Questo post è lungo e insolito ma penso che il tema richieda la nostra attenzione: si tratta non solo dell’influenza suina, della relativa vaccinazione e del bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti, ma della salute in genere.
Come ben sa chi frequenta il blog mio e di Idefix, io non sono certo un esperto di medicina né di farmacologia. E dunque adesso non mi metterò a parlare a vanvera, cucendo alla bell'e meglio qualche notiziola orecchiata qua e là: lo troverei irresponsabile.
Preferisco dar la parola a un medico serio, di cui mi fido.
Poche parole per presentarvelo: è Filippo Ongaro,
ha un curriculum scientifico e accademico lungo alcune decine di pagine che vi risparmio (comunque potete trovarlo a http://www.ismerian.org/, l’istituto medico di cui è direttore). In sintesi, è stato medico degli astronauti per l'Agenzia Spaziale Europea, presso cui ha sviluppato metodi all’avanguardia mondiale per la prevenzione dell'invecchiamento, metodi usati anche dalla NASA e dall'Agenzia Spaziale Russa. Tralascio (le trovate sempre a quel link) tutte le altre lauree, benemerenze, docenze, competenze e pubblicazioni varie.
In più, Filippo è figlio del grande venesiàn Alberto Ongaro (uno dei migliori scrittori italiani, uomo che ho l’onore e la gioia di avere tra i miei amici e dei cui bellissimi libri ho spesso parlato sul blog).
Premesso questo, do finalmente la parola a Filippo Ongaro.
INFLUENZA SUINA E VACCINO: QUELLO CHE I GIORNALI E I TG NON DICONO...
Questo messaggio non vuole turbare nessuno ma vuole essere d'aiuto a quanti stanno cercando di informarsi prima di vaccinarsi contro l'influenza A. Un aiuto che diventa necessario vista la tendenza dei media a dare un'informazione poco obiettiva e incompleta. Questo è un problema generale che riguarda tutti i vaccini ma che nel caso dell'influenza A diventa ancora più grave.
Da quando il virus influenzale ha fatto la sua comparsa in Messico ad Aprile, siamo stati bombardati da commenti e considerazioni allarmanti sulla pericolosità di questo virus che però si è dimostrato molto meno pericoloso della normale influenza stagionale. La preparazione del vaccino contro l'H1N1 ha seguito un iter accelerato del tutto anomalo dettato da una teorica "necessità di fronteggiare l'emergenza". Su questa base, negli USA è stata addirittura concessa ai produttori la totale immunità giuridica rispetto ai danni alla salute che il vaccino potrebbe creare. I normali tempi di preparazione di un vaccino prevedono diversi anni di ricerca e sperimentazione: bisogna isolare il virus, studiarlo, riprodurlo in laboratorio, mutarlo per ottenere la versione depotenziata, produrre il prototipo di vaccino, testarlo sugli animali e infine sugli uomini. Nemmeno questi lunghi anni di sperimentazione sono in grado di annullare rischi ed effetti collaterali dei vaccini. I produttori del vaccino lo hanno prodotto in soli 4 mesi! E' improbabile che abbiano avuto il tempo per testarlo adeguatamente ed è possibile invece che abbiano impiegato immuno-adiuvanti come l'alluminio e lo squalene che, rendendo il vaccino più potente, permettono di prepararne con meno costi quantità superiori. L'alluminio è tristemente noto a chi si occupa di danni da vaccini in quanto connesso con patologie quali l'autismo. Lo squalene fu ritenuto responsabile della cosidetta "Sindrome della guerra del golfo" in 180.000 soldati (il 25% dei soldati vaccinati contro l'antrace), e collegato a malattie devastanti e autoimmuni come artrite, irritazioni e lesioni cutanee croniche, fatica cronica e fibromialgia, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, sclerosi multipla ecc.
Ci viene fatto notare che l'importanza di vaccinarsi sta nel cercare di diminuire le opportunità di ricombinazione del virus con altri sottotipi. Sul piano teorico però, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva. Inoltre l'influenza suina non è affatto nuova come ci stanno facendo credere. Nel 1976 il governo americano avviò una campagna di vaccinazione di massa contro l'influenza A sulla base di pochissimi casi accertati. Da allora oltre 4000 persone hanno fatto causa al governo per danni da vaccino. Anche in quel caso il vaccino era stato prodotto in fretta e furia.
Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità e a seguire tutta una serie di istituzioni che sono di fatto totalmente succubi alle pressioni delle grandi industrie farmaceutiche, hanno scatenato una vera e propria isteria collettiva su quella che è a tutti gli effetti una influenza minore. Esattamente lo stesso fenomeno era accaduto con aviaria, SARS, meningite. Invece di tutelarci dalle malattie e dagli obiettivi commerciali delle industrie, questi enti ci terrorizzano e spingono a compiere scelte sulla base della paura. L'OMS ha attribuito sorprendentemente il valore più alto di pericolosità a questa "pandemia", chiedendo agli stati membri di dotarsi di strumenti normativi adeguati ad imporre (se necessario) vaccinazioni obbligatorie e ogni altra forma di limitazione della libertà personale al fine di affrontare l'infezione. Nel frattempo, in concomitanza con l'inizio del "piano mondiale" di vaccinazione, si cominciano a registrare i primi effetti negativi del vaccino. In Svezia ci sono già 5 casi di morte imputabili alla somministrazione del vaccino, e ben 350 casi di complicanze ed effetti indesiderati. Questo solo per parlare degli effetti "a breve scadenza". Quelli a lunga scadenza, come sempre con i vaccini, saranno di difficile identificazione. La strategia è chiara: lavorare sulla paura, sul terrore antico della pandemia, della malattia infettiva che devasta e distrugge e contro cui solo il vaccino può proteggerci. Questa paura si traduce in vendite.
Appare sempre più evidente che la cosa da cui occorre difendersi maggiormente è invece questa informazione parziale, pilotata e non scientifica. La nuova medicina che si vede all'orizzonte ma che ancora fatica ad emergere proprio per il profondo condizionamento mediatico in cui viviamo, offre nuove soluzione più avanzate e fisiologiche anche per proteggersi dalle infezioni e migliorare il funzionamento del sistema immunitario. Non esiste solo vaccino o morte. Non esiste solo farmaco o sofferenza. Oggi possiamo scegliere mezzi nuovi per curarci e per mantenerci in salute. Ma il primo passo è essere consapevoli che la salute, il bene più prezioso che abbiamo, non appartiene nè allo stato, nè all'OMS, nè all'ASL. Appartiene a ciascuno di noi ed è nostro diritto e dovere decidere autonomamente e serenamente a chi affidarla e acquisire le informazioni più obiettive possibili per scegliere come comportarci.
QUELLO CHE DOVETE SAPERE PER PROTEGGERVI DALLE INFEZIONI
Ritengo utile spiegare come si può migliorare in modo fisiologico la funzionalità del sistema immunitario.
Il sistema immunitario è una delle componenti più complesse e sofisticate dell'organismo umano. Esso non è solo coinvolto nella protezione dagli agenti infettivi ma anche per esempio dai tumori. Ogni intervento troppo diretto su di esso è carico di rischi e pericoli. Questo è vero sia per le terapie immunosoppressive, usate quando il sistema immunitario è troppo attivo come nel caso delle malattie autoimmuni e infiammatorie, sia per le sostanze immunostimolanti come i vaccini. A volte questi interventi sono necessari ma il rischio è sempre quello di sovvertire un delicato equilibrio tra immunità specifica e aspecifica. Le vaccinazioni per esempio stimolano la risposta anticorpale contro uno specifico agente ma a scapito della capacità del sistema immunitario di reagire contro molte altri potenziali pericoli. Sarebbe come dimenticarsi di camminare per imparare ad andare in bicicletta!
Nel caso della vaccinazione contro l'influenza suina, con la teorica giustificazione di proteggerci nei confronti di rarissime complicanze di una malattia altrimenti banale, corriamo il rischio di indebolire il sistema immunitario che ci deve garantire protezione a lungo termine contro tumori, allergie, malattie autoimmuni e altre infezioni. Oltre a questo si aggiunge il rischio di un vaccino che contiene sostanze tossiche come alluminio e squalene. Forse è meglio lasciare perdere una pratica che offre più rischi che vantaggi e che, in un paese occidentale, non può che essere vista come un retaggio della medicina del secolo scorso.
La medicina del 21esimo secolo invece, personalizzata e impostata sulla genomica e la biologia molecolare, propone metodi più fisiologici e avanzati per ottimizzare la funzionalità del sistema immunitario. La parola d'ordine di questa nuova medicina non è più "uccidere" ma "riequilibrare".
Il primo e fondamentale passo per avere un sistema immunitario che funzioni in modo ottimale è quello di seguire uno stile di vita consono al nostro genoma e al nostro organismo. Questo stesso stile di vita ci proteggerà anche contro malattie cardiovascolari, diabete, obesità, Alzheimer, osteoporosi, tumori e altre malattie cronico-degenerative. La correzione dello stile di vita è così importante perchè di queste malattie ci ammaliamo proprio per il modo in cui viviamo. In USA le chiamano "lifestyle diseseas", malattie da stile di vita. I tre pilastri per correggere il nostro stile di vita sono: ottimizzare la nutrizione, ridurre lo stress e combattere la sedentarietà:
1. Ottimizzare la nutrizione: favorire carboidrati integrali (pasta, riso e pane integrali), evitare zuccheri e carboidrati bianchi, utilizzare grassi polinsaturi e monosaturi (omega 3 e olio d'oliva), mangiare noci e semi naturali, abbondare con la verdura, mangiare frutta e utilizzare proteine nobili come pesce, uova e carni bianche, evitare il latte e i derivati, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Stare più lontani possibili dai cibi industriali. Vista la povertà di nutrienti dei cibi di oggi tra gli integratori sono utili e sicuri i multi-vitaminici e gli omega 3 (attenzione però alla qualità dei prodotti).
2. Ridurre lo stress: inserire delle micropause in diversi momenti della giornata (bastano 2-3 minuti passati ad occhi chiusi distaccandosi da ciò che si sta facendo), correggere la respirazione (imparare la respirazione addominale), riflettere su obiettivi personali e gestione del tempo. Tutto questo dipende da come gestiamo la nostra attenzione, cosa che è assolutamente allenabile.
3. Combattere la sedentarietà: muoversi di più nella vita quotidiana (fare le scale, camminare al lavoro, ecc), svolgere 3-4 volte alla settimana attivitià fisica sia aerobica che con i pesi. L'esercizio migliore è quello di moderata intensità.
Per prevenire e curare infezioni, sempre sotto il controllo di un medico competente in materia, si possono usare composti naturali ma a dosaggi elevati. Tra questi segnaliamo:
- Vitamina C: fino a 1 grammo ogni 4-6 ore durante o dopo l'influenza.
- Probiotici: i fermenti lattici possono ridurre l'incidenza di infezioni aumentando l'attività del sistema immunitario a livello intestinale.
- Lattoferrina: è una frazione del siero del latte ed ha proprietà anti-virali, anti-tumorali e immunostimolanti.
- Estratti di bacca di sambuco: hanno proprietà anti-virali contro numerosi ceppi di influenza.
- Tè verde: ricco di catechine inibisce la crescita di batteri e virus e stimola il sistema immunitario.
- Aglio: contiene l'allicina che ha proprietà anti-micotiche, anti-batteriche e anti-virali.
- Beta-glucano: è uno zucchero derivato dalla parete cellulare di un fungo (Saccharomyces cerevisiae) con proprietà immuno-stimolanti.
- Shiitake: è una qualità di fungo che proviene dall'estremo Oriente e ha proprietà immuno-stimolante.
- Rodiola rosea: si tratta di un erba adattogenica simile al Ginseng ma più potente. Permette all'organismo di adattersi nel modo migliore agli stimoli esterni anche dal punto di vista immunitario.
Questi sono solo alcuni esempi di sostanze che hanno la capacità di ottimizzare il funzionamento del sistema immunitario. Voglio sottolineare che la più recente ricerca in ambito genomico e molecolare indica come una modulazione meno diretta e più naturale dei processi infiammatori ed immunitari sia molto efficace e sicura. In alcuni casi tradizione e nuove ricerche si fondono. Anche questa è una caratteristica della nuova medicina. La medicina del 21esimo secolo si basa su 4 pilastri (4P medicine):
- Predizione: la possibilità, usando strumenti avanzati di biologia molecolare e genomica, di studiare il rischio individuale di sviluppare una malattia molto prima che vi siano delle manifestazioni sintomatologiche e cliniche.
- Prevenzione: una volta individuati i rischi, può essere sviluppato un vero e proprio piano di prevenzione che comprenda nutrizione, nutraceutici, fitoterapici, farmaci, interventi psicologici e motori.
- Personalizzazione: ogni intervento è plasmato sulle caratteristiche individuali e non solo sul fare parte di una categoria di persone con sintomi simili come avviene oggi quando un medico fa una diagnosi clinica.
- Partecipazione: la nuova medicina si fonda su una partnership tra medico e paziente, un'intesa a lungo termine per la salvaguardia della salute in cui il paziente partecipa attivamente nelle scelte terapeutiche.
Dr. Filippo Ongaro
Direttore Sanitario
ISMERIAN-Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging
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