Qua in Italia ci stiamo avviando all'arbitrio assoluto e legalizzato, dove ogni Comune legifera come gli pare.
A Cesena si può mangiar il gelato al pistacchio assieme alla propria moglie vestiti di grigio?
A Varese è possibile comprare i numeri dispari di Tex?
A Catania si può scoreggiare silenziosamente in tre?
A Monfalcone è lecito allacciarsi le scarpe sul lato in ombra delle vie centrali?
A Trieste si può bere il caffè con due cucchiaini di zucchero?
A Roma si può telefonare con un vecchio Motorola?
A Sassari è ammesso girare con una t-shirt di Ligabue?
Nella Val Brembana si viene multati se si indossa una maglietta con la foto del presidente nero ed extracomunitario degli Stati Uniti?
L'idea m'è venuta grazie al blog (sempre interessantissimo) di Tic:
http://tic-talkischeap.blogspot.com/
Grazie, Lucià...
Scritto da: Tic-talkischeap | 11/08/2009 a 12:31
Siamo sicuri che in qualche comune non sia vietato abbreviare i nomi di battesimo? Non vorrei incorressimo in una multozza.
Scritto da: luciano / idefix | 11/08/2009 a 12:34