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02/08/2009

Commenti

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Pure io ho scritto daa pillola abortiva oggi!
L'esempio qui del Tic è molto calzante, e potrebbe essere illuminante se si accettassero lumi. Ma, come d'altra parte nota il tic medesimo alla fine del post i vantaggi sono altri per la Chiesa.

scommessa vinta a priori

bellissimo post

Ed è qui che veniamo ad affrontare, in pieno, il merito dello scontro. Cioè: qual è la cultura che in Italia, da destra e da sinistra, si confronta con il tema dell’aborto? Cattolica? Integralista? Fondamentalista? Proviamo a definirla per difetto: non è una cultura laica. Anche la maggior parte dei sostenitori della legge 194 continuano a dire che si tratta di un dramma Usando questa espressione si tende a far propria la convinzione che il feto sia già vita umana sposando, di fatto, i convincimenti della Chiesa cattolica. E’ un convincimento che non è provato scientificamente ma che, in quanto valore per chi ci crede, va rispettato. Ma perché tentare di imporlo a tutti? Ma ancora di più perché paragonare la scelta di ogni donna, qualsiasi siano le sue convinzioni o il suo sentire, alla morale dei soli cattolici. Ecco qui che l’espressione l’aborto non è un dramma va calato nelle diverse individualità, nelle diverse convinzioni, nelle diverse esperienze. Ci saranno donne per cui la decisione di abortire è un dramma, ci saranno coloro per cui non lo è, ci saranno altre ancora per cui è una decisione complicata ma che non implica sofferenza.

In questi decenni si è cercato invece in tutti i modi di colpevolizzare le donne, di farle sentire delle assassine. Si è cercato di imporre una visione parziale a tutti, condannando moralmente chiunque abbia sulla vita, sul corpo e sulla libera scelta posizioni diverse. La discussione va portata su questo punto, anche se so molto bene che quando lo si tocca si suscitano rabbia, disprezzo, persino odio. “L’aborto è un dramma” è un assioma intoccabile, pena la scomunica. C’è però una differenza che va sottolineata. Io non voglio convincere nessuno della mia idea di vita o di libera scelta. Anzi, penso che tutte le posizioni siano lecite. Perché allora gli altri mi vogliono imporre i loro valori e mi vogliono obbligare a rispettarli?

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