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06/11/2009

Commenti

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c'è da dire che ormai si sa tutto del libro di vespa, quindi non vale la pena di comprarlo! :-)

Io ho sentito di un tale che una volta ne ha comprati addirittura un paio al mercatino per usarli come spessori o contappesi per un suo vecchio mobile o qualcosa del genere, del resto non ne vedo altro uso utile.
Certo che averlo pubblicizzato su tutte le edizioni di ogni santo Tg e su ogni cavolo di quotidinao per un mese intero, per qualcuno c'è il rischio serio di trovarsene qualche copia in regalo per le prossime feste.

No.

No. Nessuno.
Gli unici giornalisti le cui inchieste ho letto sono Augias e Zavoli.
La foto è bellissima, dove l'hai pescata?

frequentando librerie come un fervente cattolico le chiese, confesso che ho visto parecchie persone ghermire, con ghigno felice, i libri di Vespa e ritornarsene a casa con l' aria soddisfatta di chi sa di aver fatto la cosa giusta.
Ma io vivo in provincia.

ci sarà senz'altro chi li compra e chi li legge.
una volta uscì un libro di emilio fede e, lo confesso, non l'ho comprato ma l'ho letto.
non ha aumentato di un nanomilligrammetro la mia cultura, così come non lo farebbe un libro di vespa.
ieri però mi sono voluto cavare la voglia di vedere chi è l'editore.
indovina un po'? mondadori, ergo berlusconi.
e vespa fa pubblicità tramite la rai ad un libro del concorrente della rai.
fa un programma di chiamiamolo approfondimento politico e spesso ha come ospite il suo editore.
sono comunista a pensare che ci sia un piccolo conflitto di interessi?

1) La foto l'ho trovata su Googler digitando "Bruno Vespa" e "libri").
2) Non ho mai visto nessuno acquistare un libro di Biondo Calabrone.

Io non ne conosco, personalmente. Ma so che molti lo comprano per regalarlo.

No. Assolutamente mai visti. Esistono?

Eppure vende: probabilmente li compra lui per regalarli ad amici e parenti con tanto di dedica. Chi li legge poi non si sa. Qualcuno (non ricordo neanche chi)me ne regalò uno una volta, anni fa, ma finì direttamente nel cassonetto (della carta). Uso alternativo: il caminetto per fare fuoco (come Rodolfo nella Boheme: "...aguzza l'ingegno: l'idea vaampi in fiamma...").

Sì che esistono.
Qui ad esempio in Liguria vanno a ruba.
L'Italia non è fatta solo di Milanesi Bocconiani ma di tante persone di mezza età che letteralmente pendono dalle labbra di Bruno Vespa.
Passate in qualche libreria e chiedete quante copie ne hanno vendute, così per sentire ...

Lalla è proprio la Lalla che dico io!?!
Se sì un CIAO, particolarmente caloroso.

Riguardo a Vespa zzzzzz...no, non conosco nessuno che abbia letto e/o comprato i suoi libri, neppure nella "deserta langarum".
L'anno scorso, in famiglia hanno minacciato (per scherzo) di regalarmene uno per Natale.
Ho risposto seria, che l'avrei usato (e fatto usare a tutti), come carta igienica(ammesso e non concesso che vada bene almeno per quell'utilizzo)

Certi libri vanno bene come fermaporta. Me ne hanno regalati due che non leggerò mai: una raccolta di articoli di Miriam Mafai e uno sui gusti musicali di Luca Sofri. Ma chi può comprarli?

Gcanc: non mescoliamo Bruno Vespa le sue trasmissioni le sue editorialate le sue comparsate le sue avvoltoiate con una giornalista e una donna seria come Miriam Mafai.

So che vende, ma penso che le persone che acquistano i libri di Vespa abbiano la stessa tipologia caratteriale di quelli che vedono le sue trasmissioni e che poi vogliono darsi l'immagine dell'intellettuale che qualche libro a casa ce l'ha. Io comunque non ne conosco, e me ne vanto...

Nessun paragone professionale, ma il libro è una pizza...

Quanto ai gusti musicali di Luca Sofri bisognerebbe vedere che gusti sono: magari a me potrebbe interessare (certamente più di qualsiasi sillaba di Bruno Vespa).

Gcanc: della Mafai (a parte gli articoli) avevo letto solo il libro su Riccardo Lombardi.
Ilva: sì, Lalla è proprio Lalla.

Vabbé, magari ho esagerato, adesso che lo riguardo sembra anche interessante come memoria storica, gli articoli dal 76 al 2006, ma Luca Sofri non si può leggere.

Sulla TV italiana e in particolare su Vespa:

"C’è di tutto e di più in quel circo grottesco che è la metafora dell’abiezione massmediale: negromantica ipnosi capace di ridurre ogni cosa a spettacolo e volgarità .
Nani, giganti, culturisti. Dilettanti allo sbaraglio. Transessuali, sosia di personaggi celebri, o semplicemente di se stessi. Maghi, ciarlatani, chirurgi plastici [...] Prestigiatori, preti spretati, nobildonne (o sedicenti tali) maestre di bon ton, cardinali, cartomanti, ex miss Italia in carriera, star, pornostar, attrici redente e novelle testimonial della fede ritrovata, scrittrici supportate dall’Opus Dei, contadine con le stimmate, miracolati. Cuochi, meteorologi e metereopatici, esperti militari con luccicanti mostrine, accompagnati dal sottofondo de "La cavalcata delle valchirie".
Il tutto miscelato in un’unica melassa, in una confusione di lingue da torre di Babele.

Regista dello show , che si svolgerà come da palinsesto in seconda serata”,
l’Innominato onnipresente, cortigiano e banalizzatore che, all’ombra della bizantina accortezza ai tempi dell'intervento sbandierata a oltranza, propina tesi preconfezionate. Compiacenti sempre al potere politico e/o ecclesiastico. Quello che, quando lo contraddicono, sbatte metaforicamente in faccia all’interlocutore quella Porta che almeno tre volte alla settimana apre con un servilismo da lacchè. Quello che segretamente forse ambiva alla carriera ecclesiastica, ma a cui, a giudicare da come si stropiccia ossessivamente una con l’altra le mani (se le sarà lavate ? se le sta lavando? o percepisce nel suo intimo di doversele lavare? ) meglio si addice il ruolo di Pilato, in uno di quei filmastri che la televisione ci propina in prossimità della Pasqua. "

Da "La cena di Trimalcione" di autore ignoto.

Lo yeti delle Langhe?

...e invece io ne conosco parecchi che i libri di Vespa li comprarono e li compreranno e ogni tanto li leggono anche.

E posso immaginare anche cosa ci cerchino dentro.

Un sesno di 'stare dalla parte giusta', quella della maggioranza (non politica o partitica) degli italiani.
Di questa storia infinita di un popolo senza identità poltica, ma che in compenso si identifica coi propri padroni.
Prima fu Andreotti, ora Berlusconi (che è riucito nell'improbo compito di farci rimpiangere il primo immortale).

Si tratta di ricercare quel gusto del 'dietro le quinte' del potere, il brivido di (illudersi di) conoscere i retroscena, spiare dal buco della serratura l'intimità dei potenti.
Ridurli ad una dimensione più umana e vicina per appropiarsene come modelli, per credere (finalmnete) di comprenderne le logiche e potersi dientificare.
Che tutto andrà bene.
Che tutto è come è sempre stato.
Che tutti sono alla fine piuttosto uguali e possiamo crederci alla fine arguti e manovrieri complici e maggiordomi come il cerimoniere Vespa, che tutto riduce al ben-pensiero di massa ed all'ossequio al potente di turno, con l'aria saputa e compiacente ... che tanto è solo un gioco di cui conosciamo le regole e le maschere.

Così chiudono il tomo brossurato, cartonato, da 25 euri, con un sorriso soddisfatto, scendono in pasticceria a comprare i cannolicchi da agganciare al mignolo per portarli a pranzo la domenica e si sintonizzano su tutto il calcio minuto per minuto per rilassarsi finalmente e non pensare, visto che hanno già capito tutto...

Io vado in libreria circa quattro volte a settimana. Ahò! Non ho mai visto nessuno andare alla cassa per comprare un libro di Biondo Calabrone.

Luciano: Biondo come lo yeti delle Langhe! :-)

A proposito, adesso me lo puoi dire,"yeti" per la pellliccia o perchè solitario, ombroso... ecc. com'ero io a vent'anni?
Non mi offendo...
Pensa che c'era chi mi chiamava "la lugubre Ilva" (oppure, in modo più soft e lusinghiero, "l'esistenzialista")

Perchè avevi un'aria (che m'affascinava molto) da appartata poetessa parigina, anni Cinquanta a Montmartre, però nelle Langhe e negli anni Settanta.

Troppo galante. Grazie!

Sono incapace di fare complimenti che non condivido: piuttosto, sto zitto.

Luc: però tra Juliette Greco e uno Yeti ce ne passa!

Luciano: dopo aver sentito gente gridare entusiasta: "Berlusconi possa campa' pe' mille anni!", non mi sorprendo più di nulla. Bruno Vespa vive, è un conduttore televisivo e - ahimé - è anche uno "scrittore".

non è sufficiente scrivere dei libri per essere uno scrittore

Lorenzo, vorrei puntualizzare: Berlusconi (nè, purtroppo, tantissime bravissime persone) non camperanno mille anni.
Marcob: condivido pienamente. Pubblicare libri a proprio nome, scrivere libri ed essere scrittori non necessariamente coincidono.

Non a caso l'ho scritto tra virgolette. Se è per questo, io Vespa non lo considero neanche un conduttore televisivo. Parliamoci chiaro: per me Bruno Vespa non è proprio un essere umano.
Luciano: è vero. Ma secondo me se qualcuno non interviene prima Berlusconi campa minimo altri venti anni.

Lorenzo: ti prego di perdonarmi se adesso mi scapperà di far la predica.
Io mi dissocio sempre quando qualcuno dice "Tizio non è un essere umano". Anche se Tizio lo consideriamo "pessimo", resta pur sempre un uomo o una donna. Temo sempre che, quando si espelle (anche solo UN uomo o UNA donna, anche solo a parole) dalla comunità umana, si apre (magari del tutto involontariamente) uno spiraglio a cose pericolosissime. A quelle che riducono gli umani (tutti) a oggetti, a mezzi. Mentre non dobbiamo mai dimenticare la lezione di Kant (vedi che metto da parte Gesù Cristo): "devi sempre considerare il tuo prossimo come un fine e mai come un mezzo"

Luciano... è ovvio che la mia era una frase ironica. Bruno Vespa è un essere umano, come tutte le persone di questo pianeta. Il rispetto per il prossimo è e dev'essere una priorità dell'individuo; è anche il motivo per cui in un carcere non verrebbe mai in mente a nessuno di pestare un ragazzo trovato con della cocaina o per cui nessuno rispedirebbe a calci in culo un moribondo che chiede accoglienza nel tuo paese.

Lorenzo: la stima e il rispetto che ho per te (fin da quando ti ho incrociato per la prima volta sui blog e io e altri blogger stentavamo a credere che tu fossi veramente così giovane...che fessi che eravamo...) mi ha portato a puntualizzare quella specie di predicozzo.
E adesso, quanto scrivi nel tuo secondo commento porta nuovi esempi a ciò che dicevo io: GUAI a "usare" gli esseri umani, GUAI a trattarli come oggetti, GUAI a dimenticare che sono (tutti, nessuno escluso) uomini e donne in carne ossa pelle sangue anima passato presente relazioni.

se per caso qualcuno di voi si voglia disfare di un libro di vespa (perchè non gli piace più) non lo butti via! i libri non si buttano mai... non so se qualcuno lo abbi già proposto ma come carta igienica potrebbe sempre servire...

Io non credo di aver mai buttato via un libro. Però non l'ho neanche mai usato come carta igienica.
adesso che ci penso....di tanti libri...che ne avrò mai fatto?

Fortunatamente, Luciano, sono cose che una persona con un minimo di intelletto e coerenza sa benissimo. Il problema è che queste persone, nel mondo, scarseggiano. Per questo avevo scritto quegli esempi.
Io mi limito a disprezzarli; l'indifferenza è l'unico modo per sopravvivere.

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