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Lettura quotidiana della Bibbia

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08/07/2009

Commenti

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penso che non siamo molto lontani che si possa scatenare una valanga che spazzi via le cose peggiori. ma questo riguarda la distruzione. la ricostruzione è molto più difficile. sono un po' pessimista su questo...

Ti consiglio, sempre di Simone, IL PAESE DEL PRESSAPPOCO. Sul blog ne avevo parlato circa un anno fa.

grazie del cosiglio. vedrò...

Se avessi dovuto analizzare il tema, avrei usato gli stessi argomenti addotti da Raffaele Simone. Con una variante: avrei messo in primo piano il ruolo della TV (che è tal quale a come l'ha descritta Fellini in "Ginger e Fred"). Ma la TV è uno strumento nelle mani della classe politica. Quindi cambia l'ordine degli addendi ma la somma non varia.

Quanto alla scuola si cerca di farla andare a catafascio. L'ignoranza è funzionale al potere.

Simone mette al centro proprio la televisione, la pessimissimissima tv italiana: vero ricettacolo (e untore) di vizi, ignoranza, protervia e inciviltà.

Non riesco a trovare il tuo precedente Post dove parli di Raffaele Simone: mi potresti aiutare, grazie ?

http://lucianoidefix.typepad.com/nuovo_ringhio_di_idefix_l/2008/06/il-mostro-mite.html
(Un suggerimento per recuperare vecchi post, miei o di altri blog: su un motore di ricerca, digita le parole chiave. Io ad esempio, per trovare quello che tu cercavi, ho inserito RINGHIO IDEFIX, SIMONE, MOSTRO)

infatti la conoscenza è potere. per questo ci vogliono tenere il più ignoranti possibili.
(apro parentesi: il passo più controverso della bibbia, per me, è quello sull' albero della conoscenza...)

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-12/pagina-pubblicitaria/pagina-pubblicitaria.html

Grazie Luciano.
...
Intanto è ottima l'iniziativa apparsa su facebook - ecchediamine
invece di solo criticare cominciamom ad AGIRE ...

Giordano: la questione dell'albero della conoscenza ha sempre lasciato perplessa anche me.
Luciano: ci sai illuminare in merito?

Il racconto della creazione nella Genesi non è scientifico o storico, ma mitico. (Anche i miti dicono molto, moltissimo, sulla condizione umana).
Nel giardino dell'Eden, c'era l’albero della conoscenza del bene e del male, il frutto che (se mangiato) fa diventare davvero umani e adulti. Adamo ed Eva potevano non nutrirsene? Io penso di no, che non fosse possibile, che quel frutto era il modo per evolversi in homo sapiens. Pagando dei prezzi (il sudore della fronte per il lavoro, la consapevolezza del dolore della maternità, i dificili rapporti uomo/donna) ma diventando veramente "umani". Inoltre, all'essere umano è data la possibilità di scegliere ("albero della conoscenza del bene e del male"). E questa scelta dev'essere fatta secondo coscienza e in autonomia. Non solo ubbidendo agli ordini del potere e delle gerarchie.
Perchè Adamo ed Eva vengono puniti con la cacciata dall'Eden? Perchè quella (uscire dalla condizione "innocente" di animali, anche se un po' più evoluti di altri) è la realtà umana. Noi tutti e tutte NON siamo nel giardino dell'Eden, ma nel mondo. E nel mondo, nella società, nelle relazioni, dobbiamo decidere tra il bene e il male.

Aggiungo che, nel mito dell'Eden, esisteva anche l'albero della vita (ma non quello della morte). Rappresenta quella che, forse, era l'altra possibile opzione davanti agli umani: scegliere un mondo, una società, un sistema di relazioni "sano e giusto". Cosa che, storicamente, non è avvenuta.

Nonso se il mio post è comparso o si è perso nel labirinto della rete. Lo ripeto, se è un doppione pazienza.
Perchè Gesù sarebbe venuto per cancellare il peccato originale che in fondo consiste nel legittimo uso dell'intelligenza di cui Dio ci ha dotati?

L'idea del "peccato originale" (lo sostengono molti teologi, non solo protestanti ma anche cattolici...ad esempio Vito Mancuso) va del tutto gettata via, nella raccolta indifferenziata delle idee sbagliate, pericolose e dannose.
E allora?
Per i cristiani, da cosa Gesù Cristo è venuto a salvarci?
Dai nostri peccati, non da quello di Adamo ed Eva.
In Isaia (53,5) è scritto: "Fu trafitto a causa dei nostri peccati, delle nostre colpe". Ovviamente molti di noi presumono di essere bravissime persone, impeccabili, senza colpa, senza peccato.
Questa però è un'auto-illusione, una specie di inganno che facciamo a noi stessi. Siamo tutti (chi più, chi meno, chi per colpa diretta, chi per non aver impedito il male) responsabili. Non esistono i BUONI e i CATTIVI.
Ma, in pratica, che altra vita ci offre Gesù Cristo?
intanto, una vita diversa può iniziare (la conversione) già in questa nostra vita, un altro mondo può iniziare già in questo mondo. Una vita e un mondo in cui normali uomini e normali donne, fragili e fallibili come me e come te, sono aiutati dallo Spirito di Dio a cambiare. A sconfiggere (almeno talvolta, almeno ogni tanto) il male attraverso il bene, la rassegnazione con la speranza, il voltarsi dall'altra parte con l'amore, la chiusura con l'accoglienza.
In questo modo, introducendo nelle nostre vite, dosi maggiori di "bene" e cercando di ridurre quelle di "male" possiamo portare a noi stessi, al mondo e al prossimo, gratitudine e gioia. Senza nasconderci le fatiche e i dolori, le contraddizioni e di dubbi. E ciò possiamo ottenerlo con la libertà, con la sete di giustizia, con la solidarietà verso gli altri e l'intero mondo (animali, natura....).


Oppure, se è peccato, Dio ci voleva eterni (questo potrebbe significare l'albero della vita) e felicemente imbecilli?

E' una domanda che mi sono posto.
Forse, agli albori dell'umanità, questa (il nostro restare para-scimmie) fu una possibilità concreta. Oppure era possibile che l'umanità prendesse una strada diversa.
C'è (su questi temi) un affascinante romanzo di fantascienza "teolologica" di Clive Staples Lewis (filologo, saggista, teologo, umorista, narratore): LONTANO DAL PIANETA SILENZIOSO. Alcuni anni fa lo ha ripubblicato Adelphi. Una delle ipotesi narrative è che su altri pianeti le cose siano andate diversamente e che solo sulla Terra vi sia il Distorto (cioè Satana, il male o come vogliamo chiamarlo)

Comunque, al di là delle elucubrazioni teologiche, il problema vero è: la fede conta nella mia vita? L'ha cambiata? E come? E quanto? Se la risposta è "non conta nulla", è una fede che non vale niente.
(Lo diceva anche Brecht)

Ovviamente il mio ultimo post è stato scritto prima che comparisse la tua risposta, Luciano.
E riguardava in ogni caso l'interpretazione del "mito" della Genesi.

Secondo me, il peccato è un atto che contribuisce a turbare l'armonia dell'universo e che, prima di tutto, compromette l'armonia con noi stessi.
Una cacofonia all'interno di una sonata sublime...

innanzitutto grazie mille per la tua generosa disponibilità... il discorso si è allargato parecchio...
tutti i miei insegnanti di religione e i preti che ho conosciuto ti scomunicherebbero! ma le tue argomentazioni sono più convincenti delle loro canzoncine imparate a memoria...
vorrei avere più tempo per approfondire...
ora ti posso dire che considero il peccato originale l' egocentrismo dell' essere umano, cioè il sentirsi al centro dell' universo e darsi un' importanza smodata che è sicuramente molto minore di quella che ha realmente. il peccato originale è qualcosa con la quale tutti nasciamo ma che va superata come un bambino per crescere deve capire che non esiste solo lui e le sue esigenze...
credo in dio, non nelle religioni e neanche nel maligno, che è una scusa per attribuire ad altri le proprie colpe.
la bibbia per me è un libro simbolico che deve essere assolutamente interpretato.
a dopo altre disquisizioni.
ciao e grazie.

Giordano: Credo di essere già sul libro nero dell'Inquisizione. :-)


Caro Luciano, in questi giorni, in cui risulta evidente una crisi dell'impero di Trimalcione, più volte ho discusso con alcuni amici le stesse domande che tu poni al termine del tuo intervento introduttivo.
C'è da aggiungere ovviamente che la corruzione delle coscienze viene attuata già oltre dieci anni prima della creazione di Forza Italia.
Questa nuova forma di corruzione ha inizio, come è stato più volte sottolineato, con l'avvento delle tv di Trimalcione. Aggiungo solo che tali tv - oltre alla trasmissione d'un intenso stato di torpore e alla riduzione della persona a uno stato quasi-vegetativo plasmabile da qualsiasi messaggio ipnotico legato principalmente a evocazioni di bisogni primari reificati (cibo, sesso, ricerca dello stato di non sofferenza, catarsi infantili tramite la visione di ripetute scene di violenza, ecc.) - tali tv, dicevo, hanno introdotto per la prima volta una interruzione del flusso narrativo attraverso gli interventi pubblicitari che frammentano le trame dei film, sia quelli brevi sia quelli a lungometraggio, e degli altri programmi, per giungere infine all'interruzione perfino degli eventi sportivi in diretta.
Qualcosa, dopo quasi trent'anni di questa "disintegrazione", è di sicuro avvenuto nel nostro modo di immaginare , di raccontare, di ricordare un evento, di descriverlo, ecc. Mi viene in mente una delle scene di "The Truman show". Il protagonista, ancora ignaro della sua "reale" esistenza, sta parlando in cucina con la moglie. Quest'ultima, con grande sorpresa del protagonista, interrompe il dialogo, e rivolta a un pubblico immaginario, pubblicizza qualche scatola di cereali, di detersivo o altro, per poi riprende a chiacchierare come se nulla fosse.
Non provo nemmeno a rispondere alle tue domande perchè troppe sono le variabili presenti: sinistra disastrata, ruolo degli intellettuali, radicamento leghista, lotta all'arma bianca all'interno del partito di Trimalcione, Vaticano e altri preti, ruolo delle forze di polizia e militari interne ed esterne, politica economica interna ed esterna, ruolo della mafia e dintorni, ruolo delle istituzioni, del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale, il 2012 alle porte (e alle finestre)...
Nemmeno con la sfera di cristallo in mano proverei a rispondere, perchè immagino che vedrei, tra le nebbie della sfera, uno spot pubblicitario...
P. S.
Sei venuto a conoscenza del manifesto contro "le leggi razziali" firmato da Camilleri, Tabucchi, Maraini, Fo, Rame, Wu Ming, Amelio, Scaparro, apparso sia in Italia che nel quotidiano ingese "The independent", nello spagnolo "El Paìs", e nel danese "Information"?
P. P. S.
Che bello “Lontano dal pianeta silenzioso” di C. S. Lewis! Uno dei romanzi che più mi hanno colpito, letto tanti anni fa nella splendida edizione Medusa Mondadori.

con il mio commento precedente volevo ringraziare luciano ma anche molto Ilda, e tutti quelli che stanno contribuendo alla discussione.
la fede ha cambiato la mia vita? Penso di no, almeno coscientemente. credo che sarei lo stesso bravo ragazzo che sono anche se non credessi in dio e c’ è stato un tempo in cui non ci credevo più (ma questa è un’ altra storia...). non sono uno di quelli che crede necessariamente nel paradiso e le mie azioni sono delle scelte consapevoli che faccio (indipendentemente da se ci sia il paradiso o no). se mi permetti, luciano, penso di avere in comune con te il fatto di aver elaborato la realtà circostante e i concetti di fede per trarne delle mie conclusioni finali abbastanza personali (indipendentemente da quali possano essere)...

Anche chi non conosce il Francesce riesce a comprendere questo titolo
:
Berlusconi, le bouffon de l'Europe
.
http://www.lexpress.fr/actualite/monde/europe/berlusconi-le-bouffon-de-l-europe_773074.html?XTOR=EPR-181

Qui c'è sempre da imparare.
Mi permetto uno spostamento.
Un tale diveva
"O tempora, o mores! Senatus haec intellegit. consul videt; hic tamen vivit. Vivit? immo vero etiam in senatum venit, fit publici consilii particeps, notat et designat oculis ad caedem unum quemque nostrum. Nos autem fortes viri satis facere rei publicae videmur, si istius furorem ac tela vitemus. Ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis iam pridem oportebat, in te conferri pestem, quam tu in nos [omnes iam diu] machinaris."

Ecco. Mutatis mutandis.

P.S. Chiedo scusa per il latino, ma mi sembrava rafforzativo.

Ritratto parziale della TV di oggi, come ho immaginato la vedesse Fellini

"Dopo una carrellata sui mostri che fan ridda tutt’attorno, il regista commenta tra sè che da quel caravanserraglio dell’effimero potrebbe prendere persino qualche spunto ( è solito dire che in Italia la vita per un’artista è dura, perché spesso la realtà supera la fantasia e non ha torto ). C’è di tutto e di più in quel circo grottesco che è la metafora dell’abiezione massmediale: negromantica ipnosi capace di ridurre ogni cosa a spettacolo e volgarità . Nani, giganti, culturisti. Dilettanti allo sbaraglio. Transessuali, sosia di personaggi celebri, o semplicemente di se stessi. Maghi, ciarlatani, chirurgi plastici, che espongono (con il supporto di filmati proiettati su un maxi schermo) la loro merce umana, prima e dopo il bisturi. Prestigiatori, preti spretati, nobildonne (o sedicenti tali) maestre di bon ton, cardinali, cartomanti, ex miss Italia in carriera, star, pornostar, attrici redente e novelle testimonial della fede ritrovata, scrittrici supportate dall’Opus dei, contadine con le stimmate, miracolati. Cuochi, meteorologi e metereopatici, esperti militari con luccicanti mostrine, accompagnati dal sottofondo de "La cavalcata delle valchirie". Il tutto miscelato in un’unica melassa, in una confusione di lingue da torre di Babele. Regista dello show , che si svolgerà (come si dice nei palinsesti) in “seconda serata”, l’Innominato onnipresente, cortigiano e banalizzatore che, all’ombra della bizantina accortezza ai tempi dell'intervento sbandierata a oltranza, propina tesi preconfezionate. Compiacenti sempre al potere, politico o ecclesiastico che sia. Quello che, quando lo contraddicono, sbatte metaforicamente in faccia all’interlocutore quella Porta che almeno tre volte alla settimana apre con un servilismo da lacchè. Quello che segretamente forse ambiva alla carriera ecclesiastica, ma a cui, a giudicare dal modo viscido con cui si stropiccia una con l’altra le mani (se le sarà lavate , se sta lavando o percepisce nel suo intimo di doversele lavare? Questo è il dubbio...) meglio si addice il ruolo di Pilato, in uno di quei filmastri che la televisione ci propina in prossimità delle feste religiose."

citazione da "La cena di Trimalcione"

PS. Riconoscete qualcuno?
:-)

Una vera signora incomincia da sua nonna

Scusa P@ola, questa non l'ho capita?

Errata corrige: !
Mi è venuto il dubbio che non ti riferissi a me... o no?

No Ilva NON mi riferivo a te.
La frase che ho riportato è stata da me copiata dal Libro "Fare l'Amore" di Eric Berne nel paragrafo "L'Illusione dell'Autonomia", Cap. 5.
Si riferisce agli "scripts" che passano dai genitori ai figli...così Eric Berne dice che perchè una persona-società "cambi il modo di pensare" ci vogliono due generazioni di "istruzioni" a farlo...
Hai mai letto qualcosa sugli "Scripts" di Eric Berne ?

No, confesso la mia ignoranza :-)

Appena rintraccio qualcosa in merito te lo posto...
Mi piace molto Eric Berne in alcuni suoi libri quali
"Fare l'Amore"
"Ciao ...e poi ?"
"A che gioco giochiamo"
.
Preferisco di gran lunga
"Ciao! ...e poi ?"
.
Interessante la Teoria degli "scripts".

Il bellissimo slogan di Fellini ("Non si interrompe un'emozione") diceva una cosa molto importante. E forse uno dei momenti chiave della recente storia italiana fu quando, al referendum del 1995, il 56% degli italiani votò che le interruzioni pubblicitarie gli andavano bene.
Un saluto in particolare a Subhaga Gaetano Failla (che, se non sbaglio, arriva per la prima volta sul blog).
ANCORA SULLA FEDE: respingo nel modo più fermo l'idea tradizionale e cattolica del "peccato originale": troverei assurdo che l'errore commesso da Adamo ed Eva ricadesse su tutti i loro discendenti umani. Piuttosto, volendo in qualche modo mantenere quella definizione ("peccato originale") si potrebbe intenderla così: per il solo fatto di nascere, OGNUNO di noi fa parte dell'umanità e delle società in cui essa è organizzata, perciò siamo TUTTI immersi (volenti o nolenti) in un gigantesco flusso, siamo TUTTI coinvolti (in un modo o nell'altro, più o meno, molto più o molto meno...tra Adolf Hitler e Primo Levi ci sono enormi differenze).

Ciao Luciano. Ero già stato un'altra volta sul tuo blog, per un breve commento: si parlava del libro (e del film) "Comma 22". Ti lascio, ringraziandoti e augurandoti una bellissima giornata, con un frammento di "Lontano dal pianeta silezioso", tratto dalla parte conclusiva, quando il protagonista ritorna a casa:
"Si calò all'esterno della sfera, ingoiando grandi boccate d'aria, scivolò nel fango, ne benedisse l'odore."

Insomma: ogni volta tiriamo fuori libri formidabili.
Hai letto altre cose di Lewis? Una decina di anni fa (quando mi sono messo in cammino verso Dio e la chiesa valdese...prima ero agnostico), alcuni libri di Lewis (Diario di un dolore, Il cristianesimo così com'è, Quatro amori, Sorpreso dalla gioia, Lettere a Berlicche) furono importantissimi per accompagnarmi in quel tragitto.

Ho nella mia piccola biblioteca due libri in lingua originale di C.S. Lewis, di cui ho letto alcune parti, comprati in anni diversi nei mercatini dell'usato a Londra. Sono due vecchie edizioni economiche:
"Prince Caspian" e "That Hideous Strength".
E circa un mese fa ho letto ad alta voce, davanti ad un pubblico di bambini, una ventina di pagine (quelle iniziali) di "Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio".
E infine, non posso non citare il bellissimo film - un capolavoro che ho visto molte volte - "Viaggio in Inghilterra", una biografia di Lewis.

Anthony Hopkins era assai convincente, nella parte di Lewis.
Altro scrittore cristiano inglese che leggo e rileggo da quando ero ragazzino è Chesterton (tra l'altro amatissimo dal filosofo marxista-lacaniano Slavoj Zizek, autore di un affascinante e provocatorio IL CUORE PERVERSO DEL CRISTIANESIMO, apologia atea di Gesù Cristo e del cristianesimo)

Be', Luciano, abbiamo in comune molti gusti letterari! Chesterton lo leggevo anch'io da ragazzino, e poi l'ho riletto più volte sotto la spinta delle esaltanti note di Borges in suo favore.

Non è un caso, no?, se varie intelligenze scintillanti e fuori schema (Borges, Zizek) sono ammiratori di Chesterton.
Oltre all'enorme influsso che le storie di padre Brown hanno avuto sul giallo (John Dickson Carr, Ellery Queen, Anthony Boucher, lo stesso Borges...).

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