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Lettura quotidiana della Bibbia

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11/10/2009

Commenti

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Considerazioni amare le tue che condivido pienamente: i grandi riformisti son relegati, da vivi, ai margini della politica. Da morti diventano delle icone ipocritamente adorate. Il nostro, caro Luciano, è un paese che rifugge il ragionamento e il dubbio costruttivo e si abbandona ad un fideismo cieco e sconsiderato...ecco perchè, alla fine, ci troviamo a fronteggiare situazioni come quella attuale. Un abbraccio, Fabio

Capisco sì.
Capisco anche che chi ha voglia di darsi da fare deve imparare a comunicare in modo efficare ed efficiente con gli Italiani ANCHE E SPESSO al di fuori delle TV.
Già, ma tranne pochi, gli Italiani NON leggono e pochi vanno a cercare le notizie sul Web.
Come ha fatto Obama agli inizi ?
-
Capisco che ad es. io stessa devo imparare a comunicare più efficacemente con le persone - perchè come lo sto facendo ora non mi porta i risultati sperati e desiderati.
-
Imparare a mettermi nella mente degli altri.

"Per chi ha voglia di darsi da fare", Paola, sarebbe necessario anche un ritorno alle buone vecchie "scuole"di partito, o pseudo tali.
Intendo luoghi di aggregazione e di trasmissione di saperi, di acculturazione, se vogliamo, soprattutto per i giovani: le tradizionali sedi di partito, i festival dell'Unità allesistiti in modo capillare, un sindacato di sinistra attivo e "attivista" ecc.
SEcondo me, manca una base preparata e consapevole.
Me ne sono resa conto il giorno in cui un mio conoscente, un operario (stipendio attorno ai mille Euro al mese), mi ha domandato con molta semplicità e senza intenti rovocatori:
"Ilva, mi spieghi perchè non dovrei votare Berlusconi?". (!!!)
Credo venti o venticinque anni fa non sarebbe successo.
Secondo me, bisogna ricominciare di lì.

Questo è il punto.
Io credo che, ora, chi ha voglia di darsi da fare debba prepararsi metodicamente, in anticipo e con criterio a rispondere
alle domande tipo
"Ilva, mi spieghi perchè non dovrei votare Berlusconi?". (!!!)
-
Personalmente non mi reputo ben addestrata a farlo. Questo danneggia me e le mie idee (in quanto non riesco a farle passare).
Addestrarmi a ben comunicare...sì voglio imparare a farlo meglio di quanto non stia facendo ora.

Ma l'operaio che guadagna mille euro al mese che chiede perché non dovrei votare Berlusconi o beve o è drogato o dorme. Siamo messi davvero bene. Capisco che vedere Marcegaglia abbracciare Epifani crei qualche scompenso, ma se il presidente di Confindustria chiede un allentamento delle misure contro gli incidenti sul lavoro (tra l'altro nel gruppo Marcegaglia ne sanno qualcosa) e il capo del governo risponde "siamo d'accordo", si dovrebbe già capire qualcosa. Se agli ammortizzatori sociali possono ricorrere solo alcuni lavoratori licenziati il segnale è ancora più forte. Se poi il capo del governo perde il suo tempo tra festini, apparizioni tv in stile Chavez, promuove manifestazioni pro-governo come fanno in Iran, strumentalizza i morti in Abruzzo e a Messina e millanta successi impossibili, la sirena è tanto forte da rompere i timpani. A quel punto, ribadisco, se l'operaio da mille euro al mese non la sente vuol dire che è ubriaco, drogato o dorme pesante. Droghe e barbiturici sono a buon mercato in Italia. Ecco perché.

Tu Gcanc dovresti cercare di capire perchè l'operaio pone quella domanda.
Aiutalo, spiegagli la situazione invece di criticarlo.
Criticare non serve a nulla e indispone. Cerca di aiutare una persona a chiarirsi, anche se ha bevuto o preso pillole.

Ho paura che ancora una volta il vero problema sia Berlusconi.
Finchè ci sarà lui dall'altra parte, anche il dibattito all'interno della sinistra sarà viziato dalla pretesa di unirsi innanzitutto per battere il satrapo di Arcore.
Per poi naufragare di fronte alla prima difficoltà nel portare avanti davvero un programma comune, in quanto non esiste un programma chiaro e condivisibile da tutte le anime del pd, quella cattolica, quella laica, quella liberista e quella socialista. Figuriamoci poi con i possibili alleati esterni.
Sarò un illuso, ma in fondo credo avesse ragione Veltroni, che mirava ad un partito unitario ma strettamente coeso. Fuori dalle balle chi non ci sta. Era abbastanza ovvio che avrebbe perso alle prime elezioni, ma forse avrebbe potuto crescere perseguendo un'idea e degli ideali, se li avesse sempre più chiariti e rafforzati, senza doverli ogni volta rimettere in discussione.
Per questo non sono molto d'accordo con il guardarsi indietro di Luciano, anche se rivolto a degne persone come i socialisti di vecchio e onesto stampo che lui cita e che stimo anche io. Ma non credo sia lì la soluzione. Se la componente socialista oggi non ha alcun peso non è colpa del PD, ma dei socialisti stessi, che avevano messo fuori gioco i loro rappresentanti più degni fin dai tempi di Craxi, diventando un partito di affari (dal quale scaturiscono, guarda un po’, Cicchitto & Co.) votandosi poi alla successiva rovina (ad eccezione, guarda un po’, di Cicchitto & Co.).
Quello che manca sono nuove idee e nuove soluzioni attorno alle quali coagulare un vero consenso.
Temo ci voglia ancora tempo. Per questo il dibattito interno al PD al momento mi lascia molto tiepido. Trovo molto più interessante l'emersione di ancora timide crepe all'interno della coalizione opposta. In fondo si è parlato molto delle vergognose assenze in Parlamento da parte dell'opposizione, ma non è che nell'area del governo siano stati da meno. Anzi!
Degnerei di maggiore attenzione questo venire finalmente a galla delle contraddizioni esistenti nella maggioranza, oggi in forte imbarazzo, e che la radicalizzazione dello scontro che il pazzo sembra intendere portare avanti in modo sempre più palesemente eversivo e antidemocratico (e che tanto imbarazza e preoccupa tutte le democrazie occidentali)porti alla caduta del monolitico governo dell'unto-perseguitato. Con gran sollievo del mondo civile tutto.
Poi vinca chi vinca, ma almeno si tornerebbe ad una competizione normale, della quale si gioverebbero tutti, facendo emergere i reali bisogni del paese e le reali proposte di soluzioni per risolverli. Da entrambe le parti, senza dovere più perdere tempo ed energie per salvare il culo al più grande mentecatto degli ultimi 150 secoli o a doverlo sconfiggere a tutti i costi.

La spiegazione della situazione è contenuta nel commento. Basta leggerlo. Critica e spiegazione vanno assieme. Se uno si indispone per via della critica e non comprende la spiegazione, che mi sembra ragionevolmente chiara, si merita quel che gli capita. Purtroppo questo riguarda una buona percentuale di italiani, che ha smesso di leggere e tentare di capire. E c'è di peggio: sta tramandando la stessa cattiva abitudine ai suoi figli, che cresceranno ignoranti e con la testa vuota. E probabilmente bevuti e impasticcati.

"Critica e spiegazione vanno assieme":
dissento - calorosamente - su questo punto.
Ritengo che bisogna fornire una spiegazione senza assolutamente MAI criticare nè la persona e neppure i suoi pensiori e-o i suoi comportamenti.
Il "trucco" nella buona riuscita di una persuasione efficace sta proprio lì.
Se voglio convincere qualcuno in merito a qualcosa, se voglio se-durre una persona cioè "portarla verso di me", non mi posso permettere neppure di "pensare" di criticarla.

Pazienza.

D' accordo con carloesse

Berlusconi nel 2005 ha comunicato un abbassamento delle tasse, e l'operaio da 1000 euro al mese se ne trovo' un 50/100 in piu'. Che poi questo taglio fosse finanziato con aumenti di altre entrate al tesoro, e' vero, ma l'operaio si ricorda i 50/100 euro in piu' e che invece i governi di sinistra gliene facevano trovare 50/100 in meno.
Se poi l'operaio e' del milan, (fino all'anno scorso...) aveva un secondo motivo per votarlo. O se la moglie va pazza per Bonolis o Gerry Scotti... panem et circenses meditate gente, meditate !

e, Luciano, questa se vuoi censurala, e' un po' volgare, secondo me un 20% di operai che hanno visto annozero di due settimane fa, hanno seguito Santoro solo per vedere la D'addario e altre (piu') giovani pimpanti con un kleenex sul divano pronti all'evenienza ! ehehe questa e' l'Italia cari miei

Mi sono piaciuti Carloesse e Gcanc, ma Ilva mi ha colpita proprio al cuore e mi è piaciutissima.


Ce qui m'effraie, ce n'est pas l'oppression des méchants ;
c'est l'indifférence des bons.
.
Martin Luther King

Sottoscrivo pienamente il tuo grido: DOVE SONO I SOCIALISTI?

credo anch’io che l’operaio di cui sopra si sia bevuto qualcosa di forte per porsi una domanda del genere. però. la lega gli racconta che il suo problema nello stato più sicuro dell’ccidente è la sicurezza. poi gli racconta che l’immigrazione è il male dell’italia e che gli extracomunitari vanno rimandati a casa perché gli portano via il lavoro. il sindacato e la sinistra si dimenticano di spiegargli che l’uva in spagna e in grecia costa 0,90 al kg e qui invece la paga 2 euri. che la carne o il pesce idem come sopra. forse anche perché se gli si racconta che esselunga gli sta mettendo le mani nelle tasche bisogna anche spiegargli che lo stesso fanno le coop. che salari e stipendi siano bassi per il costo della vita italiano lo diceva la destra quando al governo c’era prodi e adesso la sinistra lo dice un po’ meno forte perchè prima deve decidere se il pd è a vocazione maggioritaria o no o se il gossip va seguito o no.
e allora io concordo con carlos quando dice che i socialisti ricordati da luciano si siano fatti da parte da soli, ma non sul resto, perché il pd di veltroni era un cadavere in partenza. margfherita + ds = 30%. Poi si è arrivati al 35. che non è maggioranza ma è già qualcosa. e la politica? 0%. dopo di chè si può solo perdere.
eppure la strada era tracciata. ma era più lunga. il pd doveva nascere dal basso e non dalla somma di due partiti minoritari. non capii per esempio perché boselli doveva star fuori dal progetto. non che avrebbe cambiato qualcosa, ma era l’indice che il partito era già stato costruito a tavolino e chi è fuori è fuori chi è dentro è dentro.
in italia due sindacati su tre stanno col governo. secondo me un sindacato anche quando governa la sinistra deve essere comunque una spina nel fianco, se no che ci sta a fare?
e mi viene in mente una serie di cose:
da anni il sindacato non fa più una politica seria sui salari e stipendi che salvaguardi il potere d’acquisto reale.
da anni la sinistra soprattutto quando è stata al governo non fa politiche di sinistra sulla distribuzione della ricchezza, sulla laicità dello stato, sui servizi ecc…
d’alema e amato hanno governato per alcuni anni e se non ce lo dicevano che erano di sinistra avremmo potuto pensare a consevatori tipo margaret tatcher.
prodi dopo il miracolo dell’ingresso nell’euro fu fatto fuori dalla sinistra e poi tornato al governo ha messo come priotari il pil e i conti. berlusconi se ne frega dei conti, tant’è che l’italia tornerà presto sotto infrazione, e fa finta di spendere soldi per la gente.
e si può andare avanti quanto si vuole.
ma alla fine della storia, se io fossi un operaio a 1000 euri, sobrio, non mi porrei la domanda perché non devo votare berlusconi. mi porrei invece la domanda perché dovrei votare il pd?

Quando nel governo Prodi i comunisti hanno cercato di fare la politica dei salari e dei diritti civili, sono stati considerati come scellerati e rovina governo. Ci siamo forse dimenticati dei famigerati "diktat della sinistra radicale"?
Ora occorre accontentarsi della sinistra sradicata...

Luciano, se i socialisti fossero quelli che tu elenchi, sarei la prima a condividere, ma nel PD adesso e nell'Ulivo prima i socialisti erano... Boselli e Bobo Craxi!!!! La cosiddetta componente socialista nell'Ulivo aveva posizioni non molto dissimili da quelle della destra sul lavoro o sull'economia. Per non parlare delle ambiguità sula questione morale.
Non ne ho nessuna nostalgia e non penso che simili mezze figure possano dare alcun contributo valido alla ricostruzione di una valida politica di sinistra.
Purtroppo i socialisti italiani hanno dilapidato il loro patrimonio ideale. Adesso è inutile piangere sul latte versato

Dico due o tre cose, che andrebbero naturalmente appronfondite, ma questo mezzo, il web, ha insiti i limiti dell'approssimazione, soprattutto per quanto riguarda una vera e propria discussione.
1 - Quel che manca oggi alla sinistra, secondo me, è una visione utopica, manca cioè l'utopia. Ci si è trincerati all'interno di uno spazio ristrettissimo, asfittico, legato all'accidentale e al brevissimo termine.
2 - I motivi del perchè del fallimento del comunismo storico sono stati equiparati tout court ai motivi del fallimento del comunismo: non è così. In realtà, nessun teorico ha mai dato una risposta convincente al perchè dell'esito rovinoso dell'esperienza comunista, limitandosi soltanto in realtà ad una risposta relativa al comunismo storico. In seguito, la proposta al fallimento del comunismo storico è stata quella di adeguarsi del tutto (o con qualche aggiustamento parzialissimo) a un modello attualmente egemone: il capitalismo.
3 - Sarebbe molto interessante la rilettura d'un vecchio testo di Wilhelm Reich, "La rivoluzione sessuale", dove si analizzano, tra l'altro, i germi negativi dell'esperimento comunista dell'Unione Sovietica già evidenti nei primi anni Venti, con il fallimento, per esempio, dell'alternativa al nucleo sociale denominato "famiglia" e con la fine del movimento artistico dei "Compagni di strada".
4 - Nel 1989 (mi pare), mentre nel PCI si cercava, senza una vera bussola, un nome per LA COSA, per il nuovo partito cioè, Osho scrisse ad Occhetto e propose come nuovo nome: "Partito Comunista Zen". Naturalmente Occhetto non rispose. Era una semplice provocazione? O c'era invece qualcosa che toccava un nervo scoperto, una indicazione relativa al fallimento dei partiti comunisti nel mondo?

Noto adesso che di cose ne ho detto quattro (e non due o tre)...

SGF,
il comunismo non funziona per un semplice motivo: se uno che ha molto talento riceve come uno che ne ha poco, chi ha molto talento non lo usa e non si fa il culo per 16 ore al giorno, rendendo piu' produttive le aziende. Cio' rende tutto meno produttivo e tutti piu' poveri. Ad esempio se chi si fa in 4 per produrre in futuro 10 automobili con le stesse risorse con cui se ne producono ora 5, in futuro tutti hanno un automobile, mentre ora solo il 50% della popolazione. Se chi si fa in 4 per questo non e' ripagato, semplicemente non lo fa. Molti dirigenti si fanno in 4 a livelli che non immaginate. Io so cosa significhi lavorare 16 ore al giorno con enorme pressione. se in cambio avessi gli stessi benefici di chi lavora normalmente cambierei lavoro all'istante, ma proprio all'istante, BANG !

Ma perché ogni volta che si parla di comunismo devono sempre venire in mente le dittature straniere e quando si parla della destra invece no?
Il comunismo italiano è quello di Gramsci e di Berlinguer... Non proprio due con l'indole da dittatori...

ps. io non so cosa significi laovrare 16 ore, ma so come mi sentivo dopo averne lavorato 10 a scaricare camion di ferramenta...

Peccato che parlare solo di produttività e consumi ora non basti più. Anzi rischia di essere distruttivoper la sopravvivenza del pianeta... Non si può intendere il capitalismo come un secolo fa...

temo che i grandi riformisti dormissero un gran sonno nell'epoca del craxismo imperante.
dove erano tutti questi geni quando bettino spianava la strada al cainano?
io sono stata una fiera socialista che negli anni novanta aveva 15 anni.
non credo che riuscirò mai a perdonare tutte quelle persone che si sono definite "socialiste" e hanno permesso a quel degrado di prosperare.
se il socialismo è morto non è solo colpa di d'alema, che pur ne ha e parecchia.
se il socialismo è morto la colpa è del PSI.

Concordo con Eeka: produttività e soprattutto consumi non possono e non devono essere gli obiettivi. Ma mentre per la destra liberista non porsi questi obiettivi significa automaticamente annullarsi, per la sinistra no. La sinistra può e deve avere il coraggio di porsene degli altri.

Eeka & marino, se fate un giro nelle periferie delle grandi citta' vedrete una miriade di automobili. 100 anni fa i poveri non avevano che un pollo al mese, ora hanno un cavallo d'acciaio. ora andatelo a dire all'operaio che guadagna 1000 euro al mese che grazie al comunismo non avra' piu' la macchina ma potra' saziarsi con un pollo almeno una volta al mese. Poi capirete perche' i comunisti sono fuori dal perlamento. e dalla storia

Il comunismo è fuori dalla storia per ragioni varie e complesse che non so se qualcuno qui, a cominciare da me, conosca tutte e approfonditamente.

Detto questo, io penso che non sia umanamente possibile una società senza proprietà privata. E infatti dove questa è stata abolita sono stati necessari il regime e il terrore per imporla. In tutti i regimi comunisti vigeva il divieto di espatrio, perché altrimenti il giorno dopo sarebbero rimasti in tre in tutto il Paese.

adesso ho capito perchè l'operaio amico di ilva vota berlusconi.
giorgio, potevi dircelo prima.
il pollo, che non è più ruspante, non piace a nessuno.
molto meglio un cavallo d'acciaio per pagare le cui rate, oltre all'affitto alle bollette alla scuola dei bimbi e via di seguito ti devi scordare anche una quaglia al trimestre.

Periferie sature di macchine e pollo a sazietà sono il risultato di quella crescita economica perseguita sia dal comunismo che dal libero mercato, ma raggiunto solo dal secondo.
Ciò che secondo me è importante ora evidenziare è che quel risultato non è solo positivo ma che ha causato un'enormità di "effetti collaterali", tanto per usare un eufemismo. Ed ancora più evidente risulta il fatto che la crescita non può continuare a questi ritmi se non a un prezzo drammatico.
A tutto questo bisogna trovare un'alternativa, non stare a discutere se l'economia va fatta crescere con la proprietà privata o con sprazzi di comunismo.

Caro Gaetano, Utopia è una parola grossa, e rischia di evocare chimere.
Certo, anche Obama ha vinto perchè ha saputo catalizzare una certa quantità di speranze in una radicale inversione di tendenza. Ma secondo me basterebbe porsi in profondo antagonismo alle proposte della destra. Questa sfrutta e si nutre di paura per il diverso? Evochiamo la fiducia nel prossimo, creiamo misure per favorire l'integrazione degli immigrati.
Quelli tagliano scuola e ricerca? investiamo invece proprio lì, dove c'è tutto il nostro futuro, sottraendo risorse publiche elargite oggi alla scuola privata, che dovrebbe campare di sole rette. Investiamo nella cultura, in mostre ed eventi, alla faccia di Brunetta! Questi sono i segnali di avere un piano, un disegno, non velleitario, non utopistico, ma sinceramente riformista e attuabile nel breve, purchè nettamente contrapposto a quello della destra, anche a costo di dover ricorrere a misure impopolari, purchè serie e comprensibili. Le utopie casomai verranno dopo: per me è già un'utopia liberarsi definitivamente del satrapo megalomane, e non ce ne libereremo vincendo un'elezione, che quello torna subito vincendo quella dopo. E' a mio parere assolutamente necessario aiutare la destra a metterlo fuori gioco, sostenere Fini (mi sarebbe parso una bestemmia solo un paio di anni fa!) e tutta la possibile "fronda interna", creando anche un terreno di scambio di idee e di possibili temi di convergenza, per limitati che possano essere.
Qui non si tratta di vincere al più presto le prossime elezioni, ma si tratta di cosa assai più grave: salvare l'italia dal baratro in cui ci sta conducendo un guidatore ubriaco di se stesso e di potere, e salvare la nostra democrazia (che non si limita alla sola espressione del voto popolare, come molti di loro vorrebbero farci intendere, ma è ben altra cosa).

Non credevo di suscitare un vespaio, citando il mio conoscente operaio (che, ve lo assicuro, è drogato soltanto di telegiornali Mediaset).

In ogni caso, nei commenti ho trovato frasi coraggiose che condivido a pieno. Mi sono quasi commossa all'idea di trovare tanti cui mi uniscono affinità elettive, ormai demodé.

condivido:
1) tutto l'itervento di S.G. Failla (specie i primi due punti)
2) Jubal là dove inserisce opportunamente un "distinguo" tra il comunismo italiano e le dittature straniere
3) Lucia: è vero il socialismo è morto per colpa del PSI (di Craxi)
4) un Bravò anche Marcob.

Rispondo invece a Tedeschi,
che purtroppo viviamo in una società (emblema del capitalismo più degenere) in cui spesso "uno che molto talento" non viene premiato,anzi. Si vede superare da un coglione qualunque superaccomandato o figlio di Buona Donna.
Da noi non si premia il Merito, ma il calcio in culo o, meglio ancora, la capacità di praticare il cosiddetto cunnilinguis posteriore.


Non ho finito, Tedeschi:
il tuo operaio non avrà una BMW (magari dovrà accontentarsi di una 600 Fiat, azzurra e targata DC!),
vivrà con la propettiva di saziarsi non a tartufo e caviale, ma con un pollo al giorno (sono un'ottimista!); a vita però, senza lo spauracchio di dover ricorrere alla mensa per poveri.
Per finire, in compenso,
potrà mandare il proprio figlio a studiare danza classica o pianoforte,o portarlo dal dentista per fargli mettere l'apparecchio...and so on senza pagare una lira.
Ti pare poco?

Fuori dai denti: Il Comunismo fa schifo a chi è in una condizione privilegiata. Se gli capitasse di precipitare dalle stelle alle stalle,oppure se riuscisse a mettersi nei panni di chi non ha niene, forse gli farebbe meno schifo.

Scusatemi se intervengo con una cosa che non c'entra molto, perché sto cercando di scrivere un post un po' più lungo, data la discussione molto interessante.
In questo momento su La7 c'è L'infedele di Gad Lerner. Titolo della trasmissione: "Chi sputtana l'Italia?". Molti ospiti interessanti, tra cui Zagrebelsky, che già ha detto cose molto intelligenti.
Se vi interessa, ovviamente.

Caro Carlo, trovo forte sintonia in quel che scrivi.
Per quanto riguarda l'utopia, mi riferisco ad un sogno di una società diversa, migliore, di fratellanza, un sogno da poter condividere con tanti altri fratelli e sorelle, compagni di strada, una chimera sì, una dolce fantasia infantile.
Negli ultimi decenni il rischio maggiore di tanta parte della nostra umanità, non solo di quella italiana, è stato quello di non aver più fiducia, fiducia nell'uomo, fiducia nel futuro.
Parlo della fiducia in una Terra che Non C'è, ma che in realtà, nella realtà più intima, già c'è, qui.
Bisogna far rinascere il sogno, siamo così sconfortati che rischiamo quasi di dar vita concreta a questo sconforto, a questo fantasma fatto di angoscia e paura.
*
Sento forte sintonia anche con le parole di Ilva. Ma come sarebbe ancora più bello parlarne tutti insieme, oltre questo schermo a cui comunque va la mia gratitudine, insieme a un grande grazie, naturalmente, a Luciano che ci ospita.

Consiglio la visione de "l'albero degli zoccoli" per capire come molti vivevano prima che 100 anni di capitalismo selvaggio trasformassero l'occidente in un posto migliore dove vivere. chi ha talento, in senso lato, si sbatte fino a farlo emergere e non piagnucola sulla presenza dei raccomandati. ci sono, pazienza non ci sono solo loro. Chiudo dicendo che il figlio di un operaio in un paese comunista non fara' ne' danza classica ne' suonera' il pianoforte perche' non avra' nessun incentivo. Vicevera il figlio di un operaio americano se ha talento, otterra' una borsa di studio e creera' valore per se' e per i suoi simili.

Ilva: dato che sono io ad aver tacciato di alcolismo e altro l'operaio tuo conoscente, accolgo senza sollievo la tua precisazione che è drogato solo di TG Mediaset. Sarebbe stato meglio l'LSD, almeno, oltre a bersi il cervello si sarebbe divertito un po'.

Giorgio, chi te l'ha detto che in un paese comunista l'arte non è (o meglio non era)"sponsorizzata", almeno quando non veniva considerata potenzialmente pericolosa per il regime? Oppure ti riferisci al fatto che chi fa danza o pianoforte in un paese comunista non è incentivato a farlo perchè sa che non diventerà mai un vip superpagato?
Mi auguro che le tue parole non vadano interpretate in quest'ultima ottica , perchè mi troveresti in netto dissenso.
Preferisco che un ragazzo qualunque (sia esso figlio di un Pinco Pallino importante o dell'ultimo dei morti fame)abbia l'opportunità di diventare un nuovo Mozart, a tutte le automobili del mondo, salvo un mezzo semovente che mi permetta di andare a lavorare.
Se non mangio il pollo, mangerò crauti, ma non toccarmi valori come l'uguaglianza delle opportunità, la cultura l'ARTE...


Quanto alll'Albero degli zoccoli (che è un film per altro mediocre), dai tempi che rappresenta a oggi ne è passata delll'acqua sotto i ponti. Il buono che è nato in questi cent'anni non è attribuibile tanto al capitalismo, quanto al progresso tecnico scientifico.

gcanc, sei forte :-)

L'albero degli zoccoli un film mediocre? Non puoi averlo detto ! Ma il mio punto e' che il progresso tecnico e' spinto dal capitalismo ... il progresso scientifico un po' meno, similmente all'arte. Se vuoi anche nelle forme piu' maligne, negli allevamenti di polli meccanizzati, o piu' intelligenti, come gli OGM, tutto spinto dalla sete di profitto, ma con ricadute positive su tutti (petti di pollo per tutti, mais per tutti,...).
Altrimenti si deve sperare che nascano tutti stakanov... o che la propaganda convinca qualche illuso ...
Sull'arte non so cosa dire. certo una componente di desiderio di profitto c'e' in tutti. Ma non essendo io un artista non saprei dire quanto il quattrino sia una leva importante, e esempi che dimostrano una o l'atra cosa si trovano in abbondanza... cavolo ma sei matta l'albero degli zoccoli un film mediocre, mi fa sentire fiero di essere italiano, che i film con la F maiuscola li sapevamo fare eccome !

Giorgio, che il progresso sia spinto dal capitalismo è senz'altro un dato di fatto, ma contemporaneamente un gravissimo problema. Ecco perché parlavo di "effetti collaterali", effetti che nascono proprio perché la spinta guarda esclusivamente al profitto, sbattendosene beatamente di ciò che questo comporta.

Ciao,
anch'io lavoro circa 12 ore al giorno in un ruolo non operaio, nè manageriale. E mi dicono che sono talentuoso e destinato a 'progressive et inesorabili sorti'... ma questa america capitalistica in italia non l'ho mica vista negli ultimi 10 anni.
In compenso ormai mi sono abituato all'idea che la mia famiglia a basso reddito debba fare ricorso a scuola privata (sai quando è necessario avere 2 stipendi per pagare il mutuo...) e spesso anche a sanità privata. Non oso pensare a cosa sarà la mia pensione se riuscirò ad arrivarci vivo.
In compenso ho perso tempo. Non in passato. Lo perdo ogni giorno.
Il mio tempo non esiste più. Lo sa Luciano che mi vede scomparire per lunghi mesi... Lo sanno i miei cari, che frequento sempre meno.
Cosa voglio dire?
Innnanzitutto il Capitalismo non è solo uno, ma sono tante varianti diverse, di cui una più ideologica e diseguale sta diventando dominante.
Poi, il Capitalismo non è stato l'unico o il primo motore della storia del progresso nel benessere e nelle guerre dell'ultimo secolo di vita del primo mondo...
Inoltre, il Comunismo, l'Utopia, l'ambizione di disegnare un progetto di società alternativa all'esistente va tenuto distinto dagli eventi storici del socialismo reale e della tendenziale crisi dei partiti storici di sinistra. Credo che il bisogno di un progetto articolato, ideologico, sociale-economico-politico, ma anche olistico, se me lo concedete, sia più forte e vivo e urgnte oggi che 30 anni fa. E qua c'è la speranza e la prospettiva di venirne fuori.
Anche per l'operaio di Ilva lobotomizzato da 25 anni di Minculpop piduista.
C'è stato un tempo in cui avevo anche tempo per conoscere Osho, pena un pò, Gaetano, e per riflettere sull'Utopia.
Ora per scriverVi devo rubare questi 10 minuti al bagno, mentre mia moglie prepra il piccolo per la scuola e devo andare al lavoro!
Torno dopo, ciaoooo!

ps Sul PD e i riformisti-panda : non c'è in questo momento il terreno culturale, mentale e sociale, su cui possa attecchire quella pianta-bonsai. Pensiamo a come recuparare terreno fertile dalla tundra proletarizzata ma ricca di cavalli d'acciaio degli operai-impiegati tv-dipendenti e senza tempo.

Scusate l'OT, ma qualcuno di voi ha letto l'intervista di Cazzullo a Pansa di questa mattina? Mi è parsa davvero delirante, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...

Al contrario, descrive perfettamente lo scenario corrente. Basta leggere la violenza di alcuni commenti anche in questo blog, che reputo molto equilibrato in genere, per capire che quello che dice e' lapalissiano.

Bah! é corretto fare un parallelo tra il terrorismo BR e l'antiberlusconismo? Ma qui si è perso il senso e la misura!

Pansa parla di clima politico non di fatti. E sottolinea che negli anni 70 un certo tipo di clima politico e' stato terreno fertile per il terrorismo. Anche se il tessuto sociale odierno e' un po' diverso, condivido la sua analisi. E non mi pare che Pansa sia tenero con Berlusconi.

... se è per quello, il tessuto sociale odierno è potenzialmente molto più pericoloso, in quanto la frammentazione e l'assenza di paradigmi ideologici e sociali di riferimento porta più a pensare ad azioni di violenza individuale...
Come infatti sta accedendo e sempre più accadrà da parte di frange più o meno riconducibili alla Destra...
Riflettici ogni tanto sul fatto che chi sta cominciando a scalpitare in ottica violenta siano quelle frange sottoculturali che oggi si sentono 'legittimate' ed eccitate da chi agita lo spauracchio dei nuovi trinariciuti Antiberlusconisti (visto che i comunisti sono estinti dappertutto tranne che nei tribunali, no?).
Il gioco si ripete, come nella notte dei cristalli, o nei progetti eversivi golpisti e piduisti, dove alzare la tensione ed additare un blocco sociale e politico come eversivo, serve ad autorizzare una riduzione di garanzie e diritti per tutti...
Non ci casco.
E Pansa sta invecchiando male da almeno un decennio.

Saluti, devo correre a motivare un piano di acquisto di un centinaio di mln euri al mio Dirigente.
eia eia ...

Giorgio Tedeschi, l'albero degli zoccoli io l'ho visto. Ti ricordo che noi possiamo permetterci il nostro tenore di vita, la macchina, i figli a danza eccetera perché i restanti 3/4 del mondo sono in condizioni rispetto alle quali l'albero degli zoccoli è disneyland.
Il capitalismo è anche questo.
Il nostro benessere dipende dal malessere di molti altri che ci forniscono materie prime e manodopera a bassissimo costo e accettano pure di essere la discarica planetaria dei nostri rifiuti tossici.
Che accadrà quando si stuferanno e vorranno anche loro scendere dall'alberodegli zoccoli?
Il comunismo non ha dato risposte, ma anche il capitalismo mi pare abbastanza afasico in questo campo...
E comunque ripeto capitalismo e comunismo sono due sistemi che andavano bene perc la società diun secolo fa perché ne erano il prodotto e l'espressione, adesso sono assolutamente inadeguati.
@offender: la proprietà privata prescinde dal capitalismo. Le società antiche avevano la proprietà privata ma erano l'esatto contrario del capitalismo

@Eeka: spiegati meglio.

intendo: spiega per che motivo e in che maniera le "società antiche", e quali, erano "l'esatto contrario". La cosa mi incuriosisce anche perché la definizione di capitalismo varia (un po') da autore a autore e con il periodo storico.
Inoltre io non stavo lodando il capitalismo, ma semplicemente indicando il motivo principale per cui, a mio opinabilissimo parere, il comunismo fosse un'idea idiota.
P.S.: sono più o meno d'accordo con gli interventi di Giorgio Tedeschi, tranne che per il film "L'Albero degli zoccoli" sul quale la mia opinione è simile a quella che il rag. Fantozzi aveva de "La corazzata Potemkin".

Eeka,
ti stai sbagliando. In realta' 3/4 del mondo sono sull'albero degli zoccoli perche' la loro produttivita' pro capite e' bassissima. C'e' un grafico della produzione pro capite in varie parti del mondo. Fino all'800 e' bassissima ovunque: albero degli zoccoli. Poi in europa e america e' partita a razzo. Le cause della partenza ritardata sono diverse e non si puo' generalizzare. Comunque e' grazie all'economia capitalista che nel terzo mondo possono produrre e piu' o meno campare, altrimenti non potrebbero competere affatto. E' una delle prime cose che ho piu' o meno imparato studiando macro-economia...

Dissento dall’opinione di Giorgio riguardo al terzo mondo. Il capitalismo che hanno conosciuto i ¾ del mondo citati è stato il colonialismo classico (in passato), il neocolonialismo (oggi) e le lotte, le guerre civili e i continui colpi di stato, tra ras locali.
In alcuni casi hanno praticato il comunismo. Ma ha senso parlare di “produttività” in tali contesti?
Oggi poi Cina (comunista?) e India (capitalista?) hanno tassi di produttività in crescita vertiginosa, creando disequilibrio nella crescita dei paesi capitalisti classici. Se anche l'Africa si comportasse allo stesso modo la produttività occidentale andrebbe probabilmente a farsi fottere.
Mi pare più sincero ammettere che ¼ del mondo, quello che ha “scoperto” e praticato il capitalismo, si è finora arricchito sulle spalle degli altri ¾. E che in futuro potrebbero delinearsi nuovi scenari.

concordo con offender nel giudizio sul film di olmi.
dove mi trovo un po' a disagio è nel leggere commenti che indirizzano la discussione su capitalismo o comunismo? proprietà privata si o no?
perchè siamo partiti dal disagio del nuovo pd ad esprimere una linea politica di sinistra e siamo precipitati in una discussione, perdonate, inutile.
diceva sopra el nino che i comunisti sono rimasti solo nelle aule dei tribunali (?). ha ragione per cui sia per noi che per berlusconi è ora di smettere di preoccuparcene.
che l'idea di carlo marx fosse un'utopia meravigliosa non lo si può negare.
che non ci sia stato nessuno in grado di tradurla in pratica è un'altro fatto innegabile da farci pensare che non sia possibile.
così come è innegabile il fatto che la chiamiamola società occidentale sia arrivata ad un punto molto critico dove qualcosa si può rompere con un botto assordante. lo diceva appena sopra carlos. quante cine o indie dobbiamo aspettare per capire?
ora, il post di luciano parlava dell'accantonamento di tanti socialisti doc che non sono mai stati comunisti, ma che avrebbero potuto contribuire a tracciare una via d'uscita al cul de sac in cui obiettivamente ci troviamo oggi.
ci sono tutti i sintomi per poter capire, ma fa comodo fingere di non accorgersi di quel che succede.
siamo nel mezzo di una crisi di dimensioni abnormi e si ma i mutui americani, sosteniamo le banche, svalutiamo il dollaro così i cinesi sono fottuti e via di seguito.
ma i soldi finti? come una catena di sant'antonio. finchè riesco a creare un derivato in più o un derivato di un derivato riesco a sostenere i consumi di beni sempre più inutili, magari prodotti con mano d'opera a costo zero.
certo che posso comprarmi sei telefonini se mi mettete in tasca i soldi per farlo o sei automobili anche se di bocche per parlare o di culi da appoggiare al sedile ne ho uno solo. ma prima o poi boom!
allora creiamo nuovi mercati. facciamo comprare il telefonino e l'auto anche ai tibetani o ai botwani.
però bisogna dargli i soldi. ne facciamo altri finti e via.
quanto dura?

"quante cine o indie dobbiamo aspettare per capire?" per capire cosa? Guarda che l'impatto della crescita di India e Cina sulle economie occidentali e' spaventosamente benefico. E anche su Cinesi e Indiani. Poi, si la discussione ha preso una piega diversa da quando si e' ipotizzata una corrente utopica nel PD.
Comunque nessuna discussione e' inutile finche' si scambiano idee in modo civile, secondo me...

marcob, che quella marxista fosse utopia e senz'altro innegabile..."meravigliosa", beh, è un tuo giudizio personale.

D’accordo con Marcob. Oltre a tutto parlare oggi di capitalismo e di comunismo mi pare il volere insistere su categorie vetuste.
Entrambe hanno mostrato, storicamente, i propri limiti. Il capitalismo sta mostrando la corda: se spinto al liberismo estremo, senza controllo, porta al disastro (sociale, ecologico, e a tratti, come abbiamo visto anche di recente, anche economico).
Il comunismo, degenerato a “mostro” nelle sue varie applicazioni, appare già morto e sepolto, salvo forse che nella mente malata di berlusconi.
Non credo in una “società di eguali”. Preferisco credere in una società che garantisca (realmente) a tutti le medesime opportunità, con la libertà del singolo a mettere in pratica le sue capacità a tentare di coglierle. Lo Stato dovrebbe garantire però assoluta parità di diritti (e doveri) e fungere da mediatore e se necessario da correttore nella sperequazione dei beni quando si mostrasse troppo marcata, che garantisse l’appoggio alle categorie più deboli in caso di conflitto con quelle più potenti e in grado di esercitare una certa forza. Credo che anche i più abbienti troverebbero giovamento nell’accettare una ridistribuzione di parte del loro superfluo in cambio di vivere in una società senza tensioni e senza gravi conflitti, e con una delinquenza ridotta a vera anomalia. Si tratta di convincerli della concretezza di questo reale vantaggio (e questo è già difficile) per abbattere la loro naturale resistenza.
Non è una ricetta nuova, e sicuramente non è rivoluzionaria. Era quella dei socialisti di vecchio stampo che cita Luciano? Forse.
Forse la sua realizzazione concreta è un’utopia (avrebbe bisogno di essere largamente condivisa) ma dovrebbe (questo sì) a mio parere essere ancora il fine di un partito di sinistra moderno che volesse dotarsi di un programma mirato (con soluzioni moderne e attuali) a questi chiari obiettivi.
Pochi ma chiari obiettivi e programmi ben articolati per raggiungerli, per ridare speranza, per condividere un futuro da perseguire, per unirsi nuovamente invece di continuare a dividersi (ma avete idea di come si stanno frammentando i partiti, specie i più piccoli, quelli che già non contano un cazzo e con evidentemente il fine di contare meno di un cazzo? E il PD? sembra sempre più litigioso anch'esso! Oggi si glorifica la Bindi perchè vittima del satrapo megalomane, domani non se la fila più nessuno: e intanto lotte di potere tra dalemiani, veltroniani, rutelliani, ecc.).
Siamo alla follia pura. Siamo in balia delle onde. Quelle televisive (come nel caso dell’operaio di Ilva, ubriacato dai TG di mediaset - ma come se poi i TG rai fossero diversi). Quelle delle mode. Quelle della risacca politica con i suoi corsi e ricorsi (sta tornando una sorta di fascismo? se lo chiedono in molti . Tornerà il terrorismo? come paventa Pansa).
La verità è che c’è un grande vuoto, e che non appare ancora nessuno che sia in grado di riempirlo. Forse ci sta provando Obama, di là dell’oceano, e vedremo che cosa saprà fare.
Ma qui non c’è proprio ancora nessuno. Riesumare i socialisti degni, come ho già detto, non mi pare una soluzione. Fare riemergere la loro passione e i loro ideali forse può rappresentare qualche cosa, ma solo se attorno ad una figura nuova, che parli un linguaggio moderno, ma che ancora non vedo, neanche scrutando l’orizzonte.
(PS: e scusate i miei sfoghi, sicuramente troppo lunghi per un post, forse troppo corti per essere spunto per vere e approfondite discussioni)

...anche la democrazia era utopia nel tardo medioevo...

... e che dire della possibilità di interpretare direttamente le sacre scritture ... come vorrebbe quell'eresiarca di Luciano...
;-D

Il capitalismo è pure esso una utopia rivoluzionaria che ha prevalso sulle precedenti organizzazioni sociali ed economiche e che come tutti i fenomeni umani è destinato ad avere fine ed a generare nel suo apogeo la forma organizzativa che lo sostituirà.

Per molti anni si è pensato che tale reazione potesse essere o possa ancora essere nelle proposte (o utopie se volete) marxiste.
Eppure sono comparse nuove derive 'miste' che forse oggi hanno più chance di diffusione.

Ma la sfida al PD di incominciare a pensare in grande ed in termini di progetto di società, non si limita al dibattito sul comunismo e sull'albero degli zoccoli ( a roma citiamo più spesso la montagna der sapone... ma mi pare di capire che il senso è simile).

Comunque il PD è di fatto in vantaggio sul PDL per quanto riguarda l'alaborazione della propria weltanshauung ideologica. Infatti da quell'altra parte è già stato concluso che il mondo ideale è l'italia immaginaria degli anni '50 governata da un berlusca giovane che attraversa l'urbe su una Jeep guidata da Scelba, scelba giovane, che assomiglia tanto a totò u'curtu.

"Cavissimo manovale che si ammazza di lavovo in cantieve per 900 euvo al mese, si fidi, voti PD, ché noi siamo molto più avanti nell'elabovazione della nostva weltanschauung ideologica..."

...ma non si può parlare sempre come se fossimo in un talk show, no?

Comunque la battuta mi piacque assai, fu salace e distruttiva, come molti dei suoi interventi, cavalier offender, mi consenta.

In questo caso non mi sento addoso il Suo vetriolo solo perchè l'utilizzo di un termine così specialistico era voluto, proprio per evidenziare una certa tendenza autoreferenziale ed elitaria (certamente più diffusa in teoria a sinistra), ma anche il fatto che questo post è stato scientemente dirottato verso il sesso degli angeli, mentre Luciano aveva posto una domanda molto precisa 8con nomi e cognomi, anche).

ps quella marxista, non è solo utopia. E' in primis scienza. 'Il Capitale' è alla base di tutti i corsi di studio economici (insieme agli altri classici, si intende). E devo dire che la ns società sta diventando sempre più marxiana (offender, risparmiami eventuale caricatura con grottesco marxiano verde con antenne, s'il te plait).

ovvio offender, un parere strettamente personale.

ILLUMINAZIONE:
Il Capitalismo 'buono' per come l'abbiamo conosciuto nel quarantennio a metà del secolo XX° nelle democrazie del primo mondo ha fondamentalmente bisogno di un forte antagonismo esterno per essere migliore.
Pensate forse che senza la pressione esterna e interna dei trinariciuti avremmo oggi e ieri avuto la scuola, la tassazione progressiva, il welfare in genere e la sanità e l'università per tutti?

Dunque il Capitalismo tira fuori il meglio di sè dall'agone della lotta con una visione del mondo radicalmente alternativa e non compatibile.
Che si è chiamata in tanti modi ma che oggi giunge a noi come comunismo.

E dunque chi è contro il comunismo e lo vuole cancellare dal dibattito è di fatto contro il miglioramento intrinseco (e dunque la possibile sopravvivenza) del capitalismo.
E dunque è anticapitalista e soprattutto anti-italiano e anche un pò antipatico.

Traetene le benemerite conseguenze.

Siete riusciti a scrivere:

231 paragrafi
6.860 parole
35.085 caratteri

in meno di due giorni senza dire un cazzo e concludere ancora meno.
Complimenti per la grossa perdita di tempo.

P.S.. grazie a Dio basta leggere qua e la saltando a piè pari per capire il contenuto e non perder tempo per leggere tutto (tanto son sempre le solite minchiate autoreferenziali).

P.P.S.: perdita di tempo che, in molti casi, costa anche cara al contribuente italiano.

Teppista, mi mancavi. Illuminaci tu.

Ennesimo dubbio sull'identità di Teppista.
E se si trattasse di Brunatta sotto mentite spoglie?

...ah ah ah, teppista.
Sei ridicolo.

...e hai sprecato molti digit per dimostrarlo.

Non voglio essere petulante, ma non riuscivo a inviare il seguente post. Ci riprovo.
Ribadisco l'opinione espressa sull'Albero degli zoccoli...è stucchevole.
Incomparabilmente migliore sullo stesso tema, se si può fare un raffronto tra cinema e letteratura, "La malora" di Fenoglio.

L'analisi di Giorgio (anzi la non-analisi di Giorgio)sulle ragioni per cui l'Europa e l'America sono partite ha razzo, mentre il terzo Mondo è rimasto nella cacca mi sembra superficiale e del tutto
priva di spessore storico.
Fare un discorso agiografico sul capitalismo, senza metterne in luce le pecche che sono INFINITE, credo sia miope ed ipocrita.

Hanno sostanzialmente ragione Eeka e Carloesse (salvo nel punto in cui quest'ultimo sostiene che " i più abbienti troverebbero giovamento nell’accettare una ridistribuzione di parte del loro superfluo"; il che sarà pur vero, ma prova a convincerli! Questa sì è utopia. Datata per giunta. La mia obiezione ricalca infatti semplicemente quella di Marx nei confronti dei cosiddetti "socialisti utopisti"che l'avevano preceduto.

Caro Teppista, tutto è inutile a chi è impermeabile.
A me molte coso sono tornate "utili", senza contare che la dialettica per alcuni farabutti scansafatiche è già un utile in sè.

purtroppo non ho il tempo di leggere tutti i commenti e mi limito a commentare brevemente il post di luciano. dici che "perdiamo" perchè comanda ancora d'alema (in quanto ex comunista). secondo me il punto è invece che tale figura ha tradito da tempo gli ideali comunisti... è per questo che "perdiamo". sicuramente già altri lo avranno detto...

Caro teppista, ci mancavi proprio. Come avremmo fatto a sparare le nostre minchiate di farabutti e fannulloni e comunisti (con te rivendico pienamente il titolo che altrove qui ho di fatto negato, e lo rivendico con pieno orgoglio al grido di viva Lenin, viva Marx, viva Mao-Tse-Tung) se non avessimo saputo che prima o poi una sbirciatina, da buon vero voyeur, ce l'avresti data?
In fondo abbiamo scritto anche per te, tesoruccio.
Smack.

Uno smack sincero a Carloesse...Capisco ti sia espresso in certi termini per reagire a una presunta e probabile provocazione, in ogni caso mi unisco alla tua rivendicazione del titolo di comunista ( a modo mio, con molti ma e però lo sono), se non altro perchè non sopporto la demonizzazione che di esso si è fatto.
Credo di essere stata uno di quei rarissimi esemplari della specie umana che, per motivi vari, non ha esultato incondizionatamente nel momento della caduta del Muro di Berlino. In verità, continuo
ad essere dell'opinione che non ci fosse granchè da esultare.

Ilva, visto che sei una delle poche persone che frequentano ardentemente questi luoghi seppur dotata di una apprezzabile dose di corteccia cerebrale, ti darei un consiglio. Lascia perdere queste discussioni che si auto inluppano (inglesismo equivalente a self-loop) e prova davvero a fare la commessa in un supermercato, in incognito: vedrai che dopo una settimana ti ricrederai sul comunismo e voterai Berlusconi. Scultum mi !

Ilva, cosa ti hanno fatto di male i tedeschi dell'est?

Giorgio, so che rivesto il ruolo dell' imbecille di turno, rispondendo seriamente a una boutade.
I Tedeschi dell'est non mi hanno fatto nulla, e quelli nostrani neppure.:-)
Non si può sostenere però che, dopo la caduta del muro di Berlino,questo sia diventato, come diceva Leibniz, "il migliore dei mondi possibili". O no?

Tep, se facessi davvero la commessa in un supermercato, credo non voterei Berlusconi: mi sparerei prima delle prossime elezioni.

Dimenticavo Tep, quanto al frequentare ardentemente questi luoghi, dovresti aggiornarti: sono stata latitante dal blog per almeno tre settimane.
Se l'ardentemente è riferito non all'assiduità della mia presenza, ma alla passione che ci metto nelle discussioni, lo considero un complimento.

Teppista è come quelli che, sentendosi esclusi da una festicciola tra amici, spiano dalla finestra e mugugnano "ma che cazzo avranno da divertirsi?"

Ma Luciano,
siamo sicuri ch il problema del PD sia la marginalizzazione dell'anima riformista?

Non sarà che forse il problema più grosso nel partito e nel paese sia invece la mancanza di prospettiva e di sviluppo di un progetto di società alternativa?

En Nino: io nel post dicevo una cosa diversa. Eccola:
"Se il centro-sinistra-centro italiano è in queste pietose condizioni, lo si deve anche a un fatto: la sua dirigenza e (per modo di dire) intellighenzia è nelle mani di ex-comunisti ed ex-democristiani"
I socialisti che elencavo (in queste settimane me li sono riletti e commentati con alcuni amici) sono sì riformisti ma con una forte radicalità di princìpi, di analisi e di proposte. Basta pensare (te ne dico solo una) a metà degli anni Settanta, all'elaborazione dell'alternativa di sinistra al regime democristiano. Poi abortita a causa dell'affermarsi del craxismo all'interno del PSI ma anche del niet da parte del PCI (tutto teso al consociativismo con la DC).

Ho letto solo adesso la tua risposta e cambia la mia prospettiva sul post.

Ma ti notifico che ho ancor rispetto per molti del PCI e della DC che insieme (anche consociativamente) fecero crescere il nostro paese nei diritti, nelle tutele, nel confronto tra culture e nel benessere anche.

O il problema è che adesso siano degli ex?

Intanto a me sembra che quella tutela consociativa sì, ma in qualche modo illuminata, che nasceva dalla dialettica ideologica (non la riduco solo alla spartizione di potere) manchi dolorosamente in questo momento di scompaginamento istituzionale dovuto alla salita al potere da parte di una cosca mafiosa mediatica, assolutamente priva di cultura e consapevolezza democratica e istituzionale.

Ma sto invecchiando male...

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