Miiiiiiiinchia.
E adesso chi glielo dice ai cantori della flessibilità che stanno a centro-sinistra-centro?
"Non credo che la mobilità sia di per sè un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale...
..se le cose vanno male ti ritrovi a mangiare kit kat in una roulotte e neghi la scuola ai tuoi figli...
...la Costituzione repubblicana è tuttora valida ma non del tutto applicata..."
Ha detto oggi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, a Milano, al convegno promosso dalla Bpm sulla partecipazione dei lavoratori all'azionariato delle imprese.
Non ci credo.
ma che succede?
Chi gli scrive i discorsi è quantomeno contemporaneo e complanare a chi gli scrive le finanziarie?.
oppure i due non si conoscono e quando si incontrano si menano selvaggiamente?
Scritto da: EL_NINO | 19/10/2009 a 15:47
Il governo sta per es/im/plodere.
Comunque: per s'ciupà.
Scritto da: luciano / idefix | 19/10/2009 a 15:50
Eh, ha cambiato idea come per il condono.
O forse si è accorto che davanti alla mensa Caritas c'è la fila.
Si vede che Padoa Schioppa faceva un'altra strada e davanti alla Caritas non ci passava...
Scritto da: Eeka | 19/10/2009 a 15:59
E' uno scherzo di Fini, gli ha scambiato il foglietto degli appunti.
Alle primarie del PD voterò Fini..
Scritto da: Irnerio | 19/10/2009 a 16:19
E' iniziata la lotta per la successione: nessuno al capezzale del moribondo, tutti in lizza per l'eredità. Tutto qui. Dovendo scegliere tra m. e m., preferirei Tremonti a Berlusconi e anche a Fini.
Scritto da: Ilva | 19/10/2009 a 16:32
Esatto Ilva. Siamo al 25 luglio fuori stagione.
Ora si devono ricostruire la faccia e fanno a gara a chi si distanzia di più dalle posizioni dei pasdaran nanisti
Scritto da: Eeka | 19/10/2009 a 16:37
Chiarito questo, non vedo dove stia il motivo dello stupore. Tutto va come da copione.
Scritto da: Ilva | 19/10/2009 a 16:57
2.
Probabilmente, dall'alto della vostra superiorità culturale, non avete mai letto un libro di Tremonti.
E sempre per lo stesso motivo non avete neanche letto per esteso il suo odierno intervento dove afferma semplicemente ciò che ha sempre sostenuto: l'economia è fatta di compratori e venditori. Se i compratori non hanno la capacità di comperare a causa delle loro insicurezze nemmeno i venditori hanno la possibilità di vendere ciò che producono. E chi produce è SEMPRE chi fornisce il denaro ai compratori per acquistare.
Ciò che importa è che questo circolo da "virtuoso" non diventi "vizioso" come, per esempio, la messa "in mobilità" dei lavoratori che è deleteria sia al lavoratore sia all'azienda.
Già, ma voi siete superiori "de facto" e questi discorsi di economia elementare sembrano delle bestemmie.
E non crucciatevi più di tanto: non c'è proprio nessun 25 luglio: nessun regime si stà suicidando. Primo perchè il regime non esiste; secondo perchè questo è un vostra "desiderata": e solo per questo motivo nessuno lo permetterà mai.
Scritto da: Teppista | 19/10/2009 a 17:17
non è la prima volta che tremonti finge di essere comunista. le sue parole valgono zero (Z E R O) perchè domani ridirà un' altra cosa opposta. in italia lo stanno facendo in molti a cominciare dal nostro sovrano berluscopi che, ad esempio, quando è andato in francia ha fatto un bellissimo discorso progressista sull' accoglienza agli immigrati, tanto che l' intervistatrice francese (ignorante come molti in italia) gli ha pure fatto i complimenti per le sue parole...
le parole fini (e sottolineo Fini) a se stesse non contano un piffero. tantomeno se uno non ha un filo di coerenza. contano i fatti.
Scritto da: Giordano | 19/10/2009 a 18:02
tremonti fa un discorso corretto sia quando parla della stabilità delle famiglie protette da un reddito non precario, sia sull'applicazione della costituzione relativamente al fatto che si è organizzato per un decennio un sistema che in qualche modo ha sfavorito i titoli di proprietà e favorito quelli di debito.
tutto molto bello, ma cos'ha detto di così rivoluzionario?
è come dire, e ne sarebbero capaci tutti:
"è meglio essere ricchi e sani che poveri e ammalati"
quella che il titolo di repubblica chiama la svolta di tremonti sarebbe stata una vera svolta se avesse aggiunto:
mi sono sbagliato a fare la finanziaria e ora la riscrivo mettendo tutte le risorse possibili per garantire il posto fisso a tutti e ridurre a zero il precariato.
ma un conto è parlare accademicamente ad un convegno ed un altro e di promettere di trasferire un paese intero al di là di un muro di berlino eche, tra l'altro, non c'è più da vent'anni e che comunque non aveva risolto questo problema.
Scritto da: marcob | 19/10/2009 a 19:02
Tremonti ha fatto la scoperta dell'acqua calda. Se avesse intenzione di proporre una nuova finanziaria, allora capirei la ragione di queste parole piuttosto scontate.
Scritto da: Alessandra | 19/10/2009 a 20:16
"L'economia è fatta di compratori e venditori. Se i compratori non hanno la capacità di comperare a causa delle loro insicurezze nemmeno i venditori hanno la possibilità di vendere ciò che producono. E chi produce è SEMPRE chi fornisce il denaro ai compratori per acquistare."
Domanda.
Chi è reincarnazione di Lapalisse, Tremonti o Teppista? O entrambi?
Scritto da: Ilva | 19/10/2009 a 21:20
Ilva, sarà anche lapalissiano ma il mio pensiero e quello di Tremonti coincidono in quanto presente nel seguente testo:
WELFARE STATE
Gianfranco Sabattini
Franco Angeli
Pagg. 40-41
Sarà anche banale, ma nessuno aveva scritto prima d'ora che il circolo da "virtuoso" non deve diventare "vizioso".
Per diventare vizioso è sufficiente che uno solo degli attori non faccia la propria parte: sia nei diritti sia nei doveri.
Purtroppo il WELFARE STATE italiano ha sempre visto alcuni attori caricarsi di doveri ed altri sollazzarsi di diritti.
Provate a indovinare chi sono i primi e chi sono i secondi se il debito pubblico è quello che è. E non raccontateci la solita storia dell'evasione fiscale che non c'entra proprio niente: nei limiti attuali l'economia nera compensa l'evasione: il PIL reale è quindi il 10-12% più elevato di quello ufficiale. Motivo per cui a Napoli si sopravvive comunque.
Motivo per cui, dagli ultimi dati ISTAT la spesa è pari al 120% dei ricavi delle famiglie: anche questo è lapalissiano: il problema è che Vincenzo Visco non c'era arrivato e ha bloccato l'economia per quasi due anni.
Scritto da: Teppista | 19/10/2009 a 22:00
Forse hai dimenticato quanto possano incidere i trend in crescita della propensione al debito da parte delle famiglie nel generare quel delta del 20%.
Le stime sul PIL reale sono paragonabili a quelle stime secondo le quali l'emersione del sommerso e la tassazione ipotetica delle attività illegali ci libererebbe dalle finanziarie Tremontiane per qualche giro e di fatto servirebbe a ripagare sistematicamente una porzione crescente del debito pubblico.
Ma quello che più allarma nel tuo ragionamento (questa volta stranamente proponi contenuti, speriamo che duri) è che surrettiziamente sottintendi una vison nella quale più alta è l'evasione da parte di chi se lo può permettere, più positive saranno le ricadute sul macinino economico italiano nel complesso.
Come se nel nostro panorama nazionale la parte datoriale sia interessata più a reinvestire in attività produttive le plusvalenze piuttosto che magnarsele o metterle sotto un mattone finanziario o meno.
Dunque secondo questa lettura, il grande incentivo per la ripresona dovrebbe essere lo Scudo Fiscale ... poveracci i paesi che non l'hanno fatto e nei quali gli imprenditori pagano le tasse e reinvestono gli utili.
Non hanno capito un cavolo, ma la pagheranno cara. Magari un posticino come posteggiatori a Napoli glielo troviamo, una volta che i loro investimenti su scuola, ricerca, sanità, fonti rinnovabili e sicurezza vera avranno affrontato la dura realtà che solo l'illegalità è la via del benessere!
Complimenti. Hai ben rappresentato, finalmente con onestà, il pizzo-pensiero della destra Italiana.
Se però proponi di legalizzare e tassare le Mafie, ti seguo volentieri e vedi che un 30% del disavanzo ce lo recuperiamo facile.
Scritto da: EL_NINO | 19/10/2009 a 22:51
E' vero, è vero, Lucià: chi glielo dice, mò, al centro-sinistra gnè gnè che ci ritroviamo che la flessibilità non è più un valore?
E comunque, da domani, giù dibattiti. Che palle, ragazzi. Che palle.
Scritto da: Tic-talkischeap | 19/10/2009 a 23:04
El_Nino, tu proprio l'abito politico non te lo sai togliere. Non riesci a vedere i numeri separati dall'ideologia.
E non riesci nemmeno a capire come si separano i problemi economici da quelli finanziari e questi da quelli fiscali.
Il rapporto del 120% (per l'esattezza del 120,8%) tra le entrate e le uscite delle famiglie italiane non sono stime: sono numeri consolidati. L'ISTAT non fa ipotesi, fa consuntivi.
Se dunque questo rapporto evidenzia un 17% (pari a 1-(1/120)) di squilibrio tra uscite e entrate significa che con un'aliquota media sulle imposte dirette del 27% ci troviamo di fronte a un'evasione di imposta diretta pari a circa il 5% (il 27% del 17% corrisponde al 5%).
Questo, tra l'altro, non significa che chi non paga le tasse non rimette in circolo il denaro che ha sottratto al Fisco; o come sostieni tu se lo mette sotto al mattone o lo porta nei paradisi fiscali.
Normalmente l'evasore per effettuare acquisti è costretto a pagarci le imposte indirette per intero che sì, in questo caso, si possono stimare attorno al 50%.
La tua conclusione, di stampo sicuramente maoista (e non lo dico come ipotesi ironica, bensì come dato di fatto), quando sostieni che le mie affermazioni tendono a giustificare l'evasione fiscale, se da un lato mi lascia perplesso sulla contorsione mentale dei tuoi ragionamenti economici, dall'altro mi fa tornare indietro di 30 anni, quando si facevano le barricate contro le Brigate Rosse. Mi ritrovo allora molto più giovane nelle assemblee universitarie dove si discuteva di Marcuse e Russell.
La tua confusione poi, tra Scudo Fiscale ed Evasione Fiscale lascia alquanto perplessi. Lo scudo fiscale tende a recuperare liquidità (non certo il 5% di fiscalità) invogliando quindi il reinvestimento in Italia (nessuno si sogna di mettere i soldi sotto al materasso). Il buon rapporto Euro/Franco Svizzero o Euro/Sterlina (che sono le monete in vigore nei paradisi fiscali) invoglia tra l'altro gli EX ( e sottolineo EX) esportatori di valuta al reinserimento in un circolo legale. Tanto più che è dimostrato che la maggior parte dei capitali italiani all'estero sono stati esportati in periodi in cui il loro trasferimento non era poi così tanto illegale. L'esempio è quello dell'estero su estero attraverso il Liechtenstein: portare legalmente il denaro in quella nazione dall'Italia non era illegale per oltre 25 anni come non era illegale portarlo dal Liechtenstein in Svizzera: e quindi in un'area extraeuropea.
Cerca di spogliarti dalle ideologie quando ragioni di economia o finanza altrimenti ogni operazione di questo tipo diventa ideologicamente illegale. E di queste operazioni si vive tutti i giorni.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 00:12
Caro teppista, così sul pezzo, finalmente mi sei piaciuto.
Tranne per le mistificazioni che hai operato qui e là per sostanziare l'analisi sul mio maoismo (se non ci fossi tu a ricordrmelo, pensa che manco lo saprei).
1. innanzitutto la stima la attribuivo al 12% in più di PIL da te definito 'reale', non al consuntivo dei consumi (mi fai più scemo, come al solito)
2. l'effetto dello scudo non ho mai scritto che lo si aspetta dal 5% di pizzo sul rientro, ma proprio dal reinvestimento, che a mio modo di vedere è tutto da dimostrare.
3. dal tuo discorso si evince che il grosso e immediato beneficio ce lo dobbiamo aspettare dalle imposte indirette che comunque dovrebbero andare a pescare il maltolto nel momento in cui questi poveri cavalieri della patria si decideranno ad utilizzare qusti soldini faticosamente sottratti alla nostra fiscalità in questi anni per limentare qualche capriccio e nuovi (loro privati consumi). E porti qusti effetti delle tasse indirette ad un 50% di cosa?
a) del caccola minima percento della parte di questi capitali che i signori ancdranno a spendere per acquisti;
b) della percentuale dichiarata e non evasa da parte dei fornitori di beni e servizi che corrispondono a quanto al punto a.
Ma davvero pensi che, per quanto non siamo tutti commercialisti ed esperti elusori fiscali, siamo tuttavia deficienti e non sappiamo che la parte 'fatturata' di acquisti minimi ma di lusso sia comunque un apporto minimo anche all'economia reale?
Non eri tu che più sopra dicevi 'bravo Tremonti hai capito che se le famiglie (che hanno propensione massima al consumo del proprio reddito) non possono consumare, allora l'economia si ferma'? E come la rimetti in moto, con un + 150% di vendita di Porsche Cayenne e scarpe di pitone per 300mila italiani che magari qualcosa non fanno figurare in fattura oppure dando a 20 milioni di italiani la possibilità di cambiare televisore e lavastoviglie con scontrini con IVA al 20% uguale per tutti?
Che poi di queste operazione si viva tutti i giorni, mi fa sorridere con malinconia. Penso a 'sti poveracci costretti a spostarsi i miliardi dal Liechtenstein alle Cayman e ritorno, inseguiti da un'IVA personalizzata al 50%... per potersi finalmente ricongiungere con i loro cari quattrini (a noi sottratti, mentre pagavamo le tasse pure su una consulenza da 300€) e destinarli ad una serie di investimenti (cui astutament neanche accenni e quello era il punto).
Insomma, teppista, dimmi quello che credi, che sono impastato di Marcuse, Mao, Trotzky e quante altre figurine conservi della Tua gioventù. Ma io, mio caro, vivo adesso e da quando lavoro e consumo pago tutto fino all'ultimo centesimo e non credere sia contento degli sprechi e dei relativi salassi.
Ma pensa un pò, poi considero strade, scuole, ospedali, polizia, magistratura, esercito e trovo un senso (non una proporzione) a quello che pago.
Tu invece, con tutt questa dolorosa conoscenza ed esperienza di elusione fiscale, che usi le stesse strade, scuole, ospedali, magari anche accedendo a servizi migliori (dipende da quanto dichiari), dimmi ma tu e quelli come te le tasse quando si decideranno a pagarle?
Oppure offro sempre io?
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 00:53
ps nell'eventuale replica potresti cercare di essere meno fumoso e tecnicistico, per favore?
sarebbe bello allargare in un senso più inclusivo la partecipazione al discorso, no?
Del resto se sei così esperto della materia (cosa sei un consulente fiscale?) non dovrebbe riuscirti impossibile spiegare in termini più accessibili cosa ci guadagnerebbe l'Italia da questa operazione in confronto a cosa ci ha sicuramente perso in questi 25 anni (non mi dire che questi capitali sarebbero ricaduti nello scaglione del 27%).
Infine, siamo andati a parare solo sullo scudo fiscale,ma mi pare che il post di Luciano evidenziasse delle aperture del Tremonti economista (che forse non conosce quello che fa il ministro) in merito a:
- flessibilità.
- lavoro fisso.
- sicurezza e continuità del reddito (da lavoro dipendente) per alimentare i consumi.
Come hai fatto a dirottare ancora una volta il discorso sui 'poveri ricchi vessati' da sanguisughe maoiste?
Potresti ritornare sul topic?
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 01:07
Premesso che non sono né commercialista, né fiscalista e tantomeno evasore fiscale o esportatore di valuta. Premesso che di giorno lavoro (9-17) e di notte dormo (0-7) non ho quindi il tempo di fare delle lezioni propedeutiche sul calcolo delle fiscalità o del PIL. Quando si parla di numeri serve un minimo di conoscenze senza le quali o si è solo logorroici o si è confusionari facendo perdere il filo del discorso al lettore.
1) Quando scrivo 10-12% significa quello che scrivo: una cifra approssimata e stimata. Altrimenti avrei scritto, per esempio, 10,82%
2) Il 20% non è, numericamente, generato da un indebitamento: lo dice ISTAT comparando le variazioni sull'indebitamento bancario delle famiglie. A meno che tutti gli italiani non si rivolgano a degli strozzini.
3)Quando parlo di 50% (e qui, per Dio, un pò di perspicacia ci vuole) mi riferisco alle somme spendibili (vuoi che le chiami imponibile ?) che generano un'imposizione indiretta pari circa al 30% - tre passaggi di filiera accumulano mediamente IVA al 10% -.
4) Nuovamente caschi nel tranello ideologico quando ammetti che non sono certamente le vendite di Cayenne a rimettere in moto l'economia; ma ti sembra che il previsto rientro di capitali di 100 miliardi di euro possa servire a questo ? Ma ti sembra logico che un qualsiasi possessore di capitali in Svizzera (mica 10.000 euro dico centinaia di milioni) sfrutti l'occasione di legalizzarli e guadagnarci fior di soldi sul cambio (chiedilo al tuo amico De Benedetti quanto ci guadagnerà a far rientrare i suoi capitali a gratis) per metterli in cassetto e farli ammuffire ? O speri che si compri 18 Ferrari telecomandate per farsi un Gran Premio dove vince solo lui ? Che ne diresti di acquistare azioni della Società dello Stretto di Messina ? O magari della Bre-Be-MI che è tutta a capitale privato ? Che dici, creano lavori queste società di malandrini o solo evasione fiscale? Visto che Gordon Brown si vuole vendere ai privati il tunnel della Manica ?
Il fatto banale è uno e uno soltanto: lasciare i soldi nelle mani dello Stato, in qualsiasi parte del mondo, è come averli buttati dalla finestra.
Chiudo, per ora, il discorso perchè ho altro da fare ma, ripeto, spogliati dalle ideologie che ti annebbiano il cervello: altrimenti discutere di numeri è tempo sprecato.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 09:35
Buongiorno a tutti. Sarò senza dubbio una voce fuori dal coro. Non sono d'accordo con la "svolta" di Tremonti. Io sono per il licenziamento libero e da free-lance sono "precario" (in verità detesto questa parola dal sapore vittimistico) per antonomasia, nonché per scelta.
Credo che in questo Paese ci sia poco coraggio. Si pensa al posto fisso e non a inventare se stessi. C'è poca voglia di misurarsi con il lavoro, di dare il meglio per il piacere di farlo, di essere creativi, di mettersi in gioco, di accettare la competizione. L'unica aspirazione è quella di pararsi il posteriore con una bella assunzione a tempo indeterminato.
A molti di voi senza dubbio si starà già scaldando il sangue, quindi parto subito con alcune precisazioni per prevenire le solite osservazioni che tutti fanno quando esterno queste mie idee, e che sono sempre, tristemente, le stesse.
1) Non sono un imprenditore, né lo è qualcuno della mia famiglia
2) Non provengo da una famiglia agiata, anzi sono nato nelle ristrettezze economiche, chi di voi è andato a scuola a novembre con la pioggia che entrava nelle scarpe estive perché non c'erano soldi per comprare quelle invernali sa cosa intendo
3) Ancora oggi la mia famiglia di provenienza ha grossi problemi economici e si mantiene solo grazie all'assegno mensile passato da noi figli
4) Mia moglie proviene da una famiglia operaia, anche se autosufficiente, ed è una semplice impiegata
5) Ho un mutuo da pagare come tutti e nessuno mi ha dato una lira per comperare casa.
6) Non ho master all'estero né particolari qualifiche, anzi non sono neppure laureato
7) Non ho santi in paradiso, appoggi politici, zii cardinali ecc.
8) Abito in Italia,a Milano.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 10:33
@ teppista:
1. once more, non riesci ad argomentare senza offendere e senza applicare etichette ideologiche o caricaturali all'interlocutore. Pazienza: ho perso l'interesse alle tue repliche.
2. E poi ti avevo chiesto di parlar chiaro e accessibile a tutti. Non mi pare tu ci sia riuscito e rilevo che probabilmente non ti interessa. Pazienza2: faremo a meno dei contenuti che (mi auguro) volevi portare alla discussione. Ci accontentermo di sentire la tua imitazione di bevtinotti (provo a imitarti: "ma come no? si capisce che il 50% è dato dallo spendibile del 30% che ad ogni passagio di filiera ti porta un 10%, che equipavato al tasso mavginale di crescita dell'Iciap boliviano al netto della stagflazione etiope pavametrata all'opevaio medio della Ruhr del 1973, mi dà un decremento della supercazzola segmentata ... e se non mi capite o siete logorroici o confusionari!"
eh eh ;-)
questa volta mi sono permesso io di scherzarti, dall'alto della mia ignoranza in materia, probabilmente.
Resta il fatto che sei stato troppo fumoso e per uno che proclama la sua popolanità mi pare poco coerente.
Ad ogni modo ti inviterei a non considerare automaticamente ideologico o maoista chiunque non la pensi come te o abbia dei dubbi su quanto scrivi.
A meno che tu non assuma che chiunque struttura una visione critica delle cose lo debba necessariamente fare sotto un cappello ideologico di una parte o di un'altra. Non mi sembra di averti mai dato che so del bolscevico o del teocon o del nazi-fascista.
Normalmente mi limito a contestare quanto scrivi e a restituirti eventuali provocazioni.
perchè non provi a fare lo stesso anche tu ed a fare avanzare un'analisi e una discussione non già in sintonia o in accordo con gli altri (t'immagini che palle!) ma quantomeno in un modo strutturato sullo sviluppo dell'argomento (senza propellersi subito Off topic) e a beneficio di tutti, anche di chi ha meno competenze teniche in un determinato campo ad esempio.
Poi, magari resteremo decisamente in disaccordo, ma se riusciamo a farlo educatamente e senza rompere il giocattolo anche agli altri, magari verrà il giorno che qualcuno di noi imparerà qualcosa che prima non sapeva.
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 11:22
El Nino lascia perdere. Il concentrato di stupidaggini affermata dal sig. teppista\Cornacchione quando tenta di parlare di economia e fiscalità supera persino gli insulti che pure gli escono naturali. Lui non sta esponendo una tesi economica di destra o liberale o altro comunque sensata. Sta dicendo solo delle cretinate e la cosa più grave e che non sembra accorgersene.
Scritto da: Antiteppista | 20/10/2009 a 13:19
...grazie Antitep,
cominciavo a dubitare che in mezzo a tutto quel fumo vi fosse da qualche parte dell'arrosto.
Il problema spesso è che io lo prendo sul serio, come prendo sul serio qualunque altro blogger...
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 13:28
offender,
ho già detto sopra che secondo me tremonti non ha fatto nessuna svolta, ma ha semplicemente enunciato una cosa che tutti già sanno e condividono, ma che non sanno come realizzare (lui compreso).
detto ciò, qualcosa su quanto dici sopra:
condivido con te che autodefinirsi precario quando si è fatta una scelta di operare come free lance è completamente fuori.
e condivido anche che, come dici, mettersi in gioco per tirar fuori il meglio di sè o quello che più ti piace fare non sia solo una prova di coraggio ma la strada migliore per (me lo lasci dire?) realizzarsi.
tra l'altro ti mette in condizione di gestire tutto il tuo tempo, ovviamente meglio che non timbrando un cartellino.
mi rendo conto che per me è abbastanza facile parlare perchè sono partito con qualche vantaggio in più di quanto tu descrivi, ed ho pure incontrato la combinazione fortunata, anche se mi piace più dire che ho saputo cogliere l'occasione giusta.
ma chi non ha, o ha poche carte da spendere?
o le ha ma non ha tempo per giocare la partita?
qui sono sicuro che l'ovvietà di tremonti si adatti un po' di più.
non generalizzerei però, perchè la società deve collocare anche chi ha poca arte ed altrettante esigenze.
per intenderci, se uno non sa far niente che se ne fa di
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 13:46
Luciano Comida, vuoi rispondere tu a Antiteppista o devo farlo io nelle dovute maniere ?
O il suo commento rientra nei limiti della tua INSINDACABILE coscienza ?
O sei così codardo e meschino che non hai nemmeno il coraggio di riprendere un tuo tirapiedi ?
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 13:47
...nada anche se inventato?
(fine del mio intervento stranamente troncato)
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 13:51
Teppista:
1) nessuno è mio tirapiedi,
2) esiste un'immensa differenza tra due affermazioni:
a) "Tizio è un idiota"
b) "Tizio ha detto un'idiozia".
L'affermazione a) è un insulto che attacca la persona di Tizio, la seconda è un attacco agli argomenti usati da Tizio.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2009 a 14:04
- gigino, se non la smetti di dirmi del semo lo dico alla maestra.
- diglielo pure, però tu sei un semo.
- allora glielo dico così ti mette dietro alla lavagna.
- la lavagna è appesa al muro e non può mettermi dietro. hai visto che sei proprio un semo?
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 14:16
qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti è casuale
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 14:18
gcanc, su Tremonti sono d'accordo con te, infatti la parola "svolta" era virgolettata nel mio intervento. Detto questo, vi sono senza dubbio persone che non hanno mezzi, ma dal mio punto di vista non avere mezzi significa nascere in una paesino sperduto dell'aspromonte o dell'entroterra sardo ed essere mandato a fare il pastore dopo avere, se va bene, conseguito la licenza media. Quando sento parlare di precariato da chi magari ha una laurea in Economia e Commercio mi scappa un po' da ridere.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 14:29
Allora Luciano, o Antiteppista sei tu, o dici solo scemenze.
"Lui non sta esponendo una tesi economica di destra o liberale o altro comunque sensata. Sta dicendo solo delle cretinate e la cosa più grave e che non sembra accorgersene"
Secondo te colui che "sta dicendo solo delle cretinate" non è un cretino ?
Ma va a cagare idiota, tu e i tuoi accoliti di merda.
Nell'ordine:
- MarcoB
- Irnerio
- Alessandra
- Antiteppista
- El_Nino
Non siete nemmeno degni di essere presi in giro.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 14:29
Luciano & Co., si vede che non siete vecchi navigatori! Non conoscete nemmeno la regola numero uno di Usenet: "Don't feed the trolls".
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 14:33
offender,
forse rispondevi a me e non a gcanc, ma non importa.
secondo me sei un po' restrittivo nel definire chi non ha mezzi, e vederla come la vedi tu è già un talento da spendere che non tutti hanno.
poi c'è anche chi rimane fregato: si parla dei "ricercatori" italiani tutti precari. a volte basta una borsa di studio concessa da un barone che ha bisogno di qualcosa per avere finanziamenti, e che in cambio ti promette mari e monti poi, per farti entrare in un meccanismo da cui per uscirne ci vuole veramente molto coraggio.
poi tagliano i fondi e sei fottuto.
posso essere d'accordo che la scelta comunque è stata tua, però.
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 15:15
Ciao marcob, scusa, in effetti rispondevo a te. Io non so se ho talento, sinceramente. Ma penso che chi ha talento vada premiato.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 15:26
...un talento ce l'abbiamo tutti, anche berlusca, anche la D'addario per dire... anche teppista ne ha uno.
Va premiato il talento di ciascuno, mettendo tutti in condizione di sfruttarlo al meglio.
Non basta averlo, ma occorre usarlo per arrichire la collettività anche.
Questo è il mio modo di vederla.
E sebbene posso condividere una parte del percorso di offender, non mi sento certo realizzato rispetto a quelle che erano e forse sono ancora le potenzialità. ma ciò non mi porta certo a dire che chi non è arrivato dove sono io o dove sono tanti meglio di me è perchè non si è impegnato, non ci ha dato dentro.
ma che ne sappiamo noi di che cosa ha portato la trama del destino a tizio o caio.
perchè coglionare un figlio di ricco se poi non riesce ad avere successo?
Che ne sappiamo del dolore, della depressione, dei problemi incontrati, della debolezza intrinseca, della mancanza di stimoli?
Come facciamo a giudicare tutti sul nostro metro di riuscita o non riuscita personale.
per questo mi trovo più in sintonia con MarcoB che alla fine dice che un posto caldo nel mondo ci deve essere anche per chi ha meno talento o non è così in grado di competere e reinventarsi di continuo.
Ma ve lo immaginate un mondo tutto di yuppies... chi ve lo serve il caffè al bar? chi vi ripara la macchina? chi vi opera di ernia alla prostata? chi si accolla 6 ore a scuola i vs bambini?
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 15:39
EL_NINO, solo una precisazione: io non ho parlato necessariamente di yuppies, ci si può realizzare anche come meccanico o barista. Una persona che conosco e che è assolutamente realizzata e felice di quello che fa vende su Internet ricambi per moto. Era operaio prima di licenziarsi.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 15:52
Allora posso accogliere maggiormente il tuo discorso, che anzi a titolo personale mi affascina e mi irrita al tempo stesso (mi ricorda troppo quel G.Abete che non appena mi laureai enunciava: cari ragazzi, il lavoro per come l'hanno conosciuto i vostri genitori non c'è più. Pazienza. Adesso siete liberi. Andte là in mezzo all'unuiverso e inventatevi il lavoro! Yeah!
Lo accetto comunque, con una sola numerosa eccezione: tante persone che hanno un meraviglioso talento nello stare con gli altri, nell'essere ottimi genitori e fantastici esseri umani, sensibili, curiosi, aperti ... ma che magari non hanno alcun talento a competere sul mercato del 'lavoro mobile'.
Beh, io per tutta questa gente invoco il lavoro fisso garantito (con eventuali sanzioni positive e negative sul rendimento).
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 16:13
Vedi EL_NINO, fermo restando che la tua visione delle cose è rispettabilissima e che non dobbiamo certo essere per forza d'accordo, io penso che una persona intelligente, sensibile, curiosa e aperta abbia già le doti necessarie. Ma è solo un'opinione. Ti ringrazio per lo scambio e per i toni pacati: quando faccio questo discorso le reazioni sono spesso "violente".
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 16:22
Teppista: per l'ennesima volta ti ripeto che io non uso mai nickname. In ogni blog o sito o email o giornale che frequento mi firmo sempre come Luciano Comida oppure come Luciano/Idefix (riportando in ogni caso i miei recapiti di blog e di indirizzo email).
Per completezza ti informo che, solo sui blog di Repubblica (dato che non ricordavo la password con cui mi ero registrato in origine), ho cambiato e mi trovi (le rarissime volte che ci vado) come Neilvaldese.
Perciò non uso mai pseudonimi.
Lo trovo ridicolo. E oltre tutto (celandomi sotto una maschera) mi sentirei molto meno libero di esprimere le mie idee. Però questa è la mia opinione: rispetto la scelta di altri/e di utilizzare un nickname che ne nasconde l'identità. Non comprendo invece (e a lungo andare lo trovo irrispettoso per gli interlocutori) il tourbillon di chi ricorre a due, tre o più nickname diversi.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2009 a 16:44
Luciano, insisto: don't feed the trolls.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 16:58
Offender: sono abbastanza vecchio (ho 55 anni) ma non sono un "vecchio navigatore"
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2009 a 17:27
Da Wikipedia:
"Troll - nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list, chatroom o nei commenti dei blog - è detto un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati. Spesso l'obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente (e molto più approfonditamente) dibattuta, specie laddove la questione sia già tale da suscitare facilmente tensioni sociali (come un'annosa religion war). In altri casi, il troll interviene in modo semplicemente stupido (per esempio volutamente ingenuo), con lo scopo di mettere in ridicolo quegli utenti che, non capendo la natura del messaggio del troll, si sforzano di rispondere a tono."
Morale: don't feed the trolls, non date da mangiare ai troll. Ignorate i loro interventi e spariranno.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 17:30
Offender: free lance è diverso da precario. Precario nell'accezione comune è un lavoratore che ha tutte le caratteristiche di un dipendente, ma, se va bene, con uno stipendio più basso del 30% almeno, ferie e malattienon pagate, contratti a breve o brevissimo tempo. E ci sono interi uffici che si basano sul lavoro di queste persone, chiedere in Regione Lazio se vuoi un esempio.
Sull'avere o non avere i mezzi, la tua visione è molto semplcistica.
Il caso dei ricercatori è esemplare: sono persone con competenze, alcune persino geniali, ma che per fare il loro mestiere sono costrette a gavette eterne, a lottare contro la mancanza di fondi perché il Tremonti di turno per finanziare la missione in Afghanistan (è solo un esempio) taglia i fondi per Certo possono sempre piantare tutto e trovarsi un altro lavoro, magari da estetista, ma non mi pare una gran vittoria
Scritto da: Eeka | 20/10/2009 a 17:40
Beh, Offender, è dal mese di Ottobre del 2006 che frequento questo blog. Vedi un pò tu chi fa il troll. Il sottoscritto o gli altri avventori ?
Penso di essere un pochino più anziano di te (vado per i 57), di aver un pò di esperienza e di conoscere abbastanza bene cosa sono i trolls.
Credimi, io non sono mai venuto su questo blog per disturbare. Sono sempre venuto per contestare e contrastare le idee balzane di alcuni commentatori che credono di essere sempre dalla parte della ragione; come, d'altronde, tutti quelli di sinistra che credono di appartenere al popolo eletto.
Mi spieghi per quale ragione hai usato tutte queste cautele per affermare un tuo sacrosanto parere a proposito della mobilità e del posto fisso ? E hai anche avuto l'accortezza di precisarlo a El_Nino ? Cos'hai, paura che ti lanci una tastiera attraverso la linea ADSL ?
Stai solo confermando ciò che io sostengo da anni.
Offender, i trolls, spariscono, i contrastatori no ! A noi interessa che i lettori nascosti abbiano la possibilità di confrontare le idee che altrimenti sarebbero a senso unico.
E di questa gente, disorientata, ce n'è a iosa che vaga per Internet in cerca di qualche verità.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 17:45
Offender, grazie di cuore. E' da due giorni che vado dicendo che non si dovrebbe dar retta ai trolls. Tra l'altro vengo anche tirata in ballo all'improvviso solo perché questo susciti in me qualche reazione.
se questo blog fosse mio, certamente non mi terrei cose come questa: "vai a cagare tu e tuoi accoliti di merda".
In ogni caso, io continuo ad ignorare. Credo che dovrebbero farlo anche gli altri, ma è solo un suggerimento ovviamente.
Scritto da: Alessandra | 20/10/2009 a 17:48
Eeka, l'esempio che fai dei ricercatori è veramente esemplare di come in Italia non si premi il talento. A mio avviso però vanno distinti due aspetti profondamente diversi tra loro.
1) La questione morale: è lapalissiano come sia ingiusto e vergognoso che in Italia chi fa ricerca venga trattato come una pezza da piedi e lasciato parcheggiato e/o con stipendi da fame.
2) La questione, perdonami il termine, pratica. La situazione dei ricercatori è come la descrivi da un bel po': si sarà forse aggravata negli ultimi anni ma quando la nostra generazione si è laureata, ormai 15 anni fa, le cose stavano già così, mi ricordo le vicissitudini di alcuni amici. Ora, un neolaureato che si voglia impegnare oggi nella ricerca non può certo venire a raccontare che quando si è iscritto all'Università si aspettava tutt'altro. Quindi: o ti poni obbiettivi diversi da quello di fare il ricercatore, o fai come un mio amico che, laureatosi in archeologia, si è trasferito in Scozia dove tale disciplina gode di abbondanti finanziamenti e considerazioni. E' brutto, ingiusto e quel che vuoi. Ma questa è la questione morale, di cui al punto precedente. Chiaramente mi dirai che qualcuno non si può trasferire, perché ha un genitore malato o altri problemi, ma onestamente, fatti cento quelli che si lamentano, quanti sono impossibilitati a partire per cause di forza maggiore e quanti semplicemente non vogliono lasciare mamma', la pastasciutta e la piazza del paese? Liberissimi di farlo, ma se sei il primo a non investire su te stesso poi non lamentarti se non riesci ad arrivare a fine mese.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 17:57
Alessandra, dovresti essere fiera per essere stata citata e, come diretta conseguenza, di appartenere al popolo eletto dei "ci ho sempre ragione io".
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 17:57
Più che per il posto fisso, sono stato per il lavoro stabile.
Perché chi parla di "posto", spesso, sottintende un luogo dove stare tranquillo a fare un po' quello che gli pare, anche lavorare certo, per stare tranquillo con la coscienza...
Mentre il lavoro stabile è diverso; il lavoro stabile è quello che permette di fare progetti per il futuro, e che contempla anche la possibilità del licenziamento, strettamente legato al proprio scarso impegno.
Ora siamo pieni di posti precari, cioè il peggio che ci possa essere!
Scritto da: Jubal | 20/10/2009 a 18:17
"chi parla di "posto", spesso, sottintende un luogo dove stare tranquillo a fare un po' quello che gli pare, anche lavorare certo, per stare tranquillo con la coscienza... "
verissimo.
Scritto da: offender | 20/10/2009 a 18:20
qualche mese fa mi sono rivisto con alcuni compagni del liceo, nel ristorante di due ex compagne di scuola che dopo la laurea in lettere antiche non se la sono sentita di imbarcarsi nella trafila delle graduatorie per insegnare. hanno fatto debiti e si sono messe a tirare la sfoglia e fare tagliatelle.
e sono brave. e anche care arrabbiate.
sono precarie? certo, se la gente smette di andare a mangiare lì, pumfete.
altre tre che hanno fatto l'università con loro ogni anno aspettano ancora dal provveditorato di sapere quante ore faranno e dove, e quanto ad entrare in ruolo, ti saluto minghìna.
ma quando ci siamo iscritti all'università, anche se eravamo bambini, lo sapevamo che le cose erano così.
si, offender, sono abbastanza d'accordo con te.
Scritto da: marcob | 20/10/2009 a 18:25
Io comprendo il discorso di Offender e lo condivido solo in parte. "Precario" e "precarietà" sono termini che in Italia hanno un'accezione particolare, come ha ben spiegato Eeka.
La mobilità in questo paese è praticamente impossibile alle condizioni imposte dal mercato del lavoro. Mobilità vera è quella degli Stati Uniti, dove anche un 40enne ed un 50enne possono reinventarsi e riproporsi sul mercato del lavoro, perché se hai talento ed esperienza vieni premiato.
In Italia il talento è sprecato, l'esperienza conta meno di zero. Si preferisce il giovane inesperto per petergli sottoporre un contratto "anomalo" e a termine così da non dover assumersi gli oneri delle tasse e dei contributi, ma sfruttare le sovvenzioni statali. Intanto l'azienda che assume in questo modo va avanti, mentre i cosiddetti giovani crescono e restano al palo. Non si può essere tutti dei freelance, tutti imprenditori di se stessi e mettersi in proprio. No, ci vuole comunque un equlibrio. Il risultato della spinta verso la realizzazione con il lavoro autonomo è quello che osserviamo già da qualche anno: intere generazioni allo sbando che tentano di vendere il prodotto del proprio lavoro a chi non può permetterselo. Insomma, alla fine si ritorna al discorso, piuttosto scontato, che ha fatto Tremonti.
Molto semplicemente, e forse banalmente, penso che in un paese ci debba essere comunque la libertà di scelta per ogni lavoratore di realizzarsi come meglio crede. Se uno preferisce una stabilità attraverso un lavoro fisso, non vedo perché non debba averla. Se qualcun'altro, invece, preferisce usare i propri talenti in modo indipendente, deve avere comunque la possibilità di farlo, al pari del lavoratore dipendente.
L'imprenditoria italiana piange e fotte continuamente. Chiede aiuti allo Stato per poter assumere, ma in realtà vuole solo restare a galla in maniera scorretta.
Un esempio su tutti è la Fiat.
Che dire poi dei cosiddetti cervelli in fuga? Mia sorella è uno dei tanti talenti sprecati e cervelli fuggiti. Come lei ce ne sono migliaia, se non di più. Io stessa ho enormi difficoltà nel trovare una stabilità lavorativa, e ho anche lavorato come freelance.
Torno a dire che il discorso di Offender è condivisibile, ma non credo sia applicabile nel nostro paese.
Scritto da: Alessandra | 20/10/2009 a 18:33
Seguo con molto interesse la discussione. Non intervengo per un motivo assai semplice: perchè su questo problema (enorme) ne so molto molto molto poco e dunque direi solo delle abissali sciocchezze. Preferisco ascoltare voi.
Magari qualcuno/a potrebbe chiedere: "ma se di questo tema non sai un tubo perchè ne hai fatto un post?" Anche per sollevare una discussione. E poi perchè mi pareva buffa (e grottescamente drammatica) la situazione di tanti capoccioni a sinistra che per anni hanno rincorso il mito del Precariato e della Mobilità e che adesso devono cambiar direzione e rincorrere Tremonti.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2009 a 18:47
Lucidefix, mi associo al tuo commento.
Però, come ti dicevo, non vale nemmeno a starsene in disparte.
Scritto da: Irnerio | 20/10/2009 a 19:40
***scusate - off Topic - saltate a piè pari se non interessati***
Offender, mi hai aperto un universo.
questa storia dei troll l'avevo sentita di sfuggita in altri blog, ma non la conoscevo a fondo.
grazie!
ps esistono studi sociologici/antropologici sulle motivazioni trollesche oppure vengono visti come fenomeni di disturbo della personalità solo a livello individuale psicodinamico?
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 19:44
El_Nino, rispondo io al tuo Off Topic.
I trolls sono nella mente bacata chi si se li inventa; sono generalmente una scusa che una community utilizza per giustificare delle contraddizioni interne. Uno studio recente su alcuni trolls che operavano nel Regno Unito nello scorso secolo hanno evidenziato che, pur tracciando le provenienze fisiche, lo stesso "alias troll" che svolgeva attività di disturbatore in Forum o Newgroups professionali, veniva usato da diversi utenti che partecipavano alla stessa community con alias più ricorrenti.
Per banalizzare - visto che mi sembri un pò duretto di comprendonio - è come se lo pseudonimo Teppista venisse utilizzato da più persone che, nella vitualità ricorrente, usano alias come Luciano, MarcoB, Antiteppista o magari El_Nino.
Chi ti garantisce che io sia veramente Teppista, Irnerio o MarcoB ?
Chiaro chi è il vero troll ?
E non preoccuparti per eventuali turbe psichiche. I trolls siamo tutti noi.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 21:50
Ricordo quando mia figlia era piccola: i troll erano quelli che, nelle storie a cartoni animati di "David gnomo amico mio", si mettevano le dita nel naso e poi si mangiavano le caccole.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2009 a 22:12
Come al solito il sig. teppista\Cornacchione non ha perso l'abitudine a insegnarci il verbo. E, in qualche post di alcune ore fa si è persino mostrato leggrmente, come dire, alterato. Tanto per segnalare una delle tante castronerie sparate (neanche la peggiore) riporto il punto 3)
"Quando parlo di 50% (e qui, per Dio, un pò di perspicacia ci vuole) mi riferisco alle somme spendibili (vuoi che le chiami imponibile ?) che generano un'imposizione indiretta pari circa al 30% - tre passaggi di filiera accumulano mediamente IVA al 10%".
Ammesso che tre passaggi di filiera siano assoggettati a IVA del 10% non è affatto vero che le tre voci si debbano sommare. Addirittura, pare di capire che secondo i cervellotici quanto assurdi calcoli del nostro, sarebbe da sommare anche un’IVA finale del 20% per arrivare al 50%; evidentemente, pur di giustificare l’evasione fiscale, non sa a che santo votarsi e scodella col mestolo frasi a casaccio dal ribollente calderone che ha nella zucca. Un’impresa solo leggermente meno ardua di quella volta a giustificare il suo idolo caimano. Un banale esempio con 2 soli passaggi dovrebbe chiarire come stanno le cose. Tizio vende un bene o un servizio a Caio a 50 euro + 20% di IVA, totale 60 euro. Caio compra questo bene o servizio a 60 euro e lo rivende a Sempronio a 80 euro +IVA = 96 euro. Sempronio è l’utilizzatore finale per adoperare una terminologia che tutti capiscono, anche l’avv. Ghedini. Sempronio, come utilizzatore finale, non può ovviamente “scaricare” su nessun altro il costo dell’IVA. In sede di dichiarazione IVA, Tizio verserà i 10 euro ricevuti da Caio e Caio verserà 6 euro perché detrarrà i 10 euro versati a Tizio dai 16 ricevuti da Sempronio. Totale IVA versata: 16 euro. Morale della favola; sui 96 euro spesi da Sempronio lo stato incassa 16 euro di IVA ovvero il 20% se riferito al bene o servizio finale senza IVA, anche meno (16,67% ad essere precisi) se consideriamo il calcolo sul costo totale. Ma non certo il 40% (2x20%) come si dovrebbe evincere dal ragionamento del sig. teppista\Cornacchione. Questo, a prescindere dal fatto che le imposte dirette vanno comunque pagate ed è inconcepibile pensare che ci possa essere una compensazione nel fatto che l’evasore comprando un bene paga qualcosa in termini di imposta indiretta. Intanto perché comunque si è fatto un bello sconto; non si può confondere il tutto con la parte. Poi, perché le imposte indirette non sono progressive come quelle dirette e, quindi, non tengono conto del reddito di chi usufruisce di quel bene. Quello della progressività dell’imposta è un principio fondamentale di tutti i paesi occidentali. Oltretutto, portato all’estremo questo balordo tentativo di giustificare l’evasione, condurrebbe a considerare positivamente anche i rapinatori o i ladri in generale perché comunque è ragionevole pensare che spendano i proventi dei loro colpi in beni o servizi e quindi, in definitiva aumentano l’IVA e, se vogliamo, contribuiscono al PIL nazionale e all’aumento dei posti di lavoro. Quindi, sono dei benefattori!
Scritto da: Antiteppista | 20/10/2009 a 22:19
Antiteppista, quando avrai finito di farti le seghe mentali con i numeri, faccelo sapere.
Siamo tutti ansiosi di capire come va a finire.
Scritto da: Teppista | 20/10/2009 a 23:37
GUARDA CHE LA SUPERCAZZOLA DI NUMERI CONFUSI L'HAI COMINCIATA E FINITA TU.
quelli di Antiteppista invece erano chiarissimi ed hanno dimostrato - con chiarezza maggiore della mia ieri - che come al solito sparavi cazzate.
ideologiche.
prepara il pigiamino che alle 00.000 i troll vanno a nanna.
Scritto da: EL_NINO | 20/10/2009 a 23:46
*** OFF TOPIC DEL TROLL ***
un amico più intelligente di me mi ha da poco spiegato che il troll può celarsi in ciascuno di noi/ di voi.
Visto che il libretto rosso di mao (fissato con la sciarpa rossa regalatami da giorgio) mi impedisce di vedere chiaramente la realtà e sembro duro di comprendonio (che rispetto all'imbecille e altre amenità di 2 giorni fa è già un bel progresso!), provo a ricapitolare per capire se ho capito (non mi fido di me, sono troppo ideologico e non son capace di spostare capitali dal liccentstain alle comore, figurati spostare un discorso in una metafora).
Considerato che si è giustamente osservato che il troll tende spesso a confondere una parte con il tutto, proverò per contrapasso ad applicare una sineddoche ai suoi ultimi insegnamenti.
...rullo di tamburi ...
Teppista sei un minchia!
(sineddoche)
Ora, siccome chiunque potrebbe celarsi dietro quel nick, non ho offeso nessuna persona reale poichè nessuno può essere così tonto da identificarsi con la maschera.
Scritto da: EL_NINO | 21/10/2009 a 00:28
Luciano Comida, vuoi rispondere tu a El Nino o devo farlo io nelle dovute maniere che si confanno ?
Mi ha detto che sono un minchia.
Questo è un insulto personale o no ?
O il suo commento rientra nei limiti della tua INSINDACABILE coscienza ?
E come puoi ergerti a unico interpete della tua coscienza, quando sono io che ti ho risollevato il blog dall'abisso di noia del pensiero unico ?
Scritto da: ProTeppista | 21/10/2009 a 00:42
Come volevasi dimostrare, ogni volta chs si entra nel merito delle questioni o, meglo, nelle cazzate sparate dal sig. teppista\Cornacchione, cazzate oggettive, non opinioni, il suddetto, fatta la figura barbina, la butta in caciara. La stupidaggine detta sull'IVA la comprende pure uno studente di ragioneria del primo anno. Ma non è certo l'unica. La tecnica è la solita; sparare cretinate come se foossero la sacra scrittura e contare sul fatto che molti se le bevano.
Questa è l'unica risposta che sa fornire:
"Antiteppista, quando avrai finito di farti le seghe mentali con i numeri, faccelo sapere.
Siamo tutti ansiosi di capire come va a finire".
Il problema è che tu, sig. tepppista\Cornacchione i numeri e on solo li spari a casaccio. Rifletti e possibilmente studia prima di scrivere le prossime volte.
Scritto da: Antiteppista | 21/10/2009 a 07:11
Mi fate pena: aspetto solo che raggiungiate il limite dell'isteriemo.
Antiteppista, oltre che imbecille sei anche presuntuoso.
Non capisci un cazzo di economia industriale e ti fai le seghe mentali con dei numeri banali.
HAI DIMENTICATO IL MARGINE DI RICAVO LORDO (MRL).
L'IVA (imposta indiretta) che ipotizziamo al 20% (di norma) che incassa lo stato per ogni passaggio commerciale si calcola come differenza tra i ricavi (sempre assoggettati a IVA) e i costi (non sempre assoggettati a IVA - per esempio i costi del personale non sono assoggettati a IVA -).
Proprio per essere semplicisti (per gente da elementari) se l'operatore A ha costi assoggettati per 100 e un MRL del 40% vende il prodotto a 140. Lo stato incassa IVA per (140-100) x 20% = 8
L'operatore B, che acquista da A, ha costi assoggettati per 140 e un MRL del 40% vende il prodotto a 196. Lo stato incassa (196-140) x 20% = 11,2.
L'operatore C, che acquista da B, ha costi assoggettati per 196 e un MRL del 40% vende il prodotto a 274. Lo stato incassa (196-140) x 20% = 15,7.
Totale incassato dalla stato = 8+11,2+15,7 = circa 35.
In questo caso lo Stato incassa rispetto al costo industriale iniziale 35/100 = 35% o rispetto al prezzo industriale 35/274 = 13%.
Ovviamente se il margine operativo, MRL, aumenta o diminuisce automaticamente questi valori seguono l'andamento ( e il 40% è il minimo in un'azienda per sopravvivere).
Vieppiù (per gli ignoranti) quando nei costi vengono messi i costi del personale (non assoggettati a IVA e generalmente incidenti sui costi dal 20 al 40%) la differenza tra l'IVA pagata e l'IVA versata aumenta e aumenta il ritorno per lo Stato.
Lasciamo perdere, per semplicità, il fatto che le imposte dirette sul MRL in una società di capitali incidono per circa il 50% con un apporto di imposta diretta pari (circa) al 20% (la metà del 40% di margine.
Antiteppista, se sei una testa di cazzo ignorante che non riesce nemmeno a capire il processo industriale dei costi, mi fai il piacere di STARE ZITTO e di non offendere le persone. Fossi stato mio allievo al 1° corso di economia industriale ti avrei dato 17 per farti un dispetto (ma scritto sul libretto)
Sai cosa dicono dalle mie parti: tu dovresti parlare quando pisciano le oche.
Non hai nemmeno la più pallida idea di come si costruisce un costo industriale e una fiscalità.
In due parole: SEI UN IMBECILLE MALEDUCATO.
E adessso, cagosi di merda, chiamate Luciano Comida a farvi accarezzare quella testolina di minchia che avete: poer nano, ti hanno dato una bella randellata sul coppino; fa niente tanto hai la testa di legno.
Supertroll
Scritto da: Supertroll | 21/10/2009 a 09:31
Antiteppista, sei anche così credulone da ritenere ProTeppista un mio alias.
Non ti rendi conto che lo ha scritto El_Nino per ironizzare e tu da bestia quale sei ci sei cascato ?
IMBECILLE.
Scritto da: Teppista | 21/10/2009 a 09:41
Caro sig. teppista\Cornacchione non cado nella trappola di abbassarmi al tuo livello di cloaca massima. Ormai sei un problema clinico. Tra l'altro non rispondevo al post di proteppista ma a quello tuo delle 23:37 citato nella risposta. Evidentemente nella foga diffamatoria stai delirando.
Solo per gli altri e per chiudere questa storia. Quello che sostiene il sig. teppista\Cornacchione in mezzo a un mare di insulti è abbastanza pasticciato ma non mi va di tediare ulterioremente la platea per correggere tutti gli errori. Pur non accorgendosene e tra mille imprecisioni e qualche stupidaggine finisce per confermare quello che dico. Alla fine l'imposta indiretta dell'evasore così tanto caro al sig. teppista\Cornacchione rappresenta una percentuale sul costo finale che è quella che ho correttamente calcolato. Quello che ha scritto lui, facendo la somma, nei post precedenti è una cazzata. Tra l'altro tutto ciò in barba all'evasione dell'imposta diretta che è giustamente progressiva come in tutti i paesi civili.
Per il resto il personaggio mi fa pena. E' forse opportuno che tu, Luciano, cambi le regole di accesso a questo blog. Il sig. teppista\Cornacchione non apporta alcunché. E' soltanto un ridicolo provocatore con tesi, si fa per dire, deliranti.
Scritto da: Antiteppista | 21/10/2009 a 11:09
La discussione è degenerata il 20 ottobre: tra le 13.19 e le 14.29. Chi lo vuole può rileggere i commenti e controllare.
Comunque sia, come padrone di casa del blog, spengo la luce alla stanza di questo post, mando via gli ospiti e chiudo il dibattito.
Scritto da: luciano / idefix | 21/10/2009 a 11:34