' ha gettato il sasso nello stagno dando il via a discussioni assolutamente falsate e sterili ed su una presunta violenza alla sensibilita' di appartenenti alla religione musulmana di fronte al crocifisso.
Peccato che nel proclamarsi garante per tutti il laico non consulti i tutti. E' talmente evidente l'incoerenza di tale affermazione che mi meraviglio non te ne renda conto.
Togliere tutti per permetterli tutti nel privato? Il prossimo passo sara' quello, come gia' suggerito da qualcuno, di togliere la croce dalle chiese. Se si e' tolleranti si dovrebbe all'incontario dare spazio a tutti (un simbolo non danneggia alcuno) e non confinare nel privato come se ci si dovesse vergognarne.
Il laicismo sta cercando di imporre atteggiamenti nei confronti del sacro in nome di una liberta' e tolleranza che si dimentica di chiedere cosa ne pensano i milioni di cittadini che del sacro hanno un certo rispetto.
La mia non e' un'accusa ma una constatazione riferendomi al fatto che la chiesa valdese odierna e', nel suo modo di proporsi , anni luce da quelli che erano gli insegnamenti del suo fondatore. Sarebbe meglio che cambiasse nome.

Paolo: il ricorso alla Corte per i diritti umani di Strasburgo non l'ha mica fatto Adel Smith. Ripeto: in questa vicenda lui non c'entra nulla di nulla.
Vorrei ricordare un semplice fatto (ignorato da quasi tutti): l'esposizione del crocifisso nelle scuole italiane non è prevista nè dalla Costituzione nè da nessun'altra legge statale o regionale ma solo dal regolamento ministeriale sugli "arredi scolastici". Ribadisco la mia posizione di credente: se nella scuola pubblica non c'è nessun simbolo è come se ci fossero tutti quanti, perché così ognuno può pregare il suo Dio senza bisogno di aver attaccato al muro l'immagine della propria fede.
SUI VALDESI: Valdo (o Valdès) visse a Lione alla fine del Dodicesimo secolo. E' ovvio che il contesto storico, sociale, culturale, politico, economico, scientifico in cui egli lavorò e predicò era diverso da quello dei giorni nostri. Così come il contesto della Palestina in cui duemila anni fa visse Gesù Cristo era differente da quello odierno. Ed è ovvio che una chiesa, una comunità di fedeli, si trasformi, evolvendo il contenuto del proprio "messaggio". Ti faccio un esempio molto semplice: Paolo nella Lettera ai Colossesi (3,22) si rivolge agli schiavi invitandoli a obbedire ai padroni. (Comunque, al versetto 25, si scaglia contro chi commette ingiustizie...compresi i paddroni). Però, adesso, i cristiani in genere (eccettuati il KKK e altri razzisti e reazionari) trovano del tutto inaccettabile e contraria a Dio l'idea della schiavitù. Insomma: nel nome dello "spirito cristiano", noi cristiani del 2009 siamo CONTRO la "lettera paolina" che ho citato.

Luciano: mi sa che è rispuntato tepppista con uno pseudonimo. O no?
Ciao Tep!!!!!!!!!!!!

Sacro. Profano. L'esistenza è stata sezionata in due come un cadavere. Alto. Basso. Superiore. Inferiore.
La prima vittima è stata il nostro stesso corpo fisico - "la carne", si dice, come davanti al bancone del macellaio.

Ehm... A proposito delle lettere di San Paolo...

Dalla lettera di San Paolo ai Dentisti:
Carissimi...

GRANDISSIMO SUBHAGA !!!

SEI SEMPRE ILLUMINANTE.
CHISSA' CHE BOLLETTA ENEL!

Subhaga: bel witz.

@ EL_NINO e Luciano,
lusingato
(così sostengo anche l'iniziativa "parole da salvare"...).
P.S. (fuori tema, per condivisione libraria): sto apprezzando molto i recentissimi libri di Tabucchi e di Daniele Luttazzi.

Ho letto qualche estratto del Luttazzi e mi stuzzicava assai, così a cavallo tra satiraccia e saggistica.

Bello, perché limpido e sereno, il giudizio di Maria Bonafede. Un giudizio cristiano, aggiungo. Mentre sembrano non sapere nulla del Vangelo gli scalmanati che gridano contro la sentenza di Strasburgo (vedi LaRussa: "Possono morire, non lo leviamo!"). Tutti a far la gara per accreditarsi in Vaticano.

Quello sproloquio di La Russa è roba che il crocifisso doveva venir giù per dargli un paio di sculaccioni. Quelli che da piccolo a Ignazio, probabilmente, gli sono mancati. Oppure ne ebbe in eccesso. (E il risultato fu il medesmo)

Al di la del giudizio sulla questione: se ne sta facendo un caso ABNORME dimenticandosi dei veri problemi che attanagliano la scuola e il nostro Paese.
http://rozzoblog.myblog.it/

Per farsi un'idea delle cifre...

http://www.youtube.com/watch?v=ayxy4ieGmoQ

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