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04/08/2009

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Purtroppo l'ignoranza è al potere ovunque, da quando la cultura (in senso lato e "onnicomprensivo": intendo la letteratura, il cinema,l'arte ecc.)è stata asservita al mercato.

Non so - forse sono di parte: Pretty Woman te lo posso doppiare:)
Non so se è il caso tuo: ma in tanti tendono a considerare una certa raffinatezza intellettuale, di sceneggiatura, di costruzione di senso, magari di estetica delle riprese come gli elementi importanti di un buon film. Io personalmente non la vedo così (e mi viene da dire, non solo io: ma ci ho paura che se ti cito la critica cinematografica me dai della spocchiosona. Sappi che te la sto a cità in potenza PPP) la soavità, la leggerezza, la capacità di catalizzare proiezioni, che hanno certi film leggeri degli USA, si Pretty woman e anche guerre stellari (che odio, ma non importa) insomma sono cose importanti. Come i tempi, e le battute, e i montaggi e la fluidità. Sicuramente non è il tuo caso.
Ma ahò dieci Pretty Woman contro quella palla infernale de Blaw Up, che ci ha tanti belli concetti, ma due coglioni.
eh

Non sono d'accordo: auspicherei almeno 10 Blaw Up, contro 10 Pretty Women.
Mi sembra di non pretendere troppo.

La quasi totale estinzione del cinema d'autore è una grave perdita. Ma a nessuno sembra importare granché.

Saranno anche amerikeni, ma proviamo ad immaginare due cinema nello stesso quartiere di una città italiana. In uno danno la retrospettiva di Pasolini e nell'altro quella di De Sica (Christian). Quale cinema staccherà più biglietti?

Gcanc, la risposta è scontata e non fa altro che confermare quello che ho detto nel primo commento.

Posso solo aggiungere che quello che io considero un sintomo di decadenza culturale ha dimensioni globali.
E non vale solo per il cinema.
Quanto al cinema, in Italia abbiamo avuto un genio (anche se i suoi film non raggiungono tutti lo stesso livello di qualità): Fellini.

Fellini,secondo me, è morto di "crepacuore", perchè non trovava più qualcuno che fosse disposto a finanziare i suoi film. Semplicemente perchè non facevano incasso.
E parliamo di vent'anni fa.
Figuriamoci oggi! :-(

Ilva, sono un cinefilo da sempre, ma non ho mai visto le folle sgomitare per andare a vedere Bergman e Kurosawa. Non per niente ai festival del cinema la giuria è composta da adetti ai lavori, che premiano film di solito trascurati dalla distribuzione ufficiale. Pubblico e critica raramente si trovano d'accordo. Per farti l'esempio opposto, Totò è stato sempre massacrato dalla critica, oggi è un mito quasi da cineteca.

ad agosto l'ortografia è un'opinione :-)

Gcanc : sono d'accordo con te. Questo non significa che sia un bene andare sempre e solo dietro all'"audiace"...

L'ultimo Bergman lo trovavo deprimente, a dire la verità. Ma rimpiango i tempi in cui c'erano Visconti, Fellini, Ferreri,
Pasolini, Kubrick, Wenders ecc.e aspettavo con trepidazione che uscisse NELLE SALE il loro ultimo film

Non so ma perchè mettere le due cose alternative l'una all'altra. Il cinema d'autore e certa commedia sono piaceri diversi, quasi non comparabili. Con esigenze diverse. E ribadisco che sotto un profilo intellettuale, e tutt'altro che popolare. La nobilissima tradizione della commedia rosa americana non ha niente da invidiare a nessuno.

Infatti, non si possono mettere i due generi in competizione, ma lo ha fatto Luciano col suo post tacciando di ignoranza coloro che hanno risposto Matrix e il Signore degli Anelli, due film a loro modo storici per tecnica narrativa e realizzativa. Per altri versi Il Settimo Sigillo è un caposaldo della storia del cinema, ma non si può pretendere che venga citato in un sondaggio fatto tra la gente, soprattutto se si tratta di giovani non interessati alla storia del cinema. I "sondati" si saranno basati su ciò che hanno visto di recente.

Sì, ma è come paragonare Il giudizio universale di Michelangelo a un paesaggio di Cascella...

Gli alberelli di Cascella stanno bene in ogni salatto, ma, se mi permetti, sempre come dice il mio amico chef a New York, è come paragonare un risotto a una m.
E adesso prevalgono decisamente le m:

Il signore degli anelli, nella sua vastità e complessità è un po' il moderno giudizio universale del cinema, mentre Il Giudizio Universale di De Sica/Zavattini è un discreto Cascella.

Ma cosa ci si sarebbe dovuto aspettare da un sondaggio su frequentatori di videoteche? Che citassero Eseistein, Buster Keaton, Ozu ?
Peraltro sono d'accordo con Zau: Antonioni è una palla e Pretty woman delizioso (ma queste sono opinioni personali) e registi come Friz Lang, Billy Wilder, Frank Capra sono nomi imperituri nella storia del cinema, al pari di Antonioni, Kurosawa e Bergman (che invece adoro).
E sono d'accordo anche con Ilva: Fellini è forse (tuttalpiù con Rossellini)il massimo regista italiano. Però (ripeto) una cosa sono le opinioni personali (non reggere Antonioni) altra riconoscerne il valore nella storia del cinema.
Quanto ai sondaggi spesso sono anche merda (v. quelli commissionati da B. per misurare la propria credibilità), ma comunque vanno letti per quello che precisamente sono. Anche se ne facessimo uno analogo sulla letteratura tra i frequentatori di edicole vedremmo probabilmente "Sukia" considerato più del Manzoni.

Quanto al "Signore degli anelli" non credo si possa negare sia fatto molto bene: è pittosto fedele al libro, ricostruisce il clima e l'atmosfera in modo magistrale, la locaton scelta per girare è superba e incantevole, gli attori sono bravi e ben diretti. Sì, è un affresco molto ben riuscito e credo resterà nella storia del cinema.

Premesso che la trilogia signoranelliana di Peter Jackson l'ho trovata assai bella, che di Guerre Stellari non sono mai andato oltre i primi venti minuti del primo episodio della saga, che Matrix è così così e che le scazzottate di kung fu volante miste a sproloqui filofosico-zen mi annoiano, che l'attrice di Pretty Woman non mi piace per nulla perchè ha un'aria da Bambie, ha ragione chi ha detto: un sondaggio fatto dai frequentatori di Blockbuster ha valore storico-artistico pari a sottozero. Perchè per la gran massa di costoro il cinema nasce e finisce con i files che hanno visto loro e con i pacchetti di pop-corn aromatizzati alla cannella che hanno sgranocchiato trangugiando Coca-cola Zero. Lasciamo stare di chi sia la responsabilità di tutto ciò (la tv che non trasmette cinema più vecchio di otto giorni, la scuola che non insegna cinema, lo stesso cinema che fa remake dei remake dei rifacimenti dei filmucoli di tre ani fa...). Il dato è che intere generazioni di consumatori non sanno nulla di nulla di cento anni di cinema e dunque possono impunemente scambiare Pretty Woman per una commedia di Billy Wilder.

Scusate l'orrido lapsus del commento precedente. La frase corretta sarebbe dovuta essere: "remake dei remake dei rifacimenti dei filmucoli di tre anni fa". Ma Freud mi ha maliziosamente tolto una "enne".

ahimè, c'è poco da stupirsi.
mi fa piacere,memore di un tuo generosissimo post, comunicarti che un mesetto fa è uscito il mio terzo romanzo. Un abbraccio
salvo

Grazie per la segnalazione.

La notizia ha colpito anche me, perchè l'ho trovata una conferma di quanto tempo su questo blog discutevo a proposito di Watchmen e del buon Eastwod. Ovvero, il fatto che a volte ci siano dei film che non sono perfetti nè niente, eppure hanno un ''momento'' che esce dallo schermo e diventa un immaginario collettivo.
Alcuni esempi tra i film citati:
1) "Al mio segnale, scatenate l'inferno"
2) una tizia che vola in aria, si blocca, la telecamera fa un giro completo dell'inquadratura;
3) Due tizi sulla prua di una nave "Sto volando"
4) La forza sia con te;
5) Un anello che vola e si infila nel dito del tizio steso a terra.
Penso che chiunque sappia a che film appartengano queste scene o dialoghi.

Con questo non intendo dire che tali film sono migliori, ma è anche vero che per esempio di uno dei miei film preferiti (Paper Moon) avrei difficoltà a trovare una ''scena clou''. Questo, ahimè,non l'ha inserito nella memoria collettiva.

Ci sarebbe da chiedersi quale sia il meccanismo che fa scattare questo processo. Boh?

Scusate, "diventa immaginario", non diventa "un immaginario".

Il fatto che, di questo elenco, io trovo terribile è la povertà e la limitazione: tutta roba amerekena, tutta roba recente, tutta roba popolare, tutta roba commerciale, tutta roba vista e stravista, tutta roba facilona, tutta roba collocata (nel tempo, nello spazio, nel gusto, nell'estetica, dentro coordinate ben precise e ben delimitate). Insomma, è un elenco che denota la totale ignoranza di chi contribuito a realizzarlo. Ignoranza nel senso autentico: "non sapere", non conoscere, non vedere al di là del proprio naso, non aver nessuna curiosità nè tantomeno recettività per ciò che ci viene proposto al di fuori dalla massa (come poi venga s/formato il gusto della massa è un altro problema)

Resta il fatto che i cinefili sono una cosa e i consumatori di cinema un'altra. E questo in ogni parte del mondo.

Sì.
E chiedere (quali son o i più bei o i più importanti film della storia del cinema" agli uni e agli altri darà due risultati diametralmente opposti.
Non solo e non tanto perchè sono diversi i gusti ma perchè è abissalmente diverso il livello della competenza.
Tra i consumatori che hanno stilato l'elenco citato nel post, cosa sgomenta? Non tanto e non solo la qualità modesta dei film citati quanto la limitatezza del loro orizzonte visuale. E' chiaro che se io ho visto solo IL MASSACRO DELLA NOTTE DELLA SEGA A MOTORE XVIII, LA NONNA DI LOST CONTRO LA FIGLIA DI MATRIX e ANCHE STAVOLTA RIUSCIRO' A SPOSARMI VERGINE? avrò dei criteri storico-estetici abbastanza più poveri di uno che conosce anche John Ford e Akira Kurosawa.

A proposito di sega a motore, l'altra notte ho sognato una scena di Non Aprite Quella Porta, ad un certo punto il cattivo armato di sega a motore si toglie la maschera ed è Calderoli e io gli dico: lo sapevo, l'ho sempre saputo che eri tu! e mi sono svegliato. Ecco, facessero un sondaggio ora e mi chiedessero il regista più visionario e profetico della storia risponderei Tobe Hooper, aveva previsto la venuta di Calderoli trent'anni prima.

Fantastico sogno. Ed è sempre bellissimo quando i film che abbiamo visto (o i libri che abbiamo letto) si incastonano così fluidamente nella realtà che stiamo vivendo.
Che bel remake che hai fatto, Gcanc! Questi sì che sono rifacimenti degni di esser girati.

LA NONNA DI LOST CONTRO LA FIGLIA DI MATRIX è fantastico, sembra "La fuga di Bach con la nona di Beethoven" (Bach amava le anziane, evidentemente).
Eheehehhe.

Cazzarola quanto ho riso con la nonna di lost:)
e pure col sogno di gcanc.
Io faccio sogni di codesto tenore pure eh.
Sogno di trombare (me lo consentite nevvero codesto rimando al porno soft?) con Walter Matthau, andando incontro a svariate e incresciose avversità perchè lui è molto scoordinato.

Un mio amico carissimo, medico e scrittore di fantascienza (bravo e pure tradotto all'estero), somiglia a Matthau. Tra qualche mese dovrebbe uscire (dopo anni di lavoro) il suo primo romanzo (finora, solo racconti): ne ho letto alcune parti ed è eccellente.

Secondo me invece l'immaginario popolare americano odierno è rappresentato più dai telefilm che dai film. Lo dimostrano gli indici d'ascolto.

E da questo punto di vista gli americani stanno tirando fuori le storie più formidabili e appassionanti degli ultimi vent'anni. Non a caso il primo a fiutare le potenzialità del linguaggio telefilmico è stato David Lynch con "Twin Peaks".

Condivido. E lo dico da neo-convertito ai telefilm, che seguo (in dvd) solo da qualche anno. Ormai il cinema medio mi pare nettamente superato dalla produzione televisiva di qualità (sia in termini di audacia dei temi che delle soluzioni narrative e stilistiche).

Il buffo è Yodosky che io ho solo identificato uno dei films da te citati
mentre invece non posso scordare la scena finale di Paper Moon, quella con Tatum

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