Una mozione del Pdl per inchiodare il crocifisso sul muro dell'aula del Consiglio regionale della mia regione (il Friuli Venezia Giulia) è stata approvata con 25 sì e 20 no e 3 astensioni.
Una mozione presentata dall'Italia dei Valori per esporre nella stessa aula una foto del presidente della Repubblica italiana è stata bocciata con 32 voti contrari e 13 a favore.
I consiglieri sono 59 (21 del Pdl, 8 della Lega, 4 dell'UdC, 4 del Gruppo Misto, 17 del PD, 2 dell'IdV e 3 della Sinistra Arcobaleno).
Mi par di capire che alcuni del PD abbiano votato contro la mozione dell'IdV, cioè contro la proposta di esporre la foto del presidente della Repubblica.
Domani mi informo e, se le cose stanno così, pubblicherò i nomi di questi consiglieri.
Per darvi un'idea del livello (complessivamente ab/ominevole, fatte salve alcune lodevoli eccezioni) del dibattito sul crocifisso, ecco un'antologia dei comunicati stampa emessi nel pomeriggio. (Garantisco che non ho toccato una virgola dei testi originali)
1) Il presidente del Consiglio, Edouard Ballaman, coglie l'occasione dell'impegno che l'Aula con la approvazione della mozione sul Crocifisso gli ha affidato di esporre questo simbolo nell'emicliclo, per lanciare una proposta agli artisti del Friuli Venezia Giulia: realizzare appunto il Crocifisso - che in tutte le epoche è stato soggetto di ispirazione artistica - secondo la loro sensibilità e creatività.
Questo - sottolinea il presidente - permetterà ai credenti che frequentano l'Aula di guardare alla croce come simbolo di fede mentre da parte di tutti potrà essere apprezzata come opera d'arte. L'auspico di Ballaman è che da parte della comunità artistica regionale ci sia ampia partecipazione: "Mi auguro che siano in tanti a rispondere a questo appello, anche in considerazione del fatto che nel palazzo consiliare trovano posto già numerose opere d'arte".
2) Il consigliere regionale dell'UDC e vicepresidente del Consiglio, Maurizio Salvador, commenta così l'approvazione della mozione che impegna il presidente dell'Assemblea legislativa, Edouard Ballaman, ad esporre in Aula un Crocifisso:
"L'Ufficio di Presidenza, nel dare corso all'odierna decisione del Consiglio regionale, potrebbe rivolgersi a un artista del Friuli Venezia Giulia, penso ad esempio a Mauro Corona, perché uno scultore meglio di ogni altro può dar vita a un Crocifisso che sia anche un segno della nostra cultura e della nostra storia, un simbolo per tutti i cittadini della nostra regione, credenti e non".
3) "Nonostante un dibattito pieno di rancori, riteniamo che si sia fatta giustizia nei confronti della storia, delle tradizioni e della cultura delle nostre genti che si rifanno alla religione cattolica". Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Paolo Ciani, primo firmatario della mozione sull'affissione del Crocifisso nell'Aula del Consiglio regionale. "Abbiamo accettato il voto segreto perché il voto non venisse strumentalizzato dal punto di vista politico, ha spiegato. La maggioranza dei consiglieri regionali ha inteso che l'esposizione del Crocifisso sia un fatto legittimo. Non è stato un voto politico ma libero e di coscienza.
4) Il Crocifisso - a giudizio di Roberto Asquini (Misto) - non è un simbolo esclusivamente religioso ma del cristianesimo, a prescindere dalle diverse sfaccettature, e anche dei valori della nostra società, di un modello sociale che a fatto crescere tutto l'occidente, che noi dobbiamo conservare e migliorare. Poi c'è chi crede nel Crocifisso e chi è laico, ma non vedo perché debba opporsi a questi valori, non capisco le battaglie per farlo togliere. Chi propone questo punta a una diversa società.
L'Italia nasce anticlericale e la riconciliazione avviene con i patti lateranensi - ha sottolineato a sua volta Stefano Pustetto (SA-SD) ricordando la complessa storia della civiltà occidentale. I politici a parole si definiscono laici, ma usano spesso il Crocifisso come una clava - ha aggiunto invitando a ricordare i cedimenti dello Stato italiano verso il Vaticano su molti temi importanti (divorzio, aborto, pillola abortiva, testamento biologico) e a pensare alle intolleranze espresse in quest'Aula, per esempio verso gli immigrati.
Massimo Blasoni (Pdl) rileva che la sentenza è lo specchio di un'impostazione illuminista e non religiosa, ma che non rispecchia il nostro sentire. Accettiamo la libertà di altri, a patto che non tocchino principi per noi fondamentali. La posta in gioco è il nostro desiderio di ancorarci, di fronte al mondo globale, alle nostre tradizioni.
Rimango esterrefatto da questa inversione di ruolo, i laici che difendono il Crocifisso, i cattolici che non lo vogliono, è stato il commento di Danilo Narduzzi, capogruppo della LN. Il PD ha paura di questa mozione perché teme di mostrare a tutti la spaccatura mostruosa al suo interno. La politica debole che sostiene l'opposizione ha portato a una politica debole, all'eutanasia delle razze in Europa. Ma volge al tramonto. La speranza è che il nostro simbolo, il Crocifisso più tradizionale o la croce di Aquileia, venga collocato qui.
Per Maurizio Salvador (UDC) si sta tornando ai tempi di don Camillo e Peppone, eppure la richiesta contenuta nella nostra mozione è di una banalità estrema. Immaginavamo che si potesse arrivare alla predisposizione di ordine del giorno trasversale che desse una risposta naturale a una richiesta altrettanto naturale, ma dopo aver letto quello del centrosinistra è impossibile.
Sono favorevole al Crocifisso in Aula, ha affermato Luigi Ferone, Partito Pensionati. Ci unisce, appartiene alla tradizione del nostro Paese e della nostra regione. Ogni luogo è intriso di cristianità. La sentenza della Corte è sbagliata, l'Europa bene farebbe a occuparsi dei veri problemi della gente, non ci si occupa dei sentimenti di un popolo.
Secondo Paride Cargnelutti (Pdl) una vicenda come questa dovrebbe fare tutto tranne che dividere e nemmeno dobbiamo fare la gara a chi è più cattolico per conquistare quei voti. Siamo tutti figli di una radice cristiana, ma non vogliamo imporre un simbolo a un'altra forza politica: pertanto, o c'è il voto a larga maggioranza o valutiamo il da farsi.
Questa sentenza è un'ingerenza nel nostro vissuto, una vera imposizione, ha ribadito Alessandro Tesolat per l'UDC. E poi cade nel momento in cui c'è stato il mancato riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa nella Costituzione UE. Forse è da questa Europa senza storia che è partita la sentenza. Questa mozione è la difesa laica della nostra storia contro il tentativo di cancellarla.
Per Maurizio Bucci (Pdl) la mozione consente di valutare quanti consiglieri regionali sono laici o laicisti. I laici sanno e vogliono distingue il potere politico dall'autorità religiosa, ma non vogliono rinunciare al simbolo.
Per Piero Camber (Pdl) il Crocifisso rappresenta valori che vanno al di là, è un simbolo che unisce e del quale non dobbiamo vergognarci.
Per la Giunta, l'assessore Elio De Anna ha sottolineato che laicità e laicismo sono due concetti completamente diversi e ha ricordato che i Padri della Repubblica hanno inserito nella Costituzionr in maniera laica valori presi del cristianesimo: non solo il segno della croce, ma la parità di genere, la sussidiarietà e la solidarietà: non si possono cambiare le regole della Costituzione.
l'Asquini merita una menzione a parte, pero', eh?
"non è un simbolo esclusivamente religioso ma del cristianesimo" ???????
"c'è chi crede nel Crocifisso e chi è laico" ????????
da ammazzarsi dalle risate, se non fosse da piangere
Scritto da: supermambanana | 26/11/2009 a 14:34
L'Italia è andata.
Che c'incazziamo a fare?
Scritto da: Tic-talkischeap | 26/11/2009 a 16:04
Ecco una foto del mitico Asquini. Così vi potete fare l'idea: http://www.openpolis.it/politician/picture?content_id=274780
Scritto da: luciano / idefix | 26/11/2009 a 17:02
Che l'Illuminismo (non solo in relazione ai contenuti, ma anche per ciò che riguarda la razionalità nell'argomentare) fosse caduto nel dimenticatoio lo sapevamo da tempo. Adesso scopriamo un revival del Medioevo!
Alla faccia del progresso!
Scritto da: ilva | 26/11/2009 a 18:50
Posso aggiungere che mi assale un senso di nausea (anche se non ho mangiato la Bagna cauda).
Scritto da: ilva | 26/11/2009 a 18:52
Mettetevi nei miei panni: io (davanti a un dibattito così infimo) soffro doppiamente. In quanto laico e in quanto protestante.
E che alcuni interventi facciano ridere non mi consola più.
Scritto da: luciano / idefix | 26/11/2009 a 20:58
ma non hanno altro da fare nel consiglio regionale del friuli?
Scritto da: marcob | 26/11/2009 a 21:22
Si vede di no.
Scritto da: luciano / idefix | 26/11/2009 a 21:55
Desolante soprattutto questo pasticciare su qualsiasi ideale per i propri interessi di bottega, distorcere i fatti e nascondersi dietro le parole. Odio dire certe cose, ma temo ci sia un grosso deficit culturale nel nostro paese: il che non ci dà (giustamente) prospettive di uscire dalla crisi (morale) a breve.
Scritto da: Verrocchio | 27/11/2009 a 01:29
Eh eh eh, far fare il crocefisso da quel buon cattolico praticante (soprattutto in piena sintonia con lo spirito di...vino) di Mauro Corona è veramente una splendida idea, clap clap clap:-)))
Scritto da: luposelvatico | 27/11/2009 a 08:43
Averlo saputo, il dibattito bisognava filmarlo e trasmetterlo in teatro, davanti a platee sbeffeggianti. Come uno spettacolo al confine tra il comico e l'ammonimento civile.
Scritto da: luciano / idefix | 27/11/2009 a 09:25
siamo a un punto di non ritorno. serve qualcosa di forte per tornare a moderati livelli di buonsenso...
Scritto da: Giordano | 27/11/2009 a 15:52
Averlo saputo, il dibattito bisognava filmarlo e trasmetterlo in teatro, davanti a platee sbeffeggianti.
Tu sei sicuro di riuscire a raccoglierle, le platee sbeffeggianti? Io temo di no.
Lo slittamento in basso del senso comune è un fenomeno scarsamente avvertibile dai "circoli intellettuali", ma ti assicuro che ci sta portando rapidamente a fondo.
Scritto da: Mammifero Bipede | 04/12/2009 a 18:58