Pochi minuti fa ero in via delle Torri (chi è di Trieste la conosce, centrale, pedonata e negoziata).
Un uomo di colore si è appena comprato un tocchetto di pizza al taglio e tiene in mano il suo sacchettino di carta cellophanata.
Incrocia una donna malridotta, sulla cinquantina portata malissimo, che sta frugando nella spazzatura.
Senza esitare, si avvicina e le porge il pacchetto con la pizza.
Lei lo respinge sgarbata.
Lui ci rimane male e si allontana.
Gli vado incontro, lo abbraccio e gli dico "bravo, fratello"
Sorride, gli spunta mezza lacrima e poi se ne va col suo pezzetto di pizza.
MI hai fatto venire i brividi sulla pelle ed è spuntata una lacrima anche a me, Luciano...Grazie..e grazie al nero generoso e buono.
Scritto da: Daniela Pinchera | 13/08/2009 a 14:01
Grazie a tutti e due.
Scritto da: Alessandra | 13/08/2009 a 14:24
In realtà, a guardarlo bene, il mondo pullula di persone buone che fanno gesti molti belli (piccoli o grandi che siano). Il punto è che noi molto spesso non siamo più capaci di vederli, questi gesti, di lasciare che i nostri occhi e i nostri cuori si soffermino su ciò che accade. Quando Gesù dice "Se non diventerete piccoli come questo bambino, non entrerete nel Regno dei cieli", intende anche questo: ritrovare la nostra capacità e la nostra voglia di stupirci, di abbandonarci ai sentimenti, di sdegnarci davanti alle ingiustizie e di donare, di sperare e di credere nei miracoli del cuore umano.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 14:33
hai ragione Luciano, c'è tanta brava gente in giro, ma spesso non vogliamo (o riusciamo a) vederla, pronti ad andare in giro con le mani in tasca, lo sguardo basso e il coltello tra i pensieri
Scritto da: Manfredi | 13/08/2009 a 14:43
Confermo, il mondo è pieno di brava gente e di gente che si ferma ad aiutare gli altri. A Milano in questi giorni i centri di accoglienza, le mense per i poveri, anche i servizi mesi in atto dal comune per gli anziani, sono fatti funzionare da un sacco di gente che si prodiga per gli altri, ma non cercano la ribalta e nessuno lo sa.
Scritto da: gcanc | 13/08/2009 a 14:51
Sarà senz'altro vero quello che scrivono Luciano e Manfredi, si, certo. Ma forse è perché abito a Roma e di gente ce n'è tanta di tutti i tipi, di tutti i paesi ecc., ecc. che ho assistito soprattutto ad episodi di intolleranza...verso portatori di handycap, ed altre persone meno fortunate di noi o come noi. Sarò pessimista, sarà il caso, ma ho trovato più solidarietà e fratellanza nei piccoli centri, nelle città a misura d'uomo, dove la gente ti viene incontro col sorriso sulle labbra..pronta a darti una mano ancor prima che tu lo chieda.
Scritto da: Daniela Pinchera | 13/08/2009 a 14:53
Forse è questo, sai, come dici tu, che la sinistra dovrebbe ritrovare: le mani fuori dalle tasche e pronte ad accogliere quelle degli altri, lo sguardo alto e i pensieri liberi e aperti.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 14:55
Non voglio certo dipingere il mondo di rosa e di celestino. E men che meno il mondo degli "emarginati". Ci mancherebbe! Volevo solo raccontare un minuscolo frammento di vita e far vedere come briciole di solidarietà, scintille di amore cristiano (poco importa se quell'uomo è islamico o ateo o indù o animista o agnostico o shintoista o quel che è o non è) possono esserci dappertutto.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 15:04
sai a cosa mi fa pensare quella lacrima?
all'umanità che si commuove perché si vede riconosciuta
Scritto da: Tereza | 13/08/2009 a 15:04
Alla facciaccia dei razzisti e dei loro pregiudizi.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 15:04
Mi sa che hai fatto centro, Tereza. Provo a mettermi nei panni di quell'uomo. Ha pochissimi soldi, li spende per comprarsi un pezzo di pizza, vede una più sfortunata di lui, decide di cederle il pranzo, glielo da, lei lo respinge e lui non trova nemmeno nessuno che gli dia la consolazione di accogliere (se non il dono del cibo) almeno il dono del gesto. E allora ecco che il mio piccolissimo intervento (abbracciarlo e dirgli due parole due: "bravo fratello") l'hanno fatto sentire capito e apprezzato, e dunque riconosciuto nella sua umanità di uomo che aveva compiuto un atto di generosità.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 15:21
Si, è proprio così. Avete davvero fatto centro!!!
Scritto da: Daniela Pinchera | 13/08/2009 a 15:29
Un bellissimo episodio Luciano. Ma quell'uomo lo conoscevi? Te lo chiedo perché dici che ha pochissimi soldi.
Scritto da: offender | 13/08/2009 a 15:33
chissa' perche' queste notizie non trovano mai spazio sui giornali...
Scritto da: Roberta | 13/08/2009 a 15:54
Non l'avevo mai visto. La mia ipotesi (che fosse uno con "poco reddito" e forse "senza permesso di soggiorno") deriva da alcuni indizi/pregiudizi/supposizioni: il suo abbigliamento, il modo in cui camminava, la maniera con cui si guardava in giro. Oddio...magari era anche un docente di biochimica nucleare al Centro di Fisica. Però non mi pareva.
Scritto da: luciano / idefix | 13/08/2009 a 16:01
Penso che è bello godere il non avere neanche bisogno di identificarsi nell’altro—piacere puro vederti un altro fare quello che tu con lui partecipi e spartisci.
E sì, è vero: se ti cerchi tra altri che son te e altri te, e stanno zitti a non apparire, ti trovi.
Scritto da: coccoina | 14/08/2009 a 19:25